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Nela serata del 27 settembre scorso, presso al Grand Hotel Gianicolo di Roma, gli “Amici della Grande Russia” hanno rinnovato la memoria per il pensiero di Alexander Pushkin, importantissimo esponente della cultura russa.
L'evento ha avuto lo scopo di estendere ad un più vasto numero di romani la conoscenza delle attività dell'associazione culturale e apartitica dell’associazione fondata dalla D.ssa Yulia Bazarova e dal. Dott. Paolo Dragonetti De Torres Rutili. Maggiori informazioni sul sito istituzionale www.amicidellagranderussia.com. “Arte, bellezza e tradizioni” gli scopi. Un tuffo della cultura russa in quella italiana. I contenuti culturali, di tutto rispetto, sono stati equamente distribuiti fra canto e recitazione poetica. Il programma della manifestazione ha visto l’eccellente performance della soprano barocca Marianna Ivashchenko con i brani musicali: Rimskij-Korsakov. Elegia, Kjui. La statua di Tsarskoje Selo, Rachmaninov. Non cantare, o bella, davanti a me, Glinka. Ricordo il magico istante, Čajkovskij. La scena finale della lettera di Tatiana, e l’ omaggio finale all'Italia con l’aria "O mio babbino caro" tratta dall’opera “Gianni Schicchi” di Puccini, tutto all'insegna della interculturalità.
Tra un pezzo musicale e l'altro si sono alternati amici amanti della cultura russa che hanno letto, sia in russo che nella traduzione italiana, diverse poesie e brevi brani di prosa composti da Pushkin.
Sul podio lettori e lettrici: Elena Litasova, Manlio Lo Presti – Strofe 4, 5 e 6 del poema “Eugenio Oneghin”, Marzia Sorbia - “Rinascita”, Franco Nicoletti che ha presentato la vita di A. Pushkin, l’avv. Maddalena C. del Re- “Terra e il Mare”, Anna Gentilini e Giuseppe Cerasari - “Autunno” tradotto da Annalisa Alleva.
La lettura dei brani dell’opera del grande poeta e scrittore nazionale russo è collaterale al Premio internazionale Pushkin, quest’anno giunto alla sua VI Edizione.