L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

 Intelligenza artificiale, ARTE e VALORI SPIRITUALI

 Il salotto di Cadmo e Armonia è un salotto letterario, Romano, guidato dalla bravissima Carlotta Gherardini, tra i saalotti uno dei più prestigiosi e interessanti, presenta libri, presenta attività artistiche e soprattutto chiama a  dibattere personaggi di alta qualità. È quindi un grande occasione di confronto culturale.

Non sorprende quindi che proprio lì si è svolto il dibattito sulle intelligenze artificiali (al plurale)  prendendo spunto dal libro dell'avvocato Fabrizio Abbate, presidente del Salotto dell'intelligenza artificiale di Enia (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale), che ha un titolo emblematico: Extra Fallaces .

Il libro è stato presentato a Spoleto dall’associazione #spoletofestivalfriends guidata da Ada Urbani ( nel quadro del festival di Spoleto)  in un evento molto prestigioso che ha visto la partecipazione di relatori di grande competenza e chiara fama, quali padre Benanti esperto IA dell’ONU, Valeria Lazzaroli presidente dell’ENIA e Luciano Tarantino, vice presidente ENIA, del direttore dei musei dell’Umbria dr. D’Orazio, dal dr. Spanò e naturalmente dell’autore del libro avv. fabrizio Abbate.

Il titolo del libro richiama la frase che nel Cappella Sistina viene detta all'inizio di un conclave (la frase è extra omnes ) ma nel libro dell’avv. Abbate la frase ( modificata) è invece  una parola d'ordine che, proprio nella Cappella Sistina, dove si svolge la scena finale emblematica del giallo, consente alla eroina del libro (Astrolìa) di capire che c'è qualcosa che non funziona.

Perché ci sono i Fallaces che si nascondono mescolati tra i presenti, ma chi sono questi fallaces?

Appena Astrolìa pronuncia la frase (che è appunto una parola d’ordine) avvengono tutta una serie di conseguenze impreviste e sorprendenti che spiegano il giallo e i suoi misteri.

Il libro presentato a Spoleto (durante il festival dei due mondi in una cornice prestigiosa) ha dato avvio ad un dibattito su IA e ARTE, che adesso prosegue nel salotto di Carlotta Gherardini e  interessa tutti gli artisti, i creativi e gli intellettuali, anche  perché segna l’ inizio della collaborazione tra questo salotto letterario, che è tra i più importanti e interessanti di Roma, con il salotto dell'intelligenza artificiale di Enia (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale).

 Enia, lo ricordiamo per i lettori, è uno dei più dinamici e qualificati organismi  nel campo dello studio e della valutazione dell'intelligenza artificiale.

L’occasione è molto importante perché avvia una riflessione su cosa sono le intelligenze artificiali (al plurale) e quanto ad esse è applicabile il criterio dell'etica.

 (da sin.) Luciano Tarantino, vice presidente ENIA,  Valeria Lazzaroli presidente ENIA,
Padre Benanti esperto ONU di intelligenza artificiale, Fabrizio Abbate autore del libro
Extra Fallaces sull’IA 

Tutti sembrano d'accordo sul fatto che bisogna applicare l'etica anzi l’algoretica (secondo la definizione  molto appropriata ed interessante di padre Benanti) all'intelligenza artificiale, però  ci si divide sul come fare. Infatti sorgono 2 problemi: in primo luogo occorre definire come si applica e a chi si applica l'etica dell'intelligenza artificiale.

Finché l'intelligenza artificiale rimane in mano a pochi grandi player, i grandi oligopoli, è difficile  applicare a loro l'etica  in quanto si ritengono superiori a tutti, persino all’etica stessa; ritengono cioè di poter dettare loro l ‘etica e imporla a tutti con la forza dei soldi e dei sistemi incontrollati che tali player dominano. Importante quindi DEFINIRE cosa intenda ciascuno per etica per superare questa babele.

Gli oligopoli sostengono una (falsa) etica  cosiddetta politicamente corretta (meglio definita etica woke), un’etica fittizia depurata dalle cose che danno fastidio a certi livelli di potere.

L’etica dei Superricchi  è semplice e chiara perché discrimina chi non ha soldi abbastanza per pagare.

Si tratta quindi  della discriminazione piu antica ed odiosa, che il main stream da per sottintesa  ma è proprio questo economicismo esasperato che questa visione contiene e che una parte importante del mondo ormai rifiuta sempre piu nettamente ed è imperante solo da noi.

E’ lecito quindi porre in dubbio un’etica che maschera questa discriminazione dietro la cortina  fumogena della legge di mercato.

Questo è il punto nodale, perché parlare di etica e poi trasformarla in semplice buona pratica è un equivoco.

Questo sarà il vero terreno di scontro  futuro, ecco perché le riflessioni che si fanno nel salotto di Cadmo e Armonia sono importanti per tutti quelli che vogliono andare oltre gli schemi dell’Homo Oeconomicus imperante.

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Last modified on Tuesday, 14 October 2025 22:26
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