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Il Mondo Fluttuante di Hiroshige torna a Roma dove era già stato nel 2009, in un luogo diverso, le Scuderie del Quirinale, ma più o meno con la stessa estensione temporale, dal 1 marzo al 29 luglio 2018. Anche questa mostra propone soprattutto xilografie dove la natura ha il ruolo predominante.
Le pareti ci avvolgono in una atmosfera blu che cresce in intensità verso l’alto, al contrario delle stampe, dove il blu appartiene soprattutto alla terra e all’acqua, mentre i cieli hanno sfumature giallo-arancio. La nostra guida in questa immersione in un mondo altro, seppure naturale e familiare ai nostri sensi, è l’artista stesso. Il suo ritratto lo mostra sereno, in abito da monaco shintoista.
Anche l’arte occidentale conferisce alla figura dell’artista una forte connotazione spirituale, investendolo di una carica sacerdotale di messaggero e guida.
In mostra sono riportate le parole di Vincent van Gogh, che in una lettera al fratello Theo, scrive: «Studiando l’arte giapponese si vede un uomo indiscutibilmente saggio, filosofo e intelligente, che passa il suo tempo a fare che? A studiare la distanza fra la terra e la luna? No. A studiare la politica di Bismarck? No. A studiare un unico filo d’erba. Ma quest’unico filo d’erba lo conduce a disegnare tutte le piante, e poi le stagioni, e le grandi vie del paesaggio, e infine gli animali, e poi la figura umana. Così passa la sua vita e la sua vita è troppo breve per arrivare a tutto. Ma insomma, non è quasi una vera religione quella che ci insegnano questi giapponesi così semplici e che vivono in mezzo alla natura come se fossero essi stessi dei fiori? E non è possibile studiare l’arte giapponese, credo, senza diventare molto più gai e felici, e senza tornare alla nostra natura nonstante la nostra educazione e il nostro lavoro nel mondo della convenzione».
Non c’è molto da aggiungere alle parole del grande artista per quello che riguarda l’essenza delle opere in mostra, ma molto altro c’è da dire sulle singole stampe, sulla tecnica.
Sono presenti disegni preparatori destinati ad essere distrutti una volta assolta la loro funzione e invece miracolosamente sopravvissuti. Ci mostrano in modo più diretto la mano di Hiroshige, che, nella stampa, risulta mediata dall’opera dell’intagliatore della matrice di legno. Il formato ha anche grande importanza e le opere erano parte di pubblicazioni. Illustrazioni di viaggi, panorami e temi cari alla società e alla cultura dell’epoca. La scrittura calligrafica accompagna le linee del disegno, riporta titoli e, a volte, piccoli componimenti poetici.
Le immagini raccontano leggende, tradizioni e storie. Attraverso gli occhi ci arriva il silenzio del paesaggio ovattato sotto la neve di sera o le raffiche della pioggia battente o le voci del mercato. Ma anche gli odori e i sapori, tutti i sensi sono sollecitati e rievocati dalle e nelle immagini.
La collaborazione dell’Istituto Giapponese di Cultura offre un programma di incontri, conferenze, laboratori e attività culturali di approfondimento.
La brochure della mostra, una volta dispiegata, diventa un piccolo poster. Nel bookshop pubblicazioni e gadgets sono tentazioni a cui è difficile resistere.
Hiroshige
Visioni dal Giappone
1 marzo-29 luglio 2018
Roma, Scuderie del Quirinale
Orari: da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00
venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
Ingresso: intero 15,00€.
Ridotto 13,00€.
Info: https://www.scuderiequirinale.it/mostra/hiroshige-visioni-dal-giappone-roma
Catalogo: Skira