30 video, 25 ore di contenuti
per informazioni
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Gli ultimi video |
Information is not an optional, but is one of the essential conditions of humanity’s existence. The struggle for survival, biological and social, is a struggle to obtain information. |
L’ informazione non è un connotato facoltativo, ma una delle condizioni essenziali per l’esistenza dell’umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per l’informazione. |
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
La guerra continua, la pandemia non accenna a sparire (anzi) ed ora una nuova crisi economica che nei confronti di quella del 2008/2010 si preannuncia come “un uragano”. Si diffonde sempre di più l’idea che “non ce l’abbiano raccontata tutta”. Noi continuiamo a raccogliere “i frammenti”, quelli che ci fanno un po’ dimenticare le tristezze del quotidiano e danno la spinta a continuare. Shibuya, nel cuore di Tokyo è tornata con un festival tricolore, Leonardo Beconcini, il re del Tempranillo italiano, presenta un “bianco” a base di trebbiano, Pierangelo Tommasi chiamato alla guida delle “Famigle Storiche” della Valpolicella, i preziosi perlage della Cantina di Riva (Garda) sono stati inabissati nelle acque del lago ed infine la Sangorache, la nuova birra del Birrificio del Forte. Buona scoperta e lettura.
Frammento n. 1
Shibuya Tricolore
Shibuya, nel cuore di Tokyo, si è colorata di tricolore. “Go to…Italy” il tema scelto quest’anno. 10.000 presenze che, nell’arco delle due giornate, hanno potuto celarsi nei panni di turisti a zonzo per l’Italia. Dalla gastronomia alla moda, dall’arte al mondo del Vino. Una fantastica occasione per instaurare un rapporto diretto con il consumatore giapponese e, allo stesso tempo, ottenere una larga risonanza con importatori, buyers e il mondo dei media giapponesi.
Frammento n. 2
Leonardo Beconcini presenta: VEA da uve trebbiano.
Nelle vigne di Leonardo Beconcini, a San Miniato (Pi), ci passa l’antico tracciato della Via Francigena. E molto probabilmente qualche pellegrino pagò un misero pasto o un po’ d’acqua per dissetarsi con una manciata di semi che, germogliando e riempiendo una intera vigna, dettero vita alla presenza del Tempranillo. Oggi Leonardo Beconcini è riconosciuto come il vignaiolo produttore dei vini da tempranillo più famosi (e buoni) d’Italia. Recentemente a Milano ha presentato una sua nuova creatura: un bianco macerato da uve trebbiano toscano. Si tratta di un avvio di un nuovo progetto (vendemmia 2020 solo 2100 bottiglie) che si va ad aggiungere agli altri già ben conosciuti ed integrati negli obiettivi aziendali raggiunti (110.000 bottiglie annue).
Frammento n. 3
Nuovo Presidente dell’Associazione Famiglie Storiche.
Pierangelo Tommasi è il nuovo Presidente dell’associazione “Le Famiglie Storiche della Valpolicella”. Associazione nata nel 2009 in contrapposizione al Consorzio di tutela dell’Amarone e che oggi riunisce tredici storici produttori dei vini in Valpolicella tra i più conosciuti e famosi. Tommasi avrà come vice quattro produttori del calibro di Giuseppe Rizzardi, Luca Speri, Alberto Zenato e Marilisa Allegrini. Il programma? Storia, Passione e Progetti.
Frammento n. 4
Lo spumante nel Lago di Garda
Lo scorso 8 giugno è avvenuta a Porto San Nicolò nei pressi di Riva del Garda (Tn) la nuova immersione dello “spumante nel Lago”. Il Garda custodirà le preziose bottiglie con quelle inabissate del 2020 e 2021. Il Brezza Riserva 2021 di Cantina di Riva è stato posizionato sui fondali dai Vigili del Fuoco e Sommozzatori. Collocate in robuste gabbie a 40 metri di profondità riposeranno indisturbate per 24 mesi in posizione di maturazione particolare. Ad una temperatura costante intorno ai 11°, in assenza di luce, minore differenza di pressione tra l’interno delle bottiglie e l’esterno. Il Trento Doc Chardonnay Brezza è classificato come Blanc de Blancs Bio.
Frammento n. 5
Sangorache, la nuova nata al Birrificio del Forte.
Disponibile la novità dell’estate del Birrificio del Forte: la SANGORACHE, nuova birra della serie Le Itineranti, in formato bottiglia da 0,33l e fusto. Birra prodotta con l’aggiunta di amaranto a seme nero coltivato in Toscana presso la Tenuta di Cese di Terre regionali Toscane, appositamente selezionato per l’ambiente mediterraneo dall’Università di Firenze. La Birra da un dosato taglio amaricante. Chapeau!
Riporto di seguito le date delle Manifestazioni più importanti da qui al 31 dicembre 2022 in ordine di effettuazione:
- 19 e 20 giugno Amarone Opera Prima a Verona;
- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);
- nei primi giorni di settembre Festa dell’Uva a Montecarlo (Lucca);
- 15 settembre Lugana Armonie senza Tempo a Roma, villa Piccolomini;
- 16 e 17 ottobre Modena Champagne Experience a Modena;
- 23 ottobre Life of Wine a Roma;
- ottobre Milano Wine Week;
- ottobre Autochtona a Bolzano;
- dall’11 al 15 novembre Merano Wine Festival a Merano
- novembre FIVI a Piacenza;
- novembre Benvenuto Brunello a Montalcino.
Ricordo che sono in vendita i biglietti per MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE 2022 che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (Urano Cupisti)
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
…e la guerra continua. E dopo il Covid “arieccoci” con la peste suina, lo spettro del vaiolo, del colera, della scarlattina, varicella, quarta malattia ecc… Viva la libertà di dire quello che ci pare. Ma in televisione NO! E mi fermo qui. Scontro politico per il vertice di VeronaFiere. (Ma non era andato tutto bene con il Vinitaly?). La carica dei produttori PIWI (super bio) con l’utilizzo e sviluppo nella ricerca di prodotti provenienti da filiere corte e certificate al fine di codificare una proposta naturale declinata in varie forme ed offerte. Torna il Premio Casato Prime Donne organizzato e promosso dalla cantina di Donatella Cinelli Colombini. Chapeau!. Cambio al vertice del Consorzio di Tutela del Lessini Durello. Un semplice scambio di consegne a rappresentare le 34 aziende produttrici di ben 1 milione di bottiglie. Questo ed altro nel numero 127 dei Frammenti Cosmici. Buona lettura!
Frammento n. 1
Mantovani sì, Mantovani no.
Ruggine vecchia quella tra Fondazione CariVerona e Giovanni Mantovani da oltre 20 anni Direttore di VeronaFiere. Vero e proprio scontro politico in vista delle elezioni comunali di Verona che si svolgeranno il 12 giugno p.v. Il Comune detiene ben il 40% delle azioni e rappresenta il socio di maggioranza. Nell’incertezza degli scenari futuri comunali potrebbe arrivare la riconferma di Mantovani al grido di:” poi si vedrà”. La classica ipotesi di transizione mentre scalpitano coloro che vorrebbero entrare nel nuovo CDA allargato per assegnare un posticino a chi oggi non lo ha. Vecchio copione teatrale che si ripete e il Vinitaly, nel frattempo, perde consensi tra i produttori a favore di ProWine e Vinexpo Paris.
Frammento n. 2
I vitigni del futuro. Così dicono loro. Chi?
Bronner, Solaris, Joanniter, Souvigner Gris, Helios i sei produttori lombardi PIWI (acronimo tedesco PILZWIDERSTANDFÄHIG tradotto in Viti Resistenti ai Funghi e da qui Allevatori di Viti Resistenti ai Funghi) che hanno presentato recentemente a Firenze nuovi sorsi da scoprire. Al grido di “rappresentiamo l’avanguardia del vino biologico con nuovi sorsi da scoprire” si sono ritrovati al Dolce Emporio ospiti dello chef Fabio Barbaglini a raccontare il frutto del loro lavoro. Dalla Lombardia non solo vino. Prodotti gastronomici pressoché introvabili: formaggi come Il Silter della Val Camonica, lo Strachintun della Val Taleggio e salumi come il Violino di Capra della Val Chiavenna. E così è stato.
Frammento n. 3
Premio Casato Prime Donne
22esima edizione dopo la pausa pandemia. Torna il Premio Casato Prime Donne promosso dall’omonima cantina di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini. Prima Donna simbolo di femminilità che guarda al futuro affrontando nuove sfide. Il Premio è parte integrante del Progetto Prime Donne organizzato dalla cantina prima in Italia con un organico tutto al femminile.
Frammento n. 4
Il Consorzio Lessini Durello ha una nuova Presidente.
![]() |
Il presidente Lessini Durello |
Diletta Tonello, che ha ricoperto la carica di vice-Presidente, è la nuova responsabile del Consorzio che vanta 34 associati per un totale di 1 milione di bottiglie prodotte su base annua. Giovane, appena trentenne, arriva alla massima carica dopo due mandati di “gavetta” come vice. Miglioramento qualitativo attenzione all’ambiante e crescita sui mercati già acquisiti: questi i primi passi verso un consolidamento dell’opera dell’uscente Paolo Fiorini che assume la carica di Vice. Un avvicendamento previsto come evoluzione del progetto Consorzio Lessini Durello. “In questi ultimi anni la denominazione ha fatto passi da gigante grazie alla forte coesione tra i produttori grandi e piccoli”.
Frammento n. 5
Nuovo Premio a “Vitigni, Vini Rari e Antichi” di Ivano Asperti.
Il libro dell’amico Ivano riscuote premi e successi inaspettati. Ultimo ma certamente non ultimo è stato quello assegnato dalla giuria del Gourmand Cookbook Awards come premio speciale selezionato tra 1.568 volumi provenienti da 227 paesi e regioni del mondo. “Un lavoro che ha richiesto un lungo tempo di ricerca, studio, selezione e assaggi quella che Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa costruita con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione”. Chapeau!
Riporto di seguito le date delle Manifestazioni più importanti da qui al 31 dicembre 2022 in ordine di effettuazione:
- 29 maggio, Brianza Wine Festival, Carate Brianza (MB)
- dal 4 al 5 giugno, Terracotta&Vino alla Certosa di Firenze;
- dal 10 al 13 giugno, Spumantitalia sul Lago di Garda;
- 19 e 20 giugno Amarone Opera Prima a Verona;
- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);
- nel mese di settembre Festa dell’Uva a Montecarlo (Lucca),
- 16 e 17 ottobre Modena Champagne Experience a Modena;
- 23 ottobre Life of Wine a Roma;
- ottobre Milano Wine W”eek;
- ottobre Autochtona a Bolzano;
- dall’11 al 15 novembre Merano Wine Festival a Merano
- novembre FIVI a Piacenza;
- novembre Benvenuto Brunelle a Montalcino.
Ricordo che sono in vendita i biglietti per MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE 2022 che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
…e la guerra continua e la pandemia non demorde anche se, visto il momento economico che viviamo, per quest’ultima abbiamo un atteggiamento e comportamento diverso. Salvo decisioni dell’ultim’ora. Conviviamo ancora con queste due disgrazie dagli esiti immediati incerti. Il mondo del Vino, riacquistata la mobilità necessaria, cerca “disperatamente” di risalire la china con il programmare eventi finalizzati alla “ripresa”. È partita la “macchina organizzatrice del Modena Champagne Experience 2022 con l’inizio della prevendita dei biglietti; il disciplinare Di Terre di Pisa DOC ha ottenuto il parere favorevole della Regione; proclamati i vincitori del Concorso Nazionale del Pinot Nero annata 2019; al lucano Fabio Mecca il Premio Gambelli 2022; ottima la prima dopo-pandemia del Summa 2022. Infine all’amico Ivano Asperti il riconoscimento Gourmand Cookbook Award 2021 sezione Drink Culture per il libro “Vitigni, Vini Rari e Antichi”. Ecco i frammenti cosmici raccolti.
Frammento n. 1
Modena Champagne Experience 2022
L’evento più importante dedicato allo spumante francese in Italia e non solo.
Sono in vendita i biglietti per questa manifestazione che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.
Frammento n. 2
Terre di Pisa Doc: la Regione ha detto sì alla modifica del Disciplinare.
La necessità di modificare il Disciplinare della DOC era una esigenza richiesta dalla gran parte delle aziende facenti parte del Consorzio Terre di Pisa. La Regione Toscana ha deciso di recepire le istanze ed ha approvato le modifiche. Adesso sarà il Ministero competente a sancire le modifiche. In cosa consistono le richieste approvate? Inserimento di tre nuove tipologie di prodotto: Terre di Pisa bianco, Rosato, Vermentino. Inoltre la menzione tradizionale “Riserva” per il rosso. Aggiornamento della zona di produzione a seguito della fusione di quattro Comuni (Crespina-Lorenzana e Lari-Casciana Terme). Ancora lontano l’inserimento della zona di produzione di Volterra, terra di confine della Provincia di Pisa a sud.
Frammento n. 3
I migliori Pinot Nero d’Italia.
Ancora una volta i produttori di pinot nero altoatesini hanno fatto “mambassa” aggiudicandosi otto su dieci primi posti al Concorso Nazionale del Pinot Nero che si svolge annualmente nei due Comuni della Bassa Atesina in Alto Adige: Egna e Montagna. Ancora una volta è la Cantina Andrian con la sua Riserva Anrar a salire sul gradino più alto del podio, seguita da Castello Englar con la Riserva Baltasius e Cantina S.Michele Appiano con la Riserva Sanct Valentin. Unici “stranieri” il trentino Bellaveder al 9° posto e Conte Vistarino, Oltrepò Pavese, al 10° posto. Nota dolentissima il punteggio: il primo classificato 89,2/100 e il 10° classificato 86,6/100 (che normalmente viene dato ad un “buon vino”). Ricordo le mie personali battaglie di comunicatore quando facevo parte del novero degli assaggiatori.
Frammento n. 4
Fabio Mecca si è aggiudicato il Premio Gambelli 2022
La consegna avvenuta il 14 marzo u.s. in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano. Promosso da ASET, Associazione Stampa Enogastroalimentare Toscana e dal network Igp, il Premio è giunto alla sua X edizione. Il lucano Fabio Mecca, enologo under 40, lo ha vinto grazie al suo lavoro che ha saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti da Giulio Gambelli: esaltazione della tipicità e caratteristiche del territorio.
Frammento n. 5
Storie e calici da tutto il mondo nel piccolo borgo altoatesino di Magré
Sede dell’azienda Alois Lageder che da diversi anni, in concomitanza con il Vinitaly, organizza SUMMA, rassegna mondiale dei vini biologici e biodinamici. È stata un’edizione “emozionante”, vuoi per la ripartenza vuoi per la risposta di operatori e pubblico. “Siamo contenti di avercela fatta ad organizzare il tutto, nonostante il momento e a ritrovare produttori amici e pubblico affezionato oltre a tanti nuovi volti”. Appuntamento al 1 e 2 aprile 2023.
Frammento n. 6
Nuovo Premio a “Vitigni, Vini Rari e Antichi” di Ivano Asperti.
Il libro dell’amico Ivano riscuote premi e successi inaspettati. Ultimo ma certamente non ultimo è stato quello assegnato dalla giuria del Gourmand Cookbook Awards come premio speciale selezionato tra 1.568 volumi provenienti da 227 paesi e regioni del mondo. “Un lavoro che ha richiesto un lungo tempo di ricerca, studio, selezione e assaggi quella che Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa costruita con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione”. Chapeau!
Riporto di seguito “le date della ripartenza” da maggio in poi, in ordine di effettuazione:
- dal 14 al 15 maggio, Enolia a Seravezza (Lucca);
- dal 15 al 17 maggio, ProWine a Dusseldorf (Germania);
- dal 22 al 23 maggio, Terre d’Italia, Lido di Camaiore (Lu);
- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Montefalco Sagrantino;
- dal 4 al 5 giugno, Terracotta&Vino alla Certosa di Firenze;
- dal 10 al 13 giugno, Spumantitalia sul Lago di Garda;
- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);
- giugno, date ancora da comunicare, Anteprima Amarone, Verona.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
![]() |
Monte San Giusto (Macerata) |
From Farm to Market, dalla Fattoria al Mercato.
Realizzare prodotti di qualità, gestendo completamente l’intera filiera di trasformazione che va dalla terra al cliente finale, base del concetto di produzione, trasformazione e commercializzazione.
“In un certo senso un’azienda biologica può essere vista come l’equivalente di una riforestazione.
In sintesi, il biologico non è necessariamente il sistema di produzione alimentare più efficiente, anzi, dobbiamo considerarlo duro, complesso e faticoso.
A fronte di questo, però, preserva la biodiversità e le tradizioni locali, limita l’impiego di tossine chimiche e l’impatto ambientale, garantisce standard qualitativi e una completa tracciabilità del prodotto”.
Quando mi fu indicata questa azienda marchigiana ed iniziai a raccogliere notizie sul suo conto, mi colpì questo loro approccio al mondo del biologico. Capii da subito che non mi sarei trovato di fronte a scelte modaiole, di facciata, di marketing ma a decisioni convinte e avrei trovato i loro vini decisamente buoni frutto di quel duro lavoro che contraddistingue chi crede nell’attività scelta.
Ed ecco un corriere che mi recapita sei campioni da assaggiare, analizzare sensorialmente, valutare.
![]() |
Logo aziendale |
Iniziamo a conoscere meglio La Quercia Scarlatta. Ci troviamo nella provincia di Macerata, più precisamente nella cittadina del sorriso, così chiamata Monte San Quirico. Ad una diecina di chilometri dal mare, immersa nelle dolci colline marchigiane che caratterizzano quella parte meridionale delle Marche.
” L’azienda agricola La Quercia Scarlatta nasce da una nostra idea lontana. Acquistare della terra nelle Marche, convertire i campi divenuti nostri in Biologico, piantare delle vigne e vigneti autoctoni, coltivare le mele rosa dei Monti Sibillini e tante altre materie prime biologiche – caratteristiche di queste terre – per utilizzarle per la produzione di cosmetici naturali, ristrutturare una vecchia piccola casa colonica e trasformare un vecchio fienile in una cantina con annesso il frantoio. Il sogno mio e di mio marito Stefano da sempre”. Così ho trovato questo scritto come pensiero storico di Claudia Pagliotti, la titolare.
E di Artù ne vogliamo parlare?
“Artù è il nome che abbiamo dato ad un nostro collaboratore in campo importantissimo. Si tratta del nostro cavallo da tiro di razza TRAIT – COMTOIS e che anche quest’anno, durante la vendemmia e la raccolta delle olive è stato fondamentale. L’aiuto in campo di Artù, anche quando dobbiamo portare le cassette di olive o di uva in cantina, ci evita di utilizzare il trattore e di respirare gas di scarico durante la raccolta delle olive o la vendemmia. Non c’è trattore ne cingolato cosi ecologico, performante, utile e affettuoso come il nostro Artù. Vedere Artù oggi, muoversi elegantemente fra le colline marchigiane ( e credetemi, non è per nulla facile per un Equino di 800 kg), ci riempie di gioia e lo diciamo senza alcuna vena retorica”.
La consistenza aziendale:
![]() |
Artù - il collaboratore migliore |
Sette ettari totali dove i vigneti ne occupano circa tre con una produzione che si assesta su 20.000 bottiglie annue suddivise tra bianchi, rossi e passiti. I vitigni allevati?
Principalmente Sangiovese, Merlot e presenza anche di Montepulciano, Cabernet Sauvignon a bacca nera; principalmente Ribona (detto Maceratino) con presenza anche di Incrocio Bruni e Trebbiano a bacca bianca. Impianti a Guyot ritenuto, per quel territorio, il più adatto.
Gli assaggi:
BIANCHI
- Uve Bianche 2018. 85% Ribona, 15% Trebbiano. Note aziendali: Criomacerazione delle uve intere a 0°C per 24 ore, diraspatura e refrigerazione. Pressatura soffice a 0,2 bar con resa in mosto fiore del 55 %. Il mosto, dopo una decantazione statica per 48 ore, è stato spillato della parte limpida e messo a fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati. La fermentazione a temperatura controllata di 11/12° C si è protratta per 25 giorni, dopo di che il processo è continuato con un travaso con l’eliminazione delle fecce grossolana mentre il vino è rimasto a maturare in acciaio sulle fecce nobili per 3 mesi con “batonnage” settimanali. Tre mesi di affinamento in bottiglia.
Le mie considerazioni: regala profumi di fiori di campo accompagnati da sfumature minerali. Al palato è fresco e sapido. Buon equilibrio. Ottimo, voto 87/100;
- Marchese Japo 2017. 70 % Ribona (maceratino), 20 % Incrocio Bruni, 10 % Trebbiano. Note aziendali: Criomacerazione delle uve intere a 0°C per 72 ore in cella frigo, diraspatura e refrigerazione. Pressatura soffice a 0,2 bar con resa in mosto fiore del 55 %. Il mosto dopo una decantazione statica per 48 ore è stato spillato della parte limpida e messo a fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati. La fermentazione a temperatura controllata di 11/12° C si è protratta per 25 giorni dopo di che si è proceduti ad un travaso con eliminazione delle fecce grossolana mentre il vino rimane a maturare in acciaio sulle fecce nobili per 6 mesi con “batonnage” settimanali. Affinamento in
![]() |
Marchese Iapo |
bottiglia per tre mesi.
Le mie considerazioni: ricordi di mimosa in fiore, ginestra ed erbe aromatiche. Anche pesca a polpa bianca. Al palato sorso appagante, fresco e morbido. Ottimo, 89/100;
ROSSI
- Uve Rosse 2019 68 % SANGIOVESE – 32 % MERLOT. Note aziendali: Diraspatura e successiva fermentazione in presenza delle bucce per 18 gg. Svinatura e pressatura a 0,2 bar con resa in vino fiore del 65%. Il vino, ultimata la fermentazione malolattica in acciaio, viene travasato per alcuni mesi in legno, per conferire una maggiore complessità. Affinamento di tre mesi in bottiglia.
Le mie considerazioni: Naso profumato di ciliegia in confettura, di speziature dolci. Assaggio vinoso, pieno, corposo. Di fa
![]() |
Il Giovo |
cile beva. Ottimo, voto 88/100;
- Il Giovo 2017. 52 % SANGIOVESE – 22 % MERLOT – 20 % MONTEPULCIANO 6% CABERNET. Note aziendali: Diraspatura e successiva fermentazione in presenza delle bucce per 18 giorni. Svinatura e pressatura soffice a 0,2 bar con resa in vino fiore del 65 %. Il Montepulciano e il Cabernert fermentano in legno. Tutta la massa viene poi riassemblata per svolgere la fermentazione malolattica in acciaio e poi posta a maturare in legno per 6 mesi. Tre mesi in bottiglia.
Le mie considerazioni: Si sale di livello. Già l’assemblaggio ci porta alla scoperta di un quadro olfattivo complesso. In primo piano note di frutta matura, ciliegia e cassis, poi tabacco dolce e soffi di vaniglia. Al palato equilibrato nelle varie componenti con tannini ben fusi e ritorni retrolfattivi in linea. Ottimo, ad un passo dall’eccellenza, voto 89/100;
- Gustav 2017. 50 % SANGIOVESE – 40 % MONTEPULCIANO – 10 % CABERNET. Note aziendali: Diraspatura e successiva fermentazione in presenza delle bucce per 25 giorni. Svinatura e pressatura soffice a 0,2 bar con resa in vino fiore del 55 %. Il Montepulciano fermenta in botte grande. Successivamente la massa viene poi riassemblata per svolgere la fermentazione malolattica in acciaio e poi posta a maturare in barriques per 15/18 mesi. Tre mesi di affinamento in bottiglia.
![]() |
Gustav |
Le mie considerazioni: Forse un affinamento più lungo in bottiglia apporterebbe al vino una maggior consistenza. Comunque si è presentato nel bevante con un manto lucente ed elegante. La consistenza ad appannaggio di una visione delle morbidezze tradotte in archetti fitti e copiosi. Ali’olfatto profondi e netti profumi di frutta rossa, di floreali macerati (viole), sottobosco diffuso e apertura sui terziari con speziature dolci che hanno invaso il naso. Al palato esplode potente con tannini ancora da domare ed una acidità che preannuncia lunga vita. Un bel palco di sostanze morbide, polialcoli, che sorreggono le durezze e creano un perfetto equilibrio. Sapido e lungo con una venatura minerale. Chapeau! Eccellente, voto 92/100.
VINO DOLCE
- Dolce Rachele. RABONA 100%. Note aziendali: EPOCA DI RACCOLTA: Ultima decade di ottobre e lasciate appassire sui graticci per altri 30 giorni VINIFICAZIONE: Diraspatura seguita da una pressatura soffice. Il mosto dopo una decantazione statica per 48 ore è stato spillato della parte limpida e messo a fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati. La fermentazione a temperatura controllata di 11/12° C si è protratta per 10 giorni dopo di che si è proceduti ad un travaso per ultimare la stessa in barriques dove è rimasto per circa 6 mesi.
Le mie considerazioni: fine corredo olfattivo per questo “dolce marchigiano”. Agrumi canditi, albicocca disidratata, toni iodati e confetti tradizionali. Al palato dolcezza bilanciata da freschezza. Chiude con un finale leggermente salmastroso. Ed ha chiuso in maniera brillante questa particolare, esclusiva, insolita, degustazione. Eccellente, 92/100.
Il Futuro?
Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 24 aprile 2022
Azienda La Quercia Scarlatta
Via Sabbionara
Monte San Giusto – Macerata
Cell: +39.346.2566380 +39.348.9037808
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
La guerra Russia-Ucraina, dopo la pandemia (ammesso e non concesso che sia finita), proprio non ci voleva. Lo dico in riferimento al mondo del vino visto le esportazioni in crescita in entrambi i paesi. In modo particolare nella Federazione Russa come ha sottolineato l’AD della E.F.I. (Edoardo Freddi International) prima azienda di export di vino italiano nel mondo. I numeri parlano di circa 375 milioni di dollari e in Ucraina leader di mercato. Adesso con le sanzioni gli ordini sono bloccati se non annullati. Non spetta a noi dire se sia giusto o meno. Una cosa è certa: cercare da subito altri mercati appetibili e alla svelta. Eliminata l’equiparazione tra biologico e biodinamico. Il Ddl si sblocca e finalmente avremo una legge a tutela di questa scelta. Secondo Marco, ovvero Marco Speri, noto produttore di Amarone, dedica un numero molto limitato dell’eccellente vino a “Il mio Inferno. Dante profeta di speranza”. L’etichetta speciale è a firma del noto fumettista Gabriele Dell’Otto. l’Istituto Nazionale Grappa si è trasformato in Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa. Finalmente tutelato il maggior distillato nazionale. Cambio di guardia alla guida della FIVI. Arriva Lorenzo Cesconi. Buon Lavoro! Vinitaly chiude registrando Record a raffica. Tutto questo nei frammenti cosmici n. 125
Frammento n. 1
La Federazione Russa è un mercato importante per il nostro vino.
375 milioni di dollari e una crescita nel 2021 di otre il 10% sul 2020 con un recupero che ha portato l’export del nostro paese sui livelli pre-pandemici. Il tutto da uno studio della E.F.I. (Edoardo Freddi International) prima azienda export di vino italiano nel mondo. Blocco degli ordini in corso, merci non ritirate causa sanzioni applicate, Assicurazioni che non garantiscono più il fido clienti russi. A tutto questo aggiungiamo l’Ucraina dove l’importazione del vino è l’ultima cosa a cui pensano.
Frammento n. 2
Svolta epocale: approvata la legge sul “biologico”
Il Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge contenente “le disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Tutto si è sbloccato, finalmente, dopo l’eliminazione della sostanziale equiparazione ai metodi della biodinamica che aveva provocato proteste, polemiche e fermato, di fatto, l’iter parlamentare. La legge prevede l’introduzione di un marchio per il biologico italiano da contrassegnare come 100% Made in Italy. Una reale “transizione ecologica”. Metteranno un costo per i bollini?
Frammento n. 3
Il mio Inferno. Dante profeta di speranza
Una speciale etichetta per una serie limitata dell’Amarone 2013 Docg di Secondo Marco (Marco Speri). Porta la firma del fumettista di fama internazionale Gabriele Dell’Otto. L’immagine sull’esclusiva etichetta raffigura Dante, sperduto in una “selva oscura” che, su consiglio di Virgilio, cerca di uscirne attraversando tutto l’aldilà.
Frammento n. 4
Anche la Grappa ha il suo Consorzio
L’Istituto Nazionale Grappa si è trasformato in Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa. “Questo è solo il punto di partenza per il rilancio del nostro distillato di bandiera. Il neonato Consorzio si impegnerà anche nella promozione di questa preziosa acquavite autentica tradizione italiana" Parola del neo-eletto Presidente del Consorzio Sebastiano Caffo.
Frammento n. 5
La FIVI ha un nuovo Presidente
La FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) ha un nuovo Presidente: Lorenzo Cesconi. Cesconi, vignaiolo trentino, succede a Matilde Poggi che è stata alla guida per nove anni. Un Vice-Presidente che diviene Presidente: la continuità. “Il mio impegno come Presidente è di continuare il lavoro di chi mi ha preceduto”. Le prime parole dopo l’investitura. Buon lavoro!
Frammento n. 6
Ultim’ora: Vinitaly chiude con una serie di record!
Si è chiusa la 54esima edizione di Vinitaly. Operatori a quota 88mila, gli stranieri da ben 139 paesi, 25mila. La fiera sempre più dedicata al business e i cosiddetti wine lover in città nel Vinitaly and the City. È anche vero che sono mancati i 5.000 russi precedentemente accreditati. “Guardiamo ora al 2023 con un evento ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo della nostra fiera in favore di un comparto che abbiamo ritrovato entusiasta di essere tornato a Verona dopo 3 anni” Maurizio Danese Presidente di Veronafiere.
Riporto di seguito “le date della ripartenza” da maggio in poi, in ordine di effettuazione:
- dal 15 al 17 maggio, ProWine a Dusseldorf (Germania);
- dal 22 al 23 maggio, Terre d’Italia, Lido di Camaiore (Lu);
- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Montefalco Sagrantino;
- giugno, date ancora da comunicare, Anteprima Amarone, Verona.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
Non ci facciamo mancare niente. Anche la guerra. Non entro nel merito. Registro solo le ripercussioni negative sul comparto vinicolo italiano (oltre a quello più grave dell’approvigionamento energetico). Un disastro economico ancor più grave della pandemia. Speriamo nel buon senso da parte di tutti. La ripartenza è in atto e le manifestazioni, quasi tutte, riprogrammate ed in fase di organizzazione. Anzi ne arrivano di nuove come Sana Slow Wine Fair dal 27 al 29 marzo a Bologna. “I custodi della Val d’Ossola”, ovvero le Cantine Garrone, sono riuscite in una storica impresa: riunire più di una cinquantina di viticoltori e promuovere la vinicoltura ossolana. Soldi, soldi, solo soldi. Povera Glera; ancora maggiore produzione. Ma dove vogliono arrivare con il Prosecco Doc? Buona lettura
Frammento n. 1
Una manifestazione dedicata al Vino buono, pulito e giusto
Così sarà, ne sono certo, nelle intenzioni degli organizzatori il SANA SLOW WINE FAIR di scena a Bologna nei giorni 27-28-29 marzo prossimo. E quando la direzione artistica è affidata a Slow Food la riuscita sarà impeccabile. Cantine non solo italiane ma anche le emergenti albanesi, le storiche argentine, e a seguire Bosnia, Brasile, Bulgaria, Cile, ecc… Un giro del mondo insieme a grandi vini che sono ispirati dal Manifesto Slow Food. Sarà sicuramente UNA PREZIOSA OCCASIONE DI CONFRONTO con alla base i principi come sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio, ruolo culturale e sociale delle aziende vitivinicole nei propri territori. CHAPEAU!
Frammento n. 2
I custodi della Val d’Ossola
“C’è un luogo in Alto Piemonte, dove l’attaccamento alle tradizioni e alla viticoltura locali è più forte che mai”. Così il comunicato stampa giuntomi che mi ha incuriosito più che mai. Della Val d’Ossola non se ne parla se non alle lezioni dei corsi per sommelier. Ma di questo territorio di confine dimentichiamo la sua viticoltura di qualità. La famiglia Garrone, originaria dell’astigiano, da tempo stabilitasi in Val d’Ossola, si è dedicata da subito alla produzione e al commercio di vino. Oggi, forte del contributo di una cinquantina di viticoltori che cedono le proprie uve, controlla di fatto undici ettari di vigneti sparsi nella Valle, con una età di circa 60 anni, seguendo i principi di allevamento montano “a pergola”. Il progetto “fulcro” della loro attività? Il PRÜNET, o meglio “IL NEBBIOLO OSSOLANO”. CHAPEAU!
Frammento n. 3
Povero Prosecco! Soldi, Soldi solo Soldi.
![]() |
Mahmood |
“È difficile stare al mondo, quando perdi l’orgoglio. Ho capito in un secondo che tu da me, volevi solo soldi”. (Mahmood) Se la Glera potesse parlare!
Parafrasando il testo della canzone del cantautore vincitore del Festival di Sanremo 2020, immagino la Glera (il vitigno del Prosecco) che si rivolta verso coloro che la sfruttano pensando solo ai SOLDI. La notizia era nell’aria. Altri 10.800 ettari di glera entro il 2024 pari ad una ulteriore produzione, in termine di bottiglie, di 213 milioni in più, portando il totale a circa 1.000.000.000 (un miliardo): il vino più venduto al mondo, a forte discapito della qualità. Si salvano, al momento, le Docg Valdobbiadene e Asolo.
“L’intento del Consorzio Prosecco Doc è quello di assicurare alla denominazione una crescita ordinata e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico e sociale”. Così i vertici del Consorzio. Condivido solo “crescita ordinata e sostenibile economica” ovvero Soldi, Soldi solo Soldi.
Riporto di seguito “le date della ripartenza” in ordine di effettuazione:
- dal 12 al 14 marzo, Wine&Siena;
- dal 13 al 14 marzo, Vignaioli di Montagna a Milano;
- 19 marzo, Primanteprima a Firenze;
- 20 marzo, Chianti Lovers, a Firenze;
- dal 20 al 21 marzo, Terre di Toscana a Lido di Camaiore (Lu);
- dal 21 al 22 marzo, Chianti Collection a Firenze;
- 23 marzo, Anteprima Vernaccia di San Gimignano;
- 24 marzo, Anteprima Nobile di Montepulciano;
- 25 marzo L’Altra Toscana, a Firenze;
- dal 27 al 29 marzo, Sana Slow Wine, a Bologna;
- dal 9 al 10 aprile, Summa, a Magré (Alto Adige);
- dal 10 al 13 aprile, Vinitaly, Verona;
- dal 15 al 17 maggio, ProWine a Dusseldorf (Germania);
- dal 22 al 23 maggio, Terre d’Italia, Lido di Camaiore (Lu);
- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Montefalco Sagrantino;
- giugno, date ancora da comunicare, Anteprima Amarone, Verona.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
![]() |
Vigneti intorno al Casale |
È stato un ritorno piacevole l’occasione della presentazione dell’ultima annata di Apistós, l’IGT Costa Toscana da uve Cabernet Franc al Podere Conca.
Apistós, nome dal greco antico, che significa incredibile.
“È il nostro fiore immaginario che non esiste in natura ed è quindi per noi incredibile”. Aggiungo: proprio perché non esiste in natura dona al vino il senso della creatività dall’immaginario.
![]() |
Il Casale |
Cabernet Franc in purezza proveniente da una unica vigna, percorso di fermentazione in cemento per poi affinare in barriques, per circa 16 mesi, con assemblaggi di primo e secondo passaggio. Ulteriori sei mesi di riposo prima della commercializzazione.
Questo 2019 si è presentato nel bevante mostrando tutta la sua gioventù.
Rubino intenso con unghia sfumata violacea, consistente, rilascia sulle pareti del calice copiose glicerine. Impatto olfattivo intrigante già dal suo verticale dove dona una intensità incalzante. L’orizzontale mostra la sua complessità a partire dai floreali macerati proseguendo senza esitazione verso i fruttati di bosco, confetture di mirtilli, squilli vegetali per aprirsi su note balsamiche, di cacao, caffè, terminando sulla dolcezza delle vaniglie non eccessive. Al palato fitta massa tannica sorretta dai polialcoli. Rispondenza con l’olfatto in una persistenza notevole. Meritevole dell’eccellenza. Va atteso per valutarne l’evoluzione. Ma se tanto mi da tanto il successo di questo 2019 è garantito.
I Numeri del Podere Conca
9 ettari di cui 5 a vigneto e 4 a uliveto, 65 barriques, diverse vasche inox, cemento e un rosso fiammeggiante Tulipe.
![]() |
Vini assaggiati |
La botte troncoconica si presenta elegante e raffinata nella forma, per unire esigenze tecniche ed estetiche.
Ultima nata per rispondere alle richieste del mercato moderno attento alle evoluzioni degli strumenti di vinificazione. Ancora una volta i francesi, che l’hanno “inventato”, attenti alle evoluzioni.
Al suo interno riproduce il più classico dei contenitori per la fermentazione mentre all’esterno, la sua forma richiama il bevante, la parte superiore del calice (quella che accoglie il vino) per esaltare le qualità organolettiche a partire dall’evoluzione fermentativa.
Qualcuno relega il Tulipe alla sola tendenza. Si sbaglia.
![]() |
I vigneti a Bolgheri |
Con il ritorno del cemento, ormai riconosciuto come miglior contenitore per la sua inerzia termica e lo scambio di ossigeno, ecco il diffondersi di studi particolari come il “tulipe”. E Silvia Cirri, titolare nonché anima del Podere Conca ne è orgogliosa.
“Quando vivi una terra da generazioni ed essa ti ha dato tanto, nasce spesso il desiderio di migliorarla e valorizzarla per lasciarla alle generazioni future in grado di dare emozioni ancora più grandi”.
Insieme a Silvia, seduti ad un tavolo nella moderna cantina costruita un po’ lontana dal Casale, a parlare di tecniche lavorative se pur “guidate” da quella filosofia abbracciata da tempo: conduzione agricola biologica seguendo i valori ereditati dalla storia del Podere Conca in quel di Bolgheri.
“Sono orgogliosa di poter affermare che oggi il Podere Conca è una delle emergenti aziende vinicole Toscane.”
→Cosa allevate a Podere Conca
“Un territorio, che nutre diverse tipologie di uve: dal Cabernet Franc al Cabernet Sauvignon, dal Ciliegiolo al Sauvignon Blanc, dallo Chardonnay al Viognier. Varietà che danno vita ai vini Agapanto, Apistos e il bianco Elleboro”
→Due parole sul vostro OLIO
“L’olio extravergine di oliva toscano biologico di Podere Conca si ricava dalle varietà Frantoio, Moraiolo e Leccino. Il risultato è un olio di colore giallo-verde con riflessi dorati, che all’olfatto presenta un’indole fruttata e una leggera nota di carciofo: una degna testimonianza dell’eccellenza toscana”.
→ E del Casale ne vogliamo parlare?
“Posto lungo la Via Bolgherese, è uno dei pochissimi ad aver mantenuto le pareti di pietra a vista e le tradizionali imposte di legno rosso, presenti anche nel logo dell’azienda. Esempio di architettura colonica locale. I suoi muri possono raccontare una storia di passione, dedizione e tradizione familiare, un connubio che ha dato vita a una realtà fertile nella quale, alla storica produzione di olio extra vergine di oliva, si è affiancata la produzione di vino”.
→ Perché Podere Conca.
“Per la sua caratteristica forma: un terreno inclinato dai lati verso il centro, con la vecchia casa da sempre centro ed anima dell’azienda”.
L’occasione della presentazione della vendemmia 2019 di Apistós, l’immaginario, è stato motivo di assaggi anche di “altri fiori della serra” di Silvia.
![]() |
Insieme a Silvia Cirri |
Elleboro e Agapanto. Il primo ad indicare il genere appartenente alla famiglia Ranunculaceae, il secondo alla famiglia delle Liliaceae, fiore dell’Amore.
- Elleboro 2020. Assemblaggio di Viognier, Chardonnay, Sauvignon Blanc. Solo inox. Ottimo, voto 89/100;
- Elleboro 2019. Ottimo, voto 88/100;
- Agapanto 2020. Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Ciliegiolo. Cemento, tonneaux e barriques. Ottimo, voto 88/100 (giovanissimo);
- Agapanto 2019. Ottimo, voto 89/100. (in evoluzione);
![]() |
Le Tulipe in cemento |
- Agapanto 2018. Eccellente, 93/100
- Agapanto 2017. Eccellente, voto 90/100;
- Agapanto 2016. Eccellente, voto 93/100;
- Agapanto 25015. Eccellente, voto 93/100.
“In famiglia avevamo un progetto, un’idea sul tipo di vini che avremmo voluto ottenere. Prima di piantare i vigneti ci abbiamo pensato e non poco. Abbiamo fatto prove con diverse caratteristiche. Infine assemblaggi insoliti, come l’aggiunta di ciliegiolo ai due cabernet e i risultati sono quelli di oggi”. Alle parole di Silvia aggiungo le mie deduzioni: vini non banali, eccellenti, che si discostano dall’uniformità che ha invaso il territorio di Bolgheri. Chapeau!
Urano Cupisti Visita effettuata nel settembre 2021 Podere Conca Via Bolgherese 196 Castagneto Carducci Tel: 324 0957941 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
|
Le Tulipe in cemento |
Parlare di Erbaluce è lo spunto per raccontare un bellissimo viaggio in un angolo incantato e forse
vitigno Erbaluce
meno conosciuto del Piemonte, ricco di storia, leggende e di suggestioni, dove sorge il paese di Caluso, cuore del Canavese.
Il centro abitato nasce su un insediamento preromano adagiato alle falde di colline che circondano il lago di Viverone riparandolo dai gelidi venti che soffiano da nord.
Lago di Viverone
Il terreno dove vengono allevate le viti è di origine morenica e presenta in superficie uno strato ciottoloso che, combinato con la felice posizione geografica e il clima mitigato dalla presenza del lago, consente di
produrre grappoli con acini pieni di aromi.
Pare che, secondo alcuni autori, l'Erbaluce fosse originario del basso Monferrato, dove però ad oggi non ne resta alcuna traccia. Rimane comunque un vitigno autoctono di origini antiche.
I Salassi, popolazione di origine ligure-gallica che vivevano nella pianura canavese ancor prima dell’arrivo dei Romani, lo coltivavano e vinificavano. Attualmente lo troviamo in alcuni comuni delle province di Biella e Vercelli. Ma è nei 32 Comuni del Canavese torinese dove è diffusamente allevato.
Come tutti i vitigni che si perdono nel tempo anche l’Erbaluce di Caluso è associato alle leggende che vogliono il suo nome essere legato a Ninfe, Sole e Luna, Eclissi e Amori contrastati, fino alla nascita di Albaluce, una dolce bambina che trasformò, con le sue lacrime, secchi arbusti in vigorosi ceppi da cui nacquero i tralci del “magico” vitigno Erbaluce.
Fin qui la leggenda che ancora si racconta a Caluso durante la Festa dell’Uva che si svolge nel mese di settembre.
E la storia quella certa e certificata da scritti ancora consultabili?
Festa dell'Uva
Le prime notizie storiche risalgono al 1606, riportate in un libro scritto da un gioielliere, tale Giovan Battista Croce, in cui descrive i grappoli maturi in autunno dell’Erbaluce come gemme che “ risplendono con grani grandi, folti e copiosi”, lasciando intendere che gli acini più esposti al sole assumono caldi riflessi ambrati risplendendo come gioielli .
Oggi la vendemmia viene fatta nella terza decade di settembre, la pigiatura è soffice e il mosto fiore viene filtrato immediatamente per preservare gli aromi primari tipici del vitigno.
Il vino che si ottiene è di un bel giallo paglierino con riflessi verdolini, profumi fini di fiori ed erbe aromatiche. Al palato risulta fresco, agrumato, con finale leggermente amarognolo che si abbina perfettamente con il pesce persico o il coregone .
La denominazione è una delle 19 DOCG del Piemonte dove per disciplinare il vitigno Erbaluce deve essere presente al 100% in tutte le sue declinazioni compreso anche lo spumante metodo classico.
Erbaluce Passito
Un piccolo gioiello è l’Erbaluce di Caluso Passito ottenuto dai grappoli migliori dopo un appassimento sui graticci che si prolunga fino alla fine di febbraio, inizio marzo. Dopo la fermentazione sosta fino a cinque anni, nella versione riserva, in pregiate botti di rovere. Il suo abbinamento predilige la pasticceria secca, i classici amaretti, canestrelli, il locale “rotolo alle spezie” e importanti formaggi erborinati.
Ogni anno a Caluso, nella già ricordata Festa dell’Uva Erbaluce, è il momento per conoscere meglio questo vitigno, i suoi vini e, perché no, credere nelle leggende.
Elisa Paolini
“Mi raccomando, non lo chiamare Ippocrasso o preparato per vin brulé”.
È cominciata così una breve ma sostanziosa intervista con Alessandro Rabassi, giovane vignaiolo a sua insaputa. La location? L’Osteria Le Terme di Massaciuccoli (Massarosa, prov. di Lucca) a margine di una delle tante serate di…vine dove Alessandro ha presentato il “suo E.P.”, un vino aromatizzato particolare.
Particolare in tutto il suo percorso di preparazione.
- Come ti è venuta l’idea di produrre un vino aromatizzato e commercializzarlo?
“Dopo essermi trovato al posto giusto nel momento giusto, come spesso accade. E il posto nel momento giusto è stato quando sono entrato in possesso di una “ricetta antica” redatta da alcuni frati di un convento di Livorno”
- Ma dalla ricetta alla produzione che percorso hai scelto?
“Certo ha influito l’amicizia con un giovane produttore di vino della Valdera, in quella parte sud della Provincia di Pisa. Più precisamente nel Comune di Terricciola, località Soiano, che fa parte della Doc Chianti delle Colline Pisane: Azienda Davide Rizzato”.
- Che vino hai scelto?.
“Su consiglio di Davide mi sono orientato sul classico assemblaggio di vitigni toscani che solitamente danno origine al Chianti di quelle zone: insieme di sangiovese e canaiolo vinificati alla vecchia maniera in vasche inox”.
- Scusami, hai messo anche del miele? Perché così fosse sarebbe un Ippocrasso o ipocrasso, non credi?
“No. Mi sono attenuto fedelmente a quanto riportato nella ricetta dei frati livornesi. Dolcificato con fruttosio. La speziatura è data principalmente da cannella, chiodi di garofano e cardamomo verde. Quest’ultimo, come tu sai, è una spezia rara e preziosa dal sapore leggermente piccante e fruttato e riesce a dare al mio vino quel tocco che lo rende diverso dagli altri”.
![]() |
l'intervista |
- Spiegami come procedi per aromatizzare il vino.
“Seguendo alla lettera quanto riportato nella ricetta. I Frati lo producevano utilizzando il vino che consumavano in convento e il loro scopo era produrre un infuso utile per alleviare i sintomi causati da tosse e raffreddore, mal di denti e per problemi di digestione. Dovendolo commercializzare come vino particolare indicandolo in abbinamento con alcuni dessert o come conclusione di un pasto, la preparazione prevede una macerazione della durata di 45-50 giorni in inox per poi pastorizzarlo a 70°. Altro non posso aggiungere perché deve rimanere segreto”.
- Lo hai chiamato E. P. Perché?
“E sta per prova, la n. 5 contraddistinta dalla lettera E, P per averlo pastorizzato. Tutto qui”.
Non è stato facile disegnare il ritratto di un promettente vignaiolo alle prime armi in un contesto di dedizione ai canoni di particolari vinificazioni. Parlare con Alessandro il tutto si è tradotto in frasi dirette senza alcuna retorica tipica dei produttori navigati. Le sue risposte che si collegano, senza compromessi, alla verità. Al momento nessuna concessione al marketing; solo un desiderio di far conoscere ed assaggiare il frutto di una sua invenzione.
