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C’ERA UNA VOLTA SERGIO LEONE

By Giovanni Cavaliere August 27, 2020 3828

A Roma fino al 20 settembre all’Ara Pacis

 

 

C’era una volta Sergio Leone: è il titolo evocativo della grande mostra all’Ara Pacis con cui si celebra, a 30 anni dalla morte e a 90 dalla sua nascita, uno dei miti assoluti del cinema italiano e internazionale. Il percorso espositivo racconta di un universo sconfinato, quello di Sergio Leone, che affonda le radici nella sua stessa tradizione familiare: il padre, regista nell’epoca d’oro del muto italiano, sceglierà lo pseudonimo di Roberto Roberti, e a lui Sergio strizzerà l’occhio firmando a sua volta “Per un pugno di dollari” con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson. Nel corso della mostra un interessante viaggio attraverso l'immaginario creativo di un artista irregolare e rivoluzionario, popolare e sperimentale, capace di rielaborare miti e sogni d'infanzia utilizzando la memoria del cinema e la libertà della fiaba, attraverso il filone cinematografico storico-mitologico, il western, per culminare con “C’era una volta in America” e con un film incompiuto dedicato alla battaglia di Leningrado, del quale rimangono, purtroppo, solo poche pagine scritte prima della sua scomparsa. Leone, infatti, non amava scrivere.

 
 Sergio Leone

Era, piuttosto, un narratore orale che sviluppava i suoi film raccontandoli agli amici, agli sceneggiatori e ai

 
 Federico Fellini con Sergio Leone

produttori ma ciò nonostante il suo lascito è enorme, un’eredità creativa di cui solo oggi si comincia a comprenderne la portata. I suoi film sono, infatti, “la Bibbia” su cui gli studenti di cinema di tutto il mondo imparano il linguaggio cinematografico, mentre molti dei registi contemporanei, da Martin Scorsese a Steven Spielberg, da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, da George Lucas a John Woo, da Clint Eastwood ad Ang Lee continuano a riconoscerne l’insegnamento e gli spunti creativi ricevuti dal suo stile cinematografico. Visitando la mostra si percepisce chiaramente come il cinema di Sergio Leone affondi le proprie radici nell’amore per i classici del passato, rivelando un gusto per l’architettura e l’arte figurativa che ritroviamo nella costruzione delle scenografie, delle inquadrature e dei campi lunghi dei paesaggi metafisici suggeriti da De Chirico. Grazie ai preziosi materiali d’archivio i visitatori entreranno nello studio del regista, dove nascevano le idee per il suo cinema, con i suoi cimeli personali e la sua libreria, per poi immergersi nei suoi film attraverso modellini,

 
 Ennio Morricone con Sergio Leone

scenografie, bozzetti, costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili e una costellazione di magnifiche fotografie di Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone a partire da C’era una volta il West. La mostra potrà essere visitata fino al 20 settembre presso lo spazio espositivo del Museo Ara Pacis di Roma. Da non perdere.

 

Per infowww.arapacis.it

 

 

 

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Last modified on Wednesday, 16 September 2020 11:25
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