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Roma in pillole - I leggendari sette colli di Roma … ma sono proprio sette?

By Simona Perazzini December 06, 2020 4491

La ondulata morfologia del territorio romano, avvenuta nell’ultimo milione di anni, è stata determinata dall’attività della tettonica, proveniente dall’apparato vulcanico dei monti Sabatini a nord-ovest e dei Colli Albani a sud -est.

Tuttavia sono state le diverse oscillazioni del livello del mare, scandite nelle diverse epoche glaciali, insieme alla presenza dei corsi d’acqua che la percorrevano, che esercitando l’alternanza sedimentaria ed erosiva ne hanno disegnato il suo dolce collinare andamento, che non supera quasi mai i 50 mt lm., conformato essenzialmente da tufo ed argilla.

 

Andamento comodo, fertilità delle terre, presenza di acqua anche navigabile, vicinanza al mare, clima mite, va da se, che da sempre hanno reso comoda l’antropizzazione.

Va da se che Roma si fondò proprio qui!... 

Si ma come e dove esattamente?

E come erano formate queste alture ? Ma perché il numero sette?

…tra leggenda e storia …

I primi insediamenti nella fase 900 a.C. - 770a.C erano diffusi su villaggi a spazi aperti adibiti a pascolo e all’agricoltura, sulle pendici perlopiù del Palatino e del Campidoglio, ma anche nella piana del Velabro

Tuttavia la difesa primitiva era affidata alla conformazione orografica del territorio, quindi   il leggendario solco di Romolo della  “Roma quadrata “ per la forma vagamente trapezoidale del Palatino, attestata proprio sulla sommità del colle , ci riporta ad un tracciato di confine verosimile, una sorta di recinto sacro il “pomerium”,   nel centro del quale secondo Festo e Properzio vi era scavata una fossa sacrificale il “mundus” , dove venivano interrati simboli religiosi che avrebbero dovuto assicurare alla futura città benessere, prosperità, pace e giustizia.

La fondazione di una città infatti sia latina sia etrusca, seguiva un complesso insieme di solenni cerimonie e suggestivi riti .

Innanzitutto un sacerdote, “l'àugureprovvedeva a conoscere gli “auspici,” ovvero la divinazione tratta dal volo e dal canto degli uccelli.

Una volta espresso il vaticinio favorevole, si procedeva a scavare una fossa circolare nel punto ove le due strade principali “cardo e decumano” si incontravano formando un angolo retto :il “mundus”. Il fondatore vi gettava una zolla della terra di provenienza , seguito dalla stessa azione dai patres familia

Finalmente si tracciava il solco di confine, al quale si aggiungeva un secondo solco parallelo.

La fascia di terra compresa fra i due solchi era il “pomerium”.

In questo spazio territoriale, considerato sacro, sacerdoti isolavano ogni sorta di avversità e sciagura potesse abbattersi sulla città e sulla sua popolazione ed era alienato da ogni tipo di attività, compresa quella del semplice passaggio.

Era quindi per tale ragione, ovvero per evitare di infrangere i divieti rispettandone la divinità, che nei tempi successivi, proprio su questi solchi, venivano erette le mura di recinzione. Spesso all'esterno del muro veniva anche scavato un fossato, tale da rendere quanto meno difficoltoso l'avvicinamento nemico, sui lati non difesi naturalmente.

Nascevano così le “urbes”, chiamate così perché consacrate dagli dei.

A differenza delle città fortificate prive di un confine sacro che erano invece le “oppidi”.

Verosimilmente quindi la tradizione ci riporta ad una origine della “Roma Quadrata” di Romolo, secondo le usanze riportate dall’archeologia storica.                                    Sorta dunque nell’VIII° sec. a.C., Roma era cinta da mura e fossato con tre porte, dove il primitivo muro si suppone sia stato costruito a cavallo fra le alture del Germalo e del Palatino, alla base del quale sorgeva il Lupercale, ovvero la grotta, dove la leggenda ci narra, Faustolo aveva trovato i gemelli Romolo e Remo

 Alla fondazione della  “Roma Quadrata” seguiva  il Septimontium, che come ci riporta Varrone , era così denominato dal numero dei monti che lo costituivano , legato all’estensione degli insediamenti delle circostanti popolazioni.

Cominciava così la tradizione che identificherà nel numero sette i colli di Roma.

Nella lista più arcaica delle alture compaiono solo le selle che costituiranno in seguito il Palatino e l’Esquilino oltre al singolo Celio.

- il mons Palatium

- il mons Germalus o Cermalus - Germalo

- la Velia,

- il mons Fagutal                                                            
- il mons Oppius
- il mons Cispius
- il mons Caelius o Querquetulanus

- la Subura che non era un mons ma la pianura di collegamento

Bisognerà arrivare a Plutarco e Cicerone per le acquisizioni delle rimanenti alture .

