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La Banca dei regolamenti internazionali con sede a Basilea in Svizzera è un organismo che ha come obiettivo quello di coordinare l'operato delle banche centrali che, a loro volta, sono azioniste della stessa in numero di 60 delle quali fanno parte le maggiori banche centrali del pianeta ed è attualmente presieduta dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, notoriamente non particolarmente amico di Mario Draghi che siede come semplice membro nell'augusto consesso.
Fondata nel 1930 su input di un piano statunitense, si macchiò di colpe accertate nel favorire la spoliazione dei paesi occupati dalla Germania nazista, colpe per le quali ne fu decretato lo scioglimento nel summit di Bretton Woods, scioglimento a cui si oppose strenuamente John Maynard Keynes che la spuntò ino a quando fu annullato il percorso di scioglimento e la BRI rinacque a nuova vita seppure con vincoli statutari molto stringenti e ha come missione quella della vigilanza bancaria e assicurativa.
Ebbene, in un recente rapporto, curato dall'italiano Carlo Borio, si afferma testualmente che la fiducia dei mercati nella capacità delle banche centrali dei paesi maggiormente sviluppati stanno venendo meno e, in effetti, c'è poco da dar torto agli uomini e le donne dell'importante istituzione finanziaria perché le banche centrali delle tre principali aree hanno veramente fatto tutto quanto era possibile, anzi nel caso della banca centrale giapponese sono andati oltre l'immaginabile con la recente adozione della politica dei tassi negativi nelle operazioni di rifinanziamento del sistema bancario del Sol levante, e nonostante questi sforzi le economie sono in deflazione e i rispettivi sistemi bancari vacillano per ragioni molto di verse, e con picchi nelle banche più o meno globali, basate al di qua e al di là dell'Atlantico e del Pacifico, ma comunque vacillano e le economie stentano a trovare la strada della ripresa, per non parlare della Cina che, ai problemi che abbiamo segnalato in precedenti articoli, segnala nell'ultimo trimestre dello scorso anno un deflusso di capitali per 175 miliardi di dollari.
Quella che appare francamente originale è la tempistica della sortita degli uomini di Weidmann, e cioè a tre giorni dall'infuocata riunione della Banca centrale europea, una riunione nella quale lo stesso Weidmann insieme ad un ristretto numero di alleati cercherà di spuntare le unghie di Super Mario che vuole vengano assolutamente approvate le misure non convenzionali che ha allo studio da tempo!