
| L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Comunicato Stampa
Fiorella Cappelli, una delle socie fondatrici (dal 2014) del Format (ora Onlus) Wall Of Dolls di Milano, ideato da Jo Squillo: e noto anche come “Il Muro delle Bambole presente all’estero e in varie parti d’Italia (e dal 2017 anche a Roma, grazie al suo creatore Michele Baldi) INVITA il giorno
25 Novembre 2025,
all’evento che si terrà dalle ore 15:00 a Roma,
Teatro Tordinona di Renato Giordano, in Via Degli Acquasparta,16 a Roma
in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne.
Interverranno:
La Co-Conduttrice e Modella Cristina De Felici;
Michela Zanarella, Giornalista e Poetessa Internazionale;
Chiara Pavoni, Attrice e Fotomodella
Domenico Guida, Cantautore, Compositore e Poeta;
Doris Gomez Rodriguez, Fondatrice del Progetto “Donne per le Donne” con le Attrici e Modelle
Francesca Stajano Briganti, Mirella Moretti, Carmela Barrionuevo;
Francesca Romana Rotella, Poetessa;
Arianna Cigni, Attrice
Luigia Serafini, Poetessa
Fabio Varrone, Musicista, Cantautore
Daria Sinpalabras, Poetessa e Performer.
Saranno presenti rappresentanti del Progetto “Donne Sotto lo stesso Cielo” del VII Municipio.
Il MURO DELLE BAMBOLE, installazione creativa permanente, è un impegno collettivo, la voce di tutti, un messaggio atto sensibilizzare le istituzioni contro la violenza di genere ed é presente, oltre che a Milano e Roma, anche a Genova, Trieste, Venezia, Brescia e Portogruaro.
“Non si può ricordare qualche cosa a cui non si è pensato e di cui non si è parlato con se stessi.”
Un viaggio nella mente di una delle più grandi filosofe del 900.
NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
RIFLESSIONI : LA FIDAPA DI ALGHERO CON LE ISTITUZIONI E LE ASSOCIAZIONI CITTADINE
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall' Assemblea Generale della Nazioni Unite il 17 dicembre 1999. L’ONU ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali, le Associazioni e le ONG, a organizzare in questo giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della nonviolenza e del rispetto delle donne.
In molti Paesi, come l'Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso, perchè purtroppo è il colore del sangue, e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L'idea è nata da un'installazione dell'artista messicana Elina Chauvet, Zapatos Rojos, realizzata nel 2009 e ispirata all'omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne rapite, stuprate e assassinate. Nel 2013 la docente di storia dell’arte Maria Andaloro ha ideato la campagna "Posto Occupato", per rendere tangibile e visibile l'assenza delle donne vittime di femminicidio, sottolineando il vuoto lasciato nelle loro vite e nelle vite di chi le amava e le conosceva."Posto occupato" è un'iniziativa di sensibilizzazione contro la violenza di genere che consiste nel posizionare una sedia con una locandina su una sedia vuota per simboleggiare le donne che non ci sono più a causa del femminicidio. Le "installazioni" sono molto semplici e possono essere posizionate in luoghi pubblici o privati.
Locandine offerte dalla FIDAPA con il logo nazionale contro la Violenza sulla donne, con il numero antiviolenza e stalking 1522 NON SEI SOLA! da esporre in collaborazione con Il Centro Commerciale Naturale Al centro storico.
Da anni la FIDAPA a tutti i suoi livelli associativi, porta avanti quest’opera di sensibilizzazione culturale per affrontare la realtà della violenza sulle donne che purtroppo non accenna a diminuire. Martedì 25 novembre nella sala Convegno della Fondazione Alghero (g.c.) la sez. di Alghero della FIDAPA ha invitato tutte le Istituzioni e le Associazioni Cittadine dalle ore 17,00 alle ore 19,00 per scambiare riflessioni, letture, esperienze positive di convivenza civica, ognuno secondo il proprio ruolo e la propria posizione nell’ambito culturale, istituzionale e associativo cittadino. Coordina Neria De Giovanni, presidente sez. FIDAPA di Alghero. Un valido messaggio di coesione e partecipazione collettiva per dire No alla violenza e in particolare a quella che colpisce sempre più. Ogni giorno, le donne.
“Sogni al calar del giorno”: programma d’autore dell’Artista del Merito della Russia Aleksandr Pokidchenko
Martedì 25 novembre alle ore 18:30, Casa Russa a Roma vi invita al concerto da camera “Sogni al calar del giorno” - programma d’autore dell’Artista del Merito della Russia Aleksandr Pokidchenko. Gli ospiti della serata ascolteranno capolavori della lirica vocale e della musica strumentale russa ed europea: brani di Rimskij-Korsakov, Rachmaninov, Metner, Čajkovskij, Verdi, Liszt, Debussy, Strauss, Glier e le più recenti composizioni di Aleksandr Pokidčenko. In occasione del 145º anniversario della nascita di Aleksandr Blok, risuoneranno anche versi del poeta russo dell’Età d’Argento, nonchè di Aleksandr Puškin.
Al concerto prtecipa il soprano Ekaterina Spivakovskaya, vincitrice di concorsi internazionali. Diplomata al Conservatorio di San Pietroburgo Rimskij-Korsakov e al Conservatorio di Vienna, Ekaterina conduce oggi un’intensa attività concertistica, esibendosi nelle migliori sale della Russia e d’Europa.
Aleksandr Pokidchenko (compositore, pianista) è diplomato in composizione al Conservatorio Statale di Mosca Čajkovskij. Vincitore di concorsi internazionali, è autore di numerose opere: dalla musica da camera ai musical, dalle colonne sonore per spettacoli teatrali ai cicli vocali e canzoni originali. Aleksandr Pokidchenko è noto anche come autore ed interprete di numerosi programmi concertistici dedicati a eminenti compositori russi: Aleksandr Cfasman, Oskar Fel’cman, Jan Frenkel’, Evgenij Krylatov e altri. Ha inoltre partecipato ai programmi culturali dei Giochi Olimpici di Pechino, Vancouver, Londra e Soči.
L’Iìingresso è libero, è obbligatoria la prenotazione tramite il link:
https://forms.gle/27hKoeKkD7zPACzL9
Casa Russa a Roma – Piazza Benedetto Cairoli, 6
Si prega di esibire un documento d’identità all’entrata.
---
Ufficio stampa
Casa Russa a Roma
Piazza Benedetto Cairoli, 6 - 00186 Roma;
тел. +39 06 888 16 333
Il risveglio bussa alla porta, fine del pensiero unico. Il giornalista Pepe Escobar e i responsabili di “ItalianInFormazione” in tour nell’Italia del nord. Dal 30 novembre al 6 dicembre 2025 a Udine, Trieste, Bologna, Torino e Firenze.
Inizia una nuova era, quella del vivere locale e pensare globale, l’era delle autostrade telematiche, del bit e del wat. La potenza del trascorrere della vita travolge tutto ciò che s’è cristallizzato nel corso dei secoli. «Se vuoi capire il potere, segui il petrolio. Se vuoi capire il futuro, segui i cavi in fibra ottica.» Ce lo spiega bene Pepe Escobar, giornalista, scrittore e analista geopolitico tra i più influenti del mondo contemporaneo che attualmente collabora con The Cradle, RT, Sputnik, Strategic Culture Foundation e Global Research ed è invitato regolarmente come relatore in conferenze e università di Mosca, Pechino, Teheran e San Paolo. Globalistan – Come il mondo globalizzato si dissolve in una guerra liquida, Empire of Chaos – L’Impero del Caos, Il Secolo Multipolare, queste alcune delle sue opere più famose. «Il futuro non sarà deciso a Davos, ma lungo le nuove vie della seta, nei porti, nei deserti e nelle steppe dove si costruisce la rete invisibile della civiltà multipolare.» per Escobar.
Nel suo tour italiano verrà affiancato sul palco dai responsabili di “ItalianiInFormazione”: Lamberto Rimondini, Bianca Laura Granato, Cosimo Massaro, Nicoletta Forcheri e Nino Galloni. “ItalianiInFormazione” è una un’associazione culturale che si distingue per il rigore critico e la libertà di analisi. (www.italianinformazione.it) e lo fa attraverso reportage, interviste e studi, esplorando le grandi trasformazioni del potere globale, affrontando temi come sovranità monetaria, manipolazione mediatica, economia reale, cultura strategica e rinascita nazionale. L’obiettivo della piattaforma è chiaro: riconnettere la società al pensiero, restituire dignità al dibattito pubblico e rompere la gabbia della narrazione unica.
