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Leonardo da Vinci, S. Girolamo penitente, 1482 ca., |
Mentre per volere di papa Giulio II della Rovere Michelangelo stava affrescando la volta della Cappella Sistina (1508-1512), Raffaello stava decorando le stanze dell’appartamento papale (1508-1517) e Bramante, a partire dal 1506, stava contemporaneamente distruggendo la vecchia e costruendo la nuova basilica di S. Pietro, a Roma, c’era anche Leonardo.
Documentazione figurativa di tutte queste presenze e accadimenti, è l’istantanea ideale che Raffaello ha scattato, tramandandoci i ritratti dei protagonisti nell’affresco della Scuola di Atene nella Stanza della Segnatura, la più importante delle Stanze di Raffaello in Vaticano. Proprio nel centro dello schieramento dei filosofi, Platone, il dito puntato verso il mondo delle Idee e il Timeo nell’altra mano, tradizione vuole, che abbia il volto di Leonardo.
Un documento dell’Archivio Storico della Fabbrica di S. Pietro certifica la presenza del maestro, chiamato in Vaticano, più come ingenere e scienziato, che come artista, proprio per la costruzione della basilica.
Tale documento, è esposto presso il Braccio di Carlomagno, terminazione di una delle ali del Colonnato berniniano, insieme al S. Girolamo penitente di Leonardo.
In occasione delle celebrazioni dei cinquecento anni dalla morte del genio del Rinascimento, l’unica opera di Leonardo nelle collezioni dei Musei Vaticani, solitamente esposta nella Pinacoteca, è offerta gratuitamente alla fruizione dei visitatori, turisti e pellegrini.
Il percorso ha inizio con i pannelli che riportano la biografia dell’artista, da una parte la cronologia, dall’altra la versione del Vasari.
In una teca il documento della Fabbrica di S. Pietro, dall’altra il video realizzato dai Musei Vaticani, che racconta la presenza di Leonardo a Roma e, in particolare, in Vaticano.
Si affrontano poi i pannelli che narrano la storia e le vicissitudini dell’opera: una vita avventurosa e ancora enigmatica, per quello che riguarda la committenza e, soprattutto, la datazione certa.
Quindi le indagini, scientifiche e di restauro, ma anche iconografiche, tecniche e stilistiche. Il non finito, lo sfumato, la ricerca naturalistica nel paesaggio, ma anche nelle dissezioni anatomiche, tutto emerge in questa singola opera, che richiama per analogia gli altri capolavori del maestro. Infine, un pannello è dedicato a S. Girolamo, le notizie sul padre della Chiesa, vengono dalla voce autorevole di Bendetto XVI, tratte da due testi delle consuete udienze del mercoledì, del 7 e del 14 novembre del 2007.
La mostra in Vaticano può fare da prologo o completamento a Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza, in corso, sempre a Roma, alle Scuderie del Quirinale. Anche in questo caso, come è stato per la chiamata di Leonardo in Vaticano, non è all’artista che ci si rivolge, quanto all’ingegnere e allo scienziato.
Leonardo da Vinci, studio di due mortai che lanciano proiettili esplosivi, 1485. Codice Atlantico f.33r. Milano Veneranda Biblioteca Ambrosiana. |
L’esposizione è incentrata sulle riproduzioni delle macchine inventate dal genio toscano, provenienti dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia «Leonardo da Vinci» di Milano. L’originalità della mostra, non è tanto nell’esposizione delle macchine, per quanto in relazione con i disegni del maestro conservati nel Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana, pure presentati al pubblico, quanto nel tentativo di ricostruzione di una possibile biblioteca a lui appartenuta. Oltre ai dieci fogli del Codice Atlantico è presente l’unico libro con annotazioni autografe dell’artista, il Trattato di Architettura di Francesco di Giorgio Martini della Biblioteca Laurenziana.
È proprio ai manoscritti e agli stampati che è affidato il compito di ricostruire l’ambiente culturale dell’epoca. I temi del dibattito culturale, non ancora settorializzati, ma in dialogo profiquo tra discipline differenti e, seppure disparate, non così lontane e separate, emergono e si dipanano lungo l’esposizione, che segue anche la periodizzazione biografica.
La prima sezione è dedicata agli ingegneri toscani sulla cui professionalità e maestria Leonardo si è formato.
Segue lo studio dell’Antico e Leonardo è già a Milano, siamo nel 1482. Il dibattito tra pianta centrale e pianta a croce latina nell’architettura delle chiese e la sovrapposizione-combinazione delle due, lo porterà a Roma per la nuova S. Pietro.
Quindi l’invenzione della prospettiva. Poi la sezione delle città ideali e vie d’acqua. Tra i manufatti che più attirano l’attenzione, i portelli originali della chiusa di S. Marco del Naviglio di Milano, ancora in uso fino al 1929. I teatri di macchine poi ci conducono nel mondo dello spettacolo con gli apparati scenici.
Quindi la parte dedicata alla biblioteca di Leonardo, seguita dall’arte della guerra. La mano felice del maestro rende quasi leggiadre queste macchine da distruzione, come nel disegno dal Codice Atlantico, Studio di due mortai che lanciano proiettili esplosivi del 1485. Le macchine da offesa lasciano poi il campo a quelle dal fascino avveniristico e visionario del volo.
La mostra si chiude con la sezione dedicata al mito di Leonardo che continua ad affascinare ed ispirare, così che queste celebrazioni del Cinquecentenario della morte, ce lo fanno sentire quanto mai vivo e presente.
Approfondimenti sono previsti dalla programmazione degli incontri Leonardo in città che vedrà protagonisti gli studiosi specialisti di Leonardo come Pietro Marani e Martin Kemp.
Accompagna la mostra il catalogo edito da arte’m l’Erma di Bretschneider. La bellezza di manoscritti e stampati, solitamente tesori poco visibili in mostra, sia per la scarsa conoscenza, legata anche alla giovinezza della codicologia, disciplina che studia l’aspetto materiale di tali opere, sia per la fragilità e conservazione delle stesse, è esaltata dalle foto a piena pagina. Le didascalie sono generose e puntuali, anche e soprattutto quelle riguardanti manoscritti e stampati, dove è riportata oltre agli incipit e la presenza di fogli di guardia, anche la bibliografia di riferimento, come la descrizione codicologica prevede e vuole.
Leonardo.
Il S. Girolamo dei Musei Vaticani
22 marzo-22 giugno 2019
Città del Vaticano, Piazza S. Pietro, Braccio di Carlomagno
Ingresso gratuito
Orari: Lunedì, martedi, giovedì, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 18.00
Mercoledì dalle 13.30 alle 18.00
Domenica chiuso
Info: www.museivaticani.va
Leonardo da Vinci.
La scienza prima della scienza
13 marzo-30 giugno 2019
Roma, Scuderie del Quirinale
Ingresso intero €.15,00
Orari: da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00
Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
Info: www.scuderiedelquirinale.it
Catalogo arte’m l’Erma di Bretschneider €.35,00
Elena Sidoni