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Prostatite e possibili noduli tumurali. Troppi urologi incompetenti , grazie anche al ministro della Salute Lorenzin.Prima o poi, agli uomini capita a tutti, superati i 50 anni, e forse anche prima,di doversi confrontare con la prostatite, una infiammazione della ghiandola, che tra l’altro serve anche alla procreazione, ma anche ad altro, cioè alla sfera sessuale in generale. E già, perché se qualcosa si inceppa, si rischia anche di rimanere impotenti. Ma cosa che non viene detta è ciò che accade nel retrobottega, cioè quando ci si reca dall’urologo. Alcuni professori di levatura internazionale sostengono che effettuare una biopsia alla cieca alla prostata, e non su un nodulo preciso, è come cercare un ago nel pagliaio. Eppure ci sono ancora ospedali, anche a Roma, come ad esempio il S. Camillo, dove effettuano anche 50 punture ed oltre alla prostata, senza trovare un bel nulla. Come anche al Fate Bene Fratelli, dove ancora si eseguono biopsie a grappolo e non mirate , naturalmente con i costi che ne conseguono e con gli strascichi di dolore per il paziente. E nessuno di questi ospedali ha suggerito, invece, di effettuare una risonanza magnetica multiparametrica, l’unica in grado di scovare cellule tumorali ove vi fossero. Ma costa troppo , oltre il fatto che se anche ne avessero i macchinari si dovrebbe attendere troppo prima di poterla effettuare. E così indirizzano verso cliniche private, come per esempio il Pio XI od il Salvatur Mundi, dove il costo sfiora i 900 euro. Vuoi provare a salvarti la pelle? Allora paga. Questi i risultati della politica dei tagli alla Sanità pubblica della non laureata ministra della Salute, Lorenzin.
Ma il dramma è che troppi urologi non sappiano neanche che esista la risonanza magnetica multiparametrica, e così continuano con l’imposizione del dito e le biopsie a grappolo, che non servono a nulla, e con tanto di anestesia totale, tanto per metter soldi nel portafoglio. Cliniche private? La musica non cambia. Biopsia a grappolo ed anestesia totale, per non trovare nulla. Poi, per fortuna esiste qualche urologo che sostiene di effettuar una biopsia mirata, con due tre punture, sul nodulo sospetto, senza anestesia e senza dolore. Ma sono pochi. A chi credere? A Belzebù? Quasi nessuno, invece, prova a curare il malessere come prostatite, eventualmente prima di procedere oltre. Ma alcune cliniche, addirittura, in caso di biopsia mirata, fanno firmare un documento che le scagiona da qualsiasi eventuale danno collaterale. Qual’è la verità? Che ci sono più stregoni che medici, mentre la Lorenzin resta imperturbabile, inviata speciale di Alfano, ad effettuare tagli alla Sanità invece che occuparsi del suo reale funzionamento. E presto ci auguriamo torni a casa ad occuparsi delle faccende domestiche, sempre che sia in grado di farle.