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LA MACCHINA DELLA MORTE DI STATO NON SI ARRESTA - IN FLORIDA ESECUZIONE DOPO QUASI 50 ANNI DI ATTESA

By Roberto Fantini November 18, 2025 68

                                                                       “Come il medico ha di mira la salute, che consiste nell’ordinata concordia degli umori, così il reggitore dello stato ha di mira la pace, che consiste nell’”ordinata 

Tommaso Moro

concordia dei cittadini”. Ora, il medico, fa una cosa buona e utile nel recidere un organo in putrefazione, quando minaccia l’infezione di tutto il corpo. Quindi anche il reggitore dello stato uccide con giustizia e senza peccato gli uomini malvagi, affinché non sia turbata la pace dello stato.”

                                                                                         Tommaso d’Aquino  

                                                                       “In questa faccenda mi pare che non solo noi, ma buona parte del mondo facciamo come quei cattivi maestri, che preferiscono picchiare i ragazzi anziché istruirli. Si stabiliscono infatti, per chi ruba, pene gravi, pene terribili, mentre meglio era provvedere a qualche mezzo di sussistenza, acciocché nessuno si trovasse nella spietata necessità, prima, di rubare, e poi di andare a morte.”

                                                                                           Tommaso Moro 

A proposito della pena di morte, visti e considerati gli enormi progressi conseguiti nel corso del XX secolo, siamo spesso ottimisticamente indotti a ritenere che, anche di fronte alle tante piaghe angoscianti del tempo presente, non rappresenti più un problema particolarmente urgente e rilevante.

Purtroppo, l’”arido vero” ci dice cose dolorosamente diverse. In Iran le esecuzioni sono in continuo aumento, e in Cina le autorità impediscono sistematicamente che si venga a conoscenza del numero abnorme delle esecuzioni.

Ma anche in altri Stati la battaglia per l’abolizione della pena di morte è ben lontana dall’essere vinta. Ad esempio, mentre alcuni Stati americani, come California e Oregon, hanno sospeso le esecuzioni, altri – tra cui Texas e Oklahoma – continuano ad applicarla con regolarità. 

Lo scorso 13 novembre, con un'iniezione letale nella prigione statale della Florida a Raiford, è stato giustiziato Bryan Frederick Jennings.

Jennings venne condannato a morte per omicidio di primo grado in relazione alla morte di una bambina di sei anni, nel 1979, nonostante  le prove a suo carico fossero solo  di carattere circostanziale  (contestate in tribunale, di conseguenza, fino al 2024). Bryan aveva già ricevuto una data di esecuzione nel 1989, ottenendo, però, una sospensione.

Si è trattato del sedicesimo individuo giustiziato quest'anno nello Stato della Florida, dove, secondo gli abolizionisti della Floridians for Alternatives to the Death Penalty (FADP), le esecuzioni procedono senza un'adeguata revisione in appello, senza un'adeguata assistenza legale e senza alcuna garanzia in merito alle doverose tutele costituzionali. Questo - dicono -  dovrebbe terrorizzare ogni cittadino della Florida e ogni americano. 

Secondo detta organizzazione, una simile escalation non rappresenterebbe soltanto una scelta politica, ma costituirebbe una vera e propria deriva morale: Questo è ciò che accade quando un governo perde la coscienza. Quando la pietà viene sostituita dal calcolo politico. Quando uccidere diventa routine e i nostri leader celebrano il numero delle vittime come un successo.” 

E secondo Justin Mazzola, vicedirettore della ricerca di Amnesty International USA, l’unica spiegazione logica di questo fatto “disgustoso e vergognoso” è che DeSantis stia preparando il terreno per la nomination repubblicana del 2028.

I dati del Death Penalty Information Center (DPIC) confermano la portata del fenomeno: negli Stati Uniti si sono registrate finora 41 esecuzioni nel 2025, di cui quasi il 40% avvenute in Florida. Il Texas segue con cinque esecuzioni, ma il distacco è notevole. Con altre cinque esecuzioni già programmate nel Paese entro la fine dell’anno, due delle quali proprio in Florida, DeSantis si conferma l’artefice principale dell’impennata nazionale. 

Un'esecuzione

Robin Maher, direttore esecutivo del DPIC, ha espresso forte preoccupazione per la mancanza di trasparenza: Non abbiamo ricevuto alcuna spiegazione dal governatore. Solo lui ha l’autorità di decidere chi giustiziare e quando. I cittadini della Florida non hanno informazioni sul perché lo Stato stia investendo così tante risorse nelle esecuzioni invece che in iniziative più urgenti per il benessere della popolazione”. 

Secondo Maher, inoltre, la frenetica cadenza delle esecuzioni sta mettendo sotto enorme pressione non solo il sistema giudiziario, ma anche gli avvocati della difesa, costretti a operare in condizioni definite “inumane”: insostenibili carichi di lavoro, poche risorse e tempi talmente stretti da risultare incompatibili con una adeguata rappresentanza legale.

Il DPIC sottolinea anche un elemento particolarmente controverso: cinque (sei ora con Bryan) delle quindici persone messe a morte nel 2025 erano veterani militari, un dato sorprendente considerando che De Santis (lui stesso un veterano) ha più volte definito la Florida uno degli Stati più attenti e favorevoli ai militari. 

Gli analisti ricordano, inoltre, che la tendenza nazionale marcia nella direzione opposta. Negli Stati Uniti, infatti, negli ultimi vent’anni, il numero delle esecuzioni è diminuito drasticamente, passando dalle 85 del 2000 alle 11 del 2021. La Florida rappresenta, quindi, un’anomalia evidente: i sondaggi mostrano ancora un ampio e preoccupante sostegno alla pena capitale, soprattutto nei casi che coinvolgono minori o più di una vittima. 

Come era facile prevedere, la linea dura del Governatore ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi la considera una risposta ferma alla criminalità più efferata, dall’altro, si collocano coloro che sollevano dubbi etici e giuridici sull’uso della pena di morte. 

Gli attivisti che hanno incontrato Bryan Jennings e che lo hanno frequentato per parecchio tempo, lo hanno descritto come un uomo gentile, generoso, buono e premuroso.

Se ne è andato via in silenzio da questo mondo, rifiutandosi di rilasciare qualsiasi dichiarazione.

E più di qualcuno penserà che questo stesso mondo, ora, senza di lui, sarà diventato un posto migliore per tutti noi … 

                                                  “Fino a quando la pena di morte esisterà, anche in un solo angolo della Terra, l’umanità non sarà uscita dalla barbarie.”

                                                                                                     Luigi Pintor

 

 

 

 

 

 

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Last modified on Tuesday, 18 November 2025 20:56