Queste le tappe del tour:
Udine - Domenica 30 novembre, ore 16.00 - Auditorium Comunale di Rivignano
Insieme Pepe Escobar partecipano all’evento Lamberto Rimondini e Cosimo Massaro
Via Aldo Moro, 1a – Rivignano (UD)
Informazioni e prenotazioni: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
348 82.95.875
---------------------------------------------
Trieste - Lunedì 01 Dicembre
Insieme a Pepe Escobar partecipano all’evento:
Lorenzo Maria Pacini e Adam Bark
Ore 17.30 – Narodni Dom, Aula Magna
Via Filzi, 14 – Trieste
Informazioni This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
-----------------------------------------------------
Bologna - Martedì 02 Dicembre
Insieme a Pepe Escobar partecipano all’evento:
Lamberto Rimondini
Nino Galloni
Nicoletta Forcheri
Cosimo Massaro
Ore 18.00 – Nuovo Cinema Nosadella
Via Lodovico Berti, 2/7 – Bologna
Prenotazioni
329 16.87.535
dalle ore 9.30-12.30 e 16.00-20.00
Offerta libera e consapevole
€10 per gli iscritti e €20 per i non iscritti
--------------------------------------------------
Torino - Giovedì 04 Dicembre
Insieme a Pepe Escobar partecipano all’evento:
Lamberto Rimondini
Nino Galloni
Cosimo Massaro
Ore 17.00 – Sala Lux
Via Trieste, 43 – Rivarolo Canavese (TO)
Info e Prenotazioni
Fabio Zappalà
340 95.05.400
------------------------------------------------
Firenze - Giovedì 04 Dicembre
Insieme a Pepe Escobar partecipano all’evento:
Lamberto Rimondini
e altri rappresentanti di Italianinformazione
Ore 20.30 – Teatro L’Affratellamento
Via Giampaolo Orsini, 73 – Firenze
Info e Prenotazioni
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
---------------------------------------------------------
Informazioni sul Tour
Date: 30 novembre – 6 dicembre 2025
Città: Udine, Trieste, Bologna, Torino, Firenze
Ospiti: Pepe Escobar, Lamberto Rimondini, Bianca Laura Granato, Cosimo Massaro, Nicoletta Forcheri, Nino Galloni
Organizzazione: Italiani in formazione
Biglietti e prenotazioni: www.italianiinformazione.it
Contatti stampa: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Hashtag ufficiale: #PepeEscobarTour #VersoLaBattagliaFinale
Comunicato stampa

Pomigliano d’Arco (Na) 3 novembre 2025
Brunella Longo
TERRA FELIX
Epifanie nel cuore del Regno di Napoli (1735-1825)
a cura di Bruno Corà
Inaugurazione 29 novembre 2025 ore 17:00
30 novembre 2025 – 1 marzo 2026
Negli spazi del CaMusAC apre il 29 novembre la mostra TERRA FELIX Epifanie nel cuore del Regno di Napoli 1735-1825 di Brunella Longo a cura di Bruno Corà. Nelle sale espositive del Cassino Museo Arte Contemporanea è allestita una selezione di circa 100 inedite opere fotografiche che riguardano un’indagine su ventisei siti nei territori che appartennero al Regno di Napoli nel periodo compreso tra il 1735, anno in cui Carlo I fu incoronato Re delle Due Sicilie, e il 1825, anno della morte di Ferdinando I. Durante la dominazione borbonica furono edificati non solo la Reggia di Caserta ma tutti gli impianti architettonici integrati al paesaggio della natura che determinarono lo sviluppo delle aree interessate. Gli esordi di questo vasto lavoro fotografico TERRA FELIX di Brunella Longo risalgono al 1995 con i primi scatti alla Reggia di Caserta poi ripresi in anni recenti secondo uno specifico progetto di rilevamento visivo. L’artista con metodologia ha preso in esame tutti i siti ancora esistenti e visitabili, dalla Real Tenuta di Torcino al Nord tra Campania e Molise fino alla Real Tenuta di Serre nel salernitano, includendo anche esempi illustri e noti come le regge di Caserta, di Portici e di Capodimonte e Palazzo Reale a Napoli ed esempi meno conosciuti e chiusi al pubblico.
