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Adrenocromo: la bufala complottista che alimenta le fantasie più oscure

By Massimo Blandini August 14, 2025 5030

Nelle pieghe più oscure del web, tra imitazioni distorti e narrazioni paranoiche, sopravvive una delle teorie del complotto più assurde e inquietanti dell’epoca contemporanea: quella sull’adrenocromo, una sostanza realmente esistente, ma diventata nelle fantasie complottiste il fulcro di un presunto traffico globale di bambini, gestito da élite segrete alla ricerca dell’elisir dell’eterna giovinezza. Una trama degna di un romanzo distopico, in realtà totalmente priva di riscontri scientifici e alimentata da fonti inattendibili, riferimenti travisati e una profonda ignoranza del funzionamento del corpo umano e della farmacologia. Eppure, questa narrazione continua a circolare, soprattutto in ambienti vicini al movimento QAnon e a frange estreme del web che si nutrono di “controinformazione” fasulla e teorie cospirazioniste. L’adrenocromo è un composto chimico prodotto per ossidazione dell’adrenalina (epinefrina). Fu sintetizzato per la prima volta negli anni ’30 e, negli anni ’50-60, studiato marginalmente per presunte (e mai confermate) correlazioni con stati psicotici e schizofrenia. Tuttavia, la comunità scientifica ha rapidamente abbandonato qualsiasi interesse clinico sul composto, ritenendolo privo di utilità terapeutica o psicoattiva degna di nota. Ad oggi, l’adrenocromo non è classificato come droga, non ha alcuna utilità

medica riconosciuta e, soprattutto, non ha effetti anti-invecchiamento, allucinogeni o euforici documentati. È acquistabile da decenni in forma sintetica da aziende chimiche e laboratori di ricerca, a costi accessibili e senza particolari restrizioni. Non serve estrarlo da organismi viventi, tantomeno da bambini, come invece sostiene l’assurda teoria del complotto. Il mito dell’adrenocromo come sostanza proibita e desiderata si radica nella cultura popolare, in particolare in un passo del libro Paura e delirio a Las Vegas di Hunter S. Thompson (1971), dove il narratore assume una dose di adrenocromo che avrebbe ottenuto da una “ghiandola umana”. Il passo, volutamente grottesco e satirico, è stato estrapolato e preso letteralmente dai teorici del complotto, che lo hanno trasformato in una sorta di confessione camuffata, senza considerare che l’intera opera è un’opera di fiction psichedelica. Da lì, la narrazione è stata inglobata da ambienti complottisti, fino a diventare un pilastro del movimento QAnon, secondo cui personaggi pubblici, politici liberal e celebrità hollywoodiane farebbero parte di una setta satanica che rapisce bambini per estrarre adrenocromo dalle loro ghiandole surrenali, spesso con rituali violenti o torture, per poi consumarlo come droga o elisir di lunga vita. Il tutto, ovviamente, senza uno straccio di prova. I sostenitori di queste teorie citano spesso “studi scientifici censurati” o “documenti medici nascosti” per avallare le loro convinzioni. In realtà, la letteratura scientifica non contiene alcuno studio recente, autorevole o verificabile che colleghi l’adrenocromo ad attività psicoattiva, effetti benefici sull’invecchiamento o pratiche di consumo umano. Alcuni vecchi articoli degli anni ’50 ipotizzavano, senza fondamenti solidi, un possibile legame tra il metabolismo dell’adrenocromo e stati mentali alterati, ma si trattava di ipotesi marginali e mai confermate. Il Journal of Psychiatrye e il British Medical Journal hanno chiaramente rigettato negli anni successivi ogni interesse terapeutico o psichiatrico per questa molecola. Non esistono nemmeno studi clinici approvati o test su esseri umani. L’adrenocromo, in sostanza, è oggi considerato una molecola chimicamente irrilevante. Il complotto dell’adrenocromo si basa su elementi classici della narrativa complottista come alcuni bambini innocenti sono in pericolo, persone di talento corrotte, gruppi di rituali occulti, il silenzio dei media e la censura istituzionale. È una trama che fa leva su paure archetipiche e alimenta una visione manichea della realtà, dove chi “scopre la verità” si sente parte di un’umanità risvegliata e contro un mondo dominato dal Male. Queste teorie si diffondono facilmente perché offrono una spiegazione semplice a un mondo complesso e trasformando l’inquietudine sociale in indignazione morale. Peraltro, l’algoritmo dei social media amplifica contenuti emotivamente carichi, anche se falsi, contribuendo alla viralizzazione della disinformazione. Al di là del grottesco, la teoria dell’adrenocromo ha conseguenze pericolose perché alimenta sfiducia nella scienza, disorienta l’opinione pubblica, delegittima istituzioni e media, e in alcuni casi ha ispirato atti violenti. Infatti, nel 2016, l’episodio del “Pizzagate” vide un uomo armato entrare in una pizzeria di Washington (U.S.A.) convinto che lì si nascondesse un giro di traffico di minori. Non era vero nulla. Ma qualcuno poteva morire. Smascherare queste teorie non è solo un esercizio di smentire informazioni false o teorie infondate, bensì è una forma di difesa civile, di tutela del dibattito pubblico e della salute mentale collettiva. Serve una risposta culturale e informativa che combini scienza, responsabilità giornalistica e spirito critico. La bufala dell’adrenocromo è l’esempio perfetto di come un’idea assurda possa farsi largo nella mente di migliaia di persone se alimentata dal sospetto, dalla paura e dall’ignoranza. Non esiste alcuna prova che supporti l’esistenza di un traffico di questa sostanza estratta da minori, e la scienza è unanime nel considerare l’adrenocromo un composto chimico privo di effetti rilevanti sull’organismo umano. Il compito dell’informazione e della società civile è quello di spezzare l’incantesimo del complottismo con i fatti, la logica e la trasparenza, perché la verità, oggi più che mai, è un atto di resistenza.

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Last modified on Thursday, 14 August 2025 17:45