L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Free mind (212)

Lisa Biasci
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Informazione mordi e fuggi. Gli italiani la vogliono sempre più veloce e la categoria dei giornalisti: si adegui. Dal 2023 internet ha superato la televisione come sistema informativo. Ormai un italiano su due utilizza la Rete per informarsi, dice l’ultimo Osservatorio sul sistema dell’informazione curato dall’Agcom. Il report ogni anno analizza le dinamiche dell’offerta e del consumo di informazione in Italia e, secondo me, non può restare senza considerazioni. I dati. Poco più del 17% degli italiani, dichiara di leggere i quotidiani, ma solo il 6,6%  sottoscrive un abbonamento a pagamento a uno o più quotidiani nella versione digitale. Un quarto dei cittadini, tuttavia, prende le notizie dalla versione digitale dei mezzi editoriali tradizionali.  Ma gli italiani si fidano della stampa ? Il 65,6% della popolazione esprime fiducia moderata o alta in almeno un mezzo di informazione che sia televisione, radio o carta stampata. Restano le fonti informative più affidabili. Quasi il 30% ha  bassa fiducia nelle notizie provenienti dai social media o dalle piattaforme di condivisione di video. I social media e gli influencer sono ritenuti, invece, più affidabili dai giovani di età fino a 24 anni. L’Osservatorio, insomma, conferma che gli italiani giudicano benino ciò che scrivono i giornalisti sui mezzi di informazione tradizionali. Considerando, però, che c’è una sacca che ha poca fiducia in ciò che viene pubblicato e la preferenza dei giovani per i social media e gli influencer, si pone-ancora una volta- il problema della qualità dell’informazione. Evidentemente non basta un articolo per analizzare il punto, ma qualcosa va detta.

Il mondo dell’informazione negli ultimi dieci anni è cambiato e ancora cambierà, perché la sua evoluzione è parte dell’evoluzione della società. L’informazione,  sempre più rapida e consumata in pochi secondi, richiede tecniche di scrittura e di linguaggi idonei a questa rapidità. Chi scrive deve avere la forza, ma soprattutto la capacità, di porsi dalla parte di un lettore “mobile “, interessato a sapere, conoscere i fatti, che non è sempre in condizioni pratiche di andare a fondo quando legge o ascolta. Nelle redazioni bisogna fare spazio ai colleghi esperti che solo in virtù di conoscenze specifiche possono raccontare i fatti secondo ciò che il lettore vuole e può consumare. Gli approfondimenti sono necessari, ma il pubblico desidererà l’approfondimento soltanto se le prime news, i primi articoli, sono scritti in modo efficace e con competenza. Lo studio e la preparazione specifica come essenza di una professione di testimonianza del tempo. D’altra parte (come negarlo ?) il progresso della società genera temi nuovi e complessi che appassionano gli italiani.

La qualità della narrazione in un mondo globalizzato e affollato da reporter tuttologi, si afferma  come discrimine nel tentativo di legare i cittadini a un’informazione corretta e scrupolosa. I dati dell’Osservatorio vanno studiati con questo spirito per non restare passivi o accontentarsi di quelle percentuali. I giornali di carta sono in crisi, l’editoria italiana non è sempre in grado di accettare le sfide tecnologiche e ha bisogno di sussidi pubblici per sopravvivere. Alla fine , i giovani che apprezzano le notizie dei social media o di  influencer senza confini, ci lanciano il segnale più evidente per un futuro nel quale non si dovrà fare a meno del buon giornalismo. Di quello di chi racconta i fatti con la preparazione adeguata.

Onore e gloria ad uno dei pilastri della nostra associazione, a Filippo d’Agostino che con la sua radio “BIERREDUE” da Sant’Arcangelo, in provincia di Potenza, in Basilicata, da almeno un trentennio, con le sue inchieste, i suoi approfondimenti, le sue segnalazioni e soprattutto con la dedizione alla propria missione contribuisce a mantenere pulita la sua bella regione da interferenze che nulla hanno a che vedere con la giustizia sociale, l’etica e la solidarietà.

