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Noi siamo Alitalia - Storia di un paese che non sa più volare

By Lisa Biasci May 11, 2022 1705

Le ragioni di un docu-film indipendente, che farà parlare di sé. 

 

 

Perché la nostra compagnia di bandiera Alitalia è fallita tragicamente più di una volta? C’è ancora qualcosa di” non detto” che si nasconde dietro uno dei più grandi fallimenti industriali italiani? Perché quella che era considerata una delle migliori sette compagnie al mondo, asset strategico di un paese che dagli anni ’50 in poi ha esportato il “Made in Italy” a livello internazionale, è stata fatta fallire così miseramente?

 

Queste sono alcune delle domande che il docu-film prodotto dall’Associazione Culturale Ticto, da Alessandro Tartaglia Polcini, in collaborazione con Own Air e con il sostegno e il patrocino del Comune di Fiumicino, ha sollevato. Ed ha tracciato un percorso: nascita e vita luminosa e poi decadente di Alitalia fino alla sua morte. Dal 1946 al 2021. Settantacinque anni di storia in tutto.

 

I narratori di eccezione che ripercorrono questo viaggio sono Gianni Dragoni, giornalista e notista de Il Sole 24 ore che sempre ha scritto e trattato di Alitalia e Fabrizio Tomaselli, ex sindacalista storico della compagnia. Insieme  a loro, ci sono contributi e interviste a esperti del settore come Andrea Giuricin, Ugo Arrigo, Paolo Maddalena, Gianni Rossi, ed ex dipendenti, come Antonio Chialastri, che forniscono numeri, date, nomi, immagini e volti.  

 

La storia di Alitalia, è una storia unica nel suo genere. Papi, Presidenti, uomini della cultura, star di Hollywood, attori del cinema italiano e Vip hanno salito le scalette degli aerei della nostra compagnia di bandiera. E insieme a loro, tutti quegli italiani che hanno volato con il tricolore nel mondo per rientrare a casa, per lavoro oppure per andare in vacanza.

 

E’ stata  “simbolo” della nostra italianità come marchio e storia industriale ed umana, per tutti i dipendenti e l’indotto che ha generato (altre imprese e altro capitale umano). Non meritava di finire così.

 

Chiusa per sempre, con un patrimonio enorme, depauperato e sperpero di denari pubblici e di professionalità.

 

Colpita al cuore e uccisa, per incapacità delle scelte manageriali, delle decisioni prese e dettate dalle banche e dai poteri forti, che andavano sempre in senso opposto all’ “eticamente giusto” e alle ragioni economiche del profitto e della crescita.

 

Come quando venivano scelti dei commissari che nulla avevano a che vedere  con l’industria aerea e con il risultato di aver bruciato miliardi di euro dei contribuenti italiani. Dragoni racconta di uno dei commissari scelti tra i tanti, come  Enrico Laghi, con CV incredibilmente dettagliato e lungo ma con attività di consulenza in 24 aziende italiane contemporaneamente ad Alitalia, per cui avrebbe dovuto occuparsi di ognuna di loro, ed una per volta, per ogni giorno del mese.

 

“ Non so se abbiamo l’assassino, però, anche i cialtroni fanno i morti, mica solo gli assassini. Anzi i cialtroni poi nemmeno si pentono”. Questa è una delle “verità assolute” a cui si arriva alla fine di questo viaggio. Anche se in questa vicenda di assoluto sembra esserci poco. Se non, il fallimento, i licenziamenti, i bilanci in rosso. 13 miliardi di denaro pubblico bruciati in 47 anni.

 Alessandro Tartaglia Polcini

Senza aggiungere le ricapitalizzazioni: dal 2008 al 2014 altri 4,1 miliardi di euro, nel 2008 un prestito di 300 milioni, e i successivi contributi dei governi che preferivano posticipare e non affrontare la “bomba Alitalia” per altri circa 7,4 miliardi di euro fino al 2015-2017. Quando entrarono in azionariato gli arabi di Etihad. Da lì, la seconda amministrazione straordinaria e il referendum dei dipendenti che bocciarono la ricapitalizzazione e il salvataggio da 2 milardi e che prevedeva 1000 esuberi. Uscita di scena la compagnia araba, il governo elargì altri 900 milioni di euro-mai restituiti- a cui si aggiungono i 13 miliardi di saldo finale aggiunti dal governo dal 2017 in poi. Fino alla chiusura.

 

La trama del film che fa la cornice a questo racconto è molto televisiva. Quattro giovani sceneggiatori che devono scrivere un docu- film sulla chiusura di Alitalia per far luce sui personaggi che hanno portato al disfacimento della compagnia. Hanno a disposizione entusiasmo, coraggio dalla loro e la capacità di analisi e di racconto degli esperti che fanno loro da guida: Dragoni e Tomaselli. Una lavagna che hanno in ufficio rappresenta il loro campo di battaglia: lì scriveranno ricerche, dati, nomi, incroceranno tabelle e cartine geografiche con rotte, passeggeri trasportati, numeri… Scoprono tra le tante fonti a disposizione, reperti, foto e video, le battaglie dei dipendenti al loro interno, le storie di licenziamento, i drammi personali e familiari, le storie di molti di noi.

 

11.000 sono i lavoratori licenziati in totale: il più grande licenziamento di massa mai avvenuto nella storia della Repubblica italiana.

 

 

 

SCHEDA

 

Titolo:                            “NOI SIAMO ALITALIA - Storia di un paese che non sa più volare”

Ideato:                           Alessandro Tartaglia Polcini

Prodotto:                       Associazione Culturale Ticto, OWN AIR e Alessandro Tartaglia Polcini

Soggetto e sceneggiatura:

Filippo Soldi, Maria Teresa Venditti, Annamaria Sorbo, Alessandro Tartaglia Polcini

Regia:                            Filippo Soldi

Direttore della fotografia:     Giuseppe Pignone

Montaggio:                              Marco Rizzo

Autore delle Musiche: Alessandro Michisanti

Genere:                documentario

Formato di ripresa:                Sony Raw XOCN-HQ

Formato di proiezione:          16: 9

Durata:                          54’ e 75' (2 versioni – una televisiva, una a destinazione

festivaliera/cinema)

Lingua originale:          italiano - sottotitoli: francese e inglese

Località:                         Italia

Data di consegna:         maggio 2022

 

Con il sostegno e il Patrocinio del Comune di Fiumicino.

Il film sarà considerato un'opera d'arte, protetto dalla legge sul diritto d'autore e dalle convenzioni internazionali applicabili.

 

 

 

 

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Last modified on Wednesday, 11 May 2022 15:16