
L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
da sin. Virgilio Violo, Neria De Giovanni, Patrizia Sterpetti Foto S. Cannata |
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A Roma, il 18 ottobre del 2025, nella cornice istituzionale dell’UNAR, Unione delle Associazioni Regionali di Roma e del Lazio, in Via Ulisse Aldrovandi 16, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Italia Diritti Umani 2025, promosso dall’Associazione Free Lance International Press. Un appuntamento ormai consolidato nel panorama nazionale, che ogni anno celebra figure impegnate nella difesa della libertà d’espressione, del giornalismo indipendente, della cultura e dei diritti fondamentali.
a dx. Il Vice Presidente dell' UnAR dott.ssa Irene Venturo Foto S. Cannata |
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Protagoniste di questa edizione Barbara Schiavulli, Ludovica Jona e Lamberto Rimondini con tre personalità diverse per formazione e linguaggio, ma accomunate da una medesima tensione etica, raccontare, educare, creare e testimoniare nel segno della dignità umana. A condurre e moderare la cerimonia è stata Neria De Giovanni, del direttivo della Free Lance International Press e Presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari, che con equilibrio e sensibilità ha saputo dare voce ai contenuti e ai valori dell’incontro. Dopo la sua introduzione, sono giunti i saluti istituzionali del Presidente della Free Lance International Press, Virgilio Violo, che ha sottolineato come il premio rappresenti un presidio di libertà e di resistenza culturale, e del Vice Presidente dell’UNAR e Presidente dell’Associazione pugliese di Roma, la dott.ssa Irene Venturo che ha portando i saluti del presidente dell’UNAR Antonio Masia, assente per motivi di salute, che peraltro, ha espresso soddisfazione per l’enorme partecipazione ad un evento dedicato alla tutela della persona e alla centralità dei diritti umani.
La giornata si è aperta con l’intervento di Patrizia Sterpetti, di WILPF Italia APS (Women’s International League for Peace and Freedom), con una relazione dal titolo “Il naufragio dei diritti umani e idee di riparazione”. Il suo contributo ha posto al centro la drammatica attualità delle violazioni dei diritti umani nel mondo, denunciando la crescente indifferenza globale e
Patrizia Sterpetti |
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richiamando alla necessità di ricostruire un tessuto di solidarietà e resistenza umana. È seguito l’intervento di Antonio Cilli, CEO di Cittanet, che ha proposto un dibattito di grande attualità sul tema “L’intelligenza artificiale e l’informazione”. Con lucidità e rigore, Cilli ha analizzato le opportunità e i rischi che la tecnologia pone alla libertà di stampa,
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riflettendo sul futuro del giornalismo nell’era digitale e sull’urgenza di un’etica condivisa nell’uso dell’intelligenza artificiale.
da sin. Virgilio Violo, Neria De Giovanni, Antonio Cilli Foto S. Cannata |
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Il momento artistico della cerimonia è stato affidato all’attore e regista Ferdinando Maddaloni, che ha presentato la sua intensa performance teatrale “Ho provato un mare di vergogna”: un monologo di grande forza emotiva, scritto, diretto e interpretato dallo stesso Maddaloni. L’opera, tra teatro civile e testimonianza personale, ha commosso il pubblico, offrendo un profondo spunto di riflessione sulla sofferenza, la dignità e la necessità di non distogliere mai lo sguardo dalle ingiustizie.
La cerimonia si è conclusa con la consegna ufficiale dei premi e la lettura delle motivazioni, affidata agli attori Diego Verdegiglio, Giulia Giordano e Anastasia Busetto, che con voce e sensibilità hanno interpretato il senso più profondo del riconoscimento. Durante l’evento, tuttavia, sono state inoltre donate opere d’arte delle artiste Stefania Pinci, Elisabetta Martinez e Monica Osnato, il cui contributo visivo ha suggellato l’unione tra arte e impegno civile, simbolo di libertà, memoria e bellezza condivisa.
