L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Nathaly Caldonazzo, ex modella e ballerina anche nel corpo di ballo della Rai, show girl, prima donna in numerosi programmi televisivi fra i quali Fantastico 10 e il Bagaglino; attrice di cinema, televisione e attrice di teatro con parti da protagonista, testimonial di brand, soubrette, conduttrice di alcuni programmi in prima serata nei quali viene sottolineata la sua spontaneità, preparazione, e professionalità. Potremmo continuare ancora molto nel descrivere la lunga strada professionale di Nathaly ma preferiamo chiedere a lei direttamente -
D -Nathaly, vuoi raccontarci il tuo primo impatto nel mondo artistico? cosa ricordi di quei momenti?
R-Sono una che non ama ricordare ma sempre andare avanti. Ricordo tanta fatica, una strada veramente difficoltosa. Riflettevo proprio oggi su questo: strada faticosa e, a volte, neanche troppo piacevole. Fatta di cose che avrei potuto svolgere in maniera migliore. Avrei sicuramente potuto fare di più ... il problema forse è anche a causa del mio carattere; sono una che si è sempre troppo affidata al destino, non sono mai andata a cercare niente, col risultato che mi sono sempre fatta un gran mazzo e non mi è mai stato regalato nulla. Ecco, su questo devo essere sincera: i regali, quelli giusti, devono ancora arrivarmi.
D- Hai partecipato a moltissime esperienze lavorative in vari settori: Ballo, televisione, cinema e teatro. Puoi esprimerci le tue esperienze, le difficoltà, le diverse sensazioni, le emozioni e quale di questi settori lavorativi ti è particolarmente congeniale e perché?
R-Tutto mi è servito nella vita, tutte le fatiche, tutte le lezioni, tutte le non lezioni, le critiche le cose belle e le cose brutte. Io credo che ognuno di noi poi alla fine è il risultato di quello che ha vissuto e il risultato di quella che sono diventata adesso, mi soddisfa, mi piace. È un discorso un po' lungo... diciamo che oggi mi trovo bene in qualunque tipo di settore artistico tra cinema, televisione e teatro, anche se sono impegni completamente differenti fra di loro.
D- Il teatro indubbiamente è quella branca artistica che porta a una grande concentrazione e preparazione non indifferente dal momento che la diretta "attore e pubblico" si snoda in empatia immediata. Quanto ti coinvolge esprimere l'interiorità del personaggio che vai a presentare al pubblico? Qual è stato il personaggio che hai amato di più e perché?
R- Rimango concentrata su ciò che devo fare, perché è quello che mi si richiede: concentrazione. Basta veramente un attimo di distrazione, che può essere un pensiero, il trillo di un telefonino che sei già fuori. Ecco, ci vuole concentrazione. Uno dei personaggi che ho amato e che amo è Sunshine; non si finisce mai di costruire, di creare, a cui si possono dare tantissime sfumature. Proprio questo è interessante di questo mestiere, la continua ricerca, il continuo mettere mano su te stessa e cesellarti in vista del personaggio che ti si richiede. Per lo stesso motivo, un altro personaggio che ho amato molto è la Bisbetica domata.
D- Una decina di anni fa, hai scoperto anche la passione della pittura stile pop art. Ciò deduce un estro maggiore anche a livello intellettivo grazie alla creatività che il pittore naturalmente possiede. Hai fatto mostre personali? quanto ti regala emotivamente questa forma d'arte?
R- Sì, è diventato anche questo parte integrante della mia vita. Soprattutto in fase lockdown è stata un po' una salvezza perché ho intensificato molto il lavoro. Le mie creazioni artistiche sono molto materiche: mi sono messa lì ed ho iniziato a dilettarmi con la materia e a sperimentare tanto. Anche questo è un lavoro fatto di continua ricerca, un continuo collaudare, mettersi alla prova, cambiare rotta, cambiare direzione. Direi che è anche terapeutico... e sicuramente c'è, come tutte le forme d'arte, una grande sorta di magia che non può che fare bene. Certamente le attività artistiche più difficili e d'impegno, restano il teatro e la pittura.
Adesso è tutto molto più immediato: il cinema, i social. Il cinema soprattutto sembra una cosa antica ormai.
Ed è anche per questo che non m' interessa minimamente il tipo di arte digitale che adesso va molto di moda. A me un quadro piace sentirlo con le dita, io devo capire, devo vedere, deve essere un trionfo di emozioni, di tatto, di vista, di odore anche, perché no?
D- Hai partecipato fra le tante cose anche ad alcuni reality show. Quanto ti è servito come esperienza emozionale?
R-I reality show sono stati tre esperienze, una diversa dall'altra... parlo dell'Isola dei Famosi, Temptation Island e GF vip. Tre esperienze molto impegnative in tutti i sensi, sia emotivamente che fisicamente. Sono esperienze che sicuramente io consiglio perché ti lasciano comunque qualcosa, e insegnano alcune cose di te agli altri, inoltre ti fanno intuire molto sulle persone; soprattutto ti fanno capire che non ti sbagliavi.
D-Adesso Nathaly, come ad ogni mia intervista, lascio uno spazio libero dove puoi esprimere in libertà ogni tuo pensiero, sia questo sul lato professionale, sia per quanto riguarda ogni aspetto della vita.
R- Io penso sempre di essere Alice in Wonderland e di capitare, di scivolare dentro a tante situazioni, dentro le storie, le cose e mi piace viverla così la vita: al momento.
Ti ringrazio di cuore per la tua gentilezza nel rispondere alle mie domande. Ti auguro un buon cammino e cose belle.