L’UPI  (Unione Provincie Italiane) Basilicata ha conferito a Filippo d’Agostino  una medaglia come onorificenza per la sua professionalità; la cerimonia si è svolta lo scorso 21 marzo presso il palazzo della provincia a Potenza. Radio “BIERREDUE” è molto seguita anche al di fuori della Basilicata, in Puglia e Calabria. La radio rispecchia il carattere del nostro Filippo, uomo che non è sceso mai a compromessi, di grande valore etico e professionale, che più volte ha rischiato l’incolumità fisica purché la verità trionfasse.  Filippo ha sempre creduto nella nostra associazione, da più di venti anni, sin dal luglio del 2005, quando si iscrisse, e da allora ha sempre mostrato orgogliosamente il suo tesserino, a significare la sua appartenenza alla grande famiglia degli uomini liberi a servizio dei più deboli. La sua opera è da esempio per tutti noi che crediamo nella vera informazione. Auguri al nostro da parte di tutta la Free Lance International Press. 

Virgilio Violo

    

 

Centina di giornalisti, fotoreporter e autorità si sono ritrovati a Pagani in provincia di Salerno per il Premio alla memoria di giornalismo Mimmo Castellano. Lo storico Segretario aggiunto della Federazione della Stampa italiana morto nel 2008 è stato ricordato da giornalisti e fotoreporter. È stata una serata davvero speciale per l’informazione e il giornalismo italiano quella organizzata dall’Associazione Stampa Valle del Sarno.  La XIII edizione  è stata dedicata ai 100 anni della Radio ed ha coinvolto anche gli studenti di due scuole: l’I.I.S. di Scafati e il Liceo Artistico di Nocera Inferiore, i cui ragazzi sono stati premiati nel corso della serata. Riconoscimenti alla carriera sono andati, tra gli altri, a Francesco Pionati direttore del Giornale Radio Rai, Annalisa Angelone, conduttrice Tgr Campania, Boris Mantova caporedattore Gruppo Mediaset e a Salvatore de Napoli, esperto di cronaca giudiziaria. Premiati anche 4 radio libere: Radio Alfa, Radio Primarete, Radio Ufita e Radio Siani.

“Il giornalismo resta una professione affascinante che va salvaguardata. Ai giovani che vogliono intraprendere questa strada ricordo che le migliori esperienze sono quelle che si realizzano a contatto con le piccole realtà. È importante iniziare da lì. Nessun riconoscimento professionale o premio potrà mai eguagliare le esperienze maturate all’inizio con entusiasmo e passione. Non devono, però, mancare lo studio e la cultura” ha detto Francesco Pionati nel ritirare il Premio dalle mani di Salvatore Campitiello, Presidente dell’Associazione stampa Valle del Sarno.

“Il giornalismo è passione. Occasioni come questa del Premio intitolato a Mimmo Castellano ci ricordano che in Campania ci sono stati e ci sono grandi esempi di professionalità e di amore per un mestiere meraviglioso. Dobbiamo fare tesoro dell’insegnamento di tanti colleghi ” ha detto Annalisa Angelone. Le testimonianze dei premiati non hanno riguardato solo il passato ma anche i problemi e le difficoltà per coloro che svolgono la professione affrontando rischi di ogni tipo. D’altra parte la democrazia senza libertà di stampa non vive.

L’Italia celebra l’informazione in occasione di eventi come il Premio Castellano,  ma non ha una ricorrenza fissa dedicata alla professione e a quanti sono impegnati a vario titolo a raccontare fatti e avvenimenti.

Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania ha lanciato, allora,la proposta di proclamare Pagani – in occasione del Premio Castellano- Capitale dell’informazione italiana “allo stesso modo di come avviene per la capitale della cultura italiana” ha detto. Proposta subito accolta dai giornalisti e rappresentanti di organizzazioni della categoria che  hanno tempo per realizzarla.

 

Ci troviamo in Vaticano, a conclusione dei Cammini Giubilari Sinodali, un percorso di preparazione al Giubileo 2025. L’Aula Paolo VI è sotto di noi, trovandoci per questo grande evento nell’Aula nuova del Sinodo della Città del Vaticano.