L’Assaggio:
- EP vino aromatizzato. Base sangiovese e ciliegiolo, aromatizzato. Il vino alla base si mostra vestito di quelle note fruttate che lo rendono perfettamente bilanciato, da bere così com'è. L’aggiunta dell’aromatico lo rende di una dolcezza equilibrata che lascia un palato asciutto e rende il sorso appagante. A differenza di altri è il cardamomo verde che lo rende diverso, unico. Gradevole e dalla forte personalità, speziato nei profumi, pungente nel gusto.
E bravo Alessandro, sono sicuro che torneremo a parlare del tuo E.P. molto presto. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggio effettuato il 19 gennaio 2022
Alessandro Rabassi
Contatti:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
cellulare 349 7811823
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
Incrociamo le dita. Pare che la luce in fondo al tunnel si riesca a vedere anche se si comincia a paventare un’altra ondata di nuova pandemia, una mutazione dell’Omicron. Ma la riflessione di oggi è verso “una pandemia diversa”, altrettanto letale. È un “virus” nato, per i credenti, da quel famoso morso alla mela; per i non credenti è intrinseco nel genere umano. La supremazia di uno sull’altro. Dove voglio parare? Sui venti di guerra tra Russia e Ucraina che colpiscono l’Italia più esposta degli altri paesi dell’Europa per i mix energetici molto inferiori. Gli aumenti dei prezzi delle nostre bottiglie di vino dovuto ai trasporti e i parte nei costi di produzione, è seriamente preoccupante. Altro motivo di forte preoccupazione è la notevole crescita, un vero e proprio boom, del vino cinese. Quando lanciai l’allarme nel lontano 2002 mi presero per matto. La fotografia dell’esistente in riferimento alle superfici vitate mondiali, è questa (fonte Corriere Vinicolo il giornale dell’UIV, Unione Italiana Vini): Prima la Spagna (944mila ettari), Seconda la Francia (753mila ettari), Terza la Cina (720mila ettari), Quarta l’Italia (671mila ettari), a seguire gli altri.
Chiudo questa riflessione provando a sorridere pensando che le Manifestazioni vinicole nel 2022 si faranno quasi tutte. Dobbiamo solo annotare nelle nostre agende le nuove date.
Frammento n. 1
Anche il vino italiano nella morsa degli aumenti.
Il 2022 si è aperto con un rincaro medio a carico delle aziende del 40% a bottiglia a causa di “una tempesta energetica” che peserà per 1,3 miliardi di Euro di costi aggiuntivi, tra aumenti monstre (straordinari, eccezionali, colossali) di bollette, materie prime e trasporti. I produttori di vino costretti a modificare i listini per non lavorare in perdita. È l’allarme lanciato da Unione Italiana Vini (UIV). Per l’associazione, che rappresenta l’85% delle esportazioni italiane del settore, si temono forti ripercussioni nel commercio con l’estero. L’Italia, infatti, è il Paese più esposto al rincaro di gas naturale ed energia rispetto ai concorrenti francesi e spagnoli che possono contare su mix energetici differenti e policy di contrasto più efficaci. “L’ultimo decreto licenziato dal Governo la scorsa settimana non basta. Nel breve periodo andrebbe affiancato dal taglio dell’Iva sulle bollette e da misure per calmierare anche il costo del gas, non previste dal testo”.
Frammento n. 2
Riordiniamo le date delle Manifestazioni previste nel 2022
Riporto le nuove date in ordine di effettuazione:
- dal 12 al 14 marzo, Wine&Siena;
- dal 13 al 14 marzo, Vignaioli di Montagna a Milano;
- 19 marzo, Primanteprima a Firenze;
- 20 marzo, Chianti Lovers, a Firenze;
- dal 20 al 21 marzo, Terre di Toscana a Lido di Camaiore (Lu);
- dal 21 al 22 marzo, Chianti Collection a Firenze;
- 23 marzo, Anteprima vernaccia di San Gimignano;
- 24 marzo, Anteprima Nobile di Montepulciano;
- 25 marzo L’Altra Toscana, a Firenze;
- dal 27 al 29 marzo, Sana Slow Wine, a Bologna;
- dal 9 al 10 aprile, Summa, a Magré (Alto Adige);
- dal 10 al 13 aprile, Vinitaly, Verona;
- dal 15 al 17 maggio, ProWine a Dusseldorf (Germania);
- dal 22 al 23 maggio, Terre d’Italia, Lido di Camaiore (Lu);
- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Montefalco Sagrantino;
- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Sagrantino, Montefalco (Pg)
- giugno, date ancora da comunicare, Anteprima Amarone, Verona.
Frammento n. 3
La Cina sempre più vicina.
![]() |
vigneti cinesi |
Non ci credete nemmeno di fronte ai numeri? Dall’ultimo report stilato dal Corriere Vinicolo, il giornale dell’Unione Italiana Vino (UIV), questa è la situazione delle superfici vitate mondiali:
- Spagna 944mila ettari;
- Francia 753mila ettari;
- Cina 720mila ettari;
- Italia 671mila ettari.
Un altro dato? Nel 2002 la Cina aveva meno di 400mila ettari contro l’Italia che ne aveva più di 700mila. Fate due conti e…SVEGLIA!!!
Frammento n. 4
Noi Italiani non riusciamo a stare insieme nemmeno con l’attaccatutto.
Alle Anteprime Toscane, previste quest’anno a partire dal giorno 19 marzo, ne debutta una nuova: Anteprima dell’Altra Toscana. Dieci Consorzi rappresentanti tredici Denominazioni presentano le nuove annate. Piccole o meno conosciute, si ritengono non ben rappresentate da quei Consorzi tradizionali ritenuti “obsoleti e politicizzati”. E allora via per conto proprio. La location? Si parte con il “botto”. Addirittura insieme a Giotto, Brunelleschi, Masaccio che, nelle intenzioni dei “dissidenti” regalano valore e significato a ogni calice. Il Refettorio e l’Atrio del complesso Museale di Santa Maria Novella a pochi passi dalla Stazione Centrale. L’obiettivo è quello di raccontare una Toscana del Vino con punte di qualità sempre più alte. Rappresentate 13 DOP. “Tutelare i territori dove la Vite viene coltivata con arte da secoli”. E da quanto trapela negli ambienti fiorentini sarebbe il primo di altri “strappi”.
Frammento n. 5
Riccardo Illy, “adesso sono langarolo Docg”.
![]() |
cantina Manzone |
Dopo aver acquisito l’Azienda Mastrojanni a Montalcino, Riccardo Illy sbarca in Piemonte, nel Barolo, ed acquista la Cantina Manzone di Monforte. Non solo un investimento ma portare a compimento quel progetto, il Polo del Gusto, che include anche nocciole e marmellate. “Diventare parte del territorio”.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
![]() |
Azienda Carmazzi |
Mai titolo così azzeccato. Non è farina del mio sacco bensì ripreso dal sito internet dell’Azienda Carmazzi di Torre del Lago Puccini, frazione del Comune di Viareggio.
Ad attendermi Paola Paradisi in un sabato “assolato” del mese di dicembre. Vivere a “due passi” da questa realtà e non saperlo. Meglio dire non conoscere questa realtà che oggi vanta essere uno dei riferimenti nazionali del “mondo del peperoncino” e non solo.
Mi ha accolto nella saletta adibita a showroom, senza tanti fronzoli, dove ti trovi subito a tuo agio.
![]() |
Fiori Eduli |
“Tutti i prodotti che vedi sono nati dalla nostra passione per la pianta di peperoncino, coltivata con metodo biologico da oltre 30 anni per ottenere un raccolto di prima qualità”. Il termine biologico riecheggerà diverse volte nella lunga chiacchierata, come appartenenza ad una fede abbracciata e professata in tutta la filiera che comprende, oltre a circa 50 tipologie di peperoncino, anche fiori eduli (commestibili), ecopiante.
- Com’è nata questa azienda e chi ne fu l’artefice?
“L’Azienda Carmazzi è nata oltre un secolo fa, qui a Torre del Lago Puccini. La prima attività dell’azienda è stata l’agricoltura estensiva, seguita dalla produzione di fiori recisi e ortaggi. Già allora, in particolare per gli ortaggi, si praticava il “biologico” quando ancora era praticamente sconosciuto”.
Nel frattempo ci ha raggiunto il marito, Marco Carmazzi, il figlio del fondatore Eustachio Carmazzi. È stato Marco a dare all’attività familiare quell’impulso produttivo portandola a specializzarsi nel florovivaismo, con la produzione di piante fiorite in vaso, piante aromatiche, basilico, fragole e… peperoncino.
“Sì, sono passati già cinquant’anni da quel 1970 quando incominciai a dedicarmi, anima e corpo, a questo lavoro, coinvolgendo successivamente anche mia moglie Paola, oggi pilastro non solo nell’amministrare l’azienda (e di burocrazia ce n’è tanta, tanta, tanta) ma anche in serra, con continui suggerimenti che, alla luce dei successivi risultati, risultano
![]() |
Ingresso |
sempre vincenti”.
I numeri parlano chiaro alla Floricoltura Carmazzi: oltre 20.000 mq di serre con impianti ad alta tecnologia, 5.000 mq di superficie non coperta e una produzione annuale di oltre 2.000.000 di piante. Nel 2012 anche Giacomo, figlio di Marco e Paola, ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia.
- Vedo esposti numerosi premi, riconoscimenti, attestati per la qualità raggiunta…
“Nel 2012 alla 4° edizione di “Orticolario” ci aggiudicammo il primo premio per la realizzazione di un giardino innovativo dal titolo “Giardino d’Amor Novo” e nel 2013 a Londra alla 100° edizione del “Royal Horticoltural Society Chelsea Flower Show” fummo insigniti con la medaglia di bronzo per un’altra originale installazione fiorita, “The Sonic Pangea Garden””. È Paola ad indicarmi le due onorificenze.
- Mr PIC. Come è nato e cosa significa? Sempre Paola a rispondermi
“Mr PIC è il fiore all’occhiello della nostra azienda. Grazie all’ampiezza della nostra banca semi (ad oggi abbiamo catalogato più di 1.500 varietà), alle migliorie apportate alle tecniche di produzione nel corso del tempo e alle prestigiose collaborazioni, il brand Mr PIC vanta oggi un’immagine eccellente a livello nazionale ed internazionale”.
![]() |
L'Erotico |
Marco, con un tono di voce riverente, rispettosa, ossequiosa, aggiunge: “Non possiamo non citare la collaborazione pluriennale avuta con Massimo Biagi dell’Accademia Italiana del Peperoncino ed esperto presso la Facoltà di Agraria del l’Università di Pisa. Massimo, venuto a mancare nel 2017, è stato per noi colui che ci ha fatto conoscere e produrre qui a Torre del Lago, l’Arlecchino Versilia®, il Rustico Versilia®, l’Habanero Clover®, il Dente di Coyote®, l’Habanero Gold®, l’Erotico®, il Capezzolo di Scimmia® e il rarissimo Pimento del Sahara®”.
- Da sempre il peperoncino, oltre per il suo carattere deciso a tavola, è conosciuto per le sue proprietà afrodisiache. La scienza ci ricorda che la capsaicina, principale responsabile della piccantezza, attiva i recettori del caldo presenti sulla lingua. Non solo; aumentando la sensibilità delle terminazioni nervose e del battito cardiaco, stimola il rilascio delle endorfine, come avviene nel rapporto sessuale. Ti accade nelle vendite giornaliere che vi siano richieste, magari bisbigliate, in tal senso?
Paola sorride e precisa: “Hai voglia tu. Tant’è che, a fronte di richieste dirette o indirette in tal senso, consiglio il nostro l’Erotico®, creato da Massimo Biagi. Alcuni lo considerano una sorta di viagra naturale. Una bomba! Provare per credere”.
Mi rivolgo ancora a Paola: - Non solo vendita, vero?
![]() |
Paola spiega |
“Organizziamo tour nelle serre alla scoperta di curiosità e segreti sui fiori commestibili e sulla più ampia collezione di peperoncini d’Europa!. Toccare ed assaggiare tutte le nostre varietà di fiori eduli, descrivendone la coltivazione, le caratteristiche principali, le loro proprietà nutraceutiche significa accompagnare il visitatore in un viaggio sensoriale unico nel suo genere! A seguire la visita alla serra dei peperoncini, i frutti piccanti per eccellenza con la celebre collezione “Massimo Biagi”. I tour si concludono qui nello showroom Mr PIC in cui organizziamo una degustazione dei nostri prodotti al peperoncino e dei Fiori Commestibili BIO”. Cosa che ho fatto dietro i consigli di Paola.
“Sembra facile parlare del peperoncino”, Chapeau!
Urano Cupisti
Visita effettuata il 18 dicembre 2021.
Floricoltura Carmazzi
Via della Fontanella
Torre del Lago Puccini-Viareggio (Lu)
Tel: 0584 340941
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
AIUTO!!! Non ci capisco più niente. Green Pass, Super Green Pass, Super super extra Green Pass, Virologi contro Virologi, Talk Show con i soliti che fanno finta di litigare, i vari Tg (sia chiaro, tutti) che in ogni edizione “spaventano e creano panico”, i NO VAX che imbrogliano le carte per non vaccinarsi, le mamme che hanno paura a vaccinare i loro bambini, i tri-vaccinati che non hanno più certezze, le farmacie prese d’assalto, i medici di base che non sanno cosa fare e, in questo caos completo, l’economia che cresce (così dicono i “colti”). Noi, nel nostro circoscritto mondo della ristorazione, dei produttori di vino, organizzatori della tanto sospirata ed attesa “ripresa”, registriamo: cali impressionanti di presenze nei ristoranti, un latente coprifuoco nei centro città dopo una certa ora, corsa spasmodica a fare tamponi per potersi “muovere”, i rinvii a raffica delle manifestazioni programmate, piani organizzativi delle aziende e dei produttori che finiscono “a schifio”, l’Europa mai così disunita (ahimé). Continuare ancora? AIUTO!!! Non ci capisco più niente e non so a chi dare retta.
Frammento n. 1
Gennaio, febbraio. Annullate le manifestazioni.
Al grido di “La pandemia corre di nuovo” riproposti alcuni grandi eventi,
programmati nel mese di febbraio, a marzo confidando che “omicron” esaurisca i suoi effetti e sia permesso circolare con maggiore libertà. Alcuni addirittura annullati per l’anno in corso come ViniVeri Assisi 2022. Riprogrammiamo le date nelle nostre agende:
- PrimAnteprima, quella organizzata dai Consorzi toscani si effettuerà sabato 19 marzo a Firenze, Fortezza da Basso;
- Chianti Lovers sempre a Firenze, Fortezza da Basso, domenica 20 marzo;
- Chianti Classico Collection, Firenze Fortezza da Basso, lunedì 21 e martedì 22 marzo;
- Anteprima Vernaccia di San Gimignano nelle storiche sedi nel centro di San Gimignano mercoledì 23 marzo;
- Anteprima Vino Nobile di Montepulciano, nella fortezza di Montepulciano giovedì 24 marzo;
- Anteprima l’Altra Toscana (la sede non è stata comunicata) venerdì 25 marzo.
- Grandi Langhe presso l’Ogr di Torino il 4 e 5 Aprile;
- Anteprima Amarone dal “freddo inizio febbraio al caldissimo mese di giugno (le date ancora da confermare”.
I problemi sono duplici: i mesi scelti sono impegnativi per le piccole aziende a carattere familiare che non dispongono di personale specifico addetto alle vendite e spesso le date coincidono con altri eventi a cadenza “naturale”. Gli addetti ai lavori di fronte a difficili scelte e conseguenti rinunce.
Frammento n. 2
Gli Stati Uniti e la Francia invece…
confermano le date programmate pronti ad accogliere tutti gli operatori nazionali ed internazionali del settore wine and spirit predisponendo le migliori condizioni possibili al grido: “non si può attendere di morire d’altro”. In particolare la Francia ha confermato che il 14 febbraio prossimo si apriranno i cancelli di Wine Paris & VinExpo Paris. Ma la Francia non è messa peggio di noi?
Frammento n. 3
Riceviamo dalle aziende
Il Gruppo Vinicolo Santa Margherita investe sul futuro della Maremma Toscana DOC
Acquisita la cantina Pieve Vecchia a Campagnatico. Con questa acquisizione il Gruppo vinicolo veneto della Famiglia Marzotto investe sulla Denominazione DOC Maremma Toscana e sui vini unici per stile e tradizione. La cantina Pieve Vecchia confluirà nella già conosciuta Tenuta Sassoregale contando così su di una estensione totale di 80 ettari. Oggi il Gruppo Santa Margherita conta ben 720 ettari vitati.
Frammento n. 4
Il Grignolino nipote del Nebbiolo e della Freisa.
L’avanguardistica cantina Hic et Nunc di Vignale Monferrato ha ospitato recentemente una tavola rotonda tecnica sul Grignolino e sulle inaspettate ipotesi di parentela con il Nebbiolo e Freisa. Anna Schneider, ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, genetista di fama internazionale, nel suo intervento ha precisato: “La nascita di un vitigno è frutto di un momento e di un luogo ben precisi, potenzialmente svelabili con l’analisi genetica del DNA. Il Grignolino è figlio di un genotipo ricostruito, estinto o forse non ancora recuperato, a sua volta figlio del Nebbiolo e della Freisa”.
Frammento n. 5
Erbaluce: in vent’anni i vigneti aumentati del 77 per cento.
Rappresenta a mala pena l’0,5% del vigneto Piemonte eppure, questa piccola Docg, sta conquistando quote di mercato italiano ed estero. Tre le versioni prodotte con questo vitigno: fermo, spumante e passito. Quest’ultimo entrato a pieno titolo nelle “gemme enoiche italiche”. I numeri di questa Docg della zona morenica eporediese: 227 ettari di vigneti coinvolgendo circa 300 operatori tra produttori, vinificatori e imbottigliatori per una produzione annua di circa 1 milione e mezzo di bottiglie. Il passito 2021 che si potrà bere dal 2025 pare che sia una vera e propria “bomba”.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
Previsioni facili che si stanno avverando. Non siamo in lockdown ma questo spettro aleggia sopra di noi. Restrizioni già ufficializzate ed altre entrare in vigore. La terza dose di vaccino non basta più, prossimamente il via alla quarta. Il Super Green
Pass è superato. Ne serve uno ancora più selettivo e al momento siamo succubi dei tamponi che, per molti italiani, sono il primo appuntamento mattutino. Che dire? Le aziende dell'enogastronomia vivono nella totale incertezza e programmare l'anno che verrà risu lta estremamente difficile. “In questa valle di lacrime” cerco comunque di sopravvivere continuando l'umile “lavoro” di “raccoglitore di frammenti cosmici” da comunicare a coloro che mi seguono. Con le lacrime sul volto auguro a tutti “Buone Feste”.
Frammento n. 1
![]() |
La Caviro di Forlì |
Fatturato CAVIRO oltre quota 390 milioni
La notizia non può che far piacere. Questa Cooperativa romagnola, la più grande d'Italia, ha raggiunto e superato l'obbiettivo prefissatosi alcuni anni fa. “In ogni casa degli italiani, in frigo, dovrà esserci una confezione di Tavernello” . Oggi non più una profezia ma una certezza. E il Tavernello, insieme alle altre produzioni di vino in tetra pack, insieme all'altro fenomeno tutto italico rappresentato dal Prosecco, portano la produzione vinicola italiana a salire (aggiungo trionfalmente), ogni anno, sul gradino più alto del podio mondiale come paese che produrre, in termini di quantità, “più vino al Mondo”. Ognuno è libero di pensarla come vuole!
Frammento n. 2
Wine Spectator ancora riferimento per le aziende.
![]() |
Il Pinot Grigio di Lageder |
La rivista statunitense Wine Spectator, ancora una volta, è il riferimento mondiale per molte aziende. Quando pubblica la TOP 100 annuale inizia ad arrivare in redazione i comunicati. Come quello, “meritatissimo”, della tenuta altoatesina Alois Lageder. Il “loro” Terra Alpina Pinot Grigio Vigneti delle Dolomiti 2019 tra i 100 vini migliori al Mondo. “Questo vino nasce dalla collaborazione con numerosi viticoltori del territorio sempre più vicini alla coltivazione biologica e/o biodinamica che ci conferiscono le uve dando alla fine, con questo lavoro di squadra grandi soddisfazioni”. Questo quanto dichiarato da Alois Clemens Lageder alla notizia dell'inserimento nella TOP 100.
Frammento n. 3
![]() |
vino albanese |
Alla scoperta del Vino Albanese
Ai più sconosciuto il vino albanese è oggi una realtà della quale sentiremo parlare spesso. Grazie alla collaborazione con AIS Lazio si è svolta a Roma “Alla scoperta del vino albanese”, una degustazione basata su 8 vini presentati da 7 cantine. Con i suoi 26.000 ettari vitati l'Albania ha iniziato a far conoscere la sua potenzialità viniviticola. Accanto ai tradizionali vitigni internazionali troviamo i numerosi autoctoni, quelli maggiormente sotto osservazioni per le loro potenziale peculiarità. Shesh, Kallmet, Vlosh, Debinë, Serinë, Pulës, Manakuq, tra i maggiormente coltivati. Albania, un territorio tutto da scoprire!
Frammento n. 4
Oltrepò Pavese, un serbatoio di Pinot Nero.
![]() |
Oltrepò |
Oltrepò ovvero al di là del Po per i lombardi. Qui, da illo tempore, si produce il Pinot Nero che con il Riesling Italico, rappresentano i due vitigni meglio allevati. Il Pinot Nero con le sue tre anime . La prima, importante, limitata alla produzione per conferire le uve ad aziende fuori il tradizionale territorio, anche fuori regione; la seconda quella legata alla vinificazione in rosso; la terza per la produzione dei Metodi Classici. Se ne è parlato all'evento organizzato recentemente a Milano: “Talk'n'Toast-Conversazioni sul Pinot Nero”. Fare squadra per valorizzare e far conoscere il territorio ei propri vini.La rinascita dell'Oltrepò è iniziata.
Frammento n. 5
![]() |
Cesari |
Cesari, la nuova cantina in Valpolicella
La storica azienda veronese, dal 2014 di proprietà del Gruppo CAVIRO (quello del Tavernello), ha inaugurato a Fumane la nuova cantina frutto di un investimento che si aggira intorno ai 20 milioni di Euro . Finalità è il raggiungimento di una produzione annua di 4 milioni di bottiglie suddivise nelle diverse tipologie: Amarone, Valpolicella Classico, Ripasso. “La nuova cantina di Fumane unisce insieme la tradizione e l'innovazione”. Ovvio che il tutto rientra nella logica dei grandi numeri. Con l'acquisizione di Caviro non poteva che essere così.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
![]() |
Il logo |
Bertolt Brecht ebbe a dire: “Prima la pancia piena e poi la morale”.
La coscienza di molti è a posto ripagando anche la disgrazia della crisi. Crisi di turismo, di frequentazione nei locali, crisi di valori. È proprio così?
![]() |
coniglio 2020 |
Anche, ma non proprio del tutto perché spesso è la mancanza di professionalità piuttosto che quella delle palanche. Frequentando i Ristoranti sono i dettagli, strettamente legati alla professionalità, che fanno la differenza.
Ci sono coloro che mangiano per la pancia piena ed allora il contenuto e l'abbondanza nei piatti portano alla soddisfazione. Ci sono invece chi vuol vivere di emozioni, ama l'arte nella cucina, coniuga bello e bravo (sempre più difficile), chi ama toccare con mano la professionalità nel servizio, l'accoglienza, tutto frutto di studi, di conoscenze per chi offre , insomma “quella classe” che, come si suol dire, fa la differenza,
![]() |
l'esterno |
Ed ecco trovarmi in un Ristorante dove ho potuto vivere quelle emozioni date dall'accoglienza, dalla professionalità del servizio e da una cucina “artistica” che è riuscita a stupirmi per la passione, dedizione data dal giovane Chef Antonio Guerra.