I ventisei siti borbonici sono divenuti oggetto dell’indagine di Brunella Longo che ne ha tratto opere fotografiche realizzate in bianco e nero con la tecnica analogica di una macchina fotografica Hasselblad panoramica XPan, di una Hasselblad per medio formato 6x6 cm e di una Nikon 35 mm, tutto in pellicola, quasi mai con cavalletto. Al di là della preziosità qualitativa del risultato artistico, l’attento lavoro di mappatura storico-iconografica dello stato attuale del territorio suggerisce una necessaria riflessione sulla memoria di ciò che il passato ci ha tramandato e su come si possa oggi avere un positivo e costruttivo rapporto critico con esso. L’indagine fotografica ha necessitato di uno studio approfondito dei luoghi e più visite per poter capire la realtà scelta e poter elaborare una riflessione sul ‘cosa’ fotografare e sul ‘come’ giungere all’immagine artistica da offrire all’osservatore proponendo opere che restituiscono le problematiche e le criticità non solo culturali dei soggetti rappresentati. Nelle immagini proposte divengono centrali le questioni del tempo, che caratterizza i luoghi nel loro essere parte di una memoria collettiva, del rapporto tra artificiale e naturale, del degrado e dalla gestione dei beni culturali. La qualità dei risultati raggiunti pone comunque tutto questo come dato intrinseco appartenente alla realtà posta come oggetto sublimato esteticamente.
Scrive il curatore Bruno Corà: «Quest'opera è dunque una sorta di 'anabasi', di 'ritorno' in terre, sentieri, percorsi compiuti da Brunella Longo con la macchina fotografica quale strumento di 'riconoscimento' di siti storici […] rivolto alla registrazione di cieli, acque, vegetazioni, resti di architetture, di tracciati e disegni di giardini, di statue e gruppi plastici, in confini di feudi, respirando atmosfere topologiche che non cessano, malgrado l'oblio da cui sono attraversati, di emettere frequenze attraenti, intrise di narrazioni di fasti, magnificenze costruite, ma anche enigmi e incombenti forme di dissesto e decadenza quasi impossibile al recupero ma anche senza che l'anima dei luoghi si sia dissolta; anzi suscitando ancora stupore e incontri con segnali felici, un vero magmatismo attivo attribuibile non tanto a un residuale genius loci, ancora vivo, quanto all'entità muta ed estesa di una 'presenza assenza' che ha risuonato nella sensibilità della Longo e ora nel vasto repertorio di fotografie da lei realizzate».
In occasione dell’apertura della mostra il 29 ottobre 2025 alle ore 17:00 viene presentato il prezioso volume Brunella Longo, TERRA FELIX, Epifanie nel cuore del Regno di Napoli (1735-1825) recentemente edito, in italiano e inglese, da Gangemi Editore International. Il volume raccoglie le immagini di 450 opere in bianco e nero di Brunella Longo realizzate nei ventisei siti borbonici. Esse sono accompagnate da una prefazione di Carmine Gambardella, presidente della cattedra UNESCO su Paesaggio, Beni Culturali e Governo del Territorio e presidente e CEO di BENECON Scarl, e dai testi del curatore della mostra Bruno Corà, storico, critico d’arte e presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello, di Aldo Iori, storico, critico d’arte e docente dell’Università degli Studi di Perugia e di Brunella Longo che scrive del progetto e del proprio lavoro fotografico.
