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Super Mario accorre in soccorso del MPS

By Marco Sarli July 21, 2016 9898

C'era molta attesa per quanto avrebbe detto Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, nella consueta conferenza stampa che si svolge al termine dei lavori del comitato direttivo della BCE tenutosi giovedì scorso, una riunione tutto sommato di routine dal punto di vista della politica monetaria, in quanto sono stati lasciati invariati i tassi di interesse e si è confermata la prosecuzione a ritmi invariati del Quantitative Easing, ma che ha dato modo a Super Mario di intervenire a gamba tesa sul problema dei problemi del sistema bancario italiano che è quello della possibilità di aiuti pubblici nella difficile operazione di smaltimento dei Non Performing Loans, che lo ripeto assumano alla stratosferica cifra di 360 miliardi di euro e che assommano la metà circa di tutti gli NPL dell'area dell'euro.
Ovviamente, Draghi ha iniziato dal problema dei problemi che è quello di costruire un mercato dei crediti deteriorati delle banche che non porti a cessioni a prezzi eccessivamente bassi, quindi il primo compito degli Stati deve essere quello di incentivare la creazione, e il pensiero dei presenti alla conferenza stampa è ovviamente andato al Fondo Atlante e alla trattativa in corso con il Monte dei Paschi di Siena per la cessione di quei circa dieci miliardi di euro di sofferenze nette che la vigilanza bancaria europea ha chiesto di smaltire entro il 2018 e che l'amministratore delegato della banca senese, Fabrizio Viola, vorrebbe cedere in un colpo solo, determinando così la necessità di un aumento di capitale per due-tre miliardi di euro.

Come già il vice presidente Costancio e il rappresentante italiano nel comitato direttivo, la frase più utilizzata da Draghi è stata quella che dice che tali interventi sono possibili solo in circostanze eccezionali perché in quelle normali sono utilizzabili solo le norme stabilite dai trattati attualmente in vigore, ma tutti, inclusa la Commissione europea, sono d'accordo che la vittoria della Brexit ha determinato appunto tali circostanze eccezionali.
La benedizione di Draghi avrà un peso forte sia sull'istruttoria della vigilanza BCE sul caso Monte dei Paschi, sia sulle trattative in corso tra il Governo italiano e il Commissario europeo competente sui possibili interventi che l'Italia ha allo studio per ridurre sensibilmente l'ammontare degli NPL e per rafforzare patrimonialmente le banche italiane.

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