 E’ la Fondazione Fratelli tutti che conclude oggi i suoi lavori, per quest’anno, con un simposio di grande carattere con l’intervento di Romano Prodi, sui grandi temi legati alla geopolitica e all’Europa. In questi saloni, a cento metri da Santa Marta, si vola altissimo tra scenari globali e sfide geopolitiche. 

Chi sono i padroni di casa? La Fondazione, appunto, che è stata istituita da Papa Francesco l’8 dicembre 2021, per promuovere varie attività, tra arte e fede, seminari e momenti di dialogo tra culture e religioni e l’annuale World Meeting on Human Fraternity.

 Fratelli tutti, nasce come un “enzima”, una proteina d’importanza fondamentale, per mantenere in salute il corpo sociale, come un antidoto alla violenza e alla guerra.

E’ questa la sua mission, voluta da Papa Francesco, per riscrivere una “grammatica dell’umano” e costruire un’alleanza spirituale. 

Il padrone di casa più diretto, è il cardinale Mauro Gambetti, presidente della Fondazione e Arciprete della Basilica di San Pietro. Introduce i lavori con un’affermazione precisa: “Questo è il tempo della nostalgia politica” e non di “una politica nostalgica”. E’ il tempo del ritorno allo spirito originario della politica democratica. 

 Se la politica del secolo scorso aveva idee forti per alimentare il confronto. Quella di oggi, cosa può diventare? “Oggi, è il tempo di tornare al cuore della politica, ad ascoltarci gli uni e gli altri. E’ il tempo della fraternità e dell’amicizia sociale, difronte alle leadership populiste che sono ormai in Europa e nel mondo”- afferma Gambetti.

 

Non è più tempo di stare nell’angolo e criticare l’avversario senza costruire. Occorre costruire, appunto, con il dialogo della politica. Come in passato. 

Il segretario della Fratelli Tutti, Padre Francesco Occhetta, come segretario della Fondazione, ha fatto invece un bilancio degli 8  incontri, “Cammini”, in cui hanno partecipato associazioni, fondazioni, ong, movimenti, esperti di diritto, giornalisti, imprese.

Bilancio, assicura che porterà agli eventi del 12-13 settembre in Piazza San Pietro, alla terza edizione del World Meeting on Human Fraternity: Be human, per riflettere davanti a tutto il mondo, su ciò che è umano, oggi. 

L’ospite d’onore, Romano Prodi, è il trait d’union tra passato e presente, ed inizia le sue riflessioni dall’enciclica del Papa, “Fratelli tutti”, che ha avuto un eco mondiale e che tocca il tema del dialogo nella politica. 

Prodi, è convinto che ciò che sta mancando in questi anni sugli scenari mondiali, è il grande assente, il dialogo della politica. Oggi, ci sono tante questioni di guerra, come il Papa ha detto “una guerra mondiale a pezzi”. “Se tentiamo di imporre la democrazia ai popoli, non funziona”, assicura il Professore.

In più, e non da meno, l’Occidente ha ucciso la diplomazia, che è diventata secondaria rispetto a due generazioni, fa’. 

E l’ideologia è tornata ad essere forte, in un mondo diviso. L’ideologia è venduta sotto interessi di tipo petrolifero e di vendita delle armi, naturalmente. 

Quale è la strada percorribile, allora? In questo mondo, sostiene Prodi, occorre riprendere il filo del dialogo tra le grandi potenze. L’arte della mediazione e del confronto. Senza se e senza ma. 

Il contesto internazionale è cambiato, certo. Gli Usa non sono più la sola e unica potenza. C’è la Cina, e serve più che mai il dialogo WEST-EST

 

L’Europa -purtroppo- non ha più voce in capitolo e corre il rischio di essere chiamata ad un aumento delle spese militari. In più non è un’Europa unita ed ha perso la sua capacità di mediazione. 

 La strada è questa, comunque, ribadisce il Professore. “La politica internazionale di questi tempi di guerra, deve essere come un ponte, di pace, in cui stabilire le regole del traffico” . 

Dialogo e mediazione, sono le parole chiave. Servono connessioni e riprendere il dialogo politico sfilacciato. 

Se davanti a noi, la società si è ulteriormente spaccata, e la democrazia si è anch’essa indebolita, occorre fare questo sforzo. La divisione tra ricchi e poveri, tra metropoli e campagna, tra colti e incolti è sempre più netta. Quindi, occorre ricomporre, mettere insieme. 