Brunella Longo, nata a Cassino, si forma presso gli atelier fotografici di Claudio Abate, di Vittor Ugo Contino, di Aurelio Amendola, di Massimo Piersanti. Ha esposto in Italia e all’estero e pubblicato volumi delle sue opere tra cui: “Tra Presenza e Assenza”, testi di Bruno Corà e Sebastiano Porretta, Zeta, 1994; “Territorio Familiare”, a cura di M. Scotini, 1998; "Centouno Ritratti", testi di B. Corà e R. Gavarro, Gli Ori, 2003; “Imusmis” a cura di R. Gavarro, Silvana Editoriale 2011; “Imusmis 2”, a cura di B. Corà, Magonza, 2014; “Brunella Longo art-emide/may 2015”, Art Rooms at the house 2015, “Nelle Terre della Percezione e del Pensiero”, Maon, 2016; “Cuba Pre Mundo”, Gangemi Editore, 2018. La Fondazione Cassino Museo Arte Contemporanea CAMUSAC è una struttura no profit dedicata all’arte moderna e contemporanea sorta nel 2013 dalla riqualificazione degli edifici industriali della Longo S.p.A.. Creata dalla famiglia Longo per la valorizzazione delle opere d’arte acquisite nel corso di oltre trentacinque anni, ha l’intento di contribuire alla crescita e allo sviluppo culturale del territorio del Lazio Sud, che già vanta numerosi siti di interesse archeologico, storico e religioso. La Collezione accoglie opere di oltre 120 artisti internazionali contemporanei, installate in permanenza nel parco o mostrate a rotazione nei vasti spazi della Fondazione. Il CAMUSAC possiede infatti un doppio spazio espositivo dedicato in una parte alla Collezione della Fondazione e in un’altra alla presentazione periodica di mostre monografiche o collettive di significative personalità artistiche emerse nel corso del XX e XXI secolo.
Brunella Longo / TERRA FELIX Epifanie nel cuore del Regno di Napoli (1735-1825)
30 novembre 2025 – 1 marzo 2026
Inaugurazione 29 novembre 2025 ore 17:00
CaMusAC, Cassino Museo Arte Contemporanea, Via Casilina Nord 1, Cassino (FR)
www.camusac.com
Ingresso libero: dal martedì alla domenica continuato 15-19 oppure su prenotazione. Lunedì chiuso.
Il Museo organizza visite guidate individuali, per gruppi e scuole alla Collezione e alle mostre temporanee.
Info e prenotazioni: tel. 335 1268238 – 389 5423261 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Informazioni per la stampa: tel. 335 1268238 – 389 5423261 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
L’Artico come nuovo crocevia del mondo. Un libro che unisce ricerca, geopolitica e umanità
Di Giovanni Tonini e Cecilia Sandroni
Prefazione di Federico Prizzi
Copyright ItaliensPR
Un tempo percepito come una frontiera remota, oggi l’Artico è il nuovo baricentro della geopolitica mondiale.
2050 La guerra dei ghiacci rappresenta un’opera unica nel panorama degli studi polari, un affresco eclettico che racconta la trasformazione della regione più estrema del pianeta in uno dei principali laboratori del futuro globale.
Un laboratorio del futuro
Il ghiaccio si scioglie e con esso si sciolgono gli equilibri del mondo. Il progressivo riscaldamento del Polo Nord sta aprendo nuove rotte commerciali, scoprendo immense riserve di risorse naturali e ridisegnando i confini della competizione internazionale. L’Artico non è più soltanto un territorio di ricerca scientifica, ma il teatro dove si misurano ambizioni economiche, strategie militari e fragilità ambientali che anticipano le crisi del XXI secolo.
Un’opera multidisciplinare e innovativa
Strutturato organicamente in 19 capitoli e corredato da centinaia di note di approfondimento, il volume affronta un vasto ventaglio di temi, dalla crisi climatica ai nuovi equilibri strategici.
Il lettore vi troverà l’analisi dei meccanismi dell’amplificazione artica, l’esame delle nuove rotte marittime che rivoluzioneranno il commercio globale, il quadro giuridico internazionale con le sue dispute territoriali, la militarizzazione crescente della regione e le minacce ibride che si affacciano sullo scenario polare.
Ampio spazio è dedicato alle popolazioni indigene, alle tecnologie emergenti, alla cyber security e agli scenari futuri che alternano prospettive di cooperazione a ipotesi di conflitto.
Una prospettiva cross-cultural
Giovanni Tonini e Cecilia Sandroni uniscono competenze diverse per costruire un’analisi originale e plurale.
