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Ritorno d’Oriente. Il mondo che cambia direzione

By Lelio Deganutti October 27, 2025 161

Viviamo in un tempo di passaggio. Le certezze dell’Occidente — progresso, stabilità, sicurezza — sembrano essersi incrinate, mentre l’Oriente, vasto e giovane, torna a rivendicare un ruolo centrale nella storia del mondo. È questo il cuore del “Ritorno d’Oriente”, una riflessione geopolitica che interpreta il XXI secolo come l’epoca del grande riequilibrio tra Europa e Asia.

Le cinque ferite del nuovo millennio

Il secolo si è aperto con cinque shock simbolici che hanno scosso l’ordine globale:

l’attacco alle Torri Gemelle del 2001, la crisi finanziaria del 2008, la pandemia del 2019, la guerra in Ucraina del 2022 e il conflitto in Medio Oriente del 2023.

Cinque eventi che hanno incrinato il mito della globalizzazione e mostrato la fragilità del sistema occidentale. L’illusione di un mondo unito dal commercio e dalla tecnologia ha lasciato spazio a un’epoca di incertezze e di ritorno alla storia.

Europa e Asia: due visioni del mondo

L’Europa è il continente della memoria: culla della filosofia, del diritto e della politica moderna, ma oggi segnata da un senso di stanchezza.

È anziana non solo per età demografica, ma per spirito. Amministra il presente più che costruire il futuro.

L’Asia, al contrario, è giovane, demograficamente viva e animata da un desiderio di affermazione.

Mentre l’Europa difende ciò che ha, l’Asia insegue ciò che vuole — e la storia, da sempre, appartiene a chi desidera di più.

Potere, istituzioni e nuove alleanze.

L’Europa ha scelto la stabilità, l’Asia il movimento.

Il Vecchio Continente si affida a un sistema di istituzioni rigide — Unione Europea, NATO, OSCE — che garantiscono pace ma non visione.

In Oriente, invece, il potere è fluido e pragmatico: nascono e si intrecciano nuove alleanze come i BRICS, l’ASEAN e la Comunità di Shanghai.

Nessuno è alleato per sempre, nessuno nemico per sempre: l’era delle “transazioni mobili” ha sostituito quella dei blocchi ideologici.

Religione e identità

Se l’Europa si è secolarizzata fino a perdere il linguaggio del sacro, l’Asia vive ancora di spiritualità.

In Russia, l’ortodossia è tornata a fondamento dello Stato; in Iran, l’Islam sciita guida la vita politica; in India, l’induismo si è trasformato in ideologia nazionale; in Turchia, l’Islam politico è tornato al centro con Erdoğan.

La Cina riscopre il confucianesimo sotto la superficie del comunismo, mentre il Giappone continua a fondere shintoismo e modernità.

L’Europa crede nei diritti, l’Asia nei doveri. È il contrasto tra l’individuo e la comunità, tra la libertà e il destino.

Economia e tecnologia: il nuovo potere

Il mondo non si divide più solo per confini o eserciti, ma per infrastrutture e dati.

Oggi chi controlla i flussi — di energia, informazioni, rotte marittime e connessioni digitali — controlla il futuro.

La Cina costruisce la Nuova Via della Seta, collegando Asia, Africa ed Europa; l’India diventa il laboratorio digitale più grande del pianeta; la Turchia si afferma come ponte energetico tra continenti; l’Iran domina lo stretto di Hormuz, da cui passa un terzo del petrolio mondiale.

In confronto, l’Europa appare fragile, priva di energia autonoma e di visione tecnologica comune.

Il nuovo equilibrio del mondo

Dalle steppe russe al Mar Cinese Meridionale, il pianeta è attraversato da linee di frizione.

Il futuro potrebbe decidersi a Taiwan, nel Caucaso o nel Medio Oriente.

Ma al di là delle tensioni, emerge una costante: la storia si sposta verso Est.

Non si tratta di un conflitto tra civiltà, ma di una transizione di civiltà, in cui il baricentro economico e culturale del mondo cambia posizione, come accadde già nei grandi cicli della storia.

Europa e Asia: memoria e futuro

L’Europa custodisce la memoria, l’Asia rappresenta il futuro.

L’una ricorda, l’altra sogna.

Il ritorno d’Oriente non è una minaccia, ma una possibilità: quella di un nuovo dialogo tra civiltà, di un mondo più multipolare e meno dipendente da un solo centro di potere.

Come ricorda una citazione che chiude il testo:

“Il mondo non torna indietro. Sta solo tornando verso Est.”

E forse, questo ritorno non è un tramonto dell’Occidente, ma l’alba di una nuova epoca della storia umana.

 

 

 

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Last modified on Monday, 27 October 2025 22:50