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Molto sappiamo della cultura occidentale poco ancora, a parte gli addetti ai lavori, della cultura dell’Europa orientale. A parte i gradi, L.N. Tolstoj, Dostoevskij, pochi conoscono Michail Lermontov, geniale poeta russo vissuto nella regione di Penza, a circa 600 kilometri a sud-est di Mosca, nato nel 1814 e morto nel 1841 ad appena ventisei anni. Il suo villaggio, Tarkhany, antico borgo ora chiamato Lermontov in suo onore, immerso tra fitte foreste e verdi campi, piccoli fiumi cristallini e uliveti, ha ispirato al nostro grandi capolavori: "Borodino", "Patria", "Il Gladiatore Morente", poesia: "Canzone... sul mercante Kalashnikov", "Sasha," drammi: "Persone e Passioni", "L'uomo strano", "Due fratelli", romanzi " Vadim", etc. L'amore per la Russia e il popolo russo in tutte queste opere è incondizionato.
In questo antico borgo il poeta ha vissuto gran parte della sua pur breve vita e qui è la sua tomba, meta di pellegrinaggio dei tantissimi suoi estimatori. L’amore per Takrhany e i suoi dintorni ha avuto un ruolo fondamentale e lo ha segnato per tutta la vita. E’qui che per la prima volta, da bambino, scoprì il meraviglioso mondo della natura che ne rapì il cuore e la fantasia, è qui che per la prima volta conobbe le canzoni e le fiabe popolari giocando con i figli dei contadini, suoi coetanei, ed è a Takrhany che ascoltava le testimonianze che venivano dal fronte russo nella guerra contro Napoleone.
"Se Lermontov fosse vissuto più a lungo, non ci sarebbe bisogno né di me, né di Dostoevskij", disse L.N. Tolstoj.
Così il poeta descrive il mondo meraviglioso di Takrhany:"nel rumore del fiume nativo c'è qualcosa di simile a una ninna nanna, con le storie della vecchia tata...", "con la rete verde delle erbe è velato lo stagno dormiente", "il villaggio sta fumando", "si alzano le nebbie sopra i campi...", "l’arco del cielo è blu tranquillo e pulito ","la nebbia qui copre gli archi del cielo", "la steppa si estende con il velo di lilla","trepida il campo di grano ingiallito'', "ruggisce la foresta fresca con il suono del vento ","si nasconde nel giardino la prugna cremisi"," freddo silenzio delle steppe'', "faretra delle foreste sconfinate", "il silenzio dei boschi ","il cespuglio delle rose, curate nella primavera"," il mughetto d'argento ","il fumo della stoppia bruciata"," la coppia di betulle sbiancate ","la capanna coperta di paglia","la danza con il battere i piedi e i fischi "," il popolo russo, il gigante con cento braccia...".
Nel 1939, nell’antico borgo dove è vissuto, su iniziativa di alcuni estimatori è stato aperto un museo a lui dedicato che oggi fa parte del patrimonio culturale dei popoli della Federazione Russa, il Museo-riserva
La dottoressa Julia Sablina |
statale di Lermontov. In questo sono esposti i suoi oggetti personali, i quadri di Lermontov pittore e i suoi scritti originali. L'ambiente in cui è cresciuto e ha fatto le più importanti esperienze di vita che poi hanno ispirato i suoi capolavori è stato ricreato: tutto, dai giardini ai parchi classici, ristrutturati secondo le regole della vecchie masserie, ai monumenti architettonici (9 di cui 2 chiese funzionanti) restaurati in modo rigorosamente scientifico e storico. Con la mostra "live" poi, combinato di scienza e arte, si sono ricreate le usanze del XIX secolo. feste popolari, antichi cerimonie di nozze, i balli dei
Mostra fotografica del Museo-riserva Tarkhany presso il centro della cultura e delle scienze russo a Roma |
nobili, i giochi dei bambini, l' equitazione, l'andare con il calesse, in barca, il pranzo contadino e la cucina degli aristocratici, la macinazione della farina al mulino, la raccolta del miele e delle erbe medicinali e così via; viene così data al visitatore la possibilità di rivivere la realtà della provincia russa di un tempo.
La dottoressa Julia Sablina, Segretario Accademico del Museo-riserva statale di Lermontov "Tarkhany", lo scorso 2 febbraio è venuta ad inaugurare presso il centro della cultura e delle scienze russo a Roma la mostra fotografica dedicata al poeta e le finalità del museo.
Uno dei primi paesi che ha fatto conoscere ai propri lettori le opere di M.Ju. Lermontov è stata proprio l'Italia. Altamente professionali le traduzioni di D. Champolini, V. Narducci, F. Losini, V. Giusti e T. Landolfi. Tra i compositori A. Bizzelli ha messo in musica "Ninna nanna cosacca" ma molti sono gli attestati di ammirazione di altri compositori verso il grande poeta russo. Un primo film sulle opere di M.Ju. Lermontov è stato girato dal regista D. Vitrotti.