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I Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022 inizieranno ufficialmente il 4 febbraio 2022, anche se ci saranno competizioni già due giorni prima della Cerimonia di Apertura. I Giochi termineranno con la Cerimonia di Chiusura, prevista per il 20 febbraio 2022.
Il 1° febbraio è il Capodanno cinese e inizia l’anno della Tigre. Secondo il calendario cinese, ad ogni anno corrisponde un animale dello zodiaco cinese, seguendo un ciclo di 12 anni; ciò significa che l'anno cinese della Tigre, per esempio, si ripete ogni 12 anni. 1926, 1938, 1950, 1962, 1974, 1986, 1998, 2010 sono stati tutti anni della Tigre.
Il periodo di festa dura 16 giorni, comincia dalla vigilia del Capodanno e termina con la Festa delle Lanterne. Per il Capodanno tradizionale i cinesi hanno 7 giorni di vacanza, dalla vigilia fino al sesto giorno del primo mese lunare, le scuole e alcune fabbriche invece chiudono per tutta la durata del periodo. Questo avrebbe consentito ai cinesi della regione di svolgimento dei giochi di assistere alle gare. Il condizionale utilizzato non è casuale perché’ la Cina Popolare e i giochi invernali tanto voluti sono, oramai certo, vittime dalla pandemia che è nata proprio in Cina Popolare e precisamente con gli errori compiuti a Wuhan.
Pechino afferma che sta adottando tutte le misure di sicurezza necessarie per contrastare il coronavirus per le Olimpiadi invernali del 2022 e che la Cina Popolare sta facendo di tutto per tenere il virus lontano dal suo territorio e dalla zona interessata alle competizioni. Questo compreso il fatto che gli spettatori stranieri saranno esclusi dagli spalti e che i biglietti non saranno venduti al grande pubblico. Quindi, gruppi di spettatori locali saranno “invitati” ad assistere alle competizioni e dovranno osservare rigide misure di prevenzione Covid “prima, durante e dopo la loro presenza agli eventi dei Giochi” e, inoltre, treni ad alta velocità viaggeranno all'interno di un sistema di “trasporto chiuso” per le Olimpiadi.
In questi giorni viene “consigliato” di non recarsi nella capitale, Pechino, e possibilmente anche nelle restanti regioni della vasta Cina Popolare. Una capillare organizzazione mantiene anche i rappresentanti dei media, gli atleti e gli osservatori in tre bolle distinte, con regole che avvisano che chiunque entri in queste bolle deve essere completamente vaccinato o trascorrere 21 giorni in quarantena.
Il test Covid viene effettuato quotidianamente e le mascherine sono obbligatorie in ogni momento. In pratica nessuno può lasciare le bolle, ed i partecipanti alle Olimpiadi provenienti dall’estero entreranno in una bolla all'arrivo in Cina Popolare e vi rimarranno fino a quando non lasceranno il paese.
Il rigido sistema di sicurezza pandemico prevede che anche gli operatori di supporto locali, inclusi volontari, cuochi e autisti, facciano parte di una bolla sigillata e non abbiano alcun contatto fisico con il mondo esterno, nemmeno con le loro stesse famiglie. Questo sistema si applichera’ non solo agli alloggi, agli ospedali e ai luoghi destinati a essere interessati dalle attività delle Olimpiadi, ma anche ai collegamenti di trasporto. Sono stati previsti aeroporti a “circuito chiuso” e sistemi ferroviari ad alta velocità (dato che la maggior parte delle sedi principali di gara si trova al di fuori di Pechino).
Tutti i veicoli designati per il personale olimpico sono etichettati con uno speciale segno rosso sulla parte anteriore e le autorità stradali locali hanno persino, curiosamente, consigliato al pubblico di "evitare il contatto" in caso di incidente stradale con loro.
I rifiuti saranno conservati in siti di stoccaggio temporaneo, per prevenire infezioni.
Per completare la cerniera di sicurezza, come accennato in precedenza, i viaggi in entrata e in uscita dalla Cina Popolare sono severamente limitati per gli stranieri e, come dall'inizio della pandemia, ci sono state restrizioni ai movimenti interni, tanto è vero che tutti i viaggiatori dall'estero che hanno il permesso di entrare in Cina Popolare vengono sottoposti a screening all'arrivo e inviati agli hotel designati dal governo per una quarantena obbligatoria di almeno due settimane.
Come in quasi tutto il mond, tutti i passeggeri internazionali devono sottoporsi a controlli della temperatura prima di sbarcare nella maggior parte delle città, e ciò è seguito da altri sette giorni di quarantena in hotel o in casa, quindi un periodo di monitoraggio di sette giorni in cui è vietata la “mescolanza sociale” ed è richiesta una regolare segnalazione alle autorità sanitarie locali.
Il governo ha smesso di rilasciare e rinnovare i passaporti per "scopi non urgenti" ai propri cittadini sia in patria sia all'estero, per ridurre ulteriormente i viaggi internazionali ma avvengono anche severi controlli sugli spostamenti tra le città cinesi (e talvolta tra i singoli quartieri) con ulteriori periodi obbligatori di autoisolamento per coloro che sono autorizzati a viaggiare (con l'avvicinarsi dei giochi, la Cina Popolare ha “bloccato” alcune città in cui sono stati rilevati casi).
Altre misure prevedono che da alcune aree o città le persone possano partire solo per "questioni urgenti" (come andare in ospedale), sono state aumentate anche le misure di sorveglianza da parte della polizia (con severe sanzioni per chi infrange le regole) e i residenti possono essere allontanati dalle loro case con breve preavviso e mandati in strutture di quarantena se vengono rilevate infezioni durante una campagna di test di massa. Tutte le attività non essenziali possono essere chiuse comprese le scuole e sospesi i trasporti pubblici, vietata la circolazione di quasi tutti i veicoli.
Nel periodo pandemico, a prima vista, la Cina Popolare sostiene di aver avuto un notevole successo nel contenere il virus “partito” dalla città di Wuhan. Dalla fine del 2019 Pechino ha “fatto sapere” di avere contato poco più di 4.600 morti per Covid ( si tratta di circa tre decessi per milione di persone, rispetto, ad esempio, ai 2.500 decessi per milione negli Stati Uniti).
Sono emersi grossi dubbi circa l'accuratezza e la veridicità dei dati ufficiali, ma sembra chiaro che sia i tassi di infezione sia quelli di mortalità sono bassi rispetto a quanto reso noto da altri paesi e soprattutto va evidenziato che la Commissione sanitaria nazionale cinese afferma che l'85% della sua popolazione è ora completamente vaccinata.
Nonostante quanto precede, la Cina Popolare per salvare le “sue Olimpiadi” si è vista costretta a implementare una politica zero-Covid indipendentemente dai costi per le libertà personali e per l'economia. Altri paesi dell’ area del Pacifico, come Australia, Nuova Zelanda e Singapore, hanno modificato la loro stretta aderenza allo zero Covid nell'ultima parte del 2021. La variante Delta stava comunque prendendo piede e anche questi paesi sono riusciti a far aumentare i loro tassi di vaccinazione.
In questi tre paesi i casi sono poi aumentati ma la speranza è che una vaccinazione sufficientemente capillare mantenga malattie e decessi gravi a livelli gestibili.
Nel caso della Cina Popolare, da notizie di stampa estera, sembrerebbe che potrebbero insorgere preoccupazioni in merito alla possibilità che il paese possa essere a rischio di epidemie diffuse se i suoi severi controlli venissero revocati troppo rapidamente.
In conclusione, per ora e con grandi costrizioni per la popolazione l’anno della Tigre iniziera’ con le Olimpiadi Invernali “ridimensionate” perché’ senza, o quasi senza, pubblico.
Come recita la popolarissima “rivisitazione” della frase di Dante Alighieri : “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”!