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La laurea senza Formazione è solo un punto di partenza per i professionisti. Intervista al Rettore dell’Auge, Giuseppe Catapano.

By Maria Parente January 13, 2017 9347

La società odierna è maleducata, disorganizzata: un pessimo esempio per tutti i giovani professionisti che puntano ad una carriera brillante poiché i valori fondanti la società stessa sono poco meno che concreti, materia effimera: esaltano la forma ed escludono per lo più la sostanza. Se volessimo considerarla un sostegno alle nostre potenziali capacità, la società dovrebbe ergersi su pilastri di moralità e ingegno: l’uno per essere giusta e l’altro per essere maestosa, onnipotente. Ed invece allo stato attuale i professionisti, sono sorretti dal subbuglio totale: non è chiaro come procedere ed organizzarsi per “spiccare il volo”. Ci si avvale della convinzione che possedere un titolo sia l’unico e solo strumento per farsi valere, per imporsi ed imporre: tutto ciò viene meno quando ci si scontra con la realtà, poiché Il titolo di studio altro non rappresenta che una peculiare attribuzione a cui devono susseguire azioni che lo convalidino.

Per restare in “AUGE” con il mio scritto, farò specifico riferimento alla professione di avvocato. Mi rendo conto che maggior parte dei laureati si sentono “formati” già solo con il conseguimento del titolo, ignorando che quest’ultimo altro non è che il punto da cui dover rigorosamente partire per avviare un nuovo percorso in linea con la giurisprudenza che, com’è ben noto, è sempre in continua evoluzione. L’avvocato non può esercitare sulla base di nozioni che già possiede, non deve fregiarsi come titolo d’ arrivo che  ha acquisito con il percorso universitario se, il suo obbiettivo, è quello di una carriera longeva ed impeccabile. È noto: talvolta questi “professionisti” non possiedono la necessaria preparazione per svolgere il ruolo conferitogli a causa di studi non approfonditi o “percorsi agevolati” che non illustrerò in questo articolo, ma di cui sono certa, ne avrete bene in mente. Di conseguenza se la base da cui partire per svolgere una professione è fatiscente, non sarà difficile ipotizzare il risultato a cui si perviene: una prestazione che sarà per certo retribuita ma ben lontana dal risultato auspicato. A tal riguardo sarebbe opportuno capovolgere i capisaldi su cui poggia la società moderna per indirizzare i giovani laureati allo svolgimento di una professione eccellente.

Immaginiamo una società che esorti i professionisti alla crescita professionale mediante corsi di formazione anche gratuiti, che conceda loro gli strumenti idonei ed essenziali allo svolgimento della prestazione. Dunque ,cosa s’intende per formazione? Il Consiglio Nazionale Forense con regolamento n° 6 del 16 luglio 2014, “pone a carico dell’avvocato l’obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale al fine di assicurare la qualità delle prestazioni professionali e di contribuire al migliore esercizio della professione nell’interesse dei clienti e dell’amministrazione della giustizia, adotta un regolamento che disciplina le modalità e le condizioni per l’assolvimento dell’obbligo di formazione continua da parte dell’avvocato o del tirocinante abilitato al patrocinio nonché la gestione e l’organizzazione delle attività formative .(…) Le attività di aggiornamento sono prevalentemente dirette all’adeguamento e all’approfondimento delle esperienze maturate e delle conoscenze acquisite nella formazione” . Ad integrazione della disciplina regolamentare interviene la sentenza n° 24739/2016 S.U. della Cassazione per cui “il professionista che non partecipa ai corsi e non accumula i crediti imposti dalla legge e dalla deontologia rischia una sanzione disciplinare, nel caso di specie è stata individuata nella censura che consiste nel biasimo formale e si applica quando la gravità dell’infrazione, il grado di responsabilità, i precedenti dell’incolpato e il suo comportamento successivo al fatto inducono a ritenere che egli non incorrerà in un’altra infrazione”. Integrazione fondamentale che non lascia margine di discrezionalità: la formazione diviene obbligatoria. In Italia, l’Accademia Universitaria degli Studi Giuridici Europei Onlus, con sede a Roma ( AUGE,http://www.accademiauge.com) si prefigge lo scopo di diffondere la cultura giuridica nel contesto sociale attraverso la promozione di attività culturali e varie attività di formazione. I corsi di formazione sono finalizzati rispettivamente alla preparazione e formazione costante del Professionista. L’elevato livello della Scuola è confermato dal corpo docenti, costituito da Professori ordinari di ruolo, Consiglieri di Stato, Magistrati ordinari e amministrativi, e dal contenuto dei programmi strutturato in modo tale da affrontare in maniera sistematica ed organica le principali tematiche inerenti ai concorsi. In particolare, è prevista una serie di lezioni frontali, completate da continue prove pratiche, che hanno lo scopo di preparare adeguatamente i discenti in vista del superamento del concorso. Il Rettore dell’Accademia, Prof. Giuseppe Catapano, ci offre uno spunto prezioso che ho personalmente tratto dal suo discorso tenuto in occasione della puntata “Giudicate voi in tour” presso la sede di rappresentanza della Regione Abruzzo a Bruxelles, svoltasi con il Patrocinio  dello Spoleto Meeting Art Bruxelles, diretto e curato da Paola Biadetti con la presidenza del Prof. Luca Filipponi. Il prof. Catapano ha più volte ribadito il termine “Vergogna!” con tono forte e deciso di un uomo, oltre che professionista, amareggiato dal comportamento dei colleghi che, se fossero mossi dal suo stesso spirito combattivo non avrebbero esitato un solo istante a condannarsi, a redimere un atteggiamento ambiguo, tipico di chi prova a sponsorizzarsi ma fallisce, miseramente. D’altronde un professionista serio dovrebbe essere un tutt’uno con la coerenza. Ne vale la sua figura: perde credibilità, genera sfiducia agli occhi di chi assiste ed ha assistito a tal modo di fare. Il titolo attinge precisamente dal discorso del Rettore ed è evocativo di una realtà compatta su cui puntare i riflettori perché non sia consentito che determinate categorie di professionisti,o pseudo tali, passino inosservati paragonati a chi è realmente formato, a chi pratica la professione e non a chi, semplicemente, razzola.