Mi riferisco al Ristorante Vitique situato a Greve in Chianti, precisamente nella frazione di Greti, a pochi chilometri da Firenze, precisamente nel Cuore del Chianti Classico (Quello contraddistinto dal Gallo Nero). Ristorante ricavato all'interno dell'ex distilleria storica Bonollo.
Affacciato sulla terrazza panoramica delle colline chiantigiane, strettamente legato al mondo del vino del Gruppo Santa Margherita di cui ne fa parte.
![]() |
una sala |
Ad accogliermi Roberto Pernacchiotti , Restaurant Manager.
Ha colpito da subito l'eleganza di uno stile architettonico minimale basato su chiari e scuri, luci diffuse, che fanno da cornice ad una accoglienza discreta. Apparecchiatura elegante pronta ad ospoitare i piatti preparati per stupirmi opera dello chef brianzolo, di origine pugliese, dal talento indiscusso.
![]() |
insieme allo chef Antonio Guerra |
Semplicità, genuinità e un'innata vocazione per tutto ciò che è buono e bello ; alcuni dei valori cardine riscontrati in questa giovane realtà.
Una bomboniera di pochi coperti (25 in tutto) che è riuscita a vivere un'esperienza coinvolgendo tutti i sensi in una atmosfera di fascino e discrezione.
Questa la cornice in cui ho assaggiato i piatti di Antonio con il minimo comune denominatore della leggerezza e originalità, senza trascurare presentazione e gusto.
La proposta gastronomica ha esplorato i sapori della tradizione toscana, reinterpretandoli in chiave moderna, arricchendoli con ispirazioni e sfumature dal carattere più nazionale come il Coniglio 2020 .
Battuta di coniglio, prugne fermentate, estrazione di salvia e rosmarino con crumble di olive nere e polvere di olio alla brace. chapeau!
![]() |
vini |
Antonio Guerra non è solo oggettivamente bravo ma anche incredibilmente modesto e schivo. Non se la tira, piuttosto sorprende.
E dell'abbinamento dei vini proposti dal sommelier di sala, ne vogliamo parlare?
Provenienti dal firmamento Santa Margherita è stato proposto, come benvenuto, un calice di spumante millesimato Alto Adige Doc, Metodo Classico di Pinot Grigio 2014 proveniente dalla Cantina altoatesina Kettmeir. Continuando con un calice di Giunco, Vermentino di Sardegna della Cantina Mesa , con Vigne della Brà di Filippi Soave 2017 , una sorprendente Vitovska 2018 Zidarich , per poi chiudere con Lamole Chianti Classico 2016 e l'immancabile, omaggio alla terra di Toscana, Vin Santo Lamole 2017 abbinato ad un spettacolare quanto insolito dessert, una rivisitazione sul tema “i cantucci”.
Ristorante Vitique, a Greve in Chianti frazione Greti, dove al centro c'è l'ospite coinvolto in un viaggio enogastronomico capace di emozionare, coinvolgere e stupire. chapeau!
Urano Cupisti
Visita il 2 dicembre 2021
Ristorante Vitique
Via Citiglia, 43 b,
50022 Greti FI
Tel: 055 933 2941
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il vino buono c'insegna molto su di noi. Fare vino è un privilegio, significa coltivare e produrre. E noi che ne scriviamo le gesta, accompagnando ogni riga, sapendo che ne siamo responsabili, agiamo su strati di vitalità.
Per proseguire nel lungo cammino ed esaltare le bellezze di un territorio, valorizzandone le eccellenze, c'è bisogno di interventi legislativi non solo di supporto ma di regolamentazione tra le diverse anime che compone quello che gli inglesi chiamano brand: l'offerta per un enoturismo sostenibile al passo dei tempi che viviamo, rispondente alla sempre maggiore richiesta che registriamo ogni giorno.
Di questo ne ho parlato recentemente con l'On. Mirko Bilò che oltre essere un collega è persona impegnata politicamente, facente parte della maggioranza che governa attualmente la Regione Marche .
![]() |
L'On Mirko Bilò |
Convinto assertore che l'enoturismo sia uno dei settori chiave per la ripartenza dell'economia a livello nazionale, proprio nelle sue Marche è stato protagonista della “Deliberazione Legislativa n. 44” approvata dall'Assemblea Regionale nella seduta del 9 novembre ultimo scorso.
- Mirko, che ruolo svolge l'enoturismo in quel modello di sviluppo ecosostenibile che la Giunta Regionale della tua Regione si è dato come obiettivo da valorizzare?
“ L'enoturismo è uno dei settori più vivaci e dinamici. Da tempo il numero dei turisti italiani che hanno visitato e visitano tutt'oggi le Marche è in continua partecipazione ad eventi o festival a tema. Ed è ancor maggiore il numero di turisti che cercano motivazioni ed esperienze emozionali da questa tipologia di viaggi. Necessaria quindi un'attenzione maggiore da parte di chi ha la responsabilità della gestione dei territori”.
- La Regione Marche ha un settore vitivinicolo estremamente vivace ed è meta continua di “pellegrinaggi culturali” unendo alla riscoperta di luoghi incantevoli ricchi di Arte e Storia, quelli rappresentati dalle tradizioni popolari in particolare dall'enogastronomia.
“Certamente. L'enoturista cerca di capire le caratteristiche dei cibi e vini degustati. Necessaria quindi questa Legge che consentire di definire itinerari enoturistici riuscendo così a mettere in rete le eccellenze, in particolare nel segno del vino. Eccellenze che vanno dalle promozioni naturalistiche alle culturali, artigianali e industriali per la promozione di azioni di comunicazione strategica per la e conoscenza di tali realtà in Italia ma anche all'estero”.
- Il mondo vinicolo marchigiano oggi è finalmente consapevole di essere protagonista dell'offerta turistica. Lo registriamo nelle azioni continua dei vari Consorzi dei produttori. Come la Legge 44 interviene e cosa regolamentare?
“ È doveroso precisare che il testo finale è il frutto di un articolato percorso con le rappresentanze delle categorie condivise e fieri, rappresentanti della politica che amministra la Regione, ne andiamo soprattutto nella stesura semplice, ben chiara e comprensibile dei contenuti. I 15 articoli che la compongono oggetto di studio anche da altre Regioni italiane pronte ad intervenire in questo settore”.
Diamo sinteticamente lettura ai 15 articoli per capirne i contenuti.
Arte. 1 Individuazione dell'oggetto e finalità dell'attività di enoturismo;
Arte. 2 definizione e descrizione delle attività da considerare enoturistiche;
Arte. 3 Individuazione delle tipologie di soggetti che possono essere operatori turistici;
Art 4 requisiti e standard minimi di qualità per poter svolgere l'attività enoturistica;
Arte. 5 Promozione, formazione, riqualificazione e aggiornamenti professionali degli operatori enoturistici;
Arte. 6 Disciplina l'attività di degustazione insieme ai prodotti di qualità tipici e tradizionali;
Arte. 7 (importantissimo) Attuazione sinergica della legge da parte delle strutture competenti in materia di agricoltura, commercio e turismo;
Art 8 Individua la SCIA quale presupposto per lo svolgimento dell'attività;
Art 9 Istituzione dell'Elenco Regionale degli Operatori Enoturistici;
Arte. 10 Il Comune come Ente competente di vigilanza e controllo;
Arte. 11 Violazioni e Sanzioni;
Arte. 12 Sospensioni e cessazioni di attività;
Arte. 13 Disposizioni transitorie;
Arte. 14 Invarianza finanziaria;
Arte. 15 Rimando alla normativa nazionale per quanto non regolamentato nella presente Legge.
“Non è un punto di arrivo per noi, ma un punto di partenza per diventare uno dei settori di nicchia in una chiave per la partenza dell'economia. Politicamente questa Legge non è un fine, ma è un mezzo della strategia di questa Giunta che intende porre la Regione Marche al centro dell'interesse nazionale”.
Come ebbe a dire Borges, “Il vino è l'invenzione della gioia”. Aggiungo che questa gioia vive nella costruzione di una vita in comune. Un percorso che coinvolge tanto l'agricoltura quanto la degustazione strutture e tradizioni. Mai lasciarle crescere in anarchia.
Urano Cupisti
Intervista tratta dalla relazione presentata in aula del Consiglio Regionale Marche dall'On. Mirko Bilò il 9 novembre 2021
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
Ci risiamo. Mentre “rifletto”, tutti i mezzi di comunicazione sono impegnati a diffondere la nuova contaminazione dovuta alla variante Covid “sudafricana”. Nuovi lokdown (chiusure) all'orizzonte. Dalle mie parti si suol dire “che Dio ce la mandi buona e senza vento”. Orgoglioso di far parte degli “speransosi” continuo nella mia periodica pubblicazione di quanto è avvenuto e avverrà nel mondo del food&wine. Chianti Classico in fermento, il Gallo Nero è molto agitato in questi tempi. Il pollaio fiorentino-senese in forte agitazione alla ricerca di quell'unità d'intenti nella pubblicizzazione dei territori. Archi e frecce pronti in “singolar tenzone”. Speriamo che il buon senso prevalga.La viticoltura Toscana alla ricerca della promozione dell'artigianalità e autenticità del suo simbolo: il Sangiovese. Classico Berardenga, i primi risultati del progetto “Cru Terra Vocata”. La nascita di una nuova Dop: Suvereto e Val di Cornia Wine. Ed infine quello che viene definito un “Evento Raro” in Valpolicella: la vendemmia 2021.
Frammento n. 1
Chianti Classico, quello del Gallo Nero, in fermento
Dopo Castelnuovo Berardenga, Panzano, è la volta di Greve in Chianti. I viticoltori uniti nello slogan: “per un futuro sostenibile”. Per adesso 25 aziende coinvolte. La verità è che hanno sentito la necessità di unirsi per raggiungere un obiettivo comune: la tutela e la promozione del territorio di Greve. “Greve in Chianti è il nostro territorio, la nostra famiglia, il nostro lavoro ed è per questo che ci uniamo per promuovere e tutelare il suo prestigio nel mondo”, sottolineano i rappresentanti della neonata Associazione. Cito alcune aziende promotrici: Vicchiomaggio, Ambrogio e Giovanni Folonari, Castello di Verazzano, Vignamaggio ecc… E Castellina in Chianti, Gaiole, Radda, San Casciano, Barberino?
Frammento n. 2
Generazione Sangiovese
Nasce Generazione Sangiovese: movimento delle piccole aziende vinicole toscane per promuovere l'artigianalità e l'autenticità del vitigno simbolo del vino in Toscana. Nella specificità questo movimento raggruppamento aziende vitivinicole delle colline toscane dove affondano le radici del vitigno. Coordinati da Enocofi srl, società di consulenza enologica e servizi alle aziende vitivinicole che, oltre alla consulenza agronomica ed enologica, fornisce il supporto necessario al fine di una corretta comunicazione centrale nel rispetto del passato con uno sguardo al futuro. I territori coinvolti? Monteriggioni (Si), Certaldo (Fi), Montevarchi (Ar), Terranuova Bracciolini (Ar), San Casciano Val di Pesa (Fi), Pontassieve (Fi), Bucine (Ar).
Frammento n. 3
Classico Berardenga: i primi risultati del Progetto
Alla Certosa di Pontignano (Siena) all'interno dell'evento TERRA VOCATA, la presentazione dei primi risultati del progetto dei CRU di Terra Vocata dopo i tre anni di studi specifici. Partito dalla considerare che ci sono, nel mondo, più pubblicazioni sulla Luna di quante ce ne siano sulla conoscenza dei terreni, i risultati hanno raccontato, con una fotografia della viticoltura del territorio comunale di Castelnuovo Berardenga, le diversità tra sabbia, macigno e galestro. Mappa dei suoli, banca geologica della zona, altitudini, esposizione dei vigneti selezionati, dati meteo e satellitari. Oggi queste sono le partenze per programmare e comunicare VINO.
Frammento n. 4
Una nuova DOP: Vino Suvereto e Val di Cornia.
Mi vien da dire: ”poveri sommelier,un'altra Dop da ricordare”. Il 27 ottobre 2021 è nato il Consorzio di tutela Dop Suvereto e Val di Cornia Wine. Era nell'aria data la mancanza di promozione di quel territorio specifico della provincia di Livorno. Adesso è necessario delineare bene i disciplinari di produzione e iniziare la promozione in Italia e all'estero. 360 ettari vitati dei quali il 75% solo nell'aerale di Suvereto. Ne fanno parte 27 Aziende Agricole alcune delle quali, come Tua Rita, Petra, Bulichella, Rigoli, fino ad adesso hanno dovuto sobbarcarsi l'onere di insieme l'intero territorio.
Frammento n. 5
![]() |
Daniele Accordini |
Millesimo 2021, un unicum per l'Amarone.
Daniele Accordini, enologo storico della Cantina Negrar, ne è convinto: la vendemmia 2021 è un evento raro che ricorderemo nel tempo. Sanità, uve, zuccheri, acidità e colore il poker d'assi vincente e bisogna risalire al 1990 per ritrovarne una uguale. “L'effetto straordinario di quest'annata è stato ottenuto durante la maturazione, soprattutto nei mesi di giugno, luglio ed agosto”. Comprare l'Amarone 2021 e dimenticarselo in cantina per poter degustare “la perfetta sintesi tra un terroir molto espressivo e un clima in equilibrio con le esigenze della vite”.
Una segnalazione per tutti gli amici.
Ricordo che è uscito, in questi giorni, un interessante pubblicazione dal titolo VITIGNI, VINI RARI e ANTICHI nella collana Interferenze, editore Cinquesensi. L'unicità dell'Italia enoica.
Ivano Asperti, l'autore del testo, ci propone in questa opera ponderosa l'esito di un lungo lavoro di ricerca, studio, selezione e assaggi. “Vitigni, vini rari e antichi” è costruito con la pazienza di un ricercatore attento e con l'entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione. Un ' Importante opera, anzi Necessaria Che va a IntegRARsi alla gia nutrita biblioteca relativa alla viticoltura e alla Civiltà del vino. Da non perdere.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
Visita nella Montagna di Reims.
![]() |
Maison Gardet |
Maison Gardet
La Maison CHAMPAGNE GARDET fu fondata a Epernay nel 1895 da Charles Gardet e successivamente trasferita negli anni '30 dal figlio Georges a Chigny les Roses , un villaggio Premier Cru della Montagne de Reims. La Maison propone vini dalla qualità irreprensibile, ponendone alla base l'utilizzo di uve di altissima qualità. La famiglia Prieux , attuale proprietaria, pone al centro delle attenzioni di produzione il rispetto delle tradizioni tramandate nel tempo come le cuvée dai «premiers jus» della spremitura.
Grande attenzione viene prestata all'elaborazione dei vini, lasciati invecchiare sulle fecce il più a lungo possibile, anche ben oltre i limiti minimi imposti dalla AOC Champagne.
![]() |
Maison Lepreux-Penet Cave di gesso |
Champagne Gardet resta una delle ultime Maisons ad invecchiare alcuni dei suoi vini di riserva in botti di quercia. Tutto il «savoir faire» della Maison risiede nel prezioso equilibrio tra tradizione e modernità che rende evidente tutte le peculiarità dello stile Gardet.
Maison Lepreux-Penet
Risale al periodo della Rivoluzione francese l'avventura della famiglia Penet a Verzy, Comune Grand Cru, vendendo il proprio raccolto a “negotian” muniti di pressoir, impianto di pressatura.
![]() |
Vetrata di Chagall a Reims |
Bisogna attendere il 1929, con la gestione di Louis-Gilbert Penet, che si decide di acquistare una propria pressa e di aggrapparsi allo statuto dei Récoltant Manipulant. Gli succede suo figlio Jean-Marie che fece uscire sul mercato l'etichetta Champagne Jean-Marie Penet. Anni più tardi sua figlia Florence sposò Jean-Paul Lepreux e, con la loro unione, nacque la Maison attuale.
Storie di questo tipo ce ne sono a iosa nella Champagne. Intrecci di famiglie tutte dedite alla produzione del nettare degli dei.
Attualmente l'azienda è gestita dalla Virginie e dal genero François che dopo 8 generazioni insieme tutti i processi tramandati come la manualità che definirei ancestrale, conservando i metodi tipici di produzione. Le uve e dalle vigne situano a Verzy Verzenay , e si fregiano della classificazione Grand Cru. Tutti i vini maturano in modo ottimale nei crayères del XIX secolo conservate preziosamente a Verzy.
Poteva, all'interno del tour, mancare una visita a Reims?
Reims, città gruviera per i suoi chilometri di gallerie pieni di zeppi di champagne.
La sua cattedrale, il ricordo storico di Giovanna d'Arco, il porto fluviale sul fiume Aine, le sedi delle Imperiali Maison, il dinamico center ville. A Reims tutto quanto ruota intorno allo champagne accompagnandolo nella Storia.
![]() |
Maison Diogène Tissier, il remuage |
Terzo giorno dedicato alla Côte des Blancs
Maison Diogène Tissier
Non c'è stato viaggio nella Champagne senza una visita alla Maison Tissier dopo averla conosciuta, diversi anni fa, durante Vinoexpo a Bordeaux. Si è creato negli anni un'amicizia che va oltre ai contatti professionali. Ci troviamo in quella parte della Côte che passa sotto il nome di Côte-sud d'Épernay. Diversa territorialmente dalla restante Côte des Blancs. Come terreni, idroclima, microclima.
Chavot-Courcourt è il piccolissimo paesino (appena 365 anime) posto sulla parte pedocollinare con la sua Église Saint-Martin immerso nei vigneti che viene spesso fotografata come simbolo della Champagne.
Maison fondata nel 1931 da Diogene Tissier. Oggi, Vincent (3a generazione), nipote di Diogene, e sua moglie Nathalie recupera la storia della famiglia.
![]() |
Maison Sebastien Bression a Etoges |
Vincent e Nathalie offrono champagne nella pura tradizione dello Champagne. Non più diserbanti chimici in vigna. Ciò consente vini con sapori più minerali e floreali. Si stanno muovendo sempre più verso una gestione ragionata per ogni appezzamento al fine di sfruttare al meglio tutto ciò che la natura offre.
La pressa utilizzata è ancora la tradizionale Coquard da 4.000 chili. Gli champagne vengono prodotti in una tinaia in acciaio, installata nel 2011. Alcune annate sono prodotte in botti di rovere. Il remuage manuel è riservato ai formati più grandi e ad alcune cuvée speciali. Una produzione di circa 120.000 bottiglie all'anno che pone questa Maison tra i “Négociant manipulant”.
![]() |
Vicolo dei gatti a Troyes |
Maison Bression Sébastien
Ci troviamo ad Étoges, ad ovest della Côte des Blancs. Discendente da diverse generazioni di viticoltori, Sébastien coltiva il vigneto con passione e rispetto per l'ambiente. Orgogliosamente mostra la sua appartenenza all'Associazione dei “Vigneron Independent” ( paragonabili alla nostra Fivi). Una vinificazione molto rigorosa in piccoli volumi inox e barriques da 300 litri, danno vita a champagne rotondi e generosi. Per ottenere uve di ottima qualità, Sébastien pratica una coltivazione sostenibile e ragionata.La pressatura avviene rapidamente possibile dopo la raccolta con stampa pneumatica Dopo la seconda fermentazione gli champagne rimangono sui lieviti per un minimo di 2 anni fino a 5. Solo alla loro maturazione ottimale si procede alla sboccatura e ai successivi.
Infine Troyes
È il tramonto quando Troyes (esatta pronuncia “truà”), l'antica capitale della Francia, ci accoglie. La città situata sulla Senna, nel bel mezzo della regione Champagne, nel dipartimento dell'Aube , seduce chiunque la visiti. Il suo passato ricco di storia ed il patrimonio architettonico e urbano ben conservato affascina come non mai. Le case a graticcio che si possono saltare al periodo medievale, le strette vie del centro con “la ruelle des Chats”, la via dei gatti, saltare che i mici possono saltare da un tetto all'altro le magnifiche vetrate. Il cuore della città ha la forma esatta di un “tappo di champagne”, particolarità curiosa e sicuramente unica al mondo!
![]() |
Maison Charles Collin |
Ultimo giorno, rientro in Italia con sorpresa.
Lasciata Épernay di buon ora e presa l'autostrada diretti a sud verso Digione-Lione per poi proseguire verso il traforo del Monte Bianco, ultima visita aziendale nel dipartimento dell'Aube e specificando nella parte ovest, Bar-sur-Seine .
Charles Collins
Radicata nel territorio della Côte des Bars dal 1952 (60 anni di vita), oltre 140 viticoltori i cui vigneti ricoprono quasi 330 ettari di terra. Gli allevamenti composti il 92% di Pinot Nero e 8% di Chardonnay.
La ricerca della perfezione richiede un'esigenza che si impone a tutti nella Maison Charles Collin. Il segreto per rispondere a questa ricerca: realizzare la totalità dell'invecchiamento del vino dalla vendemmia a mano fino alla partenza delle bottiglie dall'azienda. Modernità in tutte le fasi della produzione con strumenti di ultima generazione.
La Cooperativa Charles Collin possiede una riserva di 2,5 milioni di bottiglie chiamate “sur lattes” (ovvero già imbottigliate, in fase di invecchiamento) per una produzione annua intorno al milione.
Le Cuvées vengono tradizionali invecchiate 3 anni nella cantina, 5 anni per le Cuvées Charles e Belle Gabrielle.
Una grande sorpresa e allo stesso tempo un'avventura la visita da Charles Collin. Del resto, una risposta ai milioni e milioni di bottiglie di champagne che vengono prodotte ogni anno, dovevamo darla.
“Lo champagne non si beve, si usa per brindare” (Gustave Flaubert)
Urano Cupisti
Hautveillers, l'Abbazia dove c'è la tomba di Dom Perignon
“Lo champagne (vino) è la cultura della distinzione”. Così fu detto da uno che di perlage se ne intende. Tal Roland de Calonne, ex direttore generale di Ruinart. Una di quelle frasi entrata a far parte di diritto nell’enciclopedia delle frasi storiche che questo vino è riuscito ad attrarre su se stesso a partire dal secolo XVII (Dom Pérignon docet).
“La distinzione è il riflesso della bellezza dell’anima su tutto ciò che la circonda. Non si acquisisce, né si può cedere; non appartiene alla nascita, né al ceto, né al patrimonio” (F.G-M., Manuel de politesse à l’usage de la jeunesse, Maison A.Mame &Fils, 1919).
Anfratti sotterranei della Maison Pannier
Anche nel viaggio compiuto in questo mese di ottobre 2021 la cultura della distinzione e il sogno fragile sono state fonti di ispirazione e scelte determinanti nelle visite, vuoi alle aree, micro-aree, vuoi alle piccole e grandi Maison scelte.
“Ricordo le banalità del conduttore di un importante Tg della sera, lo scorso Natale, che raccomandava ai milioni di telespettatori di brindare con “champagne italiano. Il nostro Paese ha bisogno di cultura, di conoscenza dell’arte del bere giusto e, soprattutto, di presa d’atto che il vino è cultura e come tale è cittadino del mondo”. (Franco M. Ricci nell’introduzione della pubblicazione a firma Roberto Bellini “Champagne e Champagnes, Bibenda Editore 2009).
E con questo mi vien da ricordare quanto sancito dalla giurisprudenza francese nel lontano luglio 1824: Il n’est champagne que de la champagne”.
L’Inizio: Épernay
Fossile risalente a milioni d'anni fa
Domenica 3 ottobre, a bordo di un minivan con amici amanti del perlage, alla volta di Épernay scelta come base logistica per i nostri spostamenti.
Épernay, affascinante cittadina di circa 25.000 abitanti, è considerata da tutti come la vera capitale della regione Champagne. Posta sulle rive del fiume La Marne, adagiata sopra chilometri di gallerie scavate in profondità nel craie del cretaceo. Quel sottosuolo gessoso , mix di più elementi, vitale energia che nasce come roccia per poi sciogliersi in polvere alla superficie. Nelle giornate dove la Bise ,il vento gelido dell’Est, soffia con forza, la polvere gessosa segue le folate che scuotono i vigneti.
