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Il monastero delle monache senza volto di Silvio Foini

Dopo la caduta dell'impero romano d'occidente i romani cercarono di arrestare in qualche modo l'ingresso delle orde barbariche dai confini del nord Italia costruendo sbarramenti difensivi detti castrum. Castelseprio, località in provincia di Varese ne è un magnifico esempio. La torre di guardia posta sulle mura dell'avamposto, con l'andar degli anni perse la propria funzione e, convertendosi al cristianesimo i longobardi insediatisi nella zona, divenne sede di una piccola comunità di monache benedettine. Questa l'origine del famoso monastero di Torba (oggi del F.A.I.). Le vicende qui raccontate si svolgono prevalentemente fra le sue mura. Assistiamo così all'avventura del longobardo Wilfredo che, coadiuvato da tre monaci che dopo aver perduto il proprio monastero in territorio svizzero dato alle fiamme dai Geti, altra stirpe barbara, si fermarono in queste lande. Il periodo è quello dell'anno 1.000 d.C. e dell'attesa della fine del mondo preannunciata dalle sacre scritture. Il popolo si prepara all'infausto evento ed il terrore regna nel contado detto del Seprio. (dal nome romano Siprium, il centurione che difese il castrum.) I popolani si disfano dei loro beni materiali e la notte del 31 dicembre si radunano nella spianata che si apre ai piedi della torre in attesa dell'evento.

Solamente i tre monaci e la badessa del monastero vicino, quello di Santa Maria Assunta di Cairate dubitano che il Signore abbia veramente in cuore di distruggere ciò che aveva creato. Quando spunta l'alba del nuovo millennio e tutto è rimasto come era prima la vita del contado riprende con maggior entusiasmo e fiducia nel futuro. Una delle monache, Brenda è posseduta da un demone che da tempo immemorabile regna su queste terre. La monaca, ovviamente su comando del suo signore, si adopera in tutti i modi per diffondere il male fra le sue consorelle e fra la povera gente del contado riuscendovi egregiamente. Dopo molti misfatti giungerà persino ad insinuare nelle menti delle monache quanto sia normale e divertente offrire oltre all'ospitalità ai mercanti ed ai viaggiatori che si fermano al monastero, anche il piacere della carne. Scoperte dalla badessa Geltrude, succeduta alla precedente mitica Aliberga (Il ritratto di costei è ancora ben visibile in un affresco all'interno della torre) per timore di venire denunciate all'arcivescovo di Pavia, cui faceva capo il contado, non trovano di meglio che assassinarla gettandola dalla finestra della torre. La donna morente scaglierà su di loro una tremenda maledizione: il loro volti ritratti nel piccolo oratorio svaniranno dalla parete ove sono stati dipinti assieme a quelli delle altre consorelle e solo dopo che avranno espiato la loro millenaria pena per l'omicidio essi riappariranno. Le monache assassine fuggono poi dal monastero e cadono preda di una banda di malfattori che le violentano e le uccidono. Solamente Brenda, l'indemoniata sarà salva proprio grazie al suo diabolico protettore che la farà tornare in vita circa 120 anni più tardi proprio nell'altro monastero di Cairate prima della battaglia di Legnano fra il Barbarossa ed il carroccio ove seguiterà nella propria infame opera demoniaca.

 

Il monastero delle monache senza volto  - Silvio Foini
2019  Giallo storico (alto medioevo)
Newton Compton

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Last modified on Monday, 11 March 2019 11:55
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