La ricomposizione economica e sociale è attualmente senz’altro la sfida più urgente nel quadro internazionale. Questa è la voce di Romano Prodi, che da queste aule dentro la Città del Vaticano, lascia le sue riflessioni.

 

 

Sabato 30 novembre 2024 è stata organizzata una manifestazione presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra , per chiedere l'immediata liberazione del dott. Reiner Fuellmich, avvocato, dal carcere di massima sicurezza di Rosdorf, Gottinga, nella Germania settentrionale.
Come molti di voi ricorderanno, nel 2020 Reiner ha creato il Comitato investigativo tedesco sul Coronavirus, per far conoscere alla gente la verità sul Coronavirus/Covid, avvalendosi del contributo di rinomati medici, virologi e altri scienziati del settore medico.

Più tardi spiegò che le cosiddette vaccinazioni non erano in realtà vaccinazioni, bensì iniezioni sperimentali, che spesso ferivano pericolosamente le persone, a volte erano addirittura iniezioni mortali.
 
Con il suo programma trasmesso in streaming ha aiutato molte persone disperatamente spaventate, riportandole a condurre una vita più normale.
 
Reiner è falsamente accusato di presunte "irregolarità finanziarie".
 
Reiner è stato rapito in Messico, trasportato in aereo a Francoforte, dove è stato immediatamente arrestato e inviato a Rosdorf, un carcere di massima sicurezza, dove si trova in "detenzione preventiva" - e lo è da 15 mesi - di cui un terzo in isolamento totale.

È sottoposto a un processo infinito, finora durato 39 udienze, ma senza ancora una sentenza.

Reiner è un prigioniero politico. È un eroe.
Eppure il governo tedesco lo tiene in condizioni disumane e subisce numerose violazioni dei diritti umani.
 
 
Facciamo appello all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, con sede presso le Nazioni Unite a Ginevra , affinché visiti Reiner a Rosdorf, verifichi di persona le sue condizioni di prigionia e intervenga presso il governo tedesco per liberare immediatamente Reiner.

 
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Liberate Reiner! (2 dicembre 2024)
Dimostrazione di Reiner Fuellmich – 30 novembre 2024 - Place des Nations, Ginevra
https://www.globalresearch.ca/free-reiner/5874162
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Sabato 30 novembre 2024 è stata organizzata una manifestazione presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra , per chiedere l'immediata liberazione del dott. Reiner Fuellmich, avvocato, dal carcere di massima sicurezza di Rosdorf, Gottinga, nella Germania settentrionale.
Come molti di voi ricorderanno, nel 2020 Reiner ha creato il Comitato investigativo tedesco sul Coronavirus, per far conoscere alla gente la verità sul Coronavirus/Covid, avvalendosi del contributo di rinomati medici, virologi e altri scienziati del settore medico.

Più tardi spiegò che le cosiddette vaccinazioni non erano in realtà vaccinazioni, bensì iniezioni sperimentali, che spesso ferivano pericolosamente le persone, a volte erano addirittura iniezioni mortali.
 
Con il suo programma trasmesso in streaming ha aiutato molte persone disperatamente spaventate, riportandole a condurre una vita più normale.
 
Reiner è falsamente accusato di presunte "irregolarità finanziarie".
 
Reiner è stato rapito in Messico, trasportato in aereo a Francoforte, dove è stato immediatamente arrestato e inviato a Rosdorf, un carcere di massima sicurezza, dove si trova in "detenzione preventiva" - e lo è da 15 mesi - di cui un terzo in isolamento totale.

È sottoposto a un processo infinito, finora durato 39 udienze, ma senza ancora una sentenza.

Reiner è un prigioniero politico. È un eroe.
Eppure il governo tedesco lo tiene in condizioni disumane e subisce numerose violazioni dei diritti umani.
 
 
Facciamo appello all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, con sede presso le Nazioni Unite a Ginevra , affinché visiti Reiner a Rosdorf, verifichi di persona le sue condizioni di prigionia e intervenga presso il governo tedesco per liberare immediatamente Reiner.

