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Il partenopeo Ferdinando Maddaloni, con il suo “Vedi Napoli e poi (non) muori”, dopo Montreal e Porto, si è aggiudicato il premio come miglior cortometraggio internazionale anche al Brazil International Film Festival.
La cerimonia di premiazione si è svolta nell’ Espaço Cultural Higino a Teresopolis/Rio de Janeiro il 24 agosto 2019
“L’impresa più ardua” afferma Maddaloni “è stata cimentarsi con la lingua brasiliana. In caso di premiazione, avevo preparato un discorso di ringraziamento in lingua portoghese. Quando ho sentito il mitico: “the winner is …Ferdinando Maddaloni” ho chiesto alla mia compagna, Yesim Kaya, di salire sul palco con me. Ho pensato che, con lei al mio fianco, sarebbero stati più clementi per la mia pronuncia”
“I festival indipendenti come il Brazil International Film Festival” continua Maddaloni “sono molto importanti per tutti coloro che difficilmente trovano una distribuzione nei circuiti ufficiali. Personalmente, oltre alla speranza di vincere un premio, quello che ricerco in un festival sono molteplici proiezioni pubbliche e tanta pubblicità (con interviste tv, radio e giornali).
In tutto questo l’organizzazione della Filmfestivalsgroup di Josè Claudio Silva è stata impeccabile”.
Il cortometraggio è stato premiato per il messaggio racchiuso all’interno della relazione che si crea nel capoluogo campano tra due pericolosi terroristi giunti con l’obiettivo di un attentato e due napoletani comuni; paure e pregiudizi lasciano il posto all’amore per l’altro, per il cibo e per la terra, rovesciando il famoso detto “Vedi Napoli e poi muori”.
“Prossimamente sarò ospite di un festival internazionale di gastronomia a Gaziantep in Turchia” conclude Maddaloni “poi di nuovo sul palco il 13 ottobre al Premio Italia Diritti Umani 2019, organizzato dalla Flip, con un estratto da Canto notturno di un astronauta errante sulla terra, un inedito dedicato al 50 anniversario dell’allunaggio”.