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UNA MOSTRA PREZIOSA A LEMIGNANO DI PARMA. BOTTONI? NO : PICCOLI/GRANDI OGGETTI D’ARTE

By Elisa Starace Pietroni April 18, 2018 9662
 
 Collezione R. Goni

Parafrasando le parole che Fabrizio De André dedica a Marinella, “tutte le più belle cose durano un solo giorno come le rose”… si comprende perché è durata un solo giorno la splendida mostra allestita sabato scorso a Lemignano di Collecchio da Romano Goni. Un troppo breve, ma intenso, incontro ad alto livello tra Storia Arte e Stile che il titolare del bottonificio Miban ha sapientemente e amorevolmente allestito per presentare le ultime, favolose acquisizioni che ora arricchiscono ancora di più la sua incredibile collezione di antichi bottoni.

Recenti e illustri ospiti i preziosissimi “Shibayama” bottoni/gancio provenienti dall’antico Giappone, in avorio scolpito a mano e intarsiato con madreperla e pietre preziose.

“Chiudevano i kimono da cerimonia dei samurai – spiega Goni - e oggi non esistono al mondo altri esemplari oltre a quelli della mia collezione. “

Una passione travolgente quella di Romano Goni. Titolare di Miban, storica azienda di Parma produttrice di bottoni ed accessori di moda, fondata nel 1955, Miban è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Ma non solo per la produzione che esce dallo stabilimento di Lemignano di Collecchio (bottoni ed accessori che vanno ad ornare gli abiti di grandi firme della moda internazionale) ma - soprattutto tra gli appassionati di Storia del Costume - per la preziosa collezione, che certamente non ha eguali al mondo, messa assieme da Romano Goni.

Quella per i bottoni è una grande passione che <consuma> da sempre il titolare della Miban, grazie alla quale oggi si ritrova proprietario di una realtà straordinaria. La rarità degli innumerevoli pezzi, sapientemente catalogati, che raccontano la Storia – e non solo quella del Costume – attraversando il Tempo e lo Spazio mediati dal lavoro sapiente di antichi artigiani/artisti. Piccoli/grandi capolavori, di incredibile bellezza : bottoni etruschi e celtici, precolombiani, greci, fibule romane (ganci in ferro scolpito con i quali i soldati romani chiudevano i mantelli nel primo secolo d.C.), intere collezioni di bottoni-gioiello appartenute a nobili famiglie europee dal quindicesimo al diciottesimo secolo. Di particolare bellezza il bottone-mosaico in oro e smalto che ritrae la Duchessa di Parma.

Sono oltre 100.000 i pezzi catalogati – altri ancora da registrare – raccolti nelle più diverse aree della Terra, scoperti e acquisiti da Goni con pazienza certosina : dal bottone del mantello che Carlo Magno indossò per la sua incoronazione, a quelli che Pablo Picasso disegnò apposta per Coco Chanel, al pezzo unico che Benvenuto Cellini cesellò per papa Clemente VII. Si percorrono secoli di Storia, cavalcando il Tempo, ammirando i bottoni che gli zar commissionarono a Fabergé per i loro abiti di gala, quelli che ornarono gli abiti più importanti dei Savoia, dei Medici, di Napoleone e di Maria Luisa d’Austria, le antiche divise degli ufficiali : del Regio Esercito italiano, degli ussari, dei britannici, dei francesi. E i fortunati visitatori della mostra-lampo allestita a Lemignano, hanno potuto riempirsi gli occhi dei meravigliosi micro-mosaici, degli smalti, dei vetri di Murano, delle composizioni in porcellana di Tornai con i quali antichi artisti dettero vita a questi preziosi oggetti. Poi, continuando un fantastico viaggio attraverso lo spazio, ecco i bottoni tondi dei copricapo dei Mandarini e che, secondo il materiale in cui erano fatti, – oro argento, metallo – ne stabilivano la potenza gerarchica. Bottoni, gemelli, ganci : una raccolta infinita dal valore inestimabile, il lavoro straordinario di antichi cesellatori, miniaturisti, bulinatori, coniatori che, nel tempo, hanno dato “vita” a una incredibile quantità di capolavori. E, come ci ha spiegato Romano Goni, le opere più affascinanti sono state create prima dell’avvento dell’energia elettrica, perciò con trapani e frese azionate a mano.

Un vero patrimonio culturale. La collezione di Romano Goni meriterebbe una sede permanente e prestigiosa, soprattutto per permettere ad una larga fascia di pubblico di usufruirne oltre che sotto il profilo conoscitivo anche per un piacere didattico e culturale.

  

     

 

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Last modified on Wednesday, 18 April 2018 00:30
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