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Oggi 6 novembre in America si terranno le “midterm elections”, le elezioni di metà mandato.
Le elezioni di metà mandato sono elezioni legislative, elezioni per il rinnovo parziale del Congresso per eleggere i governatori di 36 stati e l’assemblea legislativa. Si voterà anche per alcuni referendum.
Queste elezioni non riguardano la figura del Presidente, in quanto il suo mandato dura quattro anni, ma riguardano la composizione del Senato e del Congresso. Ogni quattro anni però, le elezioni presidenziali e le elezioni di metà mandato coincidono.
Si vota per eleggere 435 deputati alla Camera, il quale mandato dura due anni, e per rinnovare un terzo del senato, 35 senatori su 100. Camera e Senato attualmente sono guidati da una maggioranza repubblicana e questo fa sì che Trump abbia finora potuto operare con una maggioranza a lui favorevole.
Qualora perdesse la maggioranza nel Parlamento sarebbe limitato nei decreti e nell’applicazione della propria politica.
I democratici hanno 7 possibilità su 8 di vincere alla Camera con una percentuale che tocca l’88%, mentre i repubblicani hanno 1 possibilità su 8 possibilità di vincere alla Camera con il 12%. Mentre al Senato invece c’è una possibilità su 5 che i democratici ottengano la maggioranza con una percentuale del 19.5% e i repubblicani hanno 4 possibilità su 5 di mantenere il controllo con l’80.5%.
Le previsioni su FiveThirtyEight ci mostrano che probabilmente il Senato rimarrà a maggioranza repubblicana in quanto il Senato rinnova 35 seggi su 100, di cui 26 in mano attualmente dei democratici i quali sono uscenti ed hanno, quindi, più da perdere rispetto ai repubblicani.
Donald Trump, dopo due anni dalla nomina a Presidente, affronta le elezioni con impopolarità. Il 52.8% dei votanti si mostra contrario e il 41.9% favorevole.
Qualora si trovasse a governare con una maggioranza democratica al Congresso rischierebbe di essere sottoposto al processo di messa in stato di accusa (Impeachment).
La procedura di impeachment infatti, per essere avviata, necessita solo della maggioranza semplice da parte del Congresso.
Per la rimozione dalla carica a Presidente, invece, è necessario il voto della maggioranza dei due terzi.
Ci sono stati tre casi in cui si è stato fatto ricorso all’ Impeachment: nel 1868 con Johnson, nel 1998 con Bill Clinton e nel 1974 con Nixon che, per evitare di essere sottoposto a processo, si dimise.
Se Trump dovesse essere sottoposto a un processo di messa in stato d’accusa gli sarebbe impedito di governare, in quanto posto continuamente sotto processo nei tribunali.
Le elezioni si tengono ufficialmente oggi ma milioni di americani hanno già votato tramite “l’Early voting”. Si tratta della possibilità di andare anticipatamente alle urne. Molte volte negli Stati Uniti le elezioni sono andate al di là di ogni previsione e, dunque, anche questa volta ogni proiezione, con qualsiasi percentuale venga proposta, potrebbe essere totalmente ribaltata.