Galleria nel gesso Maison Monet
Avenue de Champagne
Epernay ci ha dato il suo benvenuto al calar del sole. Percorrere l’Avenue de Champagne, il percorso più prestigioso della città, è uno dei riti “obbligatori” al quale ogni visitatore “deve” sottoporsi. Percorrerlo a piedi nella notte profonda è immergersi nell’autentica seduzione, in momenti di meditazione e riflessione. Questa strada rettilinea di oltre un chilometro, fiancheggiata da edifici di un'architettura marcata della fine del XIX secolo, mostra dimore private e grandi Maison insieme, allineate una di fronte all’altra, punteggiate da alte porte massicce e ornate. Benvenuti nella Champagne.
Dom Pierre Pérignon
Altro rito “obbligatorio” è la visita alla tomba di Don Pierre Pérignon, nell’Abbazia di Hautvillers, poco distante da Épernay. Raggiunta subito il mattino seguente prima di iniziare il nostro tour. Preghierina, lumino acceso; il tutto come richiesta per un buon viatico nel sogno fragile.
Maison Mondet
Le bercau magique, la culla magica dell’anfiteatro di Romery (inizio della vallée de la Marne), si è presentata a noi appena scollettato a nord-ovest il fianco della Montagne de Reims. Un mare di vigneti a perdita d’occhio. Con il nostro minivan ci siamo tuffati tra le vigne per raggiungere il villaggio di Cormoyeux. Ad attenderci Line e Laurent BEAUPUITS della Maison Mondet.
La Creazione della Maison de Champagne MONDET comincia nel 1926 con Jules MONDET che inizia la vinificazione su piccoli appezzamenti di vigneti. Il loro SAVOIR FAIRE?
Dopo la prima fermentazione in vasche d'acciaio, vengono degustati i “vins clair” per determinare gli assemblaggi tra i diversi vitigni e diversi anni di raccolta. Si procede poi alla seconda fermentazione in bottiglia. Terminata la presa di spuma quello che ormai possiamo definire champagne invecchia (permanenza sui lieviti) da 3 a 7 anni nelle cantine della Maison. Già, le cantine della Maison.
200 metri di cantine naturali di gesso a 30 metri sottoterra che permettono una conservazione e un invecchiamento ottimale delle bottiglie ad una temperatura costante di 10-12 ºC.
La prima parte della cantina risale al 1886, è stata estesa negli anni '70, poi si è aggiunta una seconda galleria parallela. Oggi, i fossili incastonati nella volta in tufo da 95 milioni di anni, vegliano sul riposo delle bottiglie di champagne.
Due parole sui vigneti.
La Maison utilizza i 3 vitigni tipici della Champagne; lo Chardonnay che apporta finezza ed eleganza; il Pinot Noir che da struttura, robustezza e fruttato; il Pinot Meunier che infonde rotondità equilibrio ed ancora fruttato.
il viaggio
I vigneti sono situato sui terreni di Cormoyeux e Romery, con una superficie totale coltivata di 11 ettari, di cui una piccola parte a Passy Grigny. Il terreno è caratterizzato da un sottosuolo gessato che funge da vero e proprio regolatore termico, cattura l'umidità e la restituisce quando la vite ne ha più bisogno. L'età media dei vigneti è di 30 anni, e alcuni appezzamenti selezionati per le migliori cuvée sono di 60 anni.
Maison Pannier
Lasciato il paese fleury di Cormoyeux abbiamo raggiunto l’estremità ovest della Vallé de La Marne: Château-Thierry, sede della Maison Pannier.
La Maison ospita magnifiche cantine medievali di oltre due chilometri, scavate a partire dal XII secolo. Nella penombra e nella freschezza di questo labirinto sotterraneo, le cuvée acquisiscono lentamente la loro piena maturità. La scoperta di questo eccezionale patrimonio e la degustazione che ne è seguita ha reso la visita indimenticabile.
Maison Delouvin-Nowak
Nel 1999 fu scoperta un'incisione del XIV secolo raffigurante un arciere medievale. Da quel momento ne è divenuto emblema dello champagne PANNIER. Qualità, equilibrio e maestria, valori forti della Maison sono perfettamente rappresentati da questa figura che veglia sull'invecchiamento dei vini. Il motto coniato del tiro con l’arco? « Tendre à la perfection ».
Nel rientrare ad Épernay, una scoperta per caso non prevista nel panel delle visite. Un ricordo di una degustazione di alcuni mesi fa e, visto che il paesino di Vandières era sulla nostra strada, perché non fermarsi?
Delouvin-Nowak
Incontriamo Geoffrey Delouvin, un vigneron giovane molto accogliente che dedica il suo ottimo lavoro quasi esclusivamente al Pinot Meunier. Del resto nella Vallée de La Marne questo vitigno ne è il Re assoluto.
I Delouvin iniziarono a commercializzare champagne dal 1949; oggi Geoffrey coltiva i 6 ettari di proprietà (5 vitati a Meunier e 1 a chardonnay per la cuvée millesimata Extra Sélection) in modo rigoroso, effettuando personalmente tutte le operazioni di vinificazione e di analisi, per garantire la specificità dei suoi champagne ed il risultato? Champagne piacevolissimi che incontrano il favore di molti degustatori grazie alla particolarità del puro Pinot Meunier vinificato in modo semplice, senza eccessi.
Urano Cupisti
(fine prima parte)
![]() |
locandina del convegno |
Nella splendida cornice della Certosa di Pontignano è andato in scena il Convegno di presentazione del territorio e dei risultati del progetto “Cru di Terra Vocata”.
La Certosa di Pontignano, una bellezza eclettica. Chiostri, giardini e magnifici colori caratterizzano la bellezza della Certosa originaria del 1300 che ancora oggi mantiene intatto Il suo fascino.
![]() |
la Certosa |
Nella chiesa adiacente, la volta affrescata è un trionfo di colori che fanno da contrappunto al cielo della Toscana.
Il porticato ad archi, che fa parte del chiostro grande, disegna il perimetro di un vasto prato e fa da sfondo, di volta in volta, a grandi eventi come quello di ieri.
Convegno Cru di Terra Vocata.
Convegno dove si è parlato del territorio di Castelnuovo Berardenga (Si), delle sue specificità e dei risultati del progetto triennale CRU DI TERRA VOCATA che ha visto una partecipazione della stampa di settore e delle aziende aderenti all'Associazione Classico Berardenga.
Progetto dei Cru aziendali di Classico Berardenga.
Questo progetto dichiarato dall'Associazione viticoltori di Castelnuovo Berardenga, sintetizzato in Classico (a rivendicare l'appartenenza al Chianti Classico) Berardenga (a rivendicare il terroir di quel Comune), “consiste in uno studio multidisciplinare per approfondire la conoscenza dei vigneti e dei vini dell'area di produzione del Chianti Classico compresi all'interno del Comune di Castelnuovo Berardenga” (da una nota dell'Associazione) .
Vitigno protagonista: Sangiovese . L'interprete principale delle vinificazioni di questo territorio e della diversità e ricchezza geologica che ospita.
“Il progetto, partito nel 2018, prevede lo studio delle micro-vinificazioni dai vigneti a maggior vocazione di ciascuna azienda (definiti CRU) per un periodo di tempo corrispondente a tre vendemmie”.
![]() |
il convegno |
Gli scopi
“ Lo scopo di questa osservazione è innanzitutto la definizione di una ben precisa identità associativa e territoriale, – leggo sempre nella nota pubblicata durante il convegno da parte dell'Associazione - ma anche la creazione di un bagaglio di conoscenze che resterà a disposizione delle singole aziende ”.
Altro obiettivo di Classico Berardenga è la creazione di una strategia complessiva e coordinata di valorizzazione delle produzioni vinicole, riconoscendole quali autentiche espressioni del territorio dando alle azioni di promozione congiunta, una solida base scientifica.
![]() |
I Cru di Terra Vocata |
AgerCoop
AgerCoop, ovvero Agricoltura e Ricerca , servizi di consulenza e ricerca in agricoltura nei settori di viticoltura, progettazione del verde, zootecnia, cartografia, paesaggistica, è la società scelta dall'Associazione Classico Berardenga per lo studio preciso dei terreni, delle caratterizzazioni dei CRU, la localizzazione degli stessi, del monitoraggio satellitare dell'ambiente.
Luca Toninato , per AgerCoop, ha illustrato con grafici interessanti, il lavoro fin qui svolto e base per le scelte associative future.
“Il territorio di Castelnuovo Berardenga presenta suoli molto particolari e tipici rispetto all'intera denominazione Chianti Classico con percentuali di depositi marini superiori agli altri;
I CRU sono posizionati in modo abbastanza rispetto ai suoli presenti nel Comune;
![]() |
I vigneti di castelnuovo Berardenga |
I dati raccolti dalle aziende hanno consentito di raccogliere dati utili alla caratterizzazione delle produzioni;
I dati raccolti sono raccolti una sostanziale omogeneità complessiva;
Le differenze più evidenti si riscontrano nei profili olfattivi dei vini con alcune caratteristiche comuni e altre distintive rispetto ai diversi fattori analizzati”.
Per la cronaca ricordo che sono intervenuti Leonardo Bellaccini ( Presidente di Classico Berardenga ), Francesco Rosi ( enologo dell'azienda Tolaini ) e Francesca Elia ( rappresentante dell'azienda Poggio Bonelli ). Moderatore il collega Antonio Boco ( Gambero Rosso ).
Gli assaggi
I CRU, presentati da 17 aziende associate, hanno risposto, con punteggi tra l'ottimo e l'eccellente, quanto il progetto richiedeva e richiede per il prossimo futuro. Ne è venuta fuori una caratterizzazione geologica particolare ad evidenziare la diversità dei suoi: arenarie, calcare, argille sabbie gialle (sabbie gialle).
![]() |
Conclusioni |
Amanti del vino
L’evento è continuato nel pomeriggio con l’apertura al pubblico rappresentato in maggioranza dai wine lovers accorsi numerosi a seguito del tam tam sui social. Assaggiati non solo i CRU del progetto Terra Vocata ma anche le altre produzioni delle aziende coinvolte.
Appuntamento al prossimo anno per altri ulteriori risultati e prospettive future. Chapeau!
Urano Cupisti
![]() |
Villa Talamo a Fonteblanda (GR). |
La Costa di quella magnifica Regione Italiana denominata Toscana è semplicemente stupenda e si estende per ben 397 Km., bagnata dal Mar Ligure nella parte centro settentrionale e dal Mar Tirreno in quella Meridionale. Una Costa fascinosa e straordinariamente accogliente che offre un'infinita possibilità di divertimenti e piaceri, sia per la diversificata morfologia sia per le sue famose e bellissime Località turistico-balneari: una di queste è sicuramente Orbetello in Provincia di Grosseto.
Orbetello è un Comune di circa 14.000 abitanti situato al centro dell'omonima e suggestiva Laguna, una delle più importanti Riserve Naturali Italiane, è unita al “Monte Argentario” da una strada costruita nel 1842 su un terrapieno artificiale (la diga), che ha diviso la Laguna in due specchi d'acqua ("Laguna di Levante" e "Laguna di Ponente"); fino al 1944 sulla diga correva anche una ferrovia che la collegava a Porto Santo Stefano. Una delle Frazioni del
![]() |
Il Direttore Generale Philipp Kunz. |
Comune di Orbetello è “Fonteblanda”.
Fonteblanda è ubicata nel “Parco Naturale della Maremma” a pochi metri dalle spiagge bellissime di Bengodi, dell'Osa e della Puntata sul Golfo di Talamone e dai siti archeologici di “Poggio Talamonaccio”; si presenta come un moderno Paese sviluppatosi nel corso del XX Secolo intorno allo Scalo Ferroviario. Uscendo per poche centinaia di metri in direzione Sud dal Centro abitato di Fonteblanda, in Via Aurelia Vecchia, sulla destra c'è una strada sterrata, Via Gaetano Carotti, percorrendola per un breve tratto si arriva al Civico 8 in un “piccolo paradiso terrestre” : Villa Talamo .
“Villa Talamo”, maestoso edificio risalente al 1730, è un antico Convento di Suore, si suppone appartenente all'Ordine delle Benedettine visto che poco lontano da Talamone, in posizione dominante sulle colline maremmane di Poggio Lecci e Poggio Uccellina, sorgeva un altro importante Monastero Benedettino quello di “Santa Maria di Alberese”.
Nel 1996 “Villa Talamo” era della Famiglia Viganò e proprio in questo periodo il complesso venne profondamente ristrutturato; anni dopo subentrò nella titolarità la Famiglia
![]() |
Namelaka a Forma di Pesca. Foto di Giorgio Dracopulos |
Zampolli. Nel 2008 il Milanese Egidio Zampolli con la Moglie Alessandra ei Figli Massimiliano, Manuela e Michelangelo, fecero di Villa Talamo la loro Casa. Egidio Zampolli, che purtroppo ci ha lasciati nel dicembre 2015, era un uomo gentile, leale e generoso, un vero signore, un grandissimo appassionato del mare, della nautica e della natura essendo anche un esperto cacciatore.
![]() |
Villa Talamo a Fonteblanda (GR). Foto VT. |
Per decisione della Famiglia, che ha voluto condividere questo luogo da sogno, dal Luglio 2016 “Villa Talamo” è diventata un super accogliente Resort.
“Villa Talamo” è un luogo unico nel suo genere un magico scrigno protetto dal Promontorio di Bengodi e dalla natura incontaminata della verdeggiante macchia mediterranea. Un'oasi circondata dallo splendido Parco, dove spicca la grande Piscina Infinity, e dalle acque turchesi del Golfo di Talamone, il tutto con una vista mozzafiato sulle dolci Colline e spiagge color smeraldo compresa quella privata. “Villa Talamo” è una fuga da sogno sulla Costa Toscana proprio grazie a un panorama fronte mare a dir poco emozionante dove si contempla uno spettacolo creato dalla vista dell'Argentario, di Porto Santo Stefano, di Talamone, olteché dalle Isole del Giglio, di Giannutri e di Montecristo.
“Villa Talamo” dispone di sei meravigliose e super accoglienti camere e tre grandi e affascinanti suite, oltre a una grande appartamento padronale, ogni spazio è stato elegantemente arredato con mobili d'epoca di raffinata eleganza. Graziosa e storica la Cappella compresa nell'edificio e incantevole la Torre Campanaria che ancora scandisce le ore.
Dopo aver visitato con molto piacere tutta la struttura, grazie anche al gentile, bravo e disponibile General Manager Philipp Kunz (classe 1982, di origini Austriache), sopraggiunta l'ora di pranzo mi sono accomodato al Ristorante in una caratteristica e ospitale saletta totalmente a me dedicata con due soli tavolini apparecchiati. Con la buona stagione il Ristorante è all'aperto immerso nella magia della natura.
Ad accogliermi, con grande premura e simpatica familiarità, l'Executive Chef & Food and Beverage Management della Villa: Massimiliano Volonterio.
Massimiliano è nato a Como il 24 Novembre del 1980, fin da giovanissimo ha sempre apprezzato i piaceri della “buona tavola” visto che Mamma e Nonno erano dei veri Maestri di Cucina e lo Zio un grande Pasticciere, tutta questa gustosa influenza non poteva che portarlo , nel 2000, a diplomarsi all'Istituto Professionale Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Carlo Porta” di Milano. Dopo un brevissimo periodo di gavetta dove ha dimostrato la sua grande predisposizione e amore per la Cucina ha iniziato dal 2001 una carriera da Chef brillante davvero in Italia e all'Estero in Locali famosi e super “Stellati”. Dal Mese di Aprile 2021 Massimiliano Volonterio è a “Villa Talamo”.
Ma torniamo al Ristorante della Villa dove il Menu offre un'interessante scelta di piatti di mare e di terra. La Carta dei Vini è selezionata e non mancano le Bollicine.
![]() |
Giorgio Dracopulos e lo Chef Massimiliano Volonterio |
Eccoci giunti alla degustazione fatta. In tavola un ricco cestino di panini, fragranti e gustosi, ai vari sapori, un Olio Extra Vergine di Oliva 100% Toscano molto buono e delicato, “FonteTinta” dell'Azienda I Lecci , e un Aceto molto interessante “Dolce Denso” dell' Antica Fattoria La Parrina . Il cibo è stato accompagnato da un Vino Rosso di grande classe: “ Fuligni 2013 Brunello di Montalcino Riserva”. Sono state servite le seguenti portate: - Cappuccio di zucca e le sue chips di focaccia fatta in casa; - Carpaccio di vitello al cioccolato,
![]() |
Pancia di Maialino. Foto di Giorgio Dracopulos |
tartufo Toscano e Olio Extra Vergine di Oliva; - Paccheri (prodotti artigianalmente con semola di grano duro Toscano e trafilati al bronzo del Pastificio Morelli ) crema di patata affumicata, polpo croccante e mandorle; - Zuppa di pesce alla Maremmana con pescato di zona e pane integrale croccante; - Pancia di maialino, cavolo viola e chutney (salsa agrodolce) di miele; - Selezione di gustosi Formaggi della Tenuta Il Radichino Fratelli Pira ; - Namelaka (crema ultra cremosa, in questo caso dalla gradevolissima forma di pesca) al rosmarino e cioccolato bianco Noalya , sorbetto al limone e frutti di bosco; - Piccola Pasticceria della Casa.
Tutto decisamente buono con sapori e gusti spesso esaltanti, belle anche le presentazioni. La Cucina dello Chef Massimiliano Volonterio è estremamente genuina, piacevole, ricca, gustosa, saporita, leggera e bella, oltreché essere il frutto di una mano esperta. Le materie prime sono di ottima qualità, alcune raccolte direttamente dal suo orto personale ubicato nel parco, ed è molto apprezzabile la ricerca che lo Chef fa dei prodotti più validi e particolari del Territorio. In Cucina lo Chef è supportato dal bravo Capo Partita Pubudu Niroshan Samarawickrama, originario dello Sri Lanka, e da Alice.
Al Resort “Villa Talamo” di Fonteblanda, in Provincia di Grosseto, ho trovato una struttura estremamente affascinante, immersa nel verde e ubicata davanti a un panorama fantastico, che offre una speciale accoglienza personalizzata abbinata all'ottima cucina dello Chef Massimiliano Volonterio.
Giorgio Dracopulos
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
La ripartenza è in atto. Eccome! E la confusione ne approfitta. È mancata una cabina di regia, una logica di lavoro. È prevalsa l’anarchia. Alle tradizionali manifestazioni organizzate da sempre nei mesi d’autunno come Milano Wine Week, Life of Wine, Autochtona, Modena Champagne Experience, Merano Wine Festival e Fivi si sono aggiunte, meglio dire sovrapposte nelle date, il Vinitaly Special Edition, le presentazioni di tutte le Guide comprese anche le nuove (una marea) e, udite udite, Benvenuto Brunello che lascia le Anteprime Toscane (mese di Febbraio) occupando il calendario dal 19 al 28 novembre. Senza dimenticare le innumerevoli iniziative delle cantine piccole e grandi. Avanti c’è ancora posto nella sovrapposizione!
Frammento n. 1
La provocazione: tappo a vite tutta la vita.
Riporto il pensiero di un grande produttore altoatesino, Franz Hass, estratto da un’intervista pubblicata su Cronache del Gusto del 6 ottobre u.s.
"Faccio vino da molti anni ed oggi tutte le mie etichette hanno il tappo a vite".
“Tutto è nato quando nel 1996 ho partecipato a una degustazione diciamo alternativa in Sardegna e da due anni lo uso su tutti i miei vini. Anche per quelli che fanno lunghi invecchiamenti. Non solo. Dagli studi specifici che ho fatto mi sono reso conto che i benefici del tappo a vite non sono solo per i bianchi, ma anche per i rossi che, anzi, ne godono di più". Diciamoci la verità: in Italia, come in Francia, ad esclusione dell’Alsazia, il tappo a vite non attacca. “No. Credo che il problema sia nella giusta comunicazione. Anch’io all'inizio ho avuto qualche difficoltà a far comprendere le differenze. Ma oggi posso affermare che il tappo a vite è la chiusura migliore per la qualità del vino". Non sarà mica una scelta collegata ai costi? "E' vero che il tappo a vite costa meno del tappo di sughero, ma se confrontiamo i prezzi di una tappatrice per il tappo a vite e quella per il sughero i costi sono molto diversi. Il guadagno? Non dobbiamo più sostituire le bottiglie che sanno di tappo". Ma alla fine è vero che il tappo a vite permette una conservazione migliore del vino? "Non solo si conserva meglio, ma invecchia benissimo". Aggiungo: c’è il vantaggio nell’uso della solforosa. Ma avrà o no un limite il tappo a vite? Possono essere tappati tutti i vini? “Personalmente ho solo 16 anni di esperienza con i tappi a vite. Ma ho confrontato i miei vini imbottigliati nel 2005 sia con tappo a vite che con tappo a sughero. Non c'è confronto. Vince il tappo a vite".E gli scettici? “L’invito in cantina e gli faccio assaggiare le prove che ho fatto negli ultimi anni. Chi la fa, poi, non esce più con la stessa idea". “I numeri italiani fanno fatica. In Alto Adige, su 135 aizende, circa 40 lavorano con il tappo a vite. Sono piccolissime, ma ci sono".
La provocazione ultima: Con gli spumanti come la mettiamo?
"C'è il tappo a corona. E si fa un prodotto migliore di quello che è". E l'aspetto sentimentale dello stappare? "Bisogna bere il vino, mica il tappo..." Ad ognuno la sua!
Frammento n. 2
La città di Marsala ha la Piazza Marco De Bartoli
Marco De Bartoli
È ufficiale, la città di Marsala rende omaggio ad un grandissimo personaggio del vino italiano. Marco De Bartoli visionario, indomabile, talentuoso. Giustissimo e doveroso che la sua città natale lo onori intitolandogli una piazza nel pieno centro storico. Chapeau!
Frammento n. 3
Salviamo il Pinot Grigio Ramato: non è un rosé.
Vogliono far passare il Pinot Grigio Ramato per un rosé. Il vino rosato è oggi, più che mai, sulla bocca di tutti. Ne consegue che l’industria vinicola è impegnata a cavalcare (ahimé ndr) l’onda della moda rosa con le conseguenze che registriamo. Ed ecco avanzare, sulla base di ragionamenti legati alla logica del cassetto, la manovra che ha portato recentemente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della modifica del disciplinare della DOC delle Venezie che permetterà di utilizzare i termini rosato, rosé o ramato in etichetta indifferentemente, secondo le esigenze di marketing. E qui casca l’asino: rosato, rosè meglio di ramato. NO. Il pinot grigio ramato non è un Rosé!
Frammento n. 4
Il brett diventa un difetto tollerabile.
Felicemente adagiato sulle bucce dell’uva, i lieviti Brettanomyces, oltre finire nel mosto e di conseguenza nel vino, trovano posto anche nei e sui legni nelle cantine. L'invisibile terrore della stragrande maggioranza dei produttori, pronti a combatterlo a colpi di anidride solforosa. Ha un carattere lunatico il brett. Regala in realtà odori anche molto diversi tra loro. Odore da pollaio, o di cerotto disinfettante, di rancido ma anche di formaggio, di bacon e chiodi di garofano. E di sudore di cavallo, fagioli bruciati, latte acido ne vogliamo parlare? . Il brett è, con ogni probabilità, il lievito più controverso della scienza enologica, amato da alcuni, tollerato da altri, detestato dalla maggior parte. Nel comparto dei cosiddetti vini naturali, di quelli ispirati dall’eco sostenibilità, dalla filosofia biodinamica, è tollerato. Anzi; guai se un vino di questi comparti non ha il brett. Personalmente lo detesto ; rimane e rimarrà sempre un difetto del Vino!
Frammento n. 5
Benvenuto Brunello lascia le Anteprime di Toscana
Nuove date e collocazione nella seconda quindicina del mese di novembre per la rassegna Benvenuto Brunello. Dal 19 al 28. Siamo alla trentesima edizione: si cambia! Annata 2017 e riserva 2016 (una bomba). Il perché della decisione? “In una fase di grande cambiamento occorre avere il coraggio di innovare per centrare quegli obiettivi di promozione che le stesse aziende ci chiedono”. Così il Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. Il format, rigorosamente su invito, vedrà lo spazio di due giorni per la stampa nazionale ed internazionale. Nei giorni successivi inviti selezionati per le rimanenti categorie. E Nobile Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Chianti e Chianti Classico staranno a guardare? Chi vivrà vedrà.
