L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Marcela Variani è una filosofa, scrittrice, viaggiante e ricercatrice educativa. Laureata in Filosofia presso la Pontificia Università Cattolica del Rio Grande do Sul (Brasile), con mobilità accademica presso l'Università di Jaén (Spagna) e laureata in Pedagogia dell’Espressione presso l’Università di Roma Tre (Italia). Sua formazione complementare avviene attraverso corsi nazionali e internazionali, tra cui i corsi di Pedagogia di Reggio Emilia e altre influenze italiane, come le proposte di Segni Mossi. Il libro è stato pubblicato per la prima volta in Brasile nel 2017 con il titolo “Luna, uma Menina Filosofante”. Tiene laboratori di scrittura creativa a Rebibbia, nel riparto dei transessuali.
Foto di Davide Marzattinocci |
Luna, una Bambina Filosofante è una collezione di preziosi frammenti di un cofanetto di ispirazioni che nasce dal dialogo e dall’ascolto dei bambini, sviluppato in piccoli racconti che toccano la sensibilità dell’infanzia, in un linguaggio semplice e divertente e, allo stesso tempo, sensibile e accattivante.
Le domande di Luna si spiegano e si intrecciano, tracciando un percorso di infinite possibilità, in un invito alla riflessione. Da uno sguardo di meraviglia a ciò che è nascosto dietro le domande, il lettore è anche invitato a mettere in gioco la sua interiorità, potendo intravedere ciò che non può essere visto con gli occhi, ma che è ancora lì: l’invisibile che è ovunque, che coinvolge tutti i misteri.
Marcela, come nasce questo libro?
Questo libro è nato in un periodo della mia vita in cui, per la prima volta, mi sono imbattuta in un senso di vuoto, di incertezza e fragilità: era il periodo in cui sono tornata da uno scambio di studio che ho fatto in Spagna. Dopo lo scambio, nella piccola città chiamata Jaén, in Andalusia, ho iniziato un viaggio da sola che è durato dieci settimane, per tante città in Europa.
In questo viaggio, sono rimasta sempre ospite nelle case degli amici che avevo conosciuto in Spagna e, quando andavo in un posto dove non conoscevo nessuno, usavo il "couchsurfing"; il mio obiettivo (e scelta) era uscire dalla mia zona di comfort e aprirmi al mondo invece di “viaggiare convenzionalmente”.
Grazie a questo viaggio, e ad ogni persona che ho incontrato sulla mia strada, il mio cuore si è aperto come non mai nella mia vita. Mentre viaggiavo, ho avuto la vera sensazione che tutte le cose fossero in perfetta armonia, persino il caos. Potevo sentire ciò che provano molte persone quando affermano di essere in connessione con l'Universo, l'inseparabilità tra l'interno e l'esterno, e il fatto che tutti, come esseri della natura, siamo uno.
Quando le persone sconosciute mi accoglievano nelle loro case, oppure quando un passante si fermava per darmi le informazioni corrette, in modo da non farmi perdermi, quando qualcuno mi offriva un caffè o solo un sorriso, ricevevo qualsiasi azione come un dono dall'universo. Indubbiamente, questo è stato il periodo più magico della mia vita, in cui tutto pulsava nella mia pelle.
Ritornare in Brasile, dopo aver vissuto tutto questo, è stato come lasciare la mia anima separata dal mio corpo. Ricordo ancora le mie lacrime mentre guardavo fuori dal finestrino dell'aereo. Non volevo tornare indietro, ma in quel momento non avevo altra scelta: il mio visto era già scaduto, dovevo laurearmi, tornare a vivere insieme alla mia famiglia.
Luna è nata lì: in questo periodo di ritorno in Brasile, quando nella mia anima tutto era notte, quando l'oceano che avevo attraversato sembrava più piccolo di tutte le lacrime che avevo pianto. Luna nasce da un sentimento di coraggio e dalla vulnerabilità di permettersi di sentire la vita in tutta la sua bellezza: sia nel dolore che nella felicità.
Questo libro, così, è stato una via di ritorno a me stessa, sono tornata ai ricordi della mia infanzia. Ho anche guardato alla vita degli altri bambini, per riscoprire la felicità genuina che esiste in questo periodo della vita, domandandomi come potrei ritrovarla, un’altra volta, nella vita adulta. Scriverlo è stato come trovare nella mia anima un antidoto alle mie proprie cicatrici: riscoprire la forza nel sentire, essere goccia, lasciar scorrerre l’acqua e ritornare all’Oceano di chi ero io.
Le risposte sono la strada già fatta, solo una domanda può puntare oltre: questa frase, tratta da libro di Josteen Gaarder, invita il bambino, ma anche l'adulto a farsi domande. Quali sono le domande alla base di questo libro?
Le domande alla base di questo libro sono le domande dei bambini a cui gli adulti difficilmente danno una risposta. Sono le domande nate da uno spazio di silenzio, di un spazio che non cerca di risolvere il mistero, ma di abitarlo. Lo spazio del gioco, in cui la vita accade come la rivelazione dell'interiorità del nostro essere.
