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Russia-NATO: Nelle crisi la Russia è un partner imprescindibile del quale la NATO deve tener conto

By Virgilio Violo October 21, 2021 1621

America e Russia sembrano tornati alla guerra fredda di un tempo. Dal 1° novembre Mosca sospenderà il funzionamento della sua missione presso la Nato e le operazioni della missione militare di collegamento della Nato a Mosca. L'America ha già convinto gli alleati europei a non importare più il gas russo, fino ad ora venduto a prezzo relativamente basso, e a importare quello americano (liquefatto per il trasporto) molto più costoso, ma che a suo parere renderebbe l'Europa più indipendente dalla Russia, con buona pace delle bollette energetiche che il nostro paese dovrà affrontare, di gran lunga più costose, le prime conseguenze le vedremo questo inverno.

In questo modo i paesi del Patto Atlantico, a detta degli USA, metteranno all'angolo la potenza russa? Lo chiediamo al presidente di Vision&Global Trends, International Institute for Global Analyses, dott. Tiberio Graziani:” I rapporti tra la Federazione Russa e la Nato sono sempre stati tesi, se si eccettua il breve periodo che intercorse tra il 2002 e il 2008, vale a dire dalla “Dichiarazione di Roma”, firmata a Pratica di Mare nel corso del vertice NATO-Russia, fino alla crisi georgiana e la tensione nel 2014, con un'altra crisi internazionale, quella relativa alla Crimea. Tenuto conto di ciò, la notizia non mi ha affatto colto di sorpresa.”Afferma Graziani che continua:” La decisione di Mosca di sospendere i legami diplomatici a partire dal primo novembre era, a mio avviso, nell'aria; essa risulta essere la risposta, peraltro scontata, all'espulsione degli otto diplomatici russi della scorsa settimana. È, in sostanza, un altro episodio della “guerra delle espulsioni” di diplomatici iniziata tra Russia e USA nel marzo del 2018, che tuttora perdura e interessa alcuni paesi dell'Alleanza NATO (ad esempio la Gran Bretagna) e la stessa organizzazione della NATO, come sta accadendo in questi giorni. La Russia non continuerà a fingere che un cambiamento nelle relazioni con la Nato sia possibile nel prossimo futuro, ha sottolineato il ministro degli esteri russo Lavrov, annunciando la rottura con la NATO. Con tale affermazione, il ministro cerca di mettere un punto fermo in merito alle pessime relazioni NATO-Russia. In definitiva, Lavrov non vuole lasciare nel vago, molto semplicemente, i rapporti tra l'organizzazione atlantica e la Federazione russa."

Ma veniamo al nostro paese, chiediamo al Presidente Tiberi quali potrebbero essere le conseguenze dei rapporti tra l'Italia e la Federazione Russa: “certamente hanno un effetto negativo, a causa del fatto che i paesi membri dell'Unione sono anche membri dell'Alleanza atlantica. Tuttavia, questi ultimi screzi tra la Federazione e la NATO sono da leggersi anche in riferimento alla strategia che gli USA stanno mettendo in campo contro il costituendo asse Mosca-Pechino. C'è da aggiungere, al fine di avere un quadro più completo possibile, che con l'espulsione degli otto diplomatici di una settima fa, la NATO ha inviato un segnale non solo, ovviamente, alla Russia, ma anche ai suoi alleati, come la Francia e la Germania, che intrattengono relazioni con Mosca e Pechino. Per quanto concerne l'Italia, Roma seguirà le indicazioni della NATO. ” Per Graziani “allo stato attuale, non sembrano esserci le condizioni per tornare allo spirito di Pratica di Mare. Nel 2002, il presidente del Consiglio Berlusconi e il presidente della Commissione europea Prodi perseguivano in riferimento ai rapporti con la Russia un progetto che vedeva l'Italia e l'Unione Europea come ponte di collegamento tra il sistema occidentale a guida statunitense e la Federazione Russa. Ora le condizioni sono mutate ed anche gli uomini...”

Chiediamo ancora se L'Italia, guidata da Mario Draghi, che crediamo si renda conto che la Russia è un attore fondamentale per gestire l'attuale situazione di crisi in Afghanistan e altri dossier Internazionali, potrebbe realizzare un'operazione di avvicinamento, come una volta riuscì a Silvio Berlusconi:“allo stato attuale, non sembra ci siano le condizioni per tornare allo spirito di Pratica di Mare. Ora le condizioni sono mutate ed anche gli uomini...”

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