 
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Liberate Reiner! (2 dicembre 2024)
Dimostrazione di Reiner Fuellmich – 30 novembre 2024 - Place des Nations, Ginevra
https://www.globalresearch.ca/free-reiner/5874162
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Il web oramai domina l’informazione quotidiana e lo farà ancora di più per il futuro. Crescono sempre nuove realtà in questo ma ce n’è una in particolare che vogliamo segnalarvi: “Oltremodo Tv” una piattaforma di streaming dove l'arte incontra l'autenticità e la cultura si sintonizza con la compagnia, guidata da Donna Serena Pizzo che invita con calore il pubblico a rimanere sintonizzato, a partecipare e a far parte della community globale di questa.
In linea con l'era digitale, la piattaforma è accessibile ovunque, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo: smartphone, iPad, PC o smart TV. Per omaggiare la nostra associazione, la Free Lance international Press, Donna Serena, anche lei associata, ha voluto intervistato su argomenti di geopolitica e libertà di stampa il nostro presidente, Virgilio Violo, di cui trasmettiamo il video.

Donna Serena Pizzo intervista Virgilio Violo   -   video

“Sin dal nostro debutto il 21 dicembre 2022, abbiamo raggiunto una notorietà straordinaria grazie al nostro impegno per la costruzione di una community centrata sull'intrattenimento culturale privo di fronzoli, “ afferma Donna Serena Pizzo, poi continua: “La nostra filosofia si basa su una comunicazione vivace e perspicace, ma mai aggressiva. Puntiamo sempre ad unire educazione, eleganza e sobrietà.

Sin dal debutto nel dicembre 2022, la piattaforma ha raggiunto una notorietà straordinaria grazie alla costruzione di una community centrata sull'intrattenimento culturale privo di fronzoli. La mission è quella di riscoprire e celebrare la bellezza dei nostri valori tradizionali attraverso l'uso innovativo delle tecnologie moderne. “

Il viaggio è guidato da interviste autentiche, non preparate, che trasmettono emozioni vivide e reportage incisivi su vari argomenti, dai contenuti artistici all'attualità, ai reportage di guerra.

Vengono prodotte migliaia di ore di streaming al mese, che dimostrano l'ampiezza e la profondità del catalogo dei contenuti. Per chi fosse interessato:

Sito web: www.oltremodotv.com
Instagram; Facebook e Tik Tok : #oltremodotv.com
Email: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

La mostra “ Non affogate il diritto di asilo” si è svolta al Senato, voluta dalla Vicepresidente di Palazzo Madama Mariolina Castellone. Sono stati presentati una serie di disegni realizzati dai bambini al loro arrivo in Italia e salvati dal naufragio da Sos Humanity mentre rischiavano di morire a bordo di barconi e gommoni alla deriva nel Mediterraneo.

Storie di naufragi e di naufraghi, di vittime innocenti, molte di loro sepolte in quello che ormai è diventato il “cimitero del mare”, il nostro mar Mediterraneo centrale.

Ricordiamo, allora, difronte a queste immagini, qual è il cuore del problema, cioè la questione del “diritto di asilo” e ricordiamoci ancora una volta da quali principi fondamentali derivano le norme che regolano le richieste di asilo e di protezione.

“Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni”. Lo dice l’articolo 14 della Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948.

“Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha il diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Parole dell’articolo 10 della Costituzione italiana.

Ecco perché negli ultimi anni, asilo e immigrazioni e naufragi sono stati spesso al cuore dell’attenzione dell’opinione pubblica e perché ogni giorno l’UNHCR, l’Agenzia Onu per i rifugiati, ad esempio, e le ONG sono impegnate costantemente su questi temi.

Perché proteggere chi è costretto a fuggire dal proprio Paese a causa di conflitti, violenze e persecuzioni è storia di un’attualità sempre più macabra da accettare.

Migliaia di uomini, donne e bambini, in fuga da guerra e povertà continuano a raggiungere l’Italia in cerca di salvezza. E molti di loro, non arrivano a destinazione.

