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Impressioni dal paese di Amleto: la movida sulle terrazze di Copenhagen

By Valentina Roselli April 13, 2017 8713

Prima di tutto invito tutti a cliccare questo link: http://it.wikipedia.org/wiki/Danimarca
Qui saprete le cose che io non vi dirò mai o che vi dirò sbagliando tipo che la Danimarca non è nell’unione europea mentre lo è eccome, semplicemente ha mantenuto la sua moneta.  Io vi racconto scorci di vita quotidiana a Copenhagen raccolti in un’estate insolitamente rovente per quelle latitudini.

 Parliamo dunque delle terrazze condominiali a Copenhagen. Bene queste terrazze non sono quelle tristi distese di cemento dove orbita l’antennista in compagnia dell’amministratore in caso di guasti. Sono molto di più socialmente ed esteticamente. Sembrano quelle belle aree pic-nic che noi abbiamo sulle nostre montagne con tanto di parquet e spazio barbecue ma attenzione quest’ultimo non è un fornello sporco e nero, ma un lucente contenitore ovoidale ultramoderno e invogliante dal quale si ergono i fumi della carne messa allo spiedo.

Avete presente quei manifesti nostrani dove si informa il popolo della sagra del tortello a Borgo San Lorenzo? Ecco qui gli stessi manifesti vengono affissi sui portoni per far sapere ai cittadini che nel weekend  sulla terrazza numero   tale alla tale ora ci sarà la grigliata condominiale.
Gli altri spazi comunitari sono le corti interne dove vengono posteggiate le innumerevoli biciclette, posizionati i cassoni per la raccolta differenziata dei rifiuti  e  allestiti i  parchi giochi per bambini sotto un pennone portante bandiera danese(ma non ho mai visto un  bambino giocarci) Ma non finisce qui, la terrazza condominiale non è solo un luogo di ritrovo ma un sito dove molti, per lo più i più giovani e studenti, trascorrono la loro giornata.

Fin dalle  prime ore della mattina vedi lo statuario danese in soli calzoncini che pratica flessioni e addominali come fosse in palestra, poco dopo raggiunto da un amico che porta su due tazze di nescafè   e colazione. Arrivano poi le ragazze, e qui voglio sfatare un mito:  signore e signori  le danesi sono alte come noi italiane, non ho visto valchirie con stacchi di coscia chilometrici e se le ho viste sono nettamente in minoranza. Insomma gli uomini sono molto più all’altezza della loro fama e lo dico con la massima obiettività.    Dicevo che arrivano le donzelle con libri e personal computer pronte a trasformare la terrazza in biblioteca a cielo aperto. Gusto il mio nescafè e spio a più non posso dalla finestra di cucina. Ogni tanto qualche coppia si scambia effusioni ma sono nanosecondi . Dopo lo studio è l’ora del  pranzo al quale si aggiungono anche operai di passaggio, che approfittano del comodo barbecue.  Pausa nescafè , di nuovo un po’ di flessioni (come faranno con le salsicce nello stomaco solo Dio lo sa) e di nuovo studio e lettura. Cala la sera e nell’intervallo che intercorre tra la cena  e  la sera la terrazza si svuota. Pochi coloro che cenano all’aperto, ma passata l’ora X ecco che il bancone si ripopola di ospiti e birre e udite udite la birra fa il suo effetto:  si odono risate squillanti. Perché va sottolineato che tutti questi attimi di convivialità diurna trascorrono per lo più in silenzio e per me italiana sembra una magia o un maleficio, dipende dai punti di vista. Io ad esempio sono sempre più convinta di abitare in  un palazzo di sordomuti immobili o fantasmi. Sempre a proposito delle terrazze  va detto che sono luoghi dove non esiste integrazione tra etnie diverse tutto è ad uso e consumo dei veri danesi.

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Last modified on Tuesday, 11 October 2022 08:04