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La presenza militare statunitense in Italia ebbe inizio nel 1943 con l’invasione del paese, alleato della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale, e la sua liberazione dal nazifascismo; divenne in seguito permanente dal 1951 a seguito della sottoscrizione di un accordo di collaborazione militare.
Quante basi militari NATO e americane ci sono in Italia?
Le basi presenti sul Nostro territorio sono circa 120, sono dislocate sul nostro territorio nazionale, di quanti soldati parliamo e a chi spettano le decisioni al loro interno.
Si sospetta, però, che siano in totale 140, 20 sarebbero coperte da segreto.
Il nostro Paese ospita 13.000 soldati americani.
L’Italia è un membro dell’alleanza Atlantica, pertanto risulta molto complicato dividere le basi Nato dalle basi Usa, da basi italiane, dove operano anche militari della Nato.
Gli Stati Uniti sono chiaramente i leader dell’Alleanza Atlantica.
Sono 4 i maggiori centri Nato in Italia; il centro di ricerche Nato della Spezia,
l defense college di Roma, Il Comando Nato di Napoli e infine la base Navale di Taranto.
Il Comando operativo di vertice interforze (COVI) italiano, che ha sede a Roma, nel quartiere di Centocelle: si tratta di un organismo alle dirette dipendenze del capo di stato maggiore della difesa che esercita la pianificazione, il coordinamento e la direzione delle operazioni militari delle forze armate italiane, soprattutto in relazione alle attività Nato.
Non tutte hanno una funzione operativa, alcune si occupano di intelligence, di formazione ed hanno funzioni di logistica.
Solbiate Olona, in provincia di Varese in Lombardia: qui ha sede il Nato Rapid deployable corps (il Corpo di armata di reazione rapida), un contingente multinazionale pronto ad entrare rapidamente in azione dove ce ne fosse bisogno.
L’Italia fornisce il 75 per cento del personale, mentre il rimanente 25 per cento è costituito da militari provenienti da altre nazioni.
Esistono poi centri di telecomunicazioni, centri di rifornimento, poligoni di tiro, etc ..
In caso di guerra tutte queste installazioni fungerebbero da basi Nato, è chiaro.
Alcune di queste basi naturalmente sono segrete, altre sono molto piccole, anche se molto importanti strategicamente.
Nel Nostro paese si trovano circa 13.000 militari statunitensi, come potete osservare nella cartina in basso.
Lo Stato italiano paga ogni anno il trentasette per cento dei costi delle basi (Aviano, La Maddalena, Sigonella e altre) e delle truppe americane di stanza nel nostro paese: risulta dai documenti ufficiali di bilancio delle forze armate Usa, del Dipartimento della difesa e del Congresso (il Parlamento) degli Stati Uniti.
La base aerea più grande (per superficie) d’Europa è l’aeroporto di Amendola, in Puglia.
La comunità militare americana (soldati più famiglie) in Italia è concentrata per la maggior parte nelle basi di Aviano e Vicenza.
Base di Aviano (Friuli): aeronautica USA, con presenza di armi atomiche.
Base di Ghedi (Lombardia): tecnicamente italiana, ma con forte presidio americano in quanto ospita delle armi atomiche.
Base di Camp Ederle (Veneto): esercito USA.
Base di Camp Darby (Toscana): esercito USA (anche se tecnicamente italiana).
In Sicilia si contano ben 16 basi Nato.
Famosa la base militare americana di Sigonella, nella piana di Catania, a due passi da Lentini.
E’ una delle basi aeree della Nato più importanti per la sua posizione e gli equipaggiamenti custoditi. Da Sigonella partono le missioni di ricognizione aerea dei cinque droni Global Hawk, usati anche per la guerra in Ucraina.
A Sigonella ha sede l‘Alliance ground surveillance (la Sorveglianza al suolo dell’alleanza) della Nato che permette di monitorare in tempo reale con determinati strumenti (tra cui i droni Global Hawk) la situazione in terra, mare e cielo.
per gentile concessione di Giornalesera.com