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 Da Il Simposio In Vaticano della Fondazione Fratelli Tutti -14 dicembre 2024 - “Una carità sociale politica”: analisi del contesto geopolitico

By Lisa Biasci December 18, 2024 308

 

Ci troviamo in Vaticano, a conclusione dei Cammini Giubilari Sinodali, un percorso di preparazione al Giubileo 2025. L’Aula Paolo VI è sotto di noi, trovandoci per questo grande evento nell’Aula nuova del Sinodo della Città del Vaticano.

 E’ la Fondazione Fratelli tutti che conclude oggi i suoi lavori, per quest’anno, con un simposio di grande carattere con l’intervento di Romano Prodi, sui grandi temi legati alla geopolitica e all’Europa. In questi saloni, a cento metri da Santa Marta, si vola altissimo tra scenari globali e sfide geopolitiche. 

Chi sono i padroni di casa? La Fondazione, appunto, che è stata istituita da Papa Francesco l’8 dicembre 2021, per promuovere varie attività, tra arte e fede, seminari e momenti di dialogo tra culture e religioni e l’annuale World Meeting on Human Fraternity.

 Fratelli tutti, nasce come un “enzima”, una proteina d’importanza fondamentale, per mantenere in salute il corpo sociale, come un antidoto alla violenza e alla guerra.

E’ questa la sua mission, voluta da Papa Francesco, per riscrivere una “grammatica dell’umano” e costruire un’alleanza spirituale. 

Il padrone di casa più diretto, è il cardinale Mauro Gambetti, presidente della Fondazione e Arciprete della Basilica di San Pietro. Introduce i lavori con un’affermazione precisa: “Questo è il tempo della nostalgia politica” e non di “una politica nostalgica”. E’ il tempo del ritorno allo spirito originario della politica democratica. 

 Se la politica del secolo scorso aveva idee forti per alimentare il confronto. Quella di oggi, cosa può diventare? “Oggi, è il tempo di tornare al cuore della politica, ad ascoltarci gli uni e gli altri. E’ il tempo della fraternità e dell’amicizia sociale, difronte alle leadership populiste che sono ormai in Europa e nel mondo”- afferma Gambetti.

 

Non è più tempo di stare nell’angolo e criticare l’avversario senza costruire. Occorre costruire, appunto, con il dialogo della politica. Come in passato. 

Il segretario della Fratelli Tutti, Padre Francesco Occhetta, come segretario della Fondazione, ha fatto invece un bilancio degli 8  incontri, “Cammini”, in cui hanno partecipato associazioni, fondazioni, ong, movimenti, esperti di diritto, giornalisti, imprese.

Bilancio, assicura che porterà agli eventi del 12-13 settembre in Piazza San Pietro, alla terza edizione del World Meeting on Human Fraternity: Be human, per riflettere davanti a tutto il mondo, su ciò che è umano, oggi. 

L’ospite d’onore, Romano Prodi, è il trait d’union tra passato e presente, ed inizia le sue riflessioni dall’enciclica del Papa, “Fratelli tutti”, che ha avuto un eco mondiale e che tocca il tema del dialogo nella politica. 

Prodi, è convinto che ciò che sta mancando in questi anni sugli scenari mondiali, è il grande assente, il dialogo della politica. Oggi, ci sono tante questioni di guerra, come il Papa ha detto “una guerra mondiale a pezzi”. “Se tentiamo di imporre la democrazia ai popoli, non funziona”, assicura il Professore.

In più, e non da meno, l’Occidente ha ucciso la diplomazia, che è diventata secondaria rispetto a due generazioni, fa’. 

E l’ideologia è tornata ad essere forte, in un mondo diviso. L’ideologia è venduta sotto interessi di tipo petrolifero e di vendita delle armi, naturalmente. 

Quale è la strada percorribile, allora? In questo mondo, sostiene Prodi, occorre riprendere il filo del dialogo tra le grandi potenze. L’arte della mediazione e del confronto. Senza se e senza ma. 

Il contesto internazionale è cambiato, certo. Gli Usa non sono più la sola e unica potenza. C’è la Cina, e serve più che mai il dialogo WEST-EST

 

L’Europa -purtroppo- non ha più voce in capitolo e corre il rischio di essere chiamata ad un aumento delle spese militari. In più non è un’Europa unita ed ha perso la sua capacità di mediazione. 

 La strada è questa, comunque, ribadisce il Professore. “La politica internazionale di questi tempi di guerra, deve essere come un ponte, di pace, in cui stabilire le regole del traffico” . 

Dialogo e mediazione, sono le parole chiave. Servono connessioni e riprendere il dialogo politico sfilacciato. 

Se davanti a noi, la società si è ulteriormente spaccata, e la democrazia si è anch’essa indebolita, occorre fare questo sforzo. La divisione tra ricchi e poveri, tra metropoli e campagna, tra colti e incolti è sempre più netta. Quindi, occorre ricomporre, mettere insieme. 

La ricomposizione economica e sociale è attualmente senz’altro la sfida più urgente nel quadro internazionale. Questa è la voce di Romano Prodi, che da queste aule dentro la Città del Vaticano, lascia le sue riflessioni.

 

 

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Last modified on Wednesday, 18 December 2024 16:07
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