L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

A PROPOSITO DI VACCINI

By Franco Libero Manco February 02, 2022 1642

 

(Spunti tratti dal libro “Processo alla vaccinazioni” di Arnaldo Brioschi e Alberto Donzelli (Ed. M. Manca)

 


Vaccinare una persona significa iniettare nel suo corpo milioni di batteri e di virus infettivi allo scopo di provocare un’infezione controllata. I vaccini, come tutti i farmaci, non provocano in tutti le stesse reazioni: ogni persona è portatrice di caratteristiche biologiche particolari. Uno stesso farmaco richiede posologie diverse da caso a caso perché non esistono due persone con identiche reattività immunologiche, nemmeno tra gemelli. I danni più gravi conseguenti alle vaccinazioni, non sono sempre immediati ma si verificano spesso a distanza di molti anni. E quando un individuo muore a causa dei vaccini può essere la punta di un iceberg della situazione generata nei vaccinati. I vaccini hanno la potenzialità di interferire negativamente sui codici genetici, soprattutto se vengono somministrati ripetutamente; questo mina le difese immunologiche dell’individuo e possono estendersi alle successive generazioni attraverso l’uovo, la placenta o il latte materno. Oltre ai possibili effetti cancerogeni ci sono anche i disturbi ghiandolari ed endocrini.


L’idea sbagliata della cultura dominante è che per debellare qualunque grande malattia è necessario inventare vaccini sempre più efficaci, da inoculare a più persone possibili. Ed è un’illusione credere che l’immunità possa essere garantita dalle vaccinazioni se non migliorano le condizioni generali di igiene nel rispetto delle leggi biologiche. La discesa delle curve epidemiologiche non è, nella stragrande maggioranza dei casi, legata alle pratiche vaccinali bensì a fattori di igiene ambientale e sociale che hanno permesso il miglioramento delle condizioni generali di vita delle popolazioni. Per esempio, il colera e la febbre tifoide sparirono dall’Europa prima che i loro virus e bacilli fossero isolati.
I vaccini hanno sicuramente offerto soluzioni sul breve periodo ma non di rado creano nel tempo problemi più complessi. Se gli accidenti post-vaccinali più gravi sono relativamente pochi i disturbi minori sono invece diffusissimi.


Alcuni ritengono necessarie le vaccinazioni per evitare ad altri il rischio di contagio. Ma è proprio il vaccinato con germi vivi ad esserne potenziale portatore. Se la vaccinazione offre veramente garanzia di immunità perché aver paura di quelli che non sono vaccinati? Se invece la vaccinazione non offre garanzia di sicurezza e immunità perché accanirsi per vaccinare tutti? Anche perché l’efficacia di un vaccino non dura più di qualche anno, nel migliore dei casi, o addirittura pochi mesi. Si dice che il vaccino è necessario perché protegge per il 90%. Quel 10% restante può contagiare una persona non vaccinata? Un individuo può essere considerato pericoloso se fosse contagiato dal virus e irresponsabilmente non rispettasse le regole, ma se sa di essere negativo ed in buona salute e rispettoso delle regole, perché rischiare i probabili effetti collaterali del vaccino? Se in seguito fosse contagiato avrebbe meno possibilità di finire in terapia intensiva? E’ solo un’ipotesi. Gli effetti più o meno pesanti dei virus dipendono del corredo immunitario e questo dallo stille di vita di ognuno.
In sostanza, lo Stato si riserva il diritto di penetrare nell’organismo dei cittadini e di invadere il loro corpo sotto forma di virus, il che equivale ad una specie di violazione di domicilio.
I virus sono ospiti silenziosi nell’organismo umano finché non intervengono le vere cause legate alle condizioni di vita a determinarne il risveglio, che potrebbero essere agenti chimici o fisici che ne accelerano la moltiplicazione permettendo di raggiungere la carica critica, come lo smog, lo stress, la cattiva alimentazione, un forte colpo di freddo, farmaci, affaticamento cronico.


Il congresso internazionale di Salute Pubblica, tenutosi a Losanna nel lontano ottobre del 1964, a conclusione dei suoi lavori ha emesso, tra l’altro le seguenti proposizioni:
art.2: In tutti i casi della prevenzione, della terapia, della salute e della vita dell’uomo e degli esseri viventi, sia applicata veramente la regola “Primum non nocere”.
art.5: Siano insegnate fin dalla scuola primaria le leggi delle morali biologiche e le regole dell’igiene della vita, al fine al fine di conseguire la restaurazione e la salvaguardia delle immunità naturali a tutti i livelli, dalla terra all’uomo.
art.7: Ogni persona abbia la possibilità, per se e per le persone su cui esercita la tutela legali, di scegliere il consigliere sanitario, mezzi profilattici e terapeutici che ritiene più opportuni e che nessuno possa imporli di seguire un qualsiasi trattamento preventivo o curativo o di sottomettersi ad una terapia che non approva.
art.8: I poteri pubblici si astengano da qualsiasi misura coercitiva diretta o indiretta, tendente ad obbligare chiunque a sottomettersi alla vaccinazione.
Art. ): ...Quelli che si oppongono a queste pratiche abbiano la possibilità di esprimere ufficialmente il loro punto di vista.
art.12: Che sia proibita, in tutte le fasi della produzione e distribuzione l’aggiunta di vitamine sintetiche o di altre sostanze chimiche di sintesi agli alimenti dell’uomo e degli animali.
art.18: Sia proibita, sotto qualsiasi forma, la propaganda dei produttori di vaccini, di medicinali e di alimenti non rispondenti a precise norme biologiche...

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Last modified on Thursday, 03 February 2022 08:26
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