Il loro approccio, che intreccia visione geopolitica e sensibilità umanistica, rende il libro un viaggio tra le trasformazioni fisiche e simboliche del Grande Nord. 2050 La guerra dei ghiacci non è un semplice studio accademico, ma un testo dinamico che proietta il lettore nel futuro, mostrando come le scelte di oggi determineranno la vita quotidiana di milioni di persone nel mondo di domani.
Una ricerca che nasce dalla formazione
Alla base di questa pubblicazione vi è un ampio lavoro di ricerca condotto dai partecipanti all’internship internazionale di ItaliensPR, un programma formativo che unisce giovani studiosi, giornalisti e analisti provenienti da diversi Paesi.
Il progetto sull’Artico è nato proprio come percorso didattico di indagine e confronto, per poi evolvere in una ricerca strutturata e condivisa che ha fornito la base documentale e metodologica per la realizzazione del volume.
Questo legame tra formazione e ricerca è uno degli aspetti più innovativi dell’opera: un esempio concreto di come la conoscenza possa diventare esperienza viva, capace di tradursi in cultura, divulgazione e impegno civile.
Focus sull’Italia e sul Mediterraneo
L’opera dedica un’attenzione particolare al ruolo dell’Italia, analizzando la strategia nazionale nell’area artica, la presenza della Marina Militare nel programma High North e l’impatto che le rotte polari potrebbero avere sul traffico mediterraneo e sui porti italiani.
A simboleggiare questo legame, la quarta di copertina del volume è arricchita da una fotografia concessa da Nanni Acquarone e Salvatore Magri, protagonisti dell’impresa della Best Explorer, la prima - e finora unica - imbarcazione italiana ad aver completato il periplo dell’Artico e il Passaggio a Nord-Ovest.
Un tributo al coraggio e alla visione di chi ha portato il tricolore nei mari estremi del mondo, trasformando l’avventura in testimonianza viva di un’Italia che osserva, studia e dialoga con l’Artico.
L’impegno etico di ItaliensPR
Il volume nasce sotto il segno di ItaliensPR, piattaforma internazionale di comunicazione transculturale che da anni promuove un dialogo tra popoli e culture nel rispetto delle identità locali. L’opera si fa portavoce dell’impegno etico della piattaforma, cioè dare voce alle comunità indigene, denunciare l’epistemicidio culturale e raccontare la resilienza di chi vive nelle regioni più vulnerabili del pianeta. Dalla solastalgia all’ingiustizia climatica, il libro restituisce dignità e memoria ai popoli artici, oggi simbolo universale della lotta contro l’omologazione globale.
Formato e accessibilità
A breve pubblicato in formato cartaceo attraverso Amazon, il volume è pensato per una diffusione ampia e per un aggiornamento continuo. Il linguaggio, chiaro e strutturato, permette una lettura lineare o per singoli temi di interesse. La sua architettura enciclopedica ne fa uno strumento di consultazione per studiosi, giornalisti, operatori del settore e per tutti coloro che desiderano comprendere le nuove dinamiche geopolitiche del nostro tempo.
Tra presente e futuro
Nella prefazione Federico Prizzi, antropologo e storico di ItaliensPR, sottolinea come “l’Artico sia veramente cambiato: da regione periferica a teatro di competizione globale, dove ambiente, economia e sicurezza si intrecciano in modo inedito”.
Dalle dispute tra potenze occidentali sul Northwest Passage alle ambizioni della Cina che si definisce “Stato sub-artico”, dalle conseguenze della guerra in Ucraina sulla cooperazione scientifica al ritorno della Groenlandia al centro delle strategie mondiali, 2050 La guerra dei ghiacci è una bussola per orientarsi in un mondo in rapido mutamento.
