L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Contrariamente alla filosofia di Ippocrate, la cui scienza e la cui attività di medico erano interamente concentrate sulle cause che determinano le malattie, e a neutralizzarle tramite un giusto stile di vita ed una corretta alimentazione vegetariana, l’industria chimico-farmaceutica (e l’apparato medico allopatico) opera principalmente sui sintomi delle malattie e trova nella negligenza del popolo il migliore alleato per i suoi giganteschi interessi economici. Sfrutta l’indolenza della maggior parte della gente che preferirebbe farsi tagliare una mano piuttosto che rinunciare a certi piaceri gastronomici: si reca dal medico non per conoscere le cause del suo problema di salute e intervenire su questo; vuole il farmaco che gli consente di continuare a vivere senza dover rinunciare ai vizi che causano la malattia. Cioè, se una persona soffre di cirrosi epatica al medico chiede la pillola che gli consente di continuare a consumare alcolici, che è come spegnere la spia del carburante sul cruscotto dell’automobile pensando di continuare a viaggiare senza benzina.
Naturalmente l’ultimo degli interessi dell’industria farmaceutica è quello di debellare le malattie e quindi di patrocinare la cultura delle cause e della guarigione, anzi spesso sono i medicinali stessi a generare altre malattie, da curare: gli effetti iatrogeni dei medicinali risultano essere la 4^ causa di morte nel mondo occidentale. D'altronde, può un’industria di ricambi d’auto sostenere la produzione di automobili che non si deteriorano? In sostanza, l’apparato medico allopatico non è preposto a debellare le malattie, ma a curarle. Non esiste un ente preposto a dare alla popolazione il benessere e la salute. Questo dovrebbe essere il principale obiettivo del Ministero della salute, ma la realtà dei fatti conferma che per salute si intende curarsi con i farmaci.
Io non voglio essere complottista, non voglio pensare che questo infernale meccanismo sia pensato a tavolino per danneggiare volutamente la salute del pianeta e trarre dalla malattia umana benefici economici; voglio credere che l’industria farmaceutica sfrutti a suo vantaggio i problemi di malattia, i vizi e le debolezze umane, e abbia trovato nella tendenza umana, a delegare a terzi il proprio benessere, il mezzo più efficace per i suoi immensi guadagni finanziari. Attualmente, il fatturato mondiale delle industrie farmaceutiche supera i 1.100 miliardi di dollari ed è in crescita esponenziale. L’industria farmaceutica investe milioni in campagne di disinformazione. Il Vioxx prescritto come antidolorifico, ha ucciso 100.000 persone e si stima che i casi di infarto superi il milione. (Farmaci e protocolli per bambini) - da panorama di apr. 2008. In America è stato esaminato un campione di 100 spot televisivi, tutti sono stati giudicati parzialmente o totalmente falsi e ingannevoli. Solo il 2 % degli studi clinici per testare i farmaci a scopo pediatrico si basa su Comitati di Controllo Indipendenti non legati ad <http://www.mednat.org/big_farma.htm> industrie farmaceutiche per valutare l’eventuale presenza di reazioni avverse. Questo e’ quanto emerge da un’analisi, effettuata dall’Università di Nottingham (UK) ed apparsa sulla rivista Acta Pediatrica di 739 trial (prove) internazionali effettuata fra l 1996 ed il 2002.
Ad innumerevoli scienziati fu chiesto “Cosa ne pensa del cancro? “Un gran parte un imbroglio” (Linus pauling, due volte primio Nobel); “Un verofallimento” (John Bailar, medico, ex direttore del Jouarnal of the National Cancer istitute); “Il Vietnam della medicina” (Donald Kennedy , ex presidente della Stanford University); “Un mucchio di letame” (James Watson, genetista, scopritore della struttura della molecola del DNA, premio Nobel).