Cosa raccontano, infatti, i disegni esposti alla Camera? Il mare, i lager della Libia, le guerre e la violenza da cui sono fuggiti, temi che tornano sempre tra quei fogli con i tratti elementari e stilizzati. Storie di morte, di mare e a tratti di speranza per un mondo migliore.

Questa mostra-appello drammatica, arriva mentre il decreto flussi passato alla Camera e ora in passaggio verso il Senato nasconde le forniture di armi e motovedette a Paesi Terzi e promette una nuova stretta sui soccorsi e sulle attività di ricerca con l’obbligo per gli aerei civili di obbedire a tutte le autorità- comprese quelle libiche e tunisine- sempre “molto opache”, con la possibilità di estendere anche agli armatori le responsabilità civili in caso di fermo di una nave per un salvataggio di troppo.

 

Norme che possono complicare l’aiuto in mare e norme che “affogano il diritto di asilo”  e che inducono naufraghi e ong a chiedere di togliere la Sar  (cioè Il Search and Rescue, le operazioni di soccorso con navi ed aerei) a Libia e Tunisia.

Al governo ora resta la parola, a noi cittadini la speranza per aggiustamenti del decreto a misura di umanità.

 

 

 

 

 

 

È tempo di vacanze natalizie, un periodo in cui i genitori e i loro figlioli si ritrovano a vivere molto più tempo insieme, un periodo in cui essere e fare i genitori diventa sicuramente più impegnativo.

Saper essere genitori, consapevoli della responsabilità che questo ruolo ha, nello straordinario compito di accompagnare il proprio figlio nel suo percorso di crescita, è molto difficile ed intenso, sotto tutti gli aspetti: biologico, psicologico, intellettivo, educazionale e sociale.

Se è vero che non si nasce genitori ma per diventare genitori è necessario scegliere consapevolmente di diventarlo. Pertanto bisogna comprendere sin da subito che non esiste un “libretto di istruzioni”, anche perché ogni bambino è unico, ciò nonostante esistono alcuni consigli molto utili che se sapientemente applicati, aiutano tanto i genitori nel loro ruolo.

Ad esempio, gli errori più frequenti da evitare nell’educazione dei bambini.

Gli psicologi, ma anche la stragrande maggioranza dei pediatri, sostengono che “regole e divieti” imposti ai bambini sin dalla loro tenera età, non rischiano affatto di provocare traumi, anzi li aiutano a crescere meglio sul piano psicologico, intellettivo e caratteriale.

Soprattutto attenti a “dire sempre sì” e soddisfare ogni desiderio dei bambini, ciò può provocare loro seri problemi da adulti. Saper “dire di no” in modo sapiente ed efficace sul piano educativo, è difficile ed impegnativo ma indispensabile.

Regole e divieti seppure mal sopportati dai bambini, paradossalmente sono loro stessi inconsciamente a richiederli.

I bambini e gli adolescenti di oggi sono apparentemente sani, soprattutto sul piano fisico: ricoperti di attenzioni, di stimoli e confort di ogni tipo, ma nascondono, forse proprio a causa di tanto benessere, una “profonda fragilità”. Tale fragilità minaccia la loro capacità di sviluppare un’identità adulta e consapevole di sé. Infatti, la cronaca ogni giorno ci consegna episodi di violenza urbana, ad opera di piccole “gang” giovanili, frutto del loro profondo malessere e della loro instabilità emotiva.

Per mitigare, questa “profonda fragilità” nei bambini e negli adolescenti, è importante fornire, in particolare ai genitori, strumenti utili ad evitare gli errori più frequenti, alcuni molto gravi. In merito, alcuni consigli pratici, sono di grande aiuto per gestire in modo più equilibrato ed efficace il rapporto con bambini e ragazzi: poche e semplici regole comportamentali che i genitori e le altre figure formative, dovrebbero seguire nell’educazione dei propri figli.

