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IL PIANETA ASSASSINATO E LA VENDETTA DEGLI ANIMALI MASSACRATI. L’AGROINDUSTRIA E LE EPIDEMIE.

By Giuseppe Altieri April 01, 2020 3907

L’agroindustria è così concentrata sui profitti che selezionare un virus che potrebbe uccidere un miliardo di persone è trattato come un rischio da correre.

Ma nessuna società potrebbe sostenere i costi dei danni che impone.

E' necessario chiudere immediatamente gli allevamenti e l'agricoltura industriali e vietare pesticidi e OGM a livello planetario, per motivi sanitari, sulla base del “Principio di Precauzione”. Da lì vengono infatti gran parte dei tumori e patologie degenerative (la vera Pandemia) e le epidemie (magari trasportate da pipistrelli o da altri animali o insetti che fanno da vettori).

COVID19 - Approccio Agroecologico Globale

Il vero pericolo di ogni nuovo focolaio epidemico è l’assenza o, meglio, il rifiuto interessato di capire che un nuovo Covid-19 non è un incidente isolato. L’aumento di epidemie da virus è strettamente legato alla produzione di cibo e ai profitti delle imprese multinazionali. Chiunque miri a capire perché i virus stiano diventando più pericolosi deve indagare il modello industriale dell’agricoltura e, più specificamente, la produzione di bestiame. Oggi, pochi governi e scienziati sono preparati a farlo. Tutto il contrario. Quando sorgono nuove epidemie governi, media e persino gran parte della dirigenza medica sono così concentrati su ciascuna emergenza separata che scartano le cause strutturali che stanno spingendo molteplici patogeni marginali a un’improvvisa celebrità globale, uno dopo l’altro.

ll Pianeta Terra oggi è in larga misura il Pianeta Fattoria, quanto a biomasse e terre usate. L’agroindustria vuol monopolizzare il mercato alimentare. Il progetto neoliberista è organizzato prevalentemente intorno al sostegno di sforzi d’imprese, con sede nei paesi industriali più avanzati, di prendersi la terra e le risorse dei paesi più deboli. Di conseguenza, molti patogeni in precedenza tenuti sotto controllo dalle “ecologie forestali”, in equilibri di lunga evoluzione, sono liberati e minacciano il mondo intero.

 

IL PIANETA ASSASSINATO.

Quando la produzione industriale di bovini, maiali, pollame, si espande nella foresta primaria, esercita pressioni sugli operatori del cibo selvatico affinchè frughino più addentro nella foresta in cerca di fonti, aumentando l’interfaccia con, e il riversamento di, nuovi patogeni, incluso il Covid-19. Allevare monocolture genetiche di animali domestici rimuove qualsiasi barriera per rallentarne la trasmissione di malattie. Dimensioni e densità di popolazioni così vaste facilitano tassi maggiori di trasmissione. Tali condizioni affollate deprimono la risposta immunitaria. L’elevata capacità di trasmissione fa parte di ogni produzione industriale, offrendo una quantità continuamente rinnovata di soggetti sensibili, vero e proprio carburante dell’evoluzione della virulenza.

In altre parole, l’agroindustria è così concentrata sui profitti che selezionare un virus che potrebbe uccidere un miliardo di persone è trattato come un rischio da correre.

Queste società possono semplicemente scaricare su tutti gli altri i costi delle loro attività epidemiologicamente pericolose. Dagli stessi animali, ai consumatori, lavoratori agricoli, ambienti e governi locali, attraverso giurisdizioni “tolleranti”. Soglie di tolleranza di pesticidi e ogm negli alimenti, come di antibiotici o altre sostanze chimiche comunemente ingerite, provocano la pandemia più diffusa: il cancro e le innumerevoli patologie degenerative che hanno ucciso ormai miliardi di persone al mondo. I danni sono così estesi che se dovessimo riportarli sui bilanci delle società, l’agroindustria sarebbe finita per sempre.

L’agricoltura capitalistica, che sostituisce l’agroecologia locale, offre esattamente i mezzi attraverso i quali i patogeni possono evolvere in fenotipi più virulenti e infettivi. Non si potrebbe ideare un sistema migliore per coltivare malattie mortali.

Al fine di ridurre l’emergere di nuove epidemie virali, la produzione alimentare deve cambiare radicalmente. L’autonomia degli agricoltori e un forte settore pubblico possono frenare le infezioni fuori controllo.

COSA FARE

Introdurre varietà locali di bestiame e raccolti – e una riforestazione strategica – sia a livello di fattoria che a livelli regionali. Permettere che gli animali si riproducano in luogo per trasferire immunità verificate. Collegare direttamente la giusta produzione con la giusta circolazione locale degli alimenti (“Bioregionalismo”).

Sovvenzionare la produzione agroecologica e il sostegno ai prezzi e all’acquisto dei consumatori.

Difendere questi esperimenti agroecologici dalle compulsioni imposte dall’economia neoliberista, sia dagli individui (contaminazioni da pesicidi e ogm) e dalla minaccia della repressione di stato a guida capitalista.

L’agroindustria, come modo di riproduzione sociale, deve essere abbandonata per davvero, anche se solo per ragioni di sanità pubblica.

La produzione fortemente capitalizzata di alimenti comporta pratiche che mettono a rischio l’intera umanità e possono scatenare una nuova pandemia mortale.

Dobbiamo pretendere che i sistemi alimentari siano socializzati (Art 41 della Costituzione Italiana). Ciò richiederà la reintegrazione della produzione di alimenti primari nei bisogni delle comunità rurali e pratiche agroecologiche che proteggano l’ambiente e gli agricoltori mentre fanno crescere il cibo disponibile. Evitando di allevare animali che consumano come almeno 20 miliardi di esseri umani, per produrre carni industriali che ingozzano 3 miliardi di obesi ed ammalati cronici

Nel grande quadro globale dobbiamo curare le fratture metaboliche che separano le nostre ecologie dalle nostre economie. Puntando all’Agro-Econologia.

Abbiamo un pianeta da salvare...

In Europa abbiamo a disposizione da 25 anni enormi fondi europei per l'agricoltura e gli allevamenti biologici (benessere animale) che compensano agli agricoltori i mancati ricavi e i maggiori costi più un 30% per le azioni collettive, come quelle oggi necessarie e improcrastinabili.

Per cui, conviene a tutti per legge mangiare meno carne… almeno dovrebbe convenire...

IL PROBLEMA E ' che questi fondi europei, da oltre 25 anni di politiche agroambientali, vengono regalati illegittimamente a chi usa pesticidi e ogm, per cui i produttori biologici sono illegalmente penalizzati.

Un ricorso al TAR Toscana degli agricoltori biologici attende sentenza da 9 anni !!!

Come è possibile ciò in un paese civile…

E' il momento di intervenire, vista la drammatica emergenza Corona Virus, per fermare lo sperpero di miliardi di € che hanno causato il fallimento degli agricoltori convenzionali e causato innumerevoli patologie degli stessi agricoltori e dei consumatori a causa di pesticidi, medicinali, glifosate… inquinando quasi tutte le acque italiane.

O siamo ormai finiti nel Far West dei Pesticidi e OGM?

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Last modified on Wednesday, 01 April 2020 09:42
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