Una segnalazione per tutti gli amici.
È uscito, in questi giorni, un interessante pubblicazione dal titolo VITIGNI, VINI RARI e ANTICHI nella collana Interferenze, editore Cinquesensi. Le unicità dell’Italia enoica.
Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa l’esito di un lungo lavoro di ricerca, studio, selezione e assaggi. “Vitigni, vini rari e antichi” è costruito con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione. Un’opera importante, anzi necessaria che va a integrarsi alla già nutrita biblioteca relativa alla viticoltura e alla civiltà del vino. Da non perdere.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
La ripartenza è in atto. Ma nubi si addensano nuovamente all'orizzonte: è la variante “delta” che preoccupa non poco. Un'altra chiusura il Paese non può permettersela. Sarebbe una catastrofe incontrollata e incontrollabile. Ci salveranno le vaccinazioni? Il “passo verde”? Al momento pensarci e preferire continuare a raccogliere frammenti attestanti la ripartenza.
Frammento n. 1
SOLO VINO: un successone.
Grande successo per SOLO VINO, la prima manifestazione enoica riaperta al pubblico. Qualità dei prodotti in degustazione, qualità delle cantine. Questi aspetti uniti al grande afflusso di ingressi, la chiave del successo. Il Salone dei Giovani Produttori e delle Piccole Cantine si è tenuto a Città di Castello (Pg)
Frammento n. 2
Le calorie riportate anche nelle etichette di vino.
Entro il 2022 le etichette di vino contengono il contenuto energetico, cioè le calorie! A introdurre la novità è l'accordo (provvisorio) raggiunto a Bruxelles che fa seguito alle proposte della Commisiione Ue sul piano europeo di lotta al cancro. L'etichetta al pari di un “bugiardino” contenuto nelle scatole dei farmaci. Arrivare a “bere nuoce alla salute”, il passo è breve.
Frammento n. 3
![]() |
Il vitigno Gamay |
Il vitigno Gamay sceglie l'Umbria, in particolare il Trasimeno.
Sulle rive del Lago Trasimeno da oltre 400 anni c'è presenza di uve gamay e l'azienda Madrevite ha voluto aprire on line un Blog interamente dedicato a questo vitigno. www.gamaydeltrasimeno.com è operativo. Oltre al blog anche pagine su facebook e instagram per raccontare la vita di questa straordinaria e particolare cultivar.
Frammento n. 4
Steinbock Spumante Senza Alcool. Una bestemmia?
Per gli amanti, come me, dei “perlage”, la risposta è categorica: SÌ. Per Martin Foradori, titolare ed enologo della cantina altoatesina Hofst ӓ tter, si Tratta di Una risposta un Quello che lui definisce Stesso Mercato Giovane Che Non Vuole l'alcool. Prodotto da uve reasling dealcolate con una apposita tecnica acquisita in Germania. Cosa si fa per vendere.
![]() |
Spumante dealcolizzato |
Frammento n. 5
Nel Chianti Classico è in atto la rivoluzione
Al via il progetto UGA (Unità Geografica Aggiuntiva). Valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico (quello con il Gallo Nero). Aumentare la qualità in termini di identità e territorialità. Ecco emergere dal cilindro del Consorzio, dopo lunga discussione, i nomi in base a criteri specifici: Castellina, Castelnuova Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, radda, San casciano, san Donato in Poggio, Vagliagli. Per adesso solo nelle etichette della Gran Selezione (ovvio!) È il territorio che fa la differenza…
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
![]() |
Chef a lavoro |
Versilia Gourmet , l'evento cult dell'estate versiliese, giunto alla sua 11esima edizione, anche quest'anno “ha colto nel segno”.
Evento mai ripetitivo, sempre ricco di sorprese, ha scelto ancora una volta per la sua Cena di Gala, lo charme di Forte dei Marmi e come palcoscenico il noto Ristorante La Barca di Piero Petrucci , uno dei simboli della Versilia degli “Anni Ruggenti”, dove “lo champagne correva a fiumi”.
![]() |
ho premiato |
Gianluca Domenici , ideatore e patron dell'evento, ci ha volutore. Non più una maison di champagne come wine partner ma un Consorzio di produttori di sublimi spumanti italiani: un riconoscimento all'eccellenza di due territori. La Franciacorta e la Versilia.
I personaggi del cibo e dell'accoglienza, la stampa di settore, presenti alla Cena di Gala ad assistere, tra una portata e l'altra, “l'emozionante ed atteso degli Oscar alla Ristorazione”, accompagnati sì dagli applausi ma anche dai numerosi brindisi “franciacortini”.
![]() |
Premio Versilia Gourmet |
La regia gastronomica della serata affidata ad un personaggio conosciuto nel mondo della ristorazione che conta. Chef acclamato e personaggio televisivo del momento, Cristiano Tomei.
Il menù fantastico?
- Rombo in pineta;
- Insalata di mare in busta chiusa;
- Crema catalana di muscoli (cozze);
- Bistecca nella corteccia di pino
Cristiano si è proprio divertito coinvolgendo con la sua vena creativa i 150 invitati.
![]() |
Bistecca nella corteccia di pino |
E poi l'emozionante rito della consegna dei “Premi Versilia Gourmat-Franciacorta”, meglio conosciuti come “gli Oscar della ristorazione:
- Miglior chef 2021 Luca Landi del Ristorante Lunasia di Viareggio;
- Migliore in Sala Antonio Pieri dell'Osteria A'Pagliai in località Querceta (nell'interno di Forte dei Marmi);
- Premio Carriera Dina Novani della Trattoria Da Beppino a Valdicastello (Pietrasanta);
Infine il premio più ambito:
- Ristorante dell'Anno Franco Mare dei fratelli Stefanini a Marina di Pietrasanta.
Ma il momento clou della serata è stato quando sul palco è salito l'ospite d'onore della serata: lo chef pluripremiato e stellato Mauro Uliassi da Senigallia insignito di quel premio che ogni anno viene conferito ai personaggi che hanno scritto e scrivono i capitoli più importanti della Cucina Italiana d'Autore: Premio Eccellenza Italiana.
![]() |
Ristorante La Barca a Forte dei Marmi |
“Esiste un luogo straordinario a ridosso delle nostre Alpi, ricco di tesori d'arte e naturalistici. Nascono una cultura antica dalla quale vini pregiati, la cui vivacità accompagna brindisi e degustazioni, dona piacere, leggerezza e gioiadi vivere. Prodotti unici capaci di illuminare ogni attimo”. Così Silvano Brescianini , Presidente del Consorzio Franciacorta , al momento della presentazione della nuova partnership cercata, agognata e voluta da Gianluca Domenici.
Versilia Gourmet ei produttori della Franciacorta insieme a decretare il successo della ristorazione di assoluta eccellenza.
Ed ecco allora i perlage “scendere” nei calici in un susseguirsi di emozioni.
Monte Rossa, La Fiorita, Colline della Stella, Barone Pizzini, Villa Franciacorta, Castello Bonomi, Annamaria Clementi Rosé (Ca' del Bosco) e Bersi Serlini Demi Sec. Quest'ultimo ad accompagnare un dessert e alla moda di “brindiam nei lieti calici”.
![]() |
Mauro Uliassi |
Dosaggio Zero, Extra Brut, Brut e Demi Sec in perfetto abbinamento a piatti firmati da Cristiano Tomei .
![]() |
Cristiano Tomei |
Lo spumante Franciacorta è stato il primo Metodo Classico Italiano (la rifermentazione in bottiglia)ad aver ottenuto, nel 1995, la Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) dopo l'accertato metodo di produzione rispondente a rigide e scrupolose norme volte a certificare l 'assoluto valore.
È stata l'eleganza che contraddistingue la loro qualità a portarli ad essere partnership della Camera Nazionale Italiana della Moda a supporto della creatività made in italy.
Bravó! Non potevi trovare un vino partner migliore. “ Siamo soli ALL'INIZIO”, Parola di Gianluca Domenici. Chapeau!
Urano Cupisti
![]() |
Vigneti trentini |
In questo mondo dove alcool-free sembrerebbe essere la nuova via intrapresa dai legislatori per combattere il fenomeno dell'abuso e dell'uso di alcool che nuoce alla salute , come “ eretico” e amante dei piaceri derivanti dalla proposta buon bere , parlo della novità dalla Distilleria F.lli Pisoni di Mandruzzo (Trento).
Aggiungo: come amante dei superalcolici ottenuti per distillazione da vino.
Ed ai Cognac ed Armagnac dei cugini francesi, pongo la nostra grappa , vero gioiello unico riconosciuto tale universalmente.
![]() |
Alambicchi |
La Distilleria F.lli Pisoni, nella già nota linea delle Grappe Clessidra, aggiunge due novità: Clessidra Stravecchia 15 anni e Clessidra 10 anni.
In particolare la Grappa Clessidra Stravecchia 15 anni , espressione di un territorio particolare come quello del Trentino.
Vinacce
Utilizzate vinacce di altissima da vitigni Chardonnay , con le tipiche note fresche e floreali, Teroldego , che dà struttura e persistenza, con piccole percentuali di Nosiola e Marzemino , distillate in alambicchi di rame utilizzando gli insegnamenti derivanti dal metodo Tullio Zadra che garantiscono loro un riscaldamento lento e uniforme. Rispetto della tradizione trentina .
Affinamento
Le barrique utilizzate sono in parte nuove e in parte usate. Quelle usate non scelte a caso ma provenienti da cantine che le hanno utilizzate per il processo di affinamento del vino teroldego .
Barriques dormienti collocate all'interno della montagna, in un vecchio rifugio aereo dove sono garantite temperature fresche costanti.
Dopo anni di attesa ritroviamo nella forma della bottiglia lunghi “a clessidra” il perfetto nella struttura e nella ricchezza delle varietà aromatiche che compone questa Grappa Stravecchia 15 anni.
![]() |
Grappa Clessidra Stravecchia 15 anni |
E nel soggiarla il pensiero vola a quel territorio magico che è il Trentino, “ dove la vicinanza a tesori naturali come i laghi e le splendide montane, permette l'alternarsi di forti escursioni termiche che alla materia prima, l' ed acidità necessaria”.
Legislatori, scrivete pure in etichetta che “l'alcool uccide”. Non potete toglierci i momenti di appagamento e gioia così come descritti dal poeta maledetto, Charles Baudelaire , nei suoi inni alla bellezza e al piacere. Chapeau!
Urano Cupisti
Distilleria F.lli Pisoni
Via San Siro 7/a
Frazione Pergolese
Madruzzo (Tn)
Tel 0461 564106
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Spesso accade che nella ricerca della novità a tutti i costi o quella cucina alternativa solo perché alla moda, si perda di vista coloro che fanno ristorazione di prima qualità, con scrupolo e tanta dedizione nonostante i tempi
non facili.
Come al Ristorante Cotto , nel cuore di Roma, in via Torino, 124 tra la Stazione Termini e il Quirinale, a due passi dal Teatro dell'Opera.
Un locale moderno e classico, con un ottimo servizio, dove si mangia veramente bene. Uno di quei locali che mette d'accordo un po' tutti. Il suo successore?
Il passa parola incessante, i consensi unanimi e così il locale diviene il posto ideale per una pausa tranquilla, che sia una colazione di lavoro o un incontro fra amici o ancora un rilassante t ê te at ê te.
Il menù preparato dallo chef messinese Giuseppe Arena ; la carta dei vini predisposta per aiutare a orientarsi anche nella scelta dei piatti.
Già il menù, biglietto da visita del locale, combina sapori classici e contemporanei, con piatti gustosi e ricercati sia di pesce che di carne. Anche scelte per vegani e vegetariani.
Piatti interessanti e ben fatti grazie all'estro del bravissimo Giuseppe, attento a rispettare gli ingredienti, preciso nelle cotture, fantasioso quanto basta per rendere il tutto accattivante.
Una vera “chicca” nel cuore di Roma. Il lusso della semplicità.
Anche se è una frase un po' abusata, il Ristorante Cotto incarna il buon gusto, l'ospitalità e la buona cucina, il mix del suo successo. Un locale da consigliare.
Urano Cupisti
![]() |
Non sembra ma è uno scontro che dura da secoli. Il mondo come una scacchiera. Le parole nordiche da sempre prediligono la “bionda”. Quelle comprese tra il 30 ° e 50 ° parallelo sia Nord che Sud più propense verso il “nettare di Bacco”. Poi le eccezioni in tutte e due le fasce.
Ma è nata prima la birra o il vino?
Confrontando le datazioni di cui siamo certi si potrebbe affermare che la birra sia più antica , tuttavia nessuno ne ha la
![]() |
abbinamento con ostriche |
certezza.
Anche perché a far ruotare l'ago della bilancia a favore del vino pesa il processo di produzione della birra che generalmente è “meno spontaneo”.
Altri dati, temi della contesa:
- la birra rappresenta la bevanda meno nobile, il vino più ricercata, sofisticata;
- la birra è prodotta con i cereali di diversa natura, il vino è solo oggetto di fermentazione del mosto, la pigiatura dell'uva;
- la birra da sempre è prevalentemente pagana ( ad eccezione degli studi e produzioni dei monaci francesi, belgi e tedeschi), il vino bevanda sacra legata “al sangue di Cristo”. E via, via, via.
Una cosa è certa; nel mondo in cui viviamo ambedue le bevande sono oggetto di continui studi, produzioni diversificate, volte e invadere i territori reciproci cercando di primeggiare sui mercati.
Ecco che la vite esce dai propri confini e colonizza territori nuovi come la Gran Bretagna, i Paesi Bassi, la Svezia. Esplode il fenomeno in Cina e nei paesi asiatici, raggiungendo anche limiti di altitudini mai pensate (allevamenti di Malbec a 3.150 mslm nella regione andina del Salta-Argentina) o latitudini equatoriali come in Brasile,
![]() |
fruit Beer con i dessert |
nello stato del Par á .
La birra, dal canto suo, con il confermare sempre più le "sue" zone di competenza, invade i tradizionali territori vinicoli "sdoganandosi" e sostituendosi con prodotti più ricercati e attenti soprattutto ai gusti giovanili, giocando in particolare sulla bassa tenuta alcolica ea tutto quanto ne consegue.
Avete notato che nei film di produzione americana si beve meno vino, champagne e superalcolici e più birra? Direttamente dalla bottiglia risparmiando il lavaggio dei bicchieri? Più “fico e green”.
E non parliamo dell'attuale sfida lanciata su uno dei “dogmi” fondanti della Scuola del Vino: l'abbinamento con il cibo.
Minata la figura del sommelier che deve reinventarsi una cultura birra-cibo per la crescente richiesta di questa bevanda.
Non solo pizza e birra ma carne, pesce, verdure e, udite udite, abbinamenti con la cucina vegana .
Accanto alla Carta dei Vini anche quella delle Birre.
" L'abbinamento di cibo e birra è un elemento fondamentale per raggiungere una perfetta armonia tra tutte le sensazioni percepite durante la degustazione, quindi la migliore valorizzazione delle caratteristiche organolettiche di entrambi gli alimenti". Così ho trovato scritto in una Carta di un noto Ristorante stellato.
Sapidità, tendenza dolce, grassezza, tendenza acida, tendenza amarognola, untuosità, succulenza, persistenza gusto - olfattiva , non sono più appannaggio della scienza dell'abbinamento cibo-vino.
Abbinamento per contrasto e abbinamento per concordanza si insegnano anche ai Corsi della Birra sempre più frequenti.
Una volta, ricordo, costituivano materia di una sola lezione durante i tre livelli per ottenere l'attestato di sommelier. Oggi sono Corsi mirati, maggiormente conoscitivi della materia della “bionda”.
Di seguito un elenco dei piatti abbinati a stili di birra:
![]() |
ALE LEGGERO: Tramezzini, formaggi a media stagionatura
BRITISH BITTER: Sandwich, tramezzini, formaggi freschi
ALES SCOZZESI: Carni rosse, arrosti e stufati, se dolce adatte ai dessert
PALE ALE: Primi piatti, carni leggere, salumi, formaggi
INDIA PALE ALE: Primi piatti con verdure, ortaggi, carciofi ed asparagi
ALTBIER: Primi piatti saporiti, formaggi, selvaggina, se dolce adatte ai dessert
MARRONE ALE: Carni rosse, arrosti e stufati, formaggi a media stagionature
NEWCASTLE BROWN ALE: Carni rosse, arrosti e stufati, formaggi a media stagionature
ALES FORTI: Carni rosse, formaggi a media e lunga stagionatura, anche erborinati
PORTIERE: Carni rosse
STOUT: Carni rosse, selvaggina e formaggi a lunga stagionatura
ALES FRANCESI: Primi piatti, carni leggere, salumi, formaggi
ALES BELGA: Primi piatti saporiti, formaggi, selvaggina, se dolce adatte ai dessert
FORTE ALES BELGA: Arrosti e spezzatini, salumi, molluschi e pesce alla griglia, formaggi a lunga stagionatura e caprini
SPECIALITÀ BELGA ALE: Carni rosse, arrosti e stufati, formaggi a media stagionature
WEIZEN: Carni di maiale, pesce
EUROPEAN LIGHT LAGER: Antipasti, insalate, pomodori ed ortaggi aciduli, pizza, formaggi a pasta filata
AMBRA TEDESCA: Carni rosse, arrosti, formaggi a media stagionatura, salumi
LAGER SCURO EUROPEO: Carni rosse, arrosti, formaggi a media stagionatura, salumi, se con residuo zuccherino adatte ai dolci
BOCK: Primi piatti, carni leggere, salumi, formaggi
FARO: Fuori pasto o con alimenti a forte tendenza dolce (riso e pasta al burro)
GUEUZE: Alimenti a tendenza dolce, anche con dessert alla frutta se aromatizzate
![]() |
Ora et labora |
Parlare di birra e molluschi può sembrare un po 'audace. Ma non è così.
Birra e cozze è un grande classico, lo stesso tra birra Stout e ostriche (per gli amanti del vino non è solo una bestemmia, è una assurdità, sovversiva e scandalosa).
Abbiamo finito di mangiare, è il momento del dessert. Moscati, passiti, spumanti dolci. Il classico abbinamento per concordanza.
Ecco che si fanno strada le Fruit Beer , premuroso l'abbinamento più classico. Addirittura si va oltre: se abbiamo una torta a base di frutta, possiamo creare equilibrio con l'amarezza di una Porter, se prevalgono gli agrumi invece, meglio una Blanche. A seguire le Sour, Berliner Weisse, Gueuze, Italian Grape Ale o Lambic dal sapore secco e vinoso.
La guerra è in corso. Comunque la si pensi, sottovalutarla è un errore. Chapeau!
Urano Cupisti
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
La “famosa” luce in fondo al tunnel sembrerebbe raggiungibile. Per il momento a far sperare e respirare tutto il confronto eno-gastronomico sono le parole del Presidente del Consiglio pronunciate nell'ultima conferenza stampa. Anticipando le misure che dal 26 aprile sono in atto finalizzate ad alcune aperture graduali con il ritorno della zona gialla in tutta la penisola, il presidente Mario Draghi ha parlato di un "rischio ragionato" . Ma è davvero così? Una cosa è certa; l'affermazione ha scatenato da subito tutta una serie di possibili e probabili attuazioni di manifestazioni, al momento congelato, da effettuare un breve per una "bisognosa ripartenza" che i più hanno definitonecessaria . Qualcuno già da tempo ipotizzava questa decisione (se pur non definitiva) fissando i dati precisa ed avviando le macchine organizzative (Milano Wine Week). VeronaFiere (Vinitaly) subito con la diffusione di una dichiarazione circonstanziata ( ad ottobre Vinitaly in presenza ), Champagne Experience inviando un post con scritto TUTTI PRONTI , le Anteprime Toscane a dire “ci siamo anche noi” e via, via, via. Date ritenute impossibili, logisticamente parlando, che vengono definite “con la buona volontà possono essere possibili”. Personalmente assisto a questa grande confusione che più di una ripartenza ragionata sembra essere il tipico “assalto alla diligenza”.E i “poveri” vignaioli?
Frammento n. 1
![]() |
Giovanni Mantovani |
Vinitaly ad ottobre in presenza.
“Rischio ragionato docet”. Il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, cogliendo la partecipazione ad un convegno di Coldiretti, ha dichiarato: "Dopo un anno di assenza di eventi vinicoli, Veronafiere sarà operativa con una programmazione straordinaria proprio sul brand Vinitaly. Dal 17 al 19 ottobre (in piena vendemmia ndr) torna Vinitaly con una special edition in presenza ”. Fantastico, dal 2 al 10 Milano Wine Week, poi si smontano gli stand e via a Verona dal 17 al 19. Nel bel mezzo anche Champagne Experience a Modena (10-11 ottobre) Avanti c'è posto per qualcos'altro !!!
Frammento n. 2
Champagne Experience, Modena 10-11 ottobre
Tutti Pronti, torna Champagne Experience, la quarta edizione. Nel padiglione A di ModenaFiere. Sicuramente il più importante appuntamento italiano dedicato al “perlage” più famoso al mondo: lo champagne. Biglietteria on line già aperta.
Frammento n. 3
Acque agitate a Montalcino
Di più a Firenze (Assessorato regionale all'Agricoltura). Il contendere? L'invio dei giornalisti da parte della Regione al Benvenuto Brunello. Il Consorzio di Montalcino è per una selezione di persone e testate che garantiscano ritorni comunicativi effettivi ed inoltre richiede lo spostamento a novembre dell'evento (non più febbraio). “Indietro non si torna anche se siamo aperti ad un confronto per trovare soluzioni” ha dichiarato Fabrizio Bindocci, Presidente del Consorzio.
Frammento n. 4
Concorso Nazionale Sauvignon Blanc.
Non solo Pinot Nero e Riesling ma anche Sauvignon Blanc. I tre concorsi nazionali organizzati in Alto Adige. Ottantacinque campioni provenienti da diverse regioni italiane si sono confrontati quest'anno a Kurtatsch (Cortaccia) nella Bassa Atesina. Questo il podio: 1) Ansitz Waldgries Myra, 2) Weingut Franz Hass, 3) Kellerei Tramin Pepi . Andreas Kofler e Peter Dipoli, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Comitato organizzatore, alla fine di questa edizione, hanno constatato l'elevato valore della competizione stessa. Prossimo appuntamento sempre in Alto Adige per la manifestazione Sauvignon Experience , dedicata al pubblico degli appassionati e momento di approfondimento sul Sauvignon Blanc.
Frammento n. 5
Arriva la menzione Pieve in etichetta.
Il Vino Nobile di Montepulciano si arricchisce, in etichetta, di una nuova menzione: riscopre le Pievi . “Una terza tipologia, quella che metterà insieme nella stessa bottiglia, passato presente e futuro del nostro vino”. Così il commento di Andrea Rossi, Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. Nobile, Riserva e Pieve, ovvero sottozone come unità geografiche aggiuntive. Considerati i tempi di affinamento che sono di 36 mesi, la prima annata con scritto Pieve dovrebbe essere messa in commercio nel 2024.
Frammento n. 6
Effetto SuperLega anche nella Birra!
Qualsiasi provvedimento che appare diretto a privilegiare solo alcuni, viene etichettato con il paragone della SuperLega calcistica e l'invito all'insurrez
ione del tipo "fans inglesi del Chelsea", auspicato con proclami. Così anche nel mondo della Birra !!! È bastato un provvedimento di tipo finanziario che agevolerebbe solo otto “grandi” birrifici artigianali a scatenare l'ira dell'UnionBirrai . “Un provvedimento che rappresenterebbe un duro colpo per i piccoli birrifici indipendenti che da circa un anno fanno i conti con grossi cali di fatturato, causa pandemia. No alla SuperLega della Birra !!! " ha tuonato Vittorio Ferraris, direttore generale UnionBirrai.
Osservo, scruto, assaggio e… penso. (urano cupisti)
![]() |
L'azienda in Franciacorta |
2021: doppia celebrazione. il 60 ° del primo Franciacorta ei 90 anni del suo fondatore.