da sin. Anastasia Busetto, Barbara Schiavulli, Elisabetta Martinez, Virgilio Violo e Naria De Giovanni -Foto S. Cannata |
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Il Premio Italia Diritti Umani 2025 ha peraltro onorato figure che, in ambiti differenti, incarnano l’impegno per la libertà, la verità e la giustizia. Il riconoscimento principale è andato a Barbara Schiavulli, corrispondente di guerra e scrittrice, che da oltre vent’anni racconta i fronti più caldi del mondo, dall’Iraq all’Afghanistan, da Israele e Palestina al Pakistan, dallo Yemen al Sudan, dal Venezuela a Haiti e alla Libia, portando alla luce le storie delle persone comuni travolte dai conflitti. Con sensibilità e coraggio, Schiavulli restituisce umanità a chi la guerra la subisce: donne, bambini, comunità vulnerabili e minoranze LGBTQ+. Autrice di libri di grande impatto come Le farfalle non muoiono in cielo (2005), Guerra e Guerra (2010), La Guerra Dentro (2013), Bulletproof Diaries (2016) e Quando muoio lo dico a Dio (2017), ha trasformato il giornalismo in un atto di responsabilità civile. Cofondatrice e direttrice della testata Radio Bullets, è anche attiva nella formazione scolastica e universitaria, promuovendo l’etica dell’informazione e la consapevolezza dei diritti umani.
Inoltre, il premio, dedicato alla memoria del giornalista Antonio Russo, vice-presidente della Free Lance International Press, ucc
da sin. Diego Verdegiglio, Virgilio Violo, Lamberto Rimondini, Neria De Giovanni -Foto S. Cannata |
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iso in Cecenia nel 2000, le è stato conferito come erede spirituale di quella missione di verità che continua a dare voce al dolore e alla speranza dei popoli in guerra. Un riconoscimento speciale è stato attribuito a Ludovica Jona, giornalista investigativa e filmmaker, per il suo lavoro di indagine sui diritti umani, l’ambiente e la salute mentale. Le sue inchieste, trasmesse su RaiNews, Report (Rai3) e La7, e pubblicate su il Fatto Quotidiano, The Intercept, Le Monde e Mediapart, hanno portato alla luce problematiche spesso ignorate dal dibattito pubblico. Con il podcast “Tutta colpa di Basaglia”, realizzato insieme a Elisa Storace, Jona ha affrontato con coraggio il tema della deistituzionalizzazione psichiatrica in Italia, denunciando le carenze del sistema sanitario e la condizione di solitudine di milioni di malati psichici.
A completare la rosa dei premiati Lamberto Rimondini, scrittore, saggista e ricercatore indipendente, noto per il suo approccio critico e documentato ai temi del potere, della storia e della manipolazione dell’informazione. Le sue opere, caratterizzate da lucidità e profondità di pensiero, mettono in discussione le narrazioni dominanti e invitano il lettore a interrogarsi su ciò che si cela dietro la superficie dei
da sin. Giulia Giordano, Ludovica Jona, Virgilio Violo e Neria De Giovanni foto S. Cannata |
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fatti. Con uno stile provocatorio e appassionato, Rimondini promuove un’informazione libera, capace di restituire centralità all’essere umano e alla sua dignità, offrendo strumenti di consapevolezza e di emancipazione intellettuale. Attraverso i loro percorsi, Schiavulli, Jona, Rimondini, Busetto, Verdegiglio e Giordano incarnano lo spirito autentico del Premio Italia Diritti Umani con la difesa della verità, della libertà e della cultura come pilastri di una società più giusta e consapevole.
da sin. Virgilio Violo, Neria De Giovanni, Josef Nardone |
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Inoltre, è stato presentato il libro “La Femminanza” della scrittrice Antonella Mollicone, un romanzo già annoverato tra i dieci più letti in Italia. L’opera, definita da molti un capolavoro contemporaneo, indaga con profondità la dimensione femminile, la forza interiore e la resilienza delle donne, ponendosi in perfetta sintonia con lo spirito del Premio Italia Diritti Umani.
In chiusura, ha preso la parola Giuseppe (Joseph) Nardone, del Consorzio Comunale di Siracusa, che ha portato una testimonianza autentica di giornalismo ed impegno civile dalla Sicilia, in particolare da Pachino, sottolineando il valore della vera informazione come strumento di riscatto territoriale e culturale. La cerimonia del 18 ottobre del 2025, ospitata all’UNAR di Roma, ha rinnovato l’impegno della Free Lance International Press nel sostenere, attraverso la parola, l’arte e la conoscenza, chi continua a lottare contro l’indifferenza e per
da sin. Antonella Mollicone, Virgilio Violo e Neria De Giovanni Foto S. Cannata |
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l’affermazione della dignità umana.