Per informazioni stampa
ItaliensPR
Comunicazione: 335 5225711 – This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Note per i redattori
Interviste con gli autori disponibili su richiesta
Immagini e materiali multimediali forniti su richiesta
Copie saggio disponibili per recensione
Informazioni generali
Titolo: 2050 La Guerra dei ghiacci
Autori: Giovanni Tonini e Cecilia Sandroni
Editore: ItaliensPR
Genere: opera enciclopedica tematica
Pubblicazione: a breve
Capitoli: 19 | Focus specifici
Pagine: 360 su formato cartaceo B5 (JIS) (17,78x25,4 cm)
Parole: 119.000
Note bibliografiche: 1.512
GLI AUTORI
Cecilia Sandroni
Esperta di relazioni internazionali, da sempre attiva nel settore della promozione cross culturale, ha fondato e coordina la piattaforma ItaliensPR. É membro Socint, socio aderente della Foreign Press Association a Roma e International Free Lance Reporter. Con una formazione universitaria nel campo della semiotica teatrale, si è poi dedicata alla promozione di eventi collaborando con le maggiori istituzioni pubbliche e private, di campagne sociali e civili, di strategic intelligence come Antenna Journalist.
Giovanni Tonini
Ha servito la Marina Militare Italiana per 25 anni quale ufficiale, partecipando a operazioni militari e coordinando anche attività multinazionali NATO.
Giovanni Tonini, laureato in Scienze della Difesa e della Sicurezza, nonché in Fisica, ha studiato Scienze Strategiche negli Stati Uniti e ottenuto un MBA e un Master in Criminologia, Criminalistica, Investigazione e Psicologia Giuridica.
Dopo il congedo lavora come criminologo, criminalista e investigatore e, occasionalmente, si dedica alla elaborazione di analisi nel settore marittimo e geopolitico internazionale.
-----------------------------------------------------------------------------------
L’opera 2050 La guerra dei ghiacci è pubblicata dalla piattaforma globale ItaliensPR (italienspr.com); per essa la cultura è lo strumento più importante per favorire la pace e la stabilità nel mondo e costituisce l'insieme di valori che danno senso alla comunità, creando una rete di connessioni interculturali tra gli esseri umani.
Tale piattaforma lavora e crede nella cross cultura e nella cross cultural intelligence.
Il suo hub-team in infosfera è composto da professionisti di alta formazione interdisciplinare, in grado di elaborare, produrre e promuovere progetti e iniziative internazionali complessi.
(Il mondo spezza tutti e poi molti sono forti nei punti spezzati. E. H. )
Ernest Miller Hemingway nasce a Oak Park, nell’Illinois, il 21 luglio del 1899. Suo padre, Clarence Edmonds Hemingway, era un medico ventottenne appassionato di caccia e pesca, collezionista di monete e un eccellente cuoco. Sua madre, Grace Hall, era un contralto che, abbandonata la carriera operistica, si era dedicata all'insegnamento della musica e, in seguito, alla pittura. La famiglia, benestante, era di religione protestante.I rapporti tra i genitori furono sempre tesi: il padre, fragile e severo, si scontrava con il carattere ambizioso e dominatore della madre. Hemingway, secondogenito di sei fratelli, trascorse l'infanzia tra i continui litigi dei genitori sull’educazione dei figli e la gestione del patrimonio familiare.Lasciato il lavoro, Hemingway si offrì volontario per combattere in Europa con il Corpo di spedizione statunitense del generale Pershing, seguendo l'esempio di molti giovani aspiranti scrittori dell'epoca, tra cui E.E. Cummings, John Dos Passos, William Faulkner e Francis Scott Fitzgerald. Escluso dai reparti combattenti a causa di un difetto alla vista, fu arruolato come autista di autoambulanza per l'American Red Cross, destinato al fronte italiano a Schio. Il 23 maggio 1918 si imbarcò sulla nave Chicago diretta a Bordeaux.Il 31 maggio, giunto a Parigi, ebbe modo di vedere i danni causati dal cannone tedesco Parisgeschütz. Proseguì in treno per Milano, dove prestò opera di soccorso dopo l'esplosione di una fabbrica di munizioni, e fu poi inviato a Vicenza, assegnato alla Sezione IV della Croce Rossa Internazionale statunitense. Desiderando un'esperienza più diretta della guerra, chiese di essere trasferito e fu mandato sulla riva del basso Piave, vicino a Fossalta di Piave e Monastier di Treviso, come assistente di trincea. Aveva il compito di distribuire generi di conforto ai soldati recandosi quotidianamente in prima linea in bicicletta. La notte tra l'8 e il 9 luglio, durante le sue mansioni, fu colpito dalle schegge dell'esplosione di una bombarda austriaca Minenwerfer. Mentre cercava di soccorrere un ferito, fu colpito alla gamba destra da proiettili di mitragliatrice che gli penetrarono nel piede e nella rotula. Si salvò perché le schegge della bombarda, prima di ferirlo, avevano colpito in pieno un soldato italiano, facendogli involontariamente da scudo umano. Più di cento anni dopo l'accaduto, il biografo statunitense James McGrath Morris e lo storico italiano Marino Perissinotto identificarono quel soldato nel fante Fedele Temperini, 26 anni, di Montalcino.