Nel 1961 Franco Ziliani dette vita al primo Franciacorta Spumante metodo classico. Una data epocale per la spumantistica nazionale.
Per la prima volta in Italia una zona vitivinicola, se pur modesta nelle dimensioni, si pose come competitor nel mondo del perlage mondiale.
![]() |
Vigneti |
Nel 2021 Guido Berlucchi entra nell'anno delle celebrazioni per il 60 ° anniversario del primo Franciacorta nel migliore dei modi, ottenendo il “sigillo” di Wine Spectator che ha attribuito al suo vino di vertice , il Palazzo Lana Extreme 2009 , il massimo punteggio ( 93/100 mai raggiunto da un Franciacorta) ed un set di valutazioni per Guido Berlucchi Linea '61 , tutte superiori ai 90/100.
L'INIZIO.
Ci sono domande capaci di cambiare il destino di persone e di luoghi. "E se facessimo uno spumante alla maniera dei francesi?" è stata una di quelle.
![]() |
Le purpitre |
Nel 1955 il giovane enotecnico Franco Ziliani la rivolse a Guido Berlucchi , gentiluomo di campagna. Berlucchi cercava un consulente capace di migliorare il suo Pinot del Castello e trovò invece il partner per un'avventura di gusto che avrebbe modificato il destino della Franciacorta.
Tutto nato da un incontro, da una domanda. Oggi l'azienda ancora guidata dalla famiglia Ziliani affronta una fase di profonda innovazione , di nuove sfide nei rivoluzionari scenari di mercato, con lo stesso spirito con cui Franco Ziliani si immaginò di creare ex novo nel 1961.
![]() |
Franco Ziliani e Guido Berlucchi |
Il “messaggio” è chiaro : capacità dell'azienda di produrre non solo ottimi vini, ma anche Cultura ed Azione sul Territorio.
In autunno la linea Cuvée Imperiale rinnoverà il suo abito e vedrà ampliata la sua gamma. Un restyling dinamico, contemporaneo in linea con la sua storia di 60 anni.
In Estate, con un evento a Palazzo Lana a Borgonato (BS), dimora storica risalente alla fine del 1400 e sede della Guido Berlucchi, saranno celebrati in contemporanea i 90 anni del fondatore Franco Ziliani ed i 60 anni della sua “creatura”, il primo Franciacorta.
Per l'occasione uscirà un'edizione speciale “Franco Ziliani” , un tributo al fondatore, un vino da collezionisti.
Tiratura limitata in Magnum di un Franciacorta Nature , una base Pinot Nero ricavato dai migliori vigneti di proprietà, con 96 mesi sui lieviti ; un “vino miliare” che resterà nella storia aziendale.
Senza dimenticare quell '”Officina” di lavoro dove Saperi , Culture aziendali e Visioni trovano spazi per confronti con personalità provenienti da ambiti diversi. Quell'Agora chiamata nel 2018, ACADEMIA BERLUCCHI .
![]() |
la famiglia Ziliani |
Ebbene, l'Accademia Berlucchi s'appresta a trasformarsi da crisalide a farfalla in un soggetto attivo e progettuale per il proprio territorio, mettendo a comune la rete di pensiero e di contatti in questi 3 anni, con l'idea di sviluppare importanti progetti di CSR (CSR è un acronimo inglese, Corporate Social Responsibility, che troviamo in Italia come RSI, Responsabilità Sociale d'Impresa) per la Franciacorta ed anche oltre.
Il primo, ambizioso progetto verrà comunicato nel primo weekend di Ottobre.
Diciamoci tutta la verità; per molti della mia generazione il Franciacorta Berlucchi è stato il nostro "primo champagne" , parte profonda degli albori della nostra passione per il vino.
La strada che mi portò verso le sue storiche cantine, molti anni fa, rappresentò un viaggio enoico nel mio intimo. Come non festeggiare il 90esimo di Franco Ziliani con la “sua” Magnum?
Urano Cupisti
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
La voglia di ripartire è tanta ed i motivi tantissimi. È necessario un cambio di passo e strategie nuove nell'affrontare le evoluzioni del corona virus comprese le innumerevoli varianti. Questo il momento di programmare le aperture future, questo il momento, anche da parte di noi comunicatori, di diffondere le notizie con allegate le proposte di superamento di eventuali difficoltà. E se Wine Paris & Vinexpo Paris rinvia al 2022 le sue manifestazioni, la notizia che l'enoturismo si sta preparando per una pronta ripartenza, ci rincuora. Intanto le “guide” di ogni genere continuano ad elencarci le eccellenze che l'uomo e la natura (che non si sono mai fermati) hanno prodotto recentemente.I produttori si riuniscono in nuovi consorzi per promuovere e valorizzare terre, territori, vitigni autoctoni e nel mondo della ristorazione personaggi famosi si mettono in gioco aprendo nuovi locali sotto la spinta "della nuova speranza" Tutti speranzosi; Tocca a chi ci guida a dirigere l'orchestra delle nuove prospettive e previsioni.
Frammento n. 1
Anche Wine Paris & Vinexpo Paris rinviato al 2022.
Alla fine anche i francesi gettano la spugna: le nuove date 14-15-16 febbraio 2022. Tuttavia, per continuare a mantenere il collegamento tra gli espositori ei visitatori di ogni parte del mondo, a giugno si svolgerà Vinexposium Connect, una piattaforma digitale con eventi chiave incentrati sul business. Un evento simile a quelli studiati dalla tedesca ProWine e dal nostro Vinitaly.
Frammento n. 2
L'enoturismo come leva per la ripartenza.
La presentazione di un libro scritto a quattro mani dal senatore Dario Stefàno e Donatella Cinelli Colombini è stata occasione per parlare di “Enoturismo come leva strategica per la ripartenza”. Presenti i ministri Franceschini (cultura), Garavaglia (turismo) e Patuanelli (politiche agricole). Luogo: Sala Stampa del Senato. “Turismo del Vino in Italia” il titolo di un vero e proprio “manuale” che ha recepito la nuova normativa nazionale. Ribadito il ruolo sempre più centrale dell'enogastronimia nel turismo.
Frammento n. 3
Ora c'è la guida dei marchi dei vini più ammirati.
Basta parlarne. In questo particolare momento le iniziative di questo tipo non possono che far bene. “I marchi di vino più ammirati 2021”, una lista dei marchi stilata da “Drinks International”. I produttori più iconici, entusiasmanti e innovativi al mondo. Roba da far rabbrividire i “naturalisti”. Per il nostro Paese segnalati nell'ordine: Antinori (9 °), Planeta (17 °), Frescobaldi (24 °), Gaja (26 °), Tenuta San Guido (Sassicaia) (40 °) sui primi 50. Spagnoli e argentini in pole, seguiti da francesi e neozelandesi.
Frammento n. 4
Un nuovo Consorzio nel Lazio
Costituito il nuovo Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei Vini Doc CORI, accreditato come il primo in provincia di Latina. Tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura degli interessi generali relativi alla denominazione “Cori”. Sarà data una attenzione particolare al “Nero Buono”, vitigno locale, esclusivo della zona circoscritta al Comune di Cori. Soci fondatori: lo stesso Comune di Cori, la cooperativa Cincinnato, l'azienda (già affermata) Marco Carpineti, l'azienda Pietra Pinta, Molino7cento e azienda Filippi.
Frammento n. 5
Passioni non sopite: Sophia Loren
Sophia Loren Original Food la nuova insegna dei Ristoranti che la famosa attrice aprirà presto in Italia e non solo. A monte la nuova società che vede la bella Sophia insieme all'imprenditore di moda (Yamamay e Carpisa) e amico da una vita Luciano Cimmino. La notizia è di questi giorni pubblicata dal Corriere della Sera. Prima apertura Firenze poi Napoli e Milano (risto e pizzeria), Dubai, Miami, Hong Kong e Shanghai. Del resto la passione dell'attrice verso la cucina è ben nota. Basti pensare alle “veraci” interpretazioni di alcune scene dei suoi film ei libri di ricette pubblicati nel passato. Passioni non sopite che ritornano.
Frammento n. 6
Ristorante “underwater”.
Non è proprio una novità. Ricordo l'Under Spangereid in Norvegia, l'Ithaa nell'atollo Alif Dhaa alle Maldive, Al Mahara a Dubai, Aquarium a Nashville e poi Altri in Sud Africa, Messico ecc… Ma questo ricopre una particolare importanza perché rappresenta la voglia di investire e ripartire dopo la chiusura forzata per la pandemia. Andrea Berton, stella Michelin si prepara a dirigere il suo primo ristorante Underwater. Location l'atollo di Raa alle isole Maldive all'interno del resort You & Me by Cocoon. Sarà una esperienza gastronomica caratterizzata dalle suggestioni italiane unite a un twist internazionale.La “cucina”, intesa come ambiente riservato e attrezzato per la preparazione e la cottura dei cibi, sarà valorizzata dal contesto esclusivo caratterizzato da ampie vetrate immerse nei fondali corallini della laguna.
Osservo, scruto, assaggio e… penso. (urano cupisti)
Essere coinvolto in un formato così diverso da strappare applausi. Bravi!
È accaduto Lunedì 29 marzo in un evento live streaming che ha coinvolto un centinaio di persone, collegate da tutta Italia. Esperti del settore, giornalisti di eno-gastronomia, sommelier dell'olio, olivicoltori, intellettuali del cibo, semplici amanti dell'extra vergine.
Per circa un'ora trascinati nel nuovo progetto creativo e in un unico, grande assaggio corale. Sotto la guida magistrale di Francesco Petacco, consulente agronomico, enologo e assaggiatore di olio e Andrea Di Marco , attore, comico, autore, chiamato a stupire come conduttore per guardare all'olio come non si è mai fatto.
Non una degustazione tecnica, una lezione didattica, un ripetere le “solite cose” a volte in un clima noioso e soporifero. Niente di tutto questo o meglio solo parte di questo (degustazione, didattica e conoscenza dell'attuale complessità legislativa sia nazionale che europea,) inserito in uno spettacolo ironico e allo stesso tempo competente che alla fine ha fatto esclamare a molti di noi: "come è già finito? ”.
Ho imparato di più in quell'oretta che ore ed ore a seguire corsi ufficiali decisamente noiosi. Bravo Francesco, bravo Andrea.
L'olio extra vergine è tra le bandiere del Made in Italy, l'alimento chiave della nostra tradizione gastronomica e culturale ma anche vittima delle contraffazioni che subisce nel mondo, dove la disinformazione ancora la detta da padrone.
“Un extra vergine è come l'anima gemella: va cercato con passione, coinvolgimento dei sensi e con la guida saggia dell'intelletto. Imparare a raccontarlo con competenza, oggi, è necessario. Perché giova alla salute dei consumatori e del Paese, per un futuro sostenibile e un'economia etica, ancorata al territorio ”. Così Francesco Petacco, sintetizzando pagine e pagine di testi scritti “barbosi”.
Cosa significa Extra Vergine? Lo sappiamo scegliere, davanti allo scaffale? Ne riconosciamo la cultura, le sfumature organolettiche, i criteri per utilizzarlo in cucina, i modi infiniti con cui le produzioni si esprimono del territorio nel territorio?
Domande che hanno avuto risposte degustando tre oli provenienti da regioni diverse: Liguria, Puglia, Sicilia .
Lezione corale di assaggio in simultanea con i cento assaggiatori in possesso del kit inviato dall'organizzazione direttamente ai nostri domicili.
Sorprese sensoriali accompagnate e guidate da Francesco ed Andrea per ritrovare un nuovo sguardo su un prodotto cardine dell'economia agricola italiana, che merita di essere raccontato e acquistato con intelligenza.
A seguire una breve quanto concisa tavola rotonda on line tra Michele Bungaro (capo dell'Osservatorio mondiale dell'olio di oliva del COI collegato da Madrid), Sabrina Diamanti (presidente del Consiglio dell'ordine nazionale dottori agronomi e forestali e consigliera dell'associazione di donne dell'olio “Pandolea”) e il giornalista Matteo Macor come moderatore.
L'importanza di offrire sguardi nuovi, aperti verso il consumatore, per innalzare la cultura dell'extra vergine e salvaguardare il valore come presidio fondamentale del tessuto economico, ambientale e culturale italiano, anche a livello istituzionale, i temi dibattuti.
Al termine non poteva mancare il commento di un imprenditore dell'olio, Marco Lucchi .
“Iniziativa mirabile per noi produttori, che rimaniamo spesso nell'ombra. Dobbiamo coinvolgere, appassionare il consumatore per svelare il mondo che c'è dietro. E questo intrapreso da Razione K - conosci il tuo cibo e Unaprol - Consorzio Olivicolo Italiano, è senza alcun dubbio l'approccio migliore ”.
Per vedere il video, approfondire gli argomenti e le riflessioni su https://razionek.net/
![]() |
Stemma dell'azienda |
Con lui cerchiamo di immaginare il futuro della vitivinocoltura italiana nella speranza di una ripresa veloce e immediata dopo questa terza ondata del coronavirus ed in presenza di una vaccinazione diffusa.
Chi è Marco Bacci?
Fiorentino di nascita, da sempre con solide e profonde radici nella sua terra. Entra nell'azienda di abbigliamento della famiglia e nello stesso periodo, avvia una società immobiliare. Nel 1984 compra l'azienda vinicola “Castello di Bossi”, come investimento immobiliare. Nel 1996, il vino e la tenuta diventano il suo obiettivo principale. Nel 1998 acquista l'azienda Renieri a Montalcino . Di seguito Terre di Talamo a Manciano (Gr).
Oggi il gruppo Bacci Wine è leader di qualità in tutto il mondo.
- Ci sarà la tanto agognata ripresa, veloce e immediata, dopo questa terza ondata del coronavirus?
- Sicuramente ci sarà; non solo una ripresa ma un'autentica euforia. Le persone sono state costrette e private della loro libertà per un anno. La pandemia, cosa mai successa prima, ci ha trovati un po 'tutti impreparati. Nessuno di noi ha mai visto niente di simile, a parte le persone più anziane che hanno passato la guerra. Dopo un anno, abbiamo preso le misure, le vaccinazioni stanno prendendo il verso giusto. Sono ottimista. Penso che nei prossimi 2mesi ci sarà una evoluzione positiva eclatante .
![]() |
Marco Bacci |
- Penso che molti hanno i miei stessi sentimenti, riprendere un “calpestare le vigne”. Si aspetta un nuovo boom di visite dei wine lover e la ripresa del “turismo del vino”?
- Tutti hanno voglia di calpestare la terra delle vigne. Noi siamo in Toscana, siamo molto fortunati di poter godere delle bellezze dei luoghi che ci circondano. Quale miglior occasione per riscoprire luoghi dove si producono i migliori vini del mondo. Qui a Castello di Bossi abbiamo moltissime prenotazioni per la stagione dopo Pasqua in poi. Sembra ci sia la consapevolezza che finalmente questo incubo finirà.
- L'aria che tira non è delle migliori, molte venditedi aziende vinicole, alcune “imbarazzanti”. Però sento dire in giro di giovani che il coraggio, alla ripartenza, di investire. Ed altri già affermati pronti con nuove idee per affrontare le sfide future. I suoi futuri progetti?
- Il gruppo Bacci Wine con Castello di Bossi in Chianti classico, Renieri a Montalcino e Terre di Talamo nella denominazione Morellino di
![]() |
Castello di Bossi |
Scansano, continua a crescere a dispetto di tutto quello che accade. Il mio prossimo progetto si sta materializzando con la tanto desiderata “cantina sommersa” all'Argentario. Il Vino rosso TALAMO, un assemblaggio di Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Sirah, sarà immerso a 35mt di profondità con un termoclima perfetto di 16 gradi tutto l'anno. Ci rimarrà per almeno 18 mesi. La posa delle bottiglie (10.000) avverrà a fine maggio.
- Sarà il green (biologico, biodinamico e naturale) a prevalere nella produzione e comunicazione?
- Il gruppo Bacci Wine è ormai da anni certificato Biologico. Non ci sono alternative a questa direzione. Siamo responsabili di quello che facciamo e che lasceremo ai nostri figli. La qualità ha solo da guadagnare. Le piante pure. È ormai certo che le viti godono nel non essere avvelenate . Vivono di più e danno frutti migliori.
- Molti credono che ci sarà un ritorno alla cucina tradizionale, a consumare i pasti tra le mura domestiche. Nelle strategie di venditadel gruppo Bacci Wine ci sarà una particolare attenzione verso le enoteche?
- Tutti hanno imparato o si sono affinati in cucina durante il primo vero lockdown. Tutti i miei amici hanno messo su peso. Comunque, la voglia di uscire è tanta. Penso che quando ci sarà la possibilità, in molti hanno voglia di risocializzare con le gambe sotto il tavolo di un buon ristorante. Verrà naturale "aiutare" la ripresa di una categoria che ha pagato un prezzo altissimo alla pandemia. Sicuramente la ricerca nelle enoteche, quando non si è potuto fare nella carta dei vini al ristorante, ha insegnato molto e questo sistema di distribuzione continuerà ad evolversi e da parte nostra a seguirlo con attenzione.
![]() |
Renieri a Montalcino |
- Ricerche clonali verso i monovitigni o insistere su assemblaggi?
- Il vino è come musica. Quando mi chiedono: ma tu che vino preferisci? Quello buono, rispondo . Vieni la musica, quella bella. Che sia rock, Jazz, classica ecc. Non ci sono limiti. Che sia assemblaggio o monovitigno. Quello che importa è che sia buono. Che rappresenti il meglio di quello che riusciamo ad avere dalla terra.
- Infine il valore delle “Guide”. Ancora bicchieri, tralci, stelline e stellette per giudicare un vino? Non pensa che forse serva un po 'di soggettività nel gusto?
- Il valore delle guide fa parte del gioco. Essere giudicati da terzi fa comunque piacere. L'anno passato siamo stati giudicati con il Brunello Renieri 2015 , 100 centesimi, secondo miglior vino del mondo (James Suckling). In una concorrenza quasi illimitata e pensando a quanti vini vengono prodotti nel mondo, la cosa non può che far piacere. Ma il godimento più grande è sicuramente quello di scoprire individualmente qualche bottiglia che ti emoziona . Che ti fa sentire più importante di qualsiasi giudizio.
Durante l'intervista Marco Bacci ha accennato al progetto TALAMO , “Il mio prossimo progetto che si sta materializzando con la tanto desiderata cantina sommersa all 'Argentario”.
Sul fondo del mare di Talamone dove maturare 10mila bottiglie di vino rosso a base di Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Sirah. Non è la prima volta; anche l'Azienda Arrighi di Porto Azzurro (Isola d'Elba) ha in corso un progetto simile assistito dal Prof. Attilio Scienza.
A differenza del tentativo di Antonio Arrighi questo della Bacci Wine è sicuramente su più vasta scala: vini che verranno posati tra fine aprile e inizio maggio a 35 metri di profondità, all'interno di 15 gabbie metalliche, a circa 500 metri di distanza dalla costa . Un ettaro di fondale dove il vino Talamo rimarrà per almeno un anno e non più di due. Il tempo necessario per completare la sua maturazione a una temperatura di circa 16 gradi che, a quella profondità, è rimasto praticamente per tutto l'anno.
Non vedo l'ora di assaggiarlo e parlarne. Grazie Sig. Bacci per la sua disponibilità. Chapeau!
Urano Cupisti
Intervista del 30 marzo 2021
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
La crisi Covid continua a tenere banco e nonostante tutti gli sforzi da parte della comunicazione ufficiale, la luce in fondo al tunnel non si scorge, neanche i primi barlumi. Registriamo sempre più dati allarmanti nel settore dell'agro-alimentare dove è collocata l'eno-gastronomia. 4.258 aziende fallite nel 2020 ei primi dati camerali del 2021 tenero al pessimismo. Le manifestazioni rinviate durante la pandemia atto I e II non si trovano spazio in quella atto III e già si parla, a settembre, di atto IV. Il Vinitaly, l'evento più importante in Italia, rinviato ufficialmente al 2022 con, forse, una mini-edizione rigorosamente b2b, business to business. A margine di questa devastante crisi c'è chi vedrebbe Milano capitale italiana del Vino (e non più Verona).Un vecchio ritornello che ogni tanto, qualcuno ben interessato, “rigorgheggia”. Ma qualche notizia buona, qualche frammento cosmico che ci faccia sognare, c'è? Le Donne della Birra in cattedra ad insegnare e formare nel mondo delle bionde. Ed infine le indicazioni dove trovare i migliori gelati secondo Gambero Rosso.
Frammento n. 1
La crisi Covid
Ne ho accennato in un frammento precedente. Nonostante l'agro alimentare nel 2020 sia stato il confronto che meglio è riuscito a reggere l'urto della crisi profonda dovuta alla pandemia, i dati ufficiali dell'Union Camere registrano ben 4.528 fallimenti di aziende agricole ei dati del primo bimestre 2021, in percentuale spalmabile su tutto l'anno, non sono affatto consolanti. Il Nord-Est il più colpito con 1.996 imprese che hanno chiuso definitivamente i battenti. Certo, considerando che il Made in Italy ha voce prioritaria proprio in questo comparto, non c'è da stare allegri. Per adesso, come soluzioni, solo buone intenzioni che vedranno i loro effetti nei programmi di investimento asseverati da Business Plan.“La qualità italiana ha bisogno di essere promossa e valorizzata su larga scala e l'aiuto dei Consorzi-Fidi può essere fondamentale nel determinare il successo di una visione imprenditoriale”. Parole, solo parole. Nel frattempo, dal 1 ° gennaio 2021 sono in vigore le nuove regole europee che modificano i criteri di classificazione dei debitori, la nuova definizione di default. E le banche ne tener conto!
Frammento n. 2
Annullato il Vinitaly.
Sul palazzo di Verona-Fiere sventola una “bandiera bianca”, quella della disperazione. Rinviato al 2022 la più grande manifestazione vinicola nazionale. Le nuove date: dal 10 al 13 aprile. “Tenteremo di fare Opera Wine il 19-20 giugno, Vinitaly International Academy (21-24 giugno), forse. Nella speranza che la campagna vaccinale, per quelle date, sia ad un buon punto. " Sic et Non.
Frammento n. 3
Corre voce che si farà ad Ottobre.
Niente affatto !!! Voci fuorvianti che provengono da una lettura superficiale di una nota di Verona-Fiere. È in atto un tentativo organizzativo per un Vinitaly Special Edition 2021 riservato al “b2b”, business to business, in presenza dei buyer internazionali. Potranno partecipare o collegarsi in video-conferenza con i produttori per svolgere “gli affari”. Fondamentale potenziare l'azione di promozione sui buyer. Wine Lover dovete pazientare fino all'aprile 2022. Altrimenti, se avete le possibilità, volate in Cina, Brasile, Russia. Non si capisce il perché ma in quelle nazioni le Manifestazioni sono confermate.
Frammento n. 4
Ci risiamo: Milano vs Verona.
Iniziò Angelo Gaja ben quattro anni fa stanco di vedere al Vinitaly, turbe di ubriachi dare il meglio di loro. "Abbiamo bisogno di un appuntamento dedicato ai professionisti (come il Vinexpo di Bordeaux) senza l'assalto popolare come a Verona". Ora ne parlano diversi giornalisti, referenti di testate importanti, che cercano di dare voce alla necessità di rivedere la Manifestazione in vista di una ripresa e un nuovo necessario approccio alla stessa. Milano come città grande e meglio organizzata, dal punto logistico, di Verona ritenuta troppo provinciale ed inadatta al grande business.Daniele Cernilli, mitico Doctor Wine, ricorda che il pericolo è rappresentato dai tedeschi del ProWein tutto finalizzato al Trade (commercio) e che, in questo momento, sarebbe una guerra fratricida ingaggiare un braccio di ferro tra Milano e Verona. C'è chi ricorda che Verona è conosciuto all'estero come la capitale del vino italiano e chi insiste nel cambiamento sede per dare una svolta significativa. Personalmente sto con i produttori vinicoli. Del resto Milano ospita Wine Week. Vediamo come evolve, forse rappresenta la svolta.
