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Come ho scritto in diverse puntate, erano molto alte le attese per le mosse della Banca Centrale Europea che Mario Draghi ha svelato nella conferenza stampa che si è svolta al termine della riunione del consiglio direttivo della BCE giovedì scorso, ma quello che Mario Draghi ha svelato ai mercati è stato sicuramente più di quanto gli osservatori si attendessero, talmente tanto di più che ho preferito prendere una pausa di riflessione prima di commentarle.
La prima decisione riguarda il Quantitative Easing, portato a partire da aprile da 60 a 80 miliardi di dollari al mese, ma con una novità che va al di là del pur sorprendente aspetto quantitativo perché oltre ai titoli sovrani la BCE potrà acquistare anche obbligazioni delle aziende non finanziarie, obbligazioni che saranno attentamente valutate da un apposito comitato ed è questa la seconda mossa, un'azione che può favorire direttamente le imprese senza passare per il tramite del sostegno bancario che spesso latita.
La terza mossa, la più invisa alla Bundesbank e alle banche tedesca, è quella di penalizzare ulteriormente l'abitudine delle banche europee, segnatamente le banche locali tedesche, di parcheggiare buona parte della liquidità in quel di Francoforte, in questo caso il tasso negativo passa dallo 0,30 allo 0,40 per cento.
La quarta mossa è stata quella di portare il tasso di rifinanziamento a zero e, quinta mossa, quello sui prestiti marginali ad un risibile 0,25 per cento e qui Draghi, pur avendola apprezzata, non si è spinto fino all'adozione di tassi negativi adottata di recente dalla Bank of Japan, una mossa che avrebbe spinto ad una crisi di nervi Weidmann, presidente della Bundesbank e che non è matura in Europa.
Ma il vero bazooka della BCE è nella sesta mossa, quella di prevedere quattro operazioni illimitate di Tltro nelle quali il tasso applicato andrà dallo zero a -0,4 per cento a seconda di quanta parte della somma assegnata alla singola banca andrà in prestiti alle aziende e alle famiglia, circostanza nella quale sarà la BCE a pagare un interesse alle banche perché facciano il loro dovere.
Come me si sono presi una pausa di riflessione i mercati che dopo aver archiviato a caldo una seduta negativa si sono riscattate venerdì con forti rialzi spinti proprio dai titoli bancari, anche di quelli delle banche tedesche!