L'eredità letteraria e il "giallo" della sua morte
La prolificità di Hemingway è testimoniata da numerosi libri, molti dei quali sono diventati classici della letteratura mondiale. Alcuni dei più celebri sono Addio alle armi (1929), Per chi suona la campana (1940), Il vecchio e il mare (1952) e Le nevi del Kilimangiaro (1936).La mattina del 2 luglio 1961, alle 7:30, un colpo risuonò nel cottage di montagna a Sun Valley, nell’Idaho, svegliando Mary Welsh Hemingway. Spaventata, la donna scese al piano di sotto e trovò il corpo senza vita del marito, Ernest Hemingway, nella stanza accanto all’ingresso. Era a terra, in pigiama, vicino all'armadio dove teneva la sua collezione di fucili da caccia, con la doppietta che lo aveva appena ucciso accanto a sé. Non c'erano tracce di una pulizia dell'arma, né una lettera d'addio a spiegare il gesto.Oggi il suicidio è la causa di morte comunemente accettata, ma all'epoca i giornali propendevano per l'incidente, nonostante qualcosa non tornasse. La notizia della morte dello scrittore scatenò un vero e proprio "sciacallaggio" mediatico. Le indagini iniziali furono guidate dallo sceriffo Frank Hewitt, che, escludendo l’omicidio, decise di non procedere con un'inchiesta. Dopo essersi consultato con il procuratore, il coroner e la moglie Mary, stabilì che l'assenza di testimoni e di una lettera d'addio rendeva impossibile fugare i dubbi. Sul certificato di morte venne quindi scritto "deceduto per colpo d’arma da fuoco auto-inflitto", senza specificare se volontario o accidentale.Il dibattito si riaccese quando le condizioni di salute di Hemingway divennero di dominio pubblico. Le sue degenze in ospedale erano sempre più frequenti, ufficialmente per ipertensione, ma si vociferava di qualcosa di più grave, come un cancro, che lo avrebbe potuto spingere al suicidio. Si ipotizzava anche che non volesse rinunciare all'alcol e al fumo, né sottoporsi a diete e farmaci per prolungare una vita che non sentiva più sua. A sostegno della tesi del suicidio vi era anche il grave stato di depressione in cui versava dopo la morte dell’amico Gary Cooper.Nonostante ciò, l’ipotesi dell’incidente restava in piedi: Hemingway era cresciuto imbracciando le armi ed era impensabile che potesse essersi sparato per errore. La moglie Mary e la sorella continuavano a sostenere che il gesto non fosse volontario, affermando che Hemingway era contrario al suicidio per ragioni filosofiche.Immediatamente dopo la morte, iniziarono a circolare voci su un libro inedito, nascosto in una cassetta di sicurezza a L’Avana. Si parlava di un "romanzo sublime", che lo scrittore avrebbe lasciato per assicurare un futuro alla famiglia. La casa editrice Scribner smentì, pur confermando l'esistenza di alcune opere minori e incomplete.Il funerale di Hemingway si svolse in forma privata l'8 luglio. Venne seppellito nel cimitero di Ketchum, accanto all’amico e compagno di caccia Taylor Williams, con lo sguardo rivolto verso le montagne e il fiume Wood. Oggi, la sua tomba è un luogo di pellegrinaggio, dove i fan lasciano monete, penne, lattine di birra e bottiglie vuote, un omaggio semplice e schietto ai luoghi che amava: la scrittura e l'alcol.