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“Niente è come appare” al Palazzo Ducale di Massa dove, fino al 6 novembre, espongono Bertozzi & Casoni. Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961), artisti di fama internazionale portano avanti da tempo una ricerca finalizzata a riposizionare l’utilizzo della ceramica dandogli pari dignità degli altri mezzi espressivi utilizzati nell’arte contemporanea. Le loro opere, per autorevolezza esecutiva e ideativa, non temono, infatti, confronti né con le sofisticate esperienze contemporanee né con l’antico, utilizzando un linguaggio definito “pop concettuale”. Le mostra che fa parte del ciclo “Oltre l’immagine” organizzate dall’Associazione Quattro Coronati e dal Comune di Massa e curate da Mauro Daniele Lucchesi, presenta una serie di sculture realizzate in ceramica e maiolica in cui i due artisti riproducono con straordinaria abilità tecnica, acquisita in oltre trent’anni di “mestiere”, così com’era uso dire nelle botteghe rinascimentali, oggetti di utilizzo comune poi abbandonati ( bidoni per l’olio combustibile, cestini dei rifiuti, “sparecchiature”, scatole di detersivo), ai quali aggiungono animali bellissimi e coloratissimi ( pappagalli , coccinelle, camaleonti, iguane, ecc.). La bellezza della natura interagisce e, in qualche modo, assorbe e fa suoi i rifiuti dell’uomo, ne stravolge la percezione visiva eliminando il confine tra ciò che viene considerato bello, secondo i normali canoni della bellezza, e ciò che è considerato “spazzatura” e quindi brutto portando così a soluzioni creative che vanno “oltre l’immagine”. Bertozzi & Casoni, maestri indiscussi e consacrati, fin dagli anni Novanta hanno riscosso il consenso di critici d’arte contemporanea e l’interesse di gallerie d’arte nazionali e internazionali, di musei e collezionisti d’arte. Nel 2009 i loro lavori sono stati esposti al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, nel 2010 alla All Visual Arts di Londra, alla Galleria Sperone Westwater di New York e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, nel 2013 al Museum Beelden aan Zee all’Aia, alla Galleria Beck Eggeling di Düsseldorf e nelle sale monumentali di Palazzo Te a Mantova, nel 2016 alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo