L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Negli USA quarantadue procuratori americani tirano dritto contro la società di Zuckerberg, META, con una serie di cause legali distribuite tra sette Stati: dalla California al Colorado, passando per Lousiana, Nebraska, South Caroline, Washington e Wisconsin.
Secondo i procuratori, Meta è colpevole di aver creato una “trappola cognitiva” per i giovani utenti: il funzionamento dell’algoritmo, le notifiche, lo scorrimento delle due piattaforme, fanno sì che essi restino sul social troppo tempo. Tempo nocivo alla salute mentale.
Meta inoltre è accusata di aver raccolto dati di utenti con meno di 13 anni senza il consenso dei genitori, violando la legge americana sulla protezione dei minori on line.
Non è la prima volta che negli Usa si affronta il problema di petto, via tribunale. Anche le scuole di Seattle hanno intentato una mega causa contro i giganti della tecnologia, accusandoli come noto, di essere responsabili dei danni alla salute mentale di milioni di ragazzi. Le scuole in quell’occasione hanno portato documenti in tribunale che sottolineavano in un arco temporale tra il 2009 e il 2019, problemi di ansia diffusa nei giovani, con un aumento del 30%.
I dati del dopo pandemia sono sicuramente ancora alti e destinati a non essere ancora riassorbiti e migliorati. (indagine OpenPolis).
L’allarme degli esperti è chiaro. “Sempre più ragazzi, specie dopo la pandemia racconta – preferiscono vivere online piuttosto che fare esperienze nella vita reale, con tutto quello che può derivarne, dal cyberbullismo all’hikikomori. Ma spesso sottovalutiamo il fatto che un uso eccessivo e precoce può avere conseguenze negative sul piano psicologico e sociale”, sono state queste le parole di Giuseppe Lavenia, presidente dell’Associazione nazionale dipendenze tecnologiche (Di.te.).
Siamo noi adulti che dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi che il rapporto umano è importante, farli ragionare che la corsa contro i bot, per aumentare follower, like e commenti è nociva alla salute. La loro.
In un mondo poi dove il Web ha abbattuto i confini fisici, permettendo alle notizie di circolare liberamente in rete, si presentano anche degli aspetti negativi per i nostri ragazzi che non verificano le fonti ma prendono per buono ciò che il web propone loro.
La conoscenza senza confine è difatti un’arma a doppio taglio, poiché qualsiasi notizia, favorevole o meno che sia, rimarrà permanentemente nel mondo online. Questo significa che, anche a distanza di anni, si possono recuperare notizie che non hanno giovato all’immagine di una persona. O che sono false, non attendibili, per cui pericolose.
Molte sono le notizie sulla cronaca di questi giorni di fragilità dei nostri ragazzi che sono arrivati al gesto estremo del suicidio, per colpa di quello che viene chiamato il danno alla “ web reputation”.
Questa società che sbandiera l’importanza dell’impatto social di ognuno di noi, se iscritto alle piattaforme, è un oggetto da maneggiare con cura. Pena il benessere mentale e fisico dei nostri ragazzi.