L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
In un mondo dominato dalla speculazione finanziaria la lotta per la sopravvivenza è una lotta per il denaro e, mentre chi ha capitale può creare altro capitale, chi non ne ha lotta per la stessa sopravvivenza fisica. Tutto è condizionato ad ottenere questo elisir di lunga vita; conta chi ha i soldi, quindi potere, e potrà condizionare il comportamento degli altri. Lo si può fare in tanti modi, soprattutto con l’informazione. Siamo prigionieri di un sistema dominato da convenienza mista ad ipocrisia. I nostri politici non sono da meno, salvo rare eccezioni. In tutti questi anni abbiamo assistito a scandali di tutti i tipi, inutile soffermarsi tal’ è l’evidenza, soldi e potere sono ambiti più che mai, nulla a che vedere con il servizio a favore della collettività. Per essere eletti ci vogliono tanti soldi che in un modo o nell’altro vanno restituiti con gli interessi. Dal dopo guerra in poi abbiamo perso quella sovranità che ci avrebbe impedito di essere condizionati da influenze esterne, palesi e occulte. Il buonismo dei magistrati e le acrobazie dei nostri legulei hanno fatto il resto. Il danno è enorme, ci vorranno anni per poter ridare dignità alla giustizia, quella vera.
Da anni assistiamo allo sradicamento della nostra cultura, delle nostre radici a favore di un mondialismo che ha quasi annullato le nostre conquiste sociali, i centri produttivi creati con il sudore dei i nostri padri, la nostra identità. Occorrerebbe un’altra razza di politici, di persone che mettano al servizio della collettività il cuore con l’aiuto della mente e non viceversa, furono chiamati “onorevoli” per questo, non per altro, ma non gli viene data possibilità di accesso a causa di questa barriera insormontabile che si è creata nel tempo. Intanto il Paese vive in situazioni precarie soprattutto dopo la bastonata di questo virus.
C’è tanto bisogno di questo tipo di uomini, razza alquanto rara e forse in via di estinzione. La forza del cuore è l’unica che può trasformare il veleno in medicina e i problemi in occasione per risolverli. Finché non ci saranno politici coraggiosi, che sapranno interpretare con il cuore soprattutto e poi con la mente i bisogni reali del paese non avremo via di scampo, torneremo a vivere, né più né meno, quel periodo che i nostri antichi progenitori vissero dopo il crollo dell’impero romano, almeno per quelli che rimarranno in Italia.
Questo tipo di uomini potrebbe risvegliarci dal torpore in cui siamo caduti, o meglio dall’acquiescenza cui ci hanno abituato da anni, e risvegliare le nostre migliori qualità, quelle che ci contraddistinguono nel mondo e che sono la nostra parte più nobile: la nostra creatività, la nostra arte, il nostro ingegno, quanto di meglio abbiamo regalato all’umanità.
Quanto all’Unione europea non è più il caso di temporeggiare: o si crea un’unione europea effettiva, come una mamma che accudisce i propri figli, per usare una metafora, o è bene fuggire il prima possibile da questa unione che i più sentono oramai un’ entità astratta, quasi ostica. Qualora non ci siano queste condizioni, per la nostra stessa sopravvivenza, il buon senso suggerisce di riprendere in mano le redini cedute a terzi, mai con l’avallo del popolo. Questo ultimo passo non sarà di facile attuazione, bisognerà vigilare e vigilare ancora perché il canto delle “sirene” esterne non comprometta la delicata operazione.
Dobbiamo essere attivi e vitali, benessere e libertà vanno difesi ogni giorno, non sono diritti acquisiti. Nel “Faust” Johann Wolfang von Goethe (1749-1832) scrive:” Questa è l’ultima conclusione della sapienza: merita la libertà e la vita, unicamente colui che la deve conquistare ogni giorno”. Non c’è motivo di aver paura se dovremo rimanere da soli, anzi, potremo riprendere le nostre redini, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, che è la cosa più importante, e risorgere come ci è capitato di fare già molte volte, il genio che è nel nostro dna ci assisterà sicuramente, e allora avremo modo di riprendere anche la nostra dignità. Un villaggio sulle rive del Tevere conquistò, da solo, il mondo che si conosceva duemila anni fa e un re della piccola Macedonia, Alessandro Magno, conquistò mezza Asia, non c’è motivo perché non si possa aspirare agli antichi splendori e si possa tornare dalle stalle alle stelle, quelle vere.