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È sorprendente che il Ministero delle politiche agricole, dopo aver creato un apposito centro per lo studio della Xylella, il CREA, non tiene in alcun conto dei risultati di questo studio, secondo il quale è assolutamente sbagliato operare gli sradicamenti degli ulivi, perché il loro disseccamento è dovuto dall’abbandono delle buone pratiche agricole e dall’uso dei pesticidi che hanno inaridito il terreno.
Sarebbe obbligo del Ministro attuare i risultati di questo studio dal Ministero ordinato, piuttosto che uniformarsi a una politica distruttiva, che deriva da una campagna menzognera avallata dalle centrali a biomasse e dalla Commissione Europea, la quale non lascia occasioni per dimostrare la sua dipendenza dagli interessi neoliberisti ai danni della prosperità dell’Italia.
Il recente documento del CREA deve essere portato all’esame dei giudici, amministrativi o ordinari, presso i quali tendono le cause promosse dagli interessati alla conservazione degli ulivi e Ministero e Regione devono essere diffidati a compiere il loro dovere, che è quello di tutelare la produzione agricola e non di distruggerla.
Si ricorda in proposito che sono evidentissime anche le responsabilità del Ministro dell’Ambiente il quale si ostina a non utilizzare i suoi poteri di prevenzione e ripristino dei danni ambientali, falsamente attribuiti al batterio della Xylella.
Il tutto va denunciato alla Procura della Repubblica e alla Procura regionale della Corte dei Conti.