COMUNICATO STAMPA
Venezia, 1 settembre 2025
L'ARTICO COME LABORATORIO DEL FUTURO GLOBALE
Pubblicato nuovo studio multidisciplinare su cambiamenti climatici, geopolitica e
popolazioni indigene
L'Artico del XXI secolo si conferma uno dei teatri più dinamici e complessi del cambiamento
globale, al centro di trasformazioni ambientali senza precedenti e di crescenti rivalità geopolitiche
che stanno ridefinendo gli equilibri mondiali. È quanto emerge dal nuovo studio "L'Artico" di
Giovanni Tonini e Cecilia Sandroni, un'analisi multidisciplinare che esamina come i cambiamenti
ambientali stiano creando nuove opportunità e sfide, intrecciate con dinamiche geopolitiche
emergenti.
ACCELERAZIONE CLIMATICA ESTREMA
La ricerca documenta come il riscaldamento dell'Artico proceda a un ritmo quattro volte superiore
alla media globale, con stime aggiornate che anticipano di circa due decenni la scomparsa estiva
totale del ghiaccio artico, ora possibile già entro il 2027. Il fenomeno della "Atlantificazione" -
l'ingresso massiccio di acque atlantiche più calde negli oceani artici - sta trasformando
irreversibilmente gli ecosistemi polari, con conseguenze devastanti per la fauna e le popolazioni
indigene.
NUOVI EQUILIBRI GEOPOLITICI
L'apertura di nuove rotte marittime sta rivoluzionando il commercio globale. La Rotta del Mare
del Nord riduce la distanza tra Asia ed Europa di circa 4.000 miglia nautiche rispetto al Canale di
Suez, promettendo risparmi di 91 miliardi di dollari all'anno in costi di trasporto. Parallelamente,
l'Artico custodisce enormi giacimenti di terre rare e idrocarburi che stanno ridisegnando le strategie
delle grandi potenze.
La Russia mantiene un ruolo dominante con 32 basi militari permanenti e la flotta di
rompighiaccio nucleari più avanzata al mondo. Gli Stati Uniti hanno rilanciato la presenza artica
con investimenti per oltre 80 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. La Cina, pur non
essendo una nazione artica, si definisce "quasi-Stato artico" e persegue una strategia che combina
cooperazione scientifica e partnership energetiche.
CRISI DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Lo studio evidenzia il collasso del Consiglio Artico a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina,
segnando la fine di oltre tre decenni di cooperazione multilaterale. Oltre 150 progetti di ricerca
collaborativa sono stati interrotti, compromettendo la capacità di comprendere e prevedere i
cambiamenti climatici artici proprio nel momento di maggiore urgenza.
POPOLAZIONI INDIGENE IN PRIMA LINEA
Quattro milioni di persone appartenenti a comunità indigene vivono nell'Artico, trovandosi in
prima linea sia degli impatti climatici che delle pressioni geopolitiche. Lo studio sottolinea come le
loro conoscenze ecologiche millenarie rappresentino un patrimonio strategico indispensabile,
evidenziando al contempo le minacce alla loro cultura e sussistenza.
BIOTECNOLOGIE E INNOVAZIONE
La ricerca documenta innovazioni rivoluzionarie, dalle proteine antigelo estratte da organismi
artici che potrebbero trasformare la conservazione di organi per trapianti, ai progetti di
geoingegneria per il ricongelamento artificiale dell'Artico. Parallelamente, emergono nuove
minacce sanitarie dal disgelo del permafrost, che sta liberando patogeni antichi e virus "zombie"
conservati per millenni.
SCENARI FUTURI
Gli autori delineano tre possibili scenari per il 2050:
Cooperazione multilaterale con istituzioni rafforzate
Competizione controllata con sfere di influenza regionali
Conflitto e frammentazione con escalation militari
In tutti i casi, le decisioni sull'Artico condizioneranno il destino climatico e geopolitico globale.
URGENZA DI AZIONE COORDINATA
"L'Artico emerge come un laboratorio vivente dove si riflettono in modo amplificato i cambiamenti
globali", concludono gli autori. "Serve un nuovo paradigma di governance che coniughi
sostenibilità ambientale, giustizia sociale e stabilità geopolitica, riconoscendo la responsabilità
condivisa planetaria nell'affrontare questa trasformazione epocale."
Il lavoro si presenta come contributo essenziale per comprendere come una regione un tempo
marginale sia diventata centrale per il futuro dell'umanità, richiedendo risposte urgenti e coordinate
da parte della comunità internazionale.
GLI AUTORI
Cecilia Sandroni
Fondatrice della Piattaforma internazionale ItaliensPR e membro della Foreign Press di Roma come
Italienspr (italienspr.com/global press). Per formazione semiotico del teatro, è esperta di relazioni
internazionali nella comunicazione. Le sue competenze spaziano dal teatro-cinema, alla fotografia,
all'arte e al restauro, con particolare passione per i diritti umani. Indipendente, creativa e concreta,
ha collaborato con importanti istituzioni italiane e straniere per la realizzazione di progetti culturali
e civili.
Giovanni Tonini
Criminologo, criminalista, investigatore e psicologo giuridico con grande passione per il
giornalismo investigativo, settore nel quale si impegna normalmente quale ghost writer. Di
formazione multidisciplinare, ex ufficiale della Marina Militare, ha conseguito vari titoli di studio
tra diplomi, lauree magistrali e master. È anche "Esperto in Pubbliche Relazioni" e si considera
cittadino del mondo.
Lo studio "L'Artico" è pubblicato dalla piattaforma giornalistica ItaliensPR (italienspr.com),
specializzata in giornalismo, relazioni internazionali, intelligence, cultura e diritti umani.
ItaliensPR si distingue per l'approccio multidisciplinare e multiculturale nell'analisi di tematiche
globali complesse, promuovendo la diplomazia culturale e il dialogo interculturale come strumenti
di pace e stabilità internazionale.
Per informazioni:
ItaliensPR - italienspr.com