L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
L'apparente tolleranza e il principio del "melting pot" (la commistione di individui di origini, religioni e culture diverse con il risultato di costruire un'identità condivisa) in realtà non nascondono altro che una palese discriminazione nei confronti dei membri della comunità afroamericana. L'atteggiamento nei confronti degli americani bianchi e neri in termini di salari, lavoro, istruzione e questioni legali rimane tutt'altro che equivalente. La polizia mostra più chiaramente questa differenza, abusando del proprio potere nei confronti degli afroamericani, tradizionalmente visti come la maggiore minaccia per la sicurezza del paese.
Ci sono abbastanza precedenti per una questa violazione dei diritti umani – né sono valse le forti proteste nel Maryland nella primavera del 2015. Il disegno di legge sulla riforma della polizia, preparato dai democratici e che suggerisce un aumento della responsabilità delle forze dell'ordine per le violazioni commesse, non cambierà comunque l’attuale situazione e il sistema di garanzie sociali adottato negli Stati Uniti, istituito nell'ambito dell'esclusività e dell'individualismo americano peggiora le cose. La divisione tra la posizione stabile delle élite bianche e la società afroamericana perdura, molti rappresentanti rappresentanti di questi ultimi non hanno nemmeno un'assicurazione sanitaria e la possibilità di soddisfare i loro bisogni primari. La pandemia del coronavirus e le devastanti rivolte hanno mostrato chiaramente una cosa: il capitalismo liberale americano è attualmente in profonda crisi. Qual è il destino della società americana? A cosa porteranno le proteste? La discordia nel percepire i valori e il desiderio di sostenere al contempo un proprio fratello ucciso dalla polizia non solo è causa di scontri aperti, ma stanno portando la società alla distruzione. E le ragioni stanno nel nello stesso sistema, alla radice delle sue dinamiche e tradizioni stabilite. L’ opinione è stata espressa da Tiberio Graziani, Presidente della Vision & Global.
“Nihil sub sole novum”. Le proteste interetniche sono una costante delle dinamiche politiche e socio-economiche statunitensi. In un certo senso, la stessa storia degli Usa può essere interpretata come la storia delle relazioni tra gruppi etnici, declinata nel quadro della specifica ideologia nordamericana del Destino manifesto.” Per Graziani che continua:”La peculiarità di tale ideologia, peraltro strettamente connessa ai valori moderni del liberalismo ed alla loro attuale evoluzione, è quella di circoscrivere il proprio orizzonte concettuale nei limiti della interpretazione neotestamentaria della propria storia e di fornire una giustificazione morale dell’ operato ai ceti e gruppi etnici che dominano la società statunitense.
L'idea della costruzione della City upon a Hill, tuttora alla base del progetto egemonico statunitense ci restituisce, oggi, un Paese dilaniato ed insicuro, alla perenne ricerca di un nemico interno (ora il nero, ma anche il poliziotto) o esterno (ora la Cina, ma anche la Russia) e della "felicità". Le violente proteste di questi giorni ricordano ai cittadini statunitensi e all'opinione pubblica mondiale che il "sogno americano" è in realtà un incubo del quale, periodicamente, sono vittime i ceti e i gruppi etnici più emarginati. Da questo incubo, purtroppo, difficilmente i dominati potranno destarsi, poiché le loro proteste sono già largamente strumentalizzate nell'ambito dell'attuale scontro tra i loro dominatori. Il peloso sostegno dato alle proteste dagli esponenti del Partito Democratico ha lo scopo di condizionare la potenziale ribellione delle piazze e di ricondurla nella usuale dialettica della democrazia americana” conclude Graziani.