Le risposte ci chiudono in gabbie di ciò che è già inteso come “giusto” e “conosciuto”. Le domande, invece, aprono le porte che ci portano a sentieri ancora da scoprire, in una specie di “Filosofia del Viaggio”; e queste sono le domande alla base di questo libro: domande che cercano l’intendere (tendere-in, andare verso), anzi che il “conoscere”, che ci ‘chiude’ in una risposta.
Quali autori e libri hanno dato una direzione alla tua vita e quali autori hanno influenzato la tua scrittura e il progetto di questo libro?
Gli autori e i libri che diedero direzioni alla mia vita sono stati molti. Ma quelli che diedero indicazioni alla mia umanità e alla scoperta di me furono, principalmente, il filosofo Viktor Frankl, con il suo libro "L'uomo in cerca di senso", il poeta e filosofo Rainer Maria Rilke, con il suo libro “Lettere a Un Giovane Poeta" e, se “L’Alchimista”, di Paulo Coelho. Tutti questi libri mi hanno fatto vedere un nuovo modo di concepire il mondo e la vita.
Mi preme consigliare, soprattutto, Viktor Frankl che fu uno psicologo ebreo che, avendo vissuto nei campi di concentramento di Auschwitz, è stato in grado di dare un senso alla sua vita, nonostante tutto il dolore che aveva provato, creando la logoterapia che, più tardi, avrebbe aiutato tantissime altre persone a trovare un senso per la loro vita. Infatti, una delle lezioni più sorprendenti di Frankl, secondo me, è quella che dice: “Tutto può essere tolto ad un uomo ad eccezione di una cosa: l'ultima delle libertà umane - poter scegliere il proprio atteggiamento in ogni determinata situazione, anche se solo per pochi secondi.”
In particolare, in relazione al progetto di questo libro, gli autori che più mi hanno ispirato, senza dubbio, sono stati i filosofi latinoamericani Sérgio Sardi, brasiliano, e Walter Kohan, argentino che, attraverso i loro lavori ed opere, hanno influenzato, in America Latina, e principalmente in Brasile, la filosofia con i bambini.
Due esponenti che ho avuto la fortuna di conoscere: Walter a Rio de Janeiro, nel 2016 in un Congresso di Filosofia, e professor Sergio in Brasile, dal 2013 al 2017, nella facoltà.
Il nome della protagonista, Luna, si ricollega al nostro pianeta, simbolo di riflessione, del femminile, dell'emozione che muove le acque della nostra interiorità, un nome, dunque, che è già un “manifesto”: cosa ti ha spinto a dare questo nome alla protagonista?
Ciò che mi ha ispirato nel dare questo nome alla protagonista del libro è stata la ricerca della connessione con il femminile, non scelta casualmente. “Luna” rappresenta, in generale, il bambino interiore che esiste all'interno di ogni essere umano, ma il fatto di essere la protagonista, e di essere una bambina, mostra l'importanza di vedere le donne come figure centrali in relazione al mondo della filosofia. Poiché poche volte, nella storia della filosofia, le donne hanno avuto voce. E quindi "Luna" può essere intesa anche da questo punto di vista.
Inoltre, nella natura, la luna era sempre l'astro celeste con cui “parlavo” da sola. Raramente ho trovato in me stessa, e nella mia vita, la profondità che ho trovato guardando la luna. Ho sempre trovato le "domande" per le "risposte" che avevo: la luna mi riempiva di silenzi. Nella sua presenza, ho imparato ad amare il divenire e il Mistero. Ho imparato a capire che non sempre sarei riuscita ad ottenere la risposta che cercavo nella mia vita. A volte, il massimo che possiamo fare è imparare ad amare l'esistenza come essa si presenta, accettandola così com’è e non come vogliamo che fosse.
“Luna, una Bambina Filosofante” nasce dalle mie silenziose conversazioni con la luna, con la mia anima e la mia interiorità.
Questo libro nasce come crowdfunding, come auto-produzione dal basso. Cosa ti ha portato a questa decisione e quali sviluppi prevedi per questa pubblicazione?
Ciò che mi ha portato a questa decisione è credere che un progetto possa essere sostenuto dalla collettività e che sia possibile concretizzare e manifestare un sogno più rapidamente con l'aiuto di “molti”. Il crowdfunding è un mezzo per raggiungere un obiettivo che si basa sulla solidarietà e la collaborazione tra le persone ed è quindi uno strumento utile che deriva dalla logica dell'economia collaborativa, in cui credo personalmente.
La tecnologia può essere un fattore sociale che oggi separa le persone, ciascuna sullo schermo del proprio smartphone. Ma senza dubbio ha anche i suoi meriti, e la possibilità di connettere rapidamente le persone in una logica di collaborazione, e il crowdfunding, è una di queste.
“Tutto è così misterioso. Alcune cose sembrano anche essere segrete. Cosa nascondono gli occhi? Ogni sguardo ha un mondo dentro?”