Un' avvincente analisi che mette al centro dell’attenzione il sapere alpino proponendo una riflessione sulla natura umana e ciò che siamo. Attraverso una lunga e stimolante chiacchierata con il lettore, rigorosa ma divulgativa nello stesso tempo il saggio Memorie di vita vissuta, antichi saperi, tradizioni e credenze nell’alta valle dell’Evançon dello studioso Saverio Favre - dialettologo e cultore della storia delle tradizioni valdostane - ci invita a meditare sull’importanza che riveste l’insita e spasmodica aspirazione al sapere del passato. Un bagaglio formato dall’insieme di mille esperienze e nozioni, accumulate nell’arco della vita, che ci offre di continuo l’opportunità di migliorare la nostra condizione generale e affinare le capacità già acquisite. La cultura alpina nelle sue evoluzioni, quella più razionale e metodica e quella più immaginifica e poetica si fondono perfettamente garantendo in questo modo lo sviluppo della civiltà, che non si trasmette geneticamente ma solo culturalmente. Un saggio logico e deduttivo, ma anche stimolante e coinvolgente, che riesce a trasformare argomenti di antropologia e etnografia culturale delle comunità alpine in trampolini di lancio per riflettere su noi stessi e sul nostro rapporto con la crescita interiore; un saggio che aiuta a comprendere quanto sia conveniente e propriamente naturale per ognuno di noi predisporsi alla conoscenza della cultura alpina. Un’avvincente storia di introspezione, intensa e ricca di riferimenti storici accurati. Una trattazione di ampio respiro, che curiosa nel mondo della storia, della filosofia, della psicologia e dell’artigianato dell’ alta valle dell’Evançon, conosciuta anche come Valle di Ayas (una valle laterale della Valle d'Aosta, situata tra Brusson e Champoluc) si tratta di tematiche che ruotano intorno a quel perno vitale che è la più straordinaria delle avventure: quella che racconta l’uomo e la sua saggezza, in merito a questo, l’introduzione dell’autore Saverio Favre si apre con un proverbio africano che dice: «Quando muore un anziano è come se bruciasse una biblioteca». Straordinaria metafora nella sua essenzialità. E’ stato coniato da un celebre scrittore del Mali vissuto nel secolo scorso di nome Amadou Hampate Ba, uno storico, un poeta, un traduttore, nonché uno strenuo difensore delle antiche culture orali dei popoli.
Saverio Favre
Nasce ad Ayas il 12 gennaio 1954 da una famiglia contadina di antico ceppo locale. Si è laureato in Lettere all’Università degli Studi di Torino con una tesi in Dialettologia italiana incentrata sulla parlata francoprovenzale di Ayas. Dopo alcuni anni di insegnamento, è stato distaccato al Bureau régional ethnologie et linguistique (BREL) della Regione autonoma Valle d’Aosta, in qualità di ricercatore, per occuparsi in primis dell’Atlas des Patois Valdôtains (APV) e dell’Enquête toponymique en Vallée d’Aoste e, dal 1998 al 2018, è stato dirigente di questa stessa struttura. Dal 1998 al 2001 e dal 2005 al 2011 è stato docente a contratto di Dialettologia, poi di Linguistica italiana, Etnolinguistica, Geografia linguistica, presso l’Università della Valle d’Aosta. È stato membro di vari comitati scientifici, tra cui quello dell’Atlante Linguistico Italiano (ALI) e quello del Glossaire des Patois de la Suisse Romande-Université de Neuchâtel, nonché rappresentante della Conferenza delle Regioni e Province autonome nell’ambito del Comitato tecnico consultivo per l’applicazione della legislazione in materia di minoranze linguistiche.
Dal 1995 è membro dell’Académie Saint-Anselme, Società accademica dell’antico Ducato di Aosta.
È autore di numerosi testi riguardanti in particolare la dialettologia francoprovenzale e la toponomastica alpina. È coautore, con Luigi Capra e Giuseppe Saglio, del volume I sabotier d’Ayas. Mestiere tradizionale di una comunità valdostana (Priuli & Verlucca, 1995). Ha curato anche l’edizione di alcune opere manoscritte, quali Mémoire de la Paroisse d’Ayas (1889), di Auguste Clos (Duc, Aosta 1997) e Grammaire du patois d’Ayas di Pierre-Joseph Alliod (Duc, Aosta 1998).
MEMORIE
di vita vissuta, antichi saperi, tradizioni e credenze nell’alta valle dell’Evançon
Saverio Favre
Edizioni Priuli & Verlucca
Pagine 347