E’ un po’ di tempo che le occasioni per riflettere sulla transizione ecologica non sono il pezzo forte di un’Italia che discute di come cambiarla. In peggio,purtroppo. La politica ha alti e bassi e sul grande capitolo della transizione verde misuriamo molti toni bassi. C’è tuttavia chi non abbandona l’impegno a diffondere una coscienza ambientalista razionale, non fumosa. Sabato 10 maggio inizia la settima edizione del Green Festival San Marino.Dura fino all’11 maggio ed è dedicata interamente all’acqua. Il titolo è “Gestione delle risorse idriche alla luce dei cambiamenti climatici.” E’ un evento da seguire, in particolare perché nasce dall’impegno di volontari e di persone determinate a non cadere al pessimismo sulla rivoluzione verde che in tanti diffondono. Sono in programma conferenze e dibattiti che analizzano i problemi della risorsa idrica prospettandone soluzioni, sviluppati anche in maniera teatrale e poetica. Sabato mattina i Segretari di Stato di San Marino e i rappresentanti dei Comuni di Pesaro, Rimini e del circondario si confronteranno sul tema che ha ispirato il titolo del Festival. I loro nomi: Matteo Ciacci, Segretario di Stato per il Territorio, Marco Affronte, Direttore Scientifico Accademia del Clima, Veronica Guerra dell’ Università di Urbino, Stefano Orlandini dell’Università di SanMarino. Riccardo Santolini, Professore dell’ Università di Urbino, farà da moderatore. Nel pomeriggio confronto su “Agricoltura e cambiamenti climatici” con Stefano Francia e Andrea Cicchetti del Consorzio Bonifica della Romagna; modera Antonio Kaulard, Economista ambientale. Grazia Francescato, fondatrice dei Verdi svolgerà un intervento sugli 800 anni del Cantico delle Creature e sull’importanza dell'acqua come bene pubblico. La piantumazione di un cipresso ispirerà,poi, un’ “itinerario arboreo”, con letture poetiche itineranti dedicate agli alberi a cura del Ròdari Club.
Come accade di solito, queste manifestazioni hanno anche l’ambizione di educare i poteri pubblici a migliorare il contesto sociale e a migliorare le loro pratiche ambientali. Gabriele Geminiani, storico promotore del Green Festival, ci prova con il libro 'Il Sogno di una cosa usa e getta'. Un'eco-favola, spiega, “che è già in sé una campagna di sensibilizzazione per la riduzione della plastiche nelle nostre tavole”. Geminiani e il team del Festival non nascondono l’obiettivo di fare di San Marino un modello virtuoso per la vicina Italia. E sarebbe una bella soddisfazione vedere amministratori italiani prendere a modello il piccolo Stato, sebbene spronati da persone residenti in Italia. L’ambizione di educare, declinare in forme originali l’impegno ecologista, traspare anche dall’intervento “Noi siamo il suolo, noi siamo la terra” di Roberto Mercadini drammaturgo e scrittore impegnato per “un diverso rapporto con il territorio, volto alla tutela e alla conservazione degli ecosistemi in un contesto di stravolgimenti climatici”. Il Festival è un momento aperto che affronta un tema tra i più spinosi, si svolge a poca distanza da quelle province vacillanti tra siccità e alluvioni. Segno dei tempi.