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Giovanni De Ficchy presenta il suo nuovo libro “Bottino di guerra, le marocchinate ”

By Rino R. Sortino July 07, 2024 473

 

Giovanni De Ficchy è uno scrittore giornalista indipendente, specializzato in questioni economiche e in tematiche storiche. Il suo nuovo romanzo “Bottino di guerra, le marocchinate ” tratta un crimine di guerra verificatisi nell’arco della seconda guerra mondiale, che per decenni è stato  volutamente occultato.La storiografia tradizionale circoscrisse quegli  orrori a qualche centinaio di episodi verificatisi nella zona del frusinate, invece si trattò di un fenomeno  di più vaste proporzioni.  

Oggi che si è fatta piena luce,  quelle violenze sono considerate una delle pagine più terribili vissute dalla nostra popolazione civile, durante la Seconda guerra mondiale. Un ruolo fondamentale lo ricoprì l’Unione siciliana, oggi  nota come Mafia, nella persona del grande boss Lucky Luciano. Questi  dopo  esser stato contattato, nonostante fosse condannato all'ergastolo, organizzò  un vertice a New York,  dove per la prima volta  Cosa nostra statunitense stabilì una collaborazione con la Naval Intelligence, i Servizi Segreti della Marina Statunitense.

 In seguito, quando le sorti della guerra si mostrarono  ormai segnate per l’Italia, il Re con la sua famiglia, oltre a Badoglio con alcuni generali, abbandonarono Roma per raggiungere Brindisi, che diventò sede

 Giovanni De Ficchy

del governo provvisorio.  

Questa fuga ignominiosa e la mancanza di precise direttive, lasciarono l'esercito italiano, senza guida, in balia degli eventi. La mattina del10 luglio 1943, la più imponente flotta da guerra sbarcò sulle coste meridionali della Sicilia centosessantamila soldati alleati, insieme a migliaia di veicoli, attrezzature e armamenti.

 A corto di uomini, prevedendo l'intensificarsi dei combattimenti in Normandia come in Italia, gli Alleati chiesero rinforzi ai francesi e sul fronte italiano arrivarono i nordafricani, gente abituata a vivere sulle montagne, soprattutto pastori e piccoli agricoltori. Gli stupri delle truppe marocchine cominciano già a luglio ’43, con lo sbarco alleato in Sicilia, ma è soprattutto in Ciociaria nella primavera del 1944, che le truppe coloniali francesi si macchiarono di una serie di orrendi crimini di guerra, dove furono violentate migliaia di donne italiane. 

 Napoli ebbe il triste primato di essere una delle città italiane che subì, più di tutte, questo genere di violenze, nella II guerra mondiale. 

Abbiamo contattato lo scrittore Giovanni De Ficchy per sentire dalla sua viva voce le sue impressioni riguardo il suo interessante libro. Giovanni a cosa si deve il tuo interesse storico che ti ha portato a scrivere “Bottino di guerra, le marocchinate”?

Da parte del governo c’è una proposta di legge con la volontà di istituire una giornata nazionale, in ricordo delle vittime delle marocchinate. Io sono sempre stato sensibile all’argomento, in quanto mio nonno che durante quel periodo era Presidente di Sezione della Corte dei Conti, mi ricordava che erano state presentate più di 52.000 domande di pensioni di Guerra.

Quando la guerra terminò, si preferì nascondere la vera entità dei danni subiti, perché si trattava dei nuovi alleati. Dai dati raccolti negli anni a seguire, "le marocchinate" devono essere ormai considerata una tragedia di enormi proporzioni, in quanto si tratta di 180.000 persone violentate tra donne e uomini. L’Italia aveva perso male la guerra e la Francia non accettò mai dirette responsabilità.

Dopo tanti anni di oblio, finalmente nel 2006 le Nazioni Unite riconobbero lo stupro, come Crimine di guerra.

Il famoso boss Lucky Luciano ricoprì un ruolo importante nello sbarco degli alleati vero?

Nel  1942 Lucky Luciano era detenuto all’ergastolo  e stipulò  degli accordi con il Servizio Segreto della Marina. Gli americani avevano il problema che tutte le navi che partivano dai porti americani venivano puntualmente affondate, pertanto al fine di trovare una soluzione, andarono a trovare il prezioso detenuto. Probabilmente c’erano delle spie nei porti che segnalavano la rotta, così Lucky Luciano trovò le talpe e le fece eliminare. Per facilitare i movimenti delle truppe sull'isola, Lucky Luciano mise in contatto i vertici militari americani con un importante referente in Sicilia, nella figura di Calogero Vizzini, il boss della Sicilia orientale.

Nell’anno 1943 ci furono una serie di episodi determinanti per la sorte della guerra, vero?

 

Mussolini perse completamente il polso della situazione, ma ugualmente il re. Quest’ultimo per un po’ si era fidato del famoso discorso di Mussolini che annotava la famosa frase ad effetto, “li fermeremo sul bagnasciuga” e invece in Sicilia gli alleati sbarcarono con una moltitudine di navi, una cosa pazzesca. Il re quando vide che gli americani giunsero sull’isola, capì che ormai la guerra era persa, così fece cadere il governo e scappò a Brindisi. Così facendo gli italiani rimasero senza guida politica e diventarono “carne da macello”.

Mussolini come sua ultima decisione, aveva fatto posizionare in Sicilia 300.000 soldati italiani, ma questo folto contingente che doveva controllare un vastissimo territorio, venne presto neutralizzato dagli americani, che avevano un super armamento.

Dopo aver concluso l’accordo di resa a Cassibile, La Mafia aiutò gli alleati ad attraversare la penisola e a transitare nell'Italia centrale.

Ci sono prove che la Mafia in cambio di quei favori, in seguito si fece dare tante cose, tra le quali la gestione della droga durante gli anni.

Perché gli alleati dovettero ricorrere  alla collaborazione delle truppe marocchine?

Lo si deve al fatto che la Francia era ormai occupata dai nazisti, con le truppe francesi quasi dissolte. De Gaulle  ricostituì  pertanto l’esercito  con i coloniali dove  c’erano senegalesi, marocchini,  tunisini e  soprattutto berberi.  Le violenze carnali  iniziarono subito in Sicilia,  però gli abitanti dell’isola nella maggior parte dei casi, reagirono con grande determinazione.

A Cassino le truppe maghrebine salirono sulle montagne e durante 50 ore successe di tutto e coloro che tentavano di difendere le donne, vennero uccisi. Alcuni preti vennero violentati, ci fu  l’evirazione di uomini  ed altri  vennero impalati. Tante donne morirono di gonorrea perché la penicillina ancora non c’ era.

Lo sfondamento del fronte avvenne proprio a Esperia per opera delle truppe franco-maghrebine, i quali commisero stupri ed episodi di violenza sulla popolazione locale. A seguito di questi episodi di violenza, al comune fu conferita l'Onorificenza della Medaglia d'Oro al merito civile.

Grazie Giovanni De Ficchy

 

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Last modified on Monday, 08 July 2024 00:35
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