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LA FAME NEL MONDO

By Franco Libero Manco December 07, 2022 1037

La povertà non è una fatalità ma la conseguenza di un meccanismo economico pensato per consolidare il potere dei ricchi. E le malattie sono una conseguenza della povertà e della miseria. La fame e la miseria del Sud sono dovute anche alle guerre e alle avverse condizioni climatiche non alla scarsa produzione alimentare, dal momento che milioni di tonnellate di alimenti vengono distrutte nel Nord per bilanciare i prezzi di mercato. La fame e la miseria del 3° Mondo dipende anche e soprattutto dall’ingiusta distribuzione del cibo e dall’azione predatrice delle grandi multinazionali che sfruttano la mano d’opera con una spesa di produzione ridotta ad un decimo. I metodi per mantenere bassi i costi del lavoro sono: salari da fame, aumento dei ritmi produttivi, giornate lavorative doppie, mancanza di norme antinfortunistiche.

 E’ in atto una chiara volontà di impedire l’autosufficienza alimentare del Sud perché nessun popolo è più ricattabile di un popolo che ha fame. L’Africa non riesce a sfamare la sua popolazione perché è costretta ad esportare al Nord i suoi prodotti agricoli, strozzata dai debiti delle multinazionali e dalle banche. Le multinazionali, che complessivamente sono circa 35.000, controllano 150.000 società sparse in tutto il mondo, hanno alle loro dipendenze 65 milioni di lavoratori con un volume di affari pari alla metà del prodotto mondiale lordo.

Purtroppo i governi del Sud sono interessati a sostenere un modello di sviluppo basato sulle tecnologie costose che creano dipendenza verso il Nord, in modo da utilizzare i loro interessi per rafforzare il loro potere politico, militare ed economico. Ma le popolazioni del Sud strozzate dai debiti sono costrette a vendere le loro proprietà e le loro risorse. Perfino la poverissima Africa versa al Nord il suo obolo mensile di un miliardo di dollari. I contadini sono costretti a coltivare prodotti richiesti dal mercato del Nord (caffè, tè, cacao) tralasciando di produrre alimenti necessari alla loro nutrizione. Le monocolture oltre al impoverire rapidamente il terreno hanno bisogno sempre più di fertilizzanti che i contadini sono costretti ad acquistare chiedendo prestiti ai quali gli usurai applicano interessi anche del 60%. In breve diventa impossibile pagare i debiti e i contadini sono costretti a vendere le loro terre per pochi spiccioli. Non sono rari i suicidi di contadini disperati e impossibilitati a pagare i loro debiti.

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