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L'argomento “432 hz”, o “LA Verdiano”, è diventato da qualche anno oggetto di discussioni, dibattiti e scambi di opinioni nei più disparati ambiti e ambienti pseudo-culturali. Quasi un chiacchiericcio di moda.
Certo è che la stragrande maggioranza delle persone non conosce l'oggetto del contendere. Se domandi cosa è la 432hz a qualcuno è possibile che ti risponda: "forse è una legge del codice civile o penale". Oppure puoi sentirti dire: " si tratta forse di una distanza fra un punto e un altro misurato in hz invece che in chilometri o miglia".
In realtà si tratta semplicemente della frequenza sonora con la quale Giuseppe Verdi, da qui “LA Verdiano”, intonava il diapason di riferimento per accordare l'intera orchestra con la nota LA . Nel 1884 Verdi, con una famosa lettera, chiedeva alla Commissione Culturale Italiana di unificare come unico diapason o intonazione, su tutto il territorio nazionale, il LA a 432 hz.
Date le differenti dominazioni subite dal popolo italiano, francesi, spagnole, austriache, l'Italia non aveva un unico riferimento musicale a riguardo. Il suono della nota FA, piuttosto che del MI o del DO, non risultava lo stesso se eseguito a Torino invece che a Palermo. Era d'obbligo una misura per tutti uguale.
Verdi, esperto di canto, propose la frequenza 432 hz in quanto si accorse che la voce umana trova in questa intonazione il miglior ambiente sonoro per esprimere il meglio di sé. Dal punto di vista del colore, del calore e dell'espressività nessuna intonazione offre tale opportunità alla voce umana, che in questa condizione è perfettamente naturale.
La bellezza estetica e la piacevolezza percettiva di un'esperienza d'ascolto in intonazione 432 hz era già ben nota a Stradivari, il quale progettava e costruiva i suoi violini per essere intonati