Ecco alcune regole da seguire per evitare gli errori più comuni, nei confronti dei bambini e degli adolescenti:

  • prestare ascolto alla voce dei propri figli, ai loro bisogni più profondi;
  • evitare, già dai primi mesi di vita, di dare tutto ciò che il bambino vuole, trascurando bisogni e desideri veri, spesso inascoltati: potrebbe crescere convinto che tutto il mondo abbia l'obbligo di soddisfare i suoi desideri;
  • evitare di ridere, quando i bambini imparano parolacce e volgarità: questo atteggiamento li convince che sono divertenti e spiritosi e li invoglia a ripeterlo;
  • non mettere, in ordine tutto ciò che lasciano fuori posto e, più in generale, non fare sempre quello che dovrebbero fare loro, ciò crea in loro il convincimento a scaricare sempre sugli altri le loro responsabilità;
  • non dare alcunché senza regole, ad asempio il denaro che desiderano, senza chiedere di rendere conto di come lo hanno speso, meglio a saperselo guadagnare, ad esempio anche attraverso dei “lavoretti” domestici. Ciò li responsabilizza e li educa a dare al danaro il giusto valore;
  • non soddisfare, ogni loro desiderio riguardante il mangiare, il bere e le comodità: negare qualcosa, soprattutto il superfluo ed il potenzialmente dannoso, forma il carattere e non causa particolari complessi;
  • evitare, di prendere le loro parti, ad ogni costo ed in ogni circostanza, ad esempio: con i vicini di casa, con i loro amici e soprattutto contro gli insegnanti: potrebbero convincersi di essere sempre delle vittime, persone talmente buone ed intelligenti, da essere incomprese ed ingiustamente maltrattate;
  • fare insieme ai nostri figli, una rigorosa autocritica quando combinano guai: il lassismo educativo, da parte di tutta la società e dei genitori in particolare, ne rappresenta una causa importante;
  • impegnarsi nell’attività educativa, un lavoro che richiede dedizione, pazienza e tempo: ricordarsi che se è vero che genitori non si nasce ma è altrettanto vero che ciascuno raccoglie ciò che ha seminato;
  • non ritenere consolatoria la constatazione: "tanto così fan tutti". In ogni azione ed in ogni comportamento, esiste sempre una parte importante di responsabilità personale, di cui genitori e figli devono farsi carico;
  • prestare attenzione alla propria voce, quando si parla con i propri figli o quando si discute in loro presenza, soprattutto in famiglia, attenti al tono e al contenuto, ad esempio: pronunciando insulti in modo aggressivo e prevaricatore. Non devono pensare che il disgregarsi della famiglia sia un fenomeno inevitabile. Ciò porta al convincimento dell’assenza del concetto di “società” con le sue regole e suoi valori.

 

 

 

 

Raccogliamo e facciamo nostro l’appello di Gianluca Melis, proprietario di un terreno che si trova a Selargius in provincia di Cagliari,  dove c’è un presidio fisso degli abitanti del posto già da quattro mesi:

“dalle sette di questa mattina (20 novembre) sono iniziate ad arrivare delle pattuglie della polizia, della digos con i vigili del fuoco con gli idranti e si stanno organizzando per far evacuare il nostro presidio. E’ quasi impossibile arrivare al presidio fisicamente perché tutte le strade sono state bloccate ed è stato organizzato un piano di sgombro perché nessuno possa raccontare o far vedere cosa sta accadendo,

                         VIDEO

chiediamo l’aiuto di tutti i giornalisti e tutte le persone di cuore che sono sensibili alla nostra lotta, che possano far sapere alla popolazione quello che sta facendo lo stato nei nostri confronti. Io da proprietario non posso accedere alla mia proprietà perché vengo bloccato con la forza dalla polizia di stato e siamo in una situazione di grave pericolo perche le persone che sono nel nostro presidio compreso il nostro avvocato stanno facendo si che non accada questo, e cioè che non veniamo mandati via dalla nostra terra. Chiediamo cortesemente a tutti i giornalisti che ci possono aiutare a far sapere a tutta la popolazione cosa sta accadendo. Vi ringraziamo e speriamo che ci possiate aiutare e ci possiate contattare al più presto”

Sarebbe ora che tutti noi ci occupassimo molto seriamente di quanto sta avvenendo in Sardegna! In seguito  tutta l’Italia sarà nella stessa situazione?

La strategia del Potere è quella di diversificare temporaneamente le azioni vessatorie e tiranniche, a macchia di leopardo, nelle varie zone della penisola,  in modo da non scatenare una reazione generale: dobbiamo comprenderlo!

 

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