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Nel giro di pochi giorni, due in realtà, abbiamo assistito ad una strage di grandi proporzioni in Francia, un attentato pare messo in atto da un uomo solo, e ad un tentativo di golpe nella Turchia di Erdogan e che puntava ad eliminare fisicamente un presidente che ha mostrato negli anni non poche ambiguità nei confronti dell'estremismo islamico (Isis da un lato e Hamas dall'altro) e che ha giocato una partita perdente nel sanguinosissimo conflitto che sta da alcuni anni toccando la Siria e l'Irak.
Questi due eventi hanno toccato in modo davvero marginale i mercati azionari occidentali che hanno in realtà oscillato di poco intorno alla parità, così come sostanziale tranquillità ha caratterizzato i mercati delle valute e delle materie prime, fatta eccezione ovviamente per la lira turca e per il mercato azionario di quel paese.
Ma la giornata di ieri è stata caratterizzata da un annuncio alquanto atteso, quello del Chief Executiva Officer di Deutsche Bank, John Cryan, che ha reso note le intenzioni del colosso tedesco sui tagli miranti a risparmi di 4 miliardi di euro su base annua, nonché un ridisegno del perimetro di attivata, un ridisegno che renderà Deutsche molto meno globale di quanto sia stata sinora.
Tradotto in soldoni, Deutsche ha annunciato che taglierà di un quarto il numero delle filiali, con correlativa perdita di diverse migliaia di dipendenti, e trasformerà molte delle dipendenze residue da agenzie che fanno di tutto ad entità che si occuperanno fondamentalmente di assistenza finanziaria alla clientela, una scelta, quella di Deutsche, che dovrebbe essere imitata dalle banche italiane, francesi, spagnole e, ovviamente, dalle concorrenti tedesche della banca di Francoforte.
Ma il riordino della banca tedesca non finisce qui ed è stato annunciato il ritiro da dieci paesi, mentre, per quanto riguarda le attività di Corporate&Investment Banking, non sono state ancora scoperte le carte ma già in comunicazioni precedenti il numero uno operativo di Deutsche aveva chiarito che la cura per il ramo di attività che più ha portato guai alla banca di Francoforte sarebbe stato molot, ma molto radicale.