E troviamo la lista a tutti conosciuta.

- l'Aventino          
- il Campidoglio
 
- il Celio
- l'Esquilino
- il Palatino
- Quirinale
- il Viminale


Nel periodo imperiale la città continuava ad espandersi, quindi ai 7 colli si aggiunsero il Vaticano mons Vaticanus ed il Gianicolo mons Ianiculum

Non erano più 7!.... ed allora come mantenere il numero magico per eccellenza?

Semplice ai tempi di Costantino i sette colli erano nuovamente cambiati ….

- il Palatino, ,
- il Germalo,
- la Velia
- l'Esquilino
- il Vaticano

- il Gianicolo

- la Suburra

Ed allora quanti erano veramente questi colli ?...

Illustriamoli e contiamoli una volta per tutte……chissà se ne veniamo a capo!

Il Colle Palatino comprendeva le tre alture :

del Palatino propriamente detto , del Germalo , della Velia.

Il Colle Aventino comprendeva le due alture:

dell'Aventino Maggiore e dell' Aventino Minore o collina San Saba.

Il Colle Esquilino comprendeva le tre alture :

del colle Oppio, del  Cispio , del  Fagutale, della  zona delle Carinae, della Velia scomparsa che collegava il colle Esquilino al Palatino.

Il Colle Quirinale  comprendeva le quattro alture:

del Colle Quirinale propriamente detto , del colle Latiaris, del colle Mucialis e colle Salutaris.

Colle Campidoglio  con le tre alture :

del  colle Capitolino , della sella  Asylum, della Arx Capitolina, della Rupe Tarpea,

Colle Viminale : con l'altura del colle Viminale
Colle Celio: con l'altura del colle Celio

Vi era un ulteriore sella, che collegava il colle Campidoglio al colle Quirinale.

Veniva completamente sbancata per l'edificazione del complesso del Foro di Traiano.

La stessa Colonna di Traiano, mostrerebbe l’altezza originaria dell’altura rasa al suolo….

Allora questi colli sono 18 forse 19…..ma anche di più ….

come la mettiamo infatti con il Gianicolo e il Vaticano ? ….

Beh! … ma sono al di là del Tevere….

D’accordo, ed il Pincio? Ma è fuori dal sacro pomerio …si, però comunque entro le mura

Per non parlare per quei monti di terreno di riporto e da discarica: Monte Citorio e Monte Testaccio…. Ok …. questi non sono naturali…. tuttavia ci sono….

E allora quanti sono questi colli?

I colli di Roma non erano e non sono mai stati soltanto sette…..

Di certo il numero sancito dalla tradizione è basato più sul suo valore sacro che sulla realtà.

Il "sette", era un numero magico per Roma, una sorta di perfezione che emergeva dal caos, una costante del 7 nella tradizione, nella storia e nella cultura della Città Eterna, perché: 

7 erano i Re di Roma,

7 i Magistrati incaricati nella distribuzione delle Terre,

7 le Coorti dei Vigiles,

7 i septemviri epulones

7 i Colossi (Apollo sul Campidoglio, Giove in Campo Marzio, Apollo nella biblioteca di Augusto, altri due Giove in Campidoglio, Nerone nel Colosseo e Domiziano nel Foro Romano.)

7 le Cose fatali dalle quali dipendevano le sorti di Roma ( l’Ago di Cibele, la Quadriga dei Vejenti, le Ceneri di Oreste, lo Scettro di Priamo, il Velo d’Ilione, il Palladio e gli Ancili)
7 le lucerne dell'Arco di Tito,

7 le meraviglie di Roma narrate da Polemio Silvio nel "Laterculus".

I COLLI NON POTEVANO CHE ESSERE SETTE…..

E 7 SIANO!...   Noi li amiamo così!....

con un famoso passo di Tito Livio: (ab urbe condita , V, 54)

Non senza motivo gli dèi e gli uomini scelsero questo luogo per fondare la Città: colli oltremodo salubri, un fiume comodo attraverso il quale trasportare i prodotti dell’interno e ricevere i rifornimenti marittimi; un luogo vicino al mare quanto basta per sfruttarne le opportunità ma non esposto ai pericoli delle flotte straniere per l’eccessiva vicinanza al centro dell’Italia, adattissimo per l’incremento della città; la stessa grandezza di quest’ultima ne è la prova“.

…..vi do appuntamento ai prossimi racconti , dove vi porterò su ciascun colle per scoprirne, storia, misteri, segreti e leggende …………………..

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Last modified on Sunday, 06 December 2020 22:08
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