Al termine della puntata mi avvicino al Rettore per porgli qualche domanda in relazione al suo intervento, dinamico e trasparente, di critica efferata, nei confronti di uno strano comportamento adottato da una associazione di giovani professionisti riguardo, per l’appunto, l’argomento formazione .

D. Egregio Rettore Giuseppe Catapano, le domando: la vergogna che lei ha sottolineato con doverosità nel suo intervento, cosa intende precisamente richiamare?”

“Vergognatevi, non ha un destinatario specifico ne indirizzato ad un soggetto in particolare .Vergognatevi,è rivolto a tutti quelli che non sono pronti e niente fanno per far decollare i giovani professionisti che sono il vero polmone delle Professioni, è per loro e con loro che ci dobbiamo affacciare e condividere percorsi nuovi di far professione.Vergognatevi: Perche i giovani  professionisti ci chiedono affiancamento; noi con gli anni più avanti sappiamo bene che non è facile in questo momento iniziare un nuova attività professionale in linea principale per giovani che non hanno ereditato studi avviati o formazioni di accompagnamento familiare.

Allora ripetoVERGOGNATEVIa tutti: a chi non fa niente per rendere più agevole il percorso di avviamento all’attività professionale  di un giovane laureato.
Mi rivolgo a tutte le associazioni regolarmente costituite presso gli ordini professionali, ad un solo grido “FORMAZIONE per avvio al Lavoro “ non formazione  per adempimento obbligatorio…..

I giovani ci chiedono di essere accompagnati per il percorso formativo perché ambiscono ad offrire il meglio della consulenza e dell’assistenza, perché il mondo delle professioni si indirizza verso una figura sempre più specializzata.

Vergognatevia chi non si adopera, a chi crede che l’associazione di una categoria professionale è il punto di  aggregazione per iniziare un percorso politico, dialogando le problematiche di una categoria in un Bar oppure in un locale per feste.

Diceva un noto personaggio che quando per la porta  entra la politica, la giustizia esce dalla finestra.

Con Auge (www.accademiauge.it), ho assunto l’onere di organizzare un percorso nuovo per fare formazione, ci rivolgiamo a tutti i professionisti, una formazione con accompagnamento, una formazione pratica con affiancamento nello svolgimento delle pratiche; una piattaforma per presentare nuovi clienti ai giovani professionisti. Docenti formatori che accompagnano il giovane professionista nella strategia difensiva. Auge non organizza incontri per vendere programmi di calcolo, ne per chiedere pagamenti, ne sollecita di vendere corsi a pagamento, ne chiede una quota per iscrizione: Auge è una ONLUS, si autofinanzia con i fondi di partecipazione dei soci fondatori e dei contributi spontanei di enti-istituzioni e imprese.

Vergognatevi, a chi cerca di non far passare questo messaggio e si nasconde dietro finte parole di perbenismo…”

D. Ho apprezzato il Suo intervento, come me tutti coloro che hanno colto l’essenza del suo discorso . Ma Lei è certo che in questo modo potrà “risvegliare le coscienze”? Si augura che, in futuro, gli avvocati prenderanno parte ai corsi di formazione, con dedizione e senza avanzare pretese?

“Come in tutto quello che faccio ce la metto tutta, al mio fianco ho una squadra di giovani professionisti che mi seguono con impegno, senza vedere ostacolo e muri ma per costruire ponti. In merito agli avvocati, le posso confermare che nella mia attività di docente Formatore in Nola, precisamente nella sala convegni del Hotel Belsito, nel 2013, nel 2014 e nel 2015 ho tenuto insieme ad altri colleghi corsi di formazione con una folta presenza di avvocati, e la gran parte sono attualmente aderenti e collaborano con assicont (www.assicont.eu).

Non posso che augurare alle Associazioni professionali  di ritrovare la convinzione che fare squadra è il presupposto principale delle associazioni…La formazione, così importante, se vista da sola non resta che una cultura da applicare nella pratica da soli…Con AUGE, diciamo, siamo la formazione che applichiamo, nel caso pratico, insieme al Giovane professionista.
Invito a seguire il corso gratuito “


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Last modified on Saturday, 14 January 2017 12:54
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