Frammento n. 5
Le Donne della Birra a cattedra
L'Associazione Le Donne della Birra riunisce tutte quelle che lavorano nel settore o che amano la bevanda spumeggiante. Da fine aprile di quest'anno fino a gennaio 2022 daranno vita ad un loro progetto che la pandemia ha rimandato di un anno: corsi on-line a tema birraio con un target sia professionale che amatoriale. Partner sarà Formalimenti, una piattaforma di e-learning (tele apprendimento) a supporto dei corsi via web. Per saperne di più vale la pena sintonizzarsi con la diretta Facebook del 6 aprile, ore 18,30, che andrà in onda in simultanea su Donne del Cibo, Formalimenti e Donne della Birra.
Frammento n. 6
Le migliori gelaterie secondo Gambero Rosso
L'estate si avvicina ed il consumo di gelato anche. Gambero Rosso pubblica la guida delle gelaterie migliori d'Italia sulla base di quanto assaggiato dai loro esperti durante il 2020. Sulla base di cosa? Ingredienti insoliti e diversi, gusti golosi, tradizioni regionali. Ma anche la riscoperta di gusti antichi selezionando con pazienza protagonisti, valorizzando in particolare un gelato sì goloso ma anche sano e sostenibile. E gli esperti sono riusciti a scoprire anche il piacere, da parte dei maestri gelatieri, sconfinare nel mondo della pasticceria e della cioccolateria dando vita ad intriganti mix. Per saperne di più e scegliere i prodotti della gelateria premiata vicino casa: la guida online del Gambero Rosso.
Osservo, scruto, assaggio e… penso. (urano cupisti)
![]() |
Pasta alla Norma |
A volte capita di mangiare un piatto molto conosciuto senza sapere la sua storia. Aggiungo: un piatto semplice fatto con prodotti dell'orto.
Pomodoro, sedani, basilico, melanzane, ricotta salata, condimenti tradizionali (aglio, olio, sale): Pasta alla Norma.
Dove è nata, il perché di questo nome?
![]() |
Vincenzo Bellini |
È un piatto siciliano, precisamente catanese, che risale ad alcuni secoli fa. Una data precisa è difficile ipotizzarla anche perché da quando se ne parla era già presente nei piatti domenicali isolani. Il nome?
Sul nome esistono storie miste a leggende. Due su tutte. Una senza anima, l'altra più romantica , sentimentale, legata ad un'Opera Lirica: Norma di Vincenzo Bellini.
Francamente dalla trama dell'Opera con la sacerdotessa Norma, figlia del capo abbiamo dei druidi, non alcun nesso with un piatto di pasta. Allora?
La storia che definisco senz'anima è da attribuire ad un commediografo catanese, tal Nino Martoglio che davanti ad un piatto di pasta così
![]() |
Nino Martoglio |
condito e dietro richiesta di un suo giudizio, avrebbe esclamato "È nella Norma!" . Come dire "senza infamia ne lode".
L'altra, più sentimentale, sulla base di una ricetta reinterpretata e messa a punto da uno chef siciliano in occasione delle serate “meneghine” seguite alle prove, al Teatro La Scala di Milano, per la nuova opera lirica del grande compositore catanese Vincenzo Bellini .
Arie, libagioni e pasta siciliana con le melanzane chiamata per l'occasione “Pasta alla Norma”.
C'è chi è pronto a giurare che il musicista, dopo il "fiasco" della prima alla Scala, ha trovato ispirazione nel comporre la cavatina Casta Diva , aggiunta in un secondo momento per rimediare al fiasco stesso, proprio mangiando un piatto di Pasta alla Norma.
![]() |
La cavatina Casta Diva |
È notizia di questi giorni, che la “pasta alla norma” e la candida come patrimonio culturale gastronomico dell'Unesco. Chapeau!
Urano Cupisti
![]() |
Un progetto accarezzato da tempo grazie all'interesse sempre più diffuso per questo piatto simbolo delle tradizioni culturali e gastronomiche tramandate da generazioni in Sicilia diventando, anno dopo anno, un piatto nazionale. Buon appetito e Chapeau!
Urano Cupisti, l'Eretico del Vino e non solo!
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
La forza della disperazione. Non ho altro titolo per questo periodo che viviamo. Siamo in piena pandemia atto III , già parlano di atto IV all'orizzonte. Adesso tutti si rivolgono alla psicologia rispolverando il termine resilienza ovvero “la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. Allora la domanda “quando ne usciremo” diventa quanto “resilienti saremo”. Nel mondo dell'enogastronomia tutti impegnati a rimandare le manifestazioni o inventarsi incontri come Benvenuto Brunello Off o mantenere i contatti con video-conferenze, video-corsi, video-assaggi ecc, ecc, ecc… Adesso anche sul fronte vaccini, nei quali confidavamo la riscossa, regna il caos.Si salvi chi può mentre i dati che registriamo risultano inflessibili: nel 2020 ben 4.258 aziende agricole sono fallite!
Frammento n. 1
La chiamerei la “forza della disperazione”.
Di fronte ai Dpcm che non danno scampo a nessuna iniziativa, Il Movimento Turismo del Vino, spinto dalla forza della disperazione, programma, organizza come se fossimo ormai lontani da ogni forma pandemica. Vigneti Aperti, Cantine Aperte e Calici di Stelle prossimi appuntamenti “in sicurezza”. Iniziative che giganti erano in grado di muovere “milioni di winelover”. Vigneti Aperti programmati dal 20 marzo prossimo. Sogno o son desto? Previste visite contingentate (!), Solo su prenotazione (quanti '). Con le zone rosse che prolificano di settimana in settimana?
Frammento n. 2
Tenuta Alois Lageder: via (in parte) dalla Doc Alto Adige.
Sembra una notizia di poco conto ma, nel mondo del vino, non è così. Uscire da certi vincoli di produzione regolamentati dalle Doc ed incamminarsi verso quella che i Lageder hanno definito "libertà necessaria per meglio esprimersi". È tanta roba. Anche perché l'azienda Lageder rappresenta il maggior azionista del Consorzio Alto Adige Doc . Per adesso solo Löwengang Chardonnay si vestirà in etichetta come Igt Vigneti delle Dolomiti ma presto anche le linee “capolavori” e “composizioni” seguiranno la stessa strada."A causa del cambiamento climatico dobbiamo essere aperti a percorrere nuove strade per poter enfatizzare la vivacità, la freschezza e la precisione dei nostri vini anche in futuro" parola di Helena e Alois Clemens Lageder.
Frammento n. 3
Antica Torino, vermut bianco
Preferisco scriverlo come è stato pensato nel 1800: Vermut e non alla francese Vermouth . Fatta questa precisazione rilevo che c'è aria di rinascita intorno a questa particolare bevanda nata in una liquoreria vicina a Piazza Castello, nel centro di Torino. Oggi parliamo dell'evoluzione dell'antica ricetta ad opera di Filippo Antonelli, Vittorio Zoppi e Paola Rogai proprietari dell'Antica Torino. Un Vermut Bianco ottenuto dopo diversi esperimenti arrivando alle conclusioni che le estrazioni in acqua e alcool fornivano sapori più immediati e lineari. Dopo prove di macerazioni separate e aggiunte in dosaggi diversi si è trovata la formula che racchiude in sé sentori floreali, aromatici e speziati. “Da bere come aperitivo, prima dei pasti” il consiglio dei produttori. Un ulteriore suggerimento? Provatelo come “after dinner” non ve ne pentirete. Distribuito in Italia da Sagna: una garanzia di successo.
Frammento n. 4
Ahimè. Produzione di Olio: la Grecia ci scavalca.
Adesso siamo terzi dopo l'irraggiungibile Spagna e la vicina Grecia. L'Italia perde il secondo gradino a causa del netto calo produttivo registrato nelle regioni olivicole più importanti: Puglia, Calabria e Sicilia. Qualcuno accenna alla situazione pandemica del paese. Anche in Spagna e Grecia hanno problemi con il Covid. I problemi sono ben altri.
Frammento n. 5
Il Covid è riuscito a dividere i produttori “naturali”
Tre sono le associazioni a livello nazionale che rappresentano i “produttori naturali”: ViTe (Vini e Territori), VinNatur e ViniVeri. Fino a pochi giorni fa il loro slogan comune era: “Fare rete”. È bastata la terza ondata pandemica ad annullare l'iniziativa prevista per gennaio 2021 ad incrinare il loro sodalizio. I più informati raccontano di liti, incomprensioni. Angiolino Maule , guru di VinNatur, per continuare “pretende” che tutti debbano accettare di farsi controllare, essere produttori naturali veri. A questo punto ViniVeri si è defilata. Per adesso sono rimaste in due ma “attendiamo novità sui vaccini”. È probabile che corrano nuovamente per conto proprio.
Frammento n. 6
Anteprima Vini della Costa “scivola” al 5 e 6 giugno (per ora).
Lucca torna ad ospitare i profumi ei sapori della Costa Toscana nell'annuale rassegna dei viticoltori delle province bagnate dal mare Tirreno: Massa-Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto. Un viaggio indimenticabile attraverso oltre 600 etichette. Come sempre saranno le prestigiose Masterclass ed i numerosi laboratori di degustazione ad offrire gli approfondimenti aggiuntivi. Incrociamo le dita, che sia la volta buona per ripartire!.
Osservo, scruto, assaggio e… penso. (urano cupisti)
![]() |
birra da vino |
Villaga, un piccolo paesino di circa duemila anime, posto all'inizio dei Monti Berici. Ci troviamo nella parte meridionale della provincia di Vicenza.
Fu oggetto di una mia visita, alcuni anni fa, alla ricerca di quella “strana produzione” di birra da vino.
Ne avevo sentito parlare e la notizia mi incuriosì. Un mondo straordinario dove vino e birra si congiungono dando vita ad un connubio che ha dell'incredibile.
![]() |
bottaia |
Non una novità assoluta nel mondo variegato delle birre ma quella cantina-birrificio vicentina rappresentava e rappresenta tutt'oggi una particolarità unica nel suo genere: produrre solo birre da vino utilizzando mosti della propria produzione vinicola.
Da Siemàn era ed è tutto diverso. Andrea Filippini , uno dei tre fratelli, l'appassionato che ha l'onere della produzione delle birre, utilizza mosti di garganega, moscato bianco, tai bianco, incrocio manzoni (vitigni a bacca bianca) e tai rosso, corbinona, turchetta, cabernet sauvignon , pinot nero (vitigni a bacca nera) , sia individualmente che in blend, prodotti nella propria cantina di Villaga, per elaborare e realizzare le "sue" ed uniche nel suo genere Italian Grape .
Già il nome dell'azienda Siemàn, che in dialetto veneto significa “sei mani”, ovvero quelle dei tre fratelli Marco, Daniele, Andrea Filippini , testimonia la filosofia di produzione centrata sul rispetto dei ritmi naturali e mancanza di manipolazioni durante le fasi delle
![]() |
i tre fratelli Filippini |
vinificazioni . Tutto dalle sei mani .
Ed ecco le realizzazioni di vini bianchi e rossi, buona parte ottenuti da vitigni prettamente locali come il Tai bianco e rosso , conosciuto meglio come Tocai che, a seguito della nota vicenda europea, ha dovuto cambiare nome in Friulano nella regione Friuli e Tai in Veneto , la Corbinona , da non confondere con la Corvina o Corvinone, tutt'altro vitigno e la Turchetta , la più conosciuta e diffusa da quelle parti.
Fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, utilizzo di botti di legno, tini di cemento e acciaio, niente filtrazioni, per arrivare alle etichette con nomi che identificano la natura dei vini stessi:
![]() |
Sarà vino o birra? |
- Occhio al Rosso;
- Occhio al Bianco;
- Mosca Bianca (come dire particolare, unico o semplicemente ricordare che il vitigno principale è Mosca to);
- Camaleonte (uve bianche e rosse insieme);
- Doppio Gioco (la presenza del Cabernet Sauvignon ad indicare locali ed internazionali?);
- Lesa Maestà (presenza del principesco Pinot Nero);
- Prato Alto (indicare la provenienza dei vitigni utilizzati);
- Rosavìa (con utilizzo SETTORE di damigiane prima dell'imbottigliamento).
![]() |
la birra assaggiata |
E le birre?
Il mondo di Andrea. “Il punto di partenza sono le nostre uve. A seconda dell'annello e degli equilibri organolettici che cerchiamo, le destiniamo in parte alla produzione delle birre. In ognuna di esse è presente il nostro territorio, il nostro lavoro in campagna e il legame con i nostri vini. La fermentazione, la maturazione e l'affinamento avvengono, lentamente, in botti di legno, senza forzature, scorciatoie o controllo tecnologico del processo. Tutto qui ”.
- Agriturismo Ale Istà
- Agriturismo Ale all'uva Istà Special Edition;
- Wild Sour con uve Incrocio Rosso;
- Wild Sour con uve Incrocio Bianco;
- Wild Berliner wasse con uva Funky Rose;
- Wild sour con uva Bucce;
- Radici Wild Sour Ale;
- Wild sour Ale negà;
- Wild Sour Ale con More e uva Berry Hills;
- Wild Sour Ale con mele e fiori di sambuco Samba.
Nel precedente periodo di Zona Gialla , presso un amico proprietario e gestore di un bar conosciuto dalle mie parti con la passione delle birre, in particolare quelle strane , mi sono ritrovato di fronte ad una Seimàn Wild Sour con uva Incrocio Bianco . E il ricordo della visita di alcuni anni fa a Villaga, nel vicentino, è ritornato alla mente. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggio effettuato sabato 13 febbraio 2021.
Siemàn
Via Croce Nera, 1- Villaga (VI)
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.sieman.it
![]() |
Ingresso all'Acetaia |
“Da sempre, in Italia, l'aceto è relegato a mero difetto di cantina la cui collocazione ideale è solo sotto il lavello tra flaconi di roba chimica per pulire. Peccato che quell'aceto che si usa per togliere il calcare non abbia niente a che spartire con il prodotto agricolo e nobile che deriva da una seconda emancipazione dell'uva. Una seconda fermentazione che richiede mesi se fatta in modo artigianale e che pretende una materia prima buona selezionata senza scrupoli, esattamente per come si dovrebbe fare quando si fa vino ”.
Questa è l'introduzione ad un articolo sull'Aceto scritto recentemente da Andrea Bezzecchi su Vinix Digest che mi ha colpito per la sua “fotografia” di una realtà diffusa che, ahimè, è quotidianità.
![]() |
interni, affinamento |
E non parliamo del mancato riconoscimento dell'Aceto Balsamico Tradizionale tra i prodotti del Made in Italy, unico nel suo genere ed apprezzato dai “veri gourmet” in tutto il mondo (da non confondere con i gourmand, i ghiottoni). Ce ne dimentichiamo troppo spesso eppure…
La curiosità di controllare “questa verità”. Aprire lo sportello sotto il lavello e controllare. Amara constatazione. Tutto vero, mescolato tra i flaconi di liquido per piatti, ammorbidenti, sgrassatori, quel flacone di aceto con il compito, anche lui, di liquido per le pulizie. E l'altra scoperta quella bottiglietta di Aceto balsamico e basta, usato per condire. Eppure quella bottiglietta strana fornita alcuni anni fa ad una manifestazione e pagata un occhio della testa, mai aperta, deve essere da qualche parte. Trovata!
E da lì la mia ricerca, il ritrovare gli appunti “scolastici” sul sistema di produzione, la degustazione e un abbinamento improvvisato: gelato fior di latte con tracce di Aceto Balsamico Tradizionale , l'estasi del palato.
Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Giuseppe Giusti.
“LA PIÙ ANTICA ACETAIA D'ITALIA: 1605. Dal XVII secolo la famiglia Giusti cura il suo Aceto Balsamico, tramandando una ricetta che si traduce in armonie di gusto e in prodotti d'eccellenza apprezzati in tutto il mondo”. Inizia così la mia ricerca tra le pagine del sito online, la lettura della Storia fino alle indicazioni dell'assaggio.
![]() |
controlli nel tempo |
Maledetta pandemia! Altrimenti sarei saltato sulla mia macchinina e via, percorrendo l'Autocamionale della Cisa destinazione Modena, località Lesignana, Acetaia Giusti, in via Quatro Ville 155.
Mi devo accontentare “della visita a distanza”. Però con l'assaggio vero.
“Ottenere un grande aceto balsamico dipende dalla competenza, esperienza e sensibilità di chi lo produce e dal tempo lungo di maturazione e invecchiamento. Orgogliosa di un saper fare affinato in oltre quattrocento anni di storia, Acetaia Giusti affianca al rispetto per la tradizione una filosofia produttiva moderna e sostenibile, che valorizza le persone e il territorio in cui opera ”.
Procedo nella lettura e mi immedesimo tra i legni del lungo affinamento.
![]() |
Il mio assaggio |
“Antichi legni celano il segreto dell'inconfondibile aroma Giusti E 'nel legno delle botti antiche in cui invecchia l'aceto che da sempre si cela il segreto del balsamico. Servono decenni - quando non secoli - perché il legno e il mosto si nutrano l'un l'altro. Nell'acetaia Giusti vi sono oltre 600 botti risalenti al 1700 e al 1800, da cui si ottengono le estrazioni più pure, responsabili dell'inconfondibile aroma Giusti. Più antica è la botte, migliore sarà il prodotto che si otterrà, poiché questa rilascerà sempre meglio le essenze del legno e gli aromi balsamici che negli anni vi hanno soggiornato ”.
Giuseppe Giusti fu tra i primi a fissare per iscritto, dopo secoli di tradizione orale, le regole per ottenere un "perfetto Aceto Balsamico". Il suo testo, redatto nel 1863 in occasione dell'Esposizione Agraria di Modena, indica come ingredienti fondamentali la scelta delle uve, la qualità dei recipienti e il tempo. La cura per le materie prime, il tempo lungo di invecchiamento richiesto e particolarmente prezioso.
"Qualità delle uve, sistemi di cottura, rincalzi e travasi, tempi lunghi o lunghissimi di invecchiamento: sono questi i fattori che un grande acetiere deve saper gestire per ottenere un risultato ottimale".
L'Acetiere. Maestro di un'arte antica, è lui che verifica costantemente la qualità dell'aceto prodotto, prendendo in considerazione i parametri salienti come il colore bruno scuro, carico e lucente, l'odore intenso, che nasconde profumi d'uve e sentori di legni pregiati, l'agro scaturito dalla lenta acetificazione, e la complessità degli aromi derivati dai passaggi nei botti di diversi legni che compongono la batteria. Segue l'evoluzione del balsamico durante la sua permanenza nelle botti, prendendosi cura di rincalzi e travasi da un vasello all'altro.
![]() |
l'abbinamento descritto |
“E c'è chi al fuoco di una lucerna veglia sino a tardi d'inverno intagliando torce con un ferro affilato; mentre la moglie, alleviando il canto la lunga fatica, tesse con un pettine stridulo la tela o consuma al fuoco il liquido dolce del mosto, schiumando con foglie il che bolle in pentola ”. (Virgilio, Georgiche, libro primo. 30 ac) Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggio effettuato il 18 febbraio 2021
Gran Deposito Aceto Balsamico Giuseppe Giusti Srl
Strada Quattro Ville, 155,
località Lesignana
41123 Modena (MO) - Italia
Telefono +39059.840135
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
Siamo nuovamente nel bel mezzo della pandemia. Ora abbiamo anche “le varianti”. Proprio non ci vogliamo privare di niente. Assistiamo a continui rinvii, “tiriamo la palla avanti”, impossibile programmare. E il governo ci mette del suo. Siamo veramente in “una valle di lacrime” (amara constatazione).
Proviamo a tirarci un po 'sù (con l'accento rafforzativo alla Bacchelli) con notizie, alcune buone meno altre e scoperte di abbinamenti. Nella speranza che, in qualche angolo del mio cosmo, riesca a trovare quella luce in fondo al tunnel che non sia nuovo un treno ad alta velocità. Cin!
![]() |
Kurhaus |
Frammento n. 1
Fioccano i “rinvii dei rinvii” delle manifestazioni.
Dopo Terre di Toscana anche il Merano Wine Festival getta la spugna. Appuntamento a Novembre 2021 !!!
Frammento n. 2
Vernaccia di San Gimignano: femminile, singolare.
“Siamo pronti. Appena la pandemia e le sue varianti lo permetteranno, noi della Vernaccia di San Gimignano lanceremo una nuova e impattante campagna di valorizzazione della Denominazione ”. Queste le parole della Presidente del Consorzio, Irina Guicciardini Strozzi. Il concetto: una missione per tornare ad essere un vino di punta nel panorama nazionale ed internazionale. La nuova suggestione creativa? Partendo dai valori di storicità, di legame con il territorio ed unicità. Proprio l'unicità, il suo approfondimento nella ricerca della novità come nuovo elemento della missione: unica denominazione toscana declinabile al Femminile Singolare.Una vera e propria Regina, la Regina Bianca “Ribelle” nella terra dei Re Rossi. Anche perché è assodato che la Vernaccia di San Gimignano è un bianco ribelle , il bianco che non ti aspetti, che va contro gli stereotipi e che non accetta compromessi. Ed allora largo alla Vernaccia di San Gimignano, femminile e singolare.
Frammento n. 3
A scuola di tappi
Una tappatura del vino finalmente affidabile. “Tecnologia ArdeaSeal ”, la garanzia dell'eccellenza. Una progettazione accurata, una ricerca senza compromessi di materiali, una ingegnerizzazione di processi all'avanguardia e ampi programmi di test effettuati. Un'anima innovativa con garanzia assoluta di prestazione. Materiali, processi produttivi e possibilità di personalizzazioni, sinonimi di eccellenza e valida alternativa ai sugheri tradizionali.
Frammento n. 4
Ahimè. Accade anche questo nel mondo del vino.
Furto di “barbatelle” alle Tenute de Corato in Puglia. “Un durissimo colpo - commenta Carlo de Corato , mecenate aziendale - In questi giorni avremmo dato il via all
![]() |
Barbatelle |
a parte terminale di un grande progetto per lo studio di varietà autoctone come il Bombino Nero e il Nero di Troia ”.
Insieme al Prof. Attilio Scienza e il Crea di Turi, l'Azienda Serena dei de Corato, da tempo stavano studiando i due autoctoni ed avevano preparati terreni per 10 ettari dove collocare ben 35.000 barbatelle . Tutte rubate per essere vendute al mercato nero.
“Di certo non ci fermiamo - continua l'ottantaduenne Sig. Carlo - ne abbiamo recuperato un migliaio dal vivaista nostro fornitore e giuro che questo non sarà l'ultimo vigneto che pianto ” . Chapeau!
Frammento n. 5
Birre itineranti e la Nouveau Houblon
Il Birrificio del Forte , la bellissima realtà versiliese, lancia sul mercato il risultato di un progetto denominato: birre itineranti, birre cartolina . Dai viaggi del mastro-birraio Francesco Mancini , le cartoline delle tipologie legate ai territori in cui ha fatto tappa, convertendo le emozioni provate in una da spedire al suo birrificio e condividerla con la vasta clientela. Ecco pronta la nuova cartolina: la Nouvau Houblon : una triple Ipa, ossia una Belgian Ipa.
“Al naso arriva un sentore di pasta frolla e miele, ananas e pera (Kaiser) sotto spirito; fiori di cotone e di zagara; noce di cocco, pompelmo candito e vaniglia; cipresso ed eucalipto. In bocca la sua complessità non è invadente e lascia grande spazio ad una pericolosa scorrevolezza. Un retrolfattivo che riporta la determinazione alle note fruttate con una punta di amaretto che spicca al centro della bevuta. Finale amaricante che porta per mano il grado alcolico arrivando con grande disinvoltura al finale pulito e asciutto ” . www.birrificiodelforte.it
Frammento n. 6
La provocazione: abbinamento Birra e Pesce
Simone Cantoni , guru nel panorama delle birre italiane, sul numero del 14 febbraio di Cronache di Gusto, propone questa provocazione: abbinamento di alcune birre con pesce, nella fattispecie il merluzzo. Quattro le birre segnalate: la Zwickel , a bassa fermentazione, 4,8% il titolo,