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Giustizia fatta sulle truffe delle adozioni dalla Russia

By Roberto Casalena January 07, 2018 8822

E’ la prima volta che la Commissione per le adozioni internazionali viene condannata al risarcimento per omessa vigilanza. La condanna si riferisce allo scandalo che ha colpito l’ente autorizzato Airone onlus, i cui vertici sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale penale di Savona per il reato di truffa. I fatti risalgono all’anno 2012 e vedono coinvolti 21 coppie italiane di aspiranti genitori che si erano rivolti all’ente per adottare un bambino nell’ex Repubblica sovietica del Kirghizistan. Le Adozioni si rivelarono, poi, irrealizzabili perché i bambini avevano una famiglia e non erano in stato di abbandono.

A condannare la Cai al risarcimento nei confronti di una delle coppie è stata la seconda sezione del Tribunale civile di Roma, nella persona del giudice Assunta Canonaco. Condannato anche l’Ente Airone Onlus, poi radiato dall’albo a seguito della denuncia.

E’ così stata fatta giustizia, per il momento, almeno nei confronti di una delle 21 coppie, la quale ha ottenuto il risarcimento da parte della Commissione per le adozioni Internazionali per la somma complessiva di 168.000 euro.

L’Avv. Giorgio Aldo Maccaroni, Presidente dell’Avvocatura Italiana per i Diritti delle Famiglie, commenta così l’importante sentenza del Tribunale di Roma: “Finalmente è arrivata una sentenza di condanna nei confronti della Commissione per le Adozioni Internazionali, dopo tutte le irregolarità che hanno visto protagonista negli anni precedenti la predetta Commissione. Non è possibile che un ente preposto alla vigilanza sulle adozioni non debba pagare se vengono commesse delle irregolarità o delle omissioni sul controllo che deve esercitare. Oltretutto il danno nei confronti degli aspiranti genitori è molto grave per la lesione di legittime aspettative che investono in particolar modo la sfera affettiva. A questa prima importante condanna della Commissione al risarcimento, segue anche un’importante riflessione e cioè che sarebbe il caso di introdurre regole nuove, stabilendo anche delle sanzioni disciplinari per il Presidente e per i componenti della Commissione per le Adozioni Internazionali, compresa la decadenza dalla carica che rivestono, quando si verificano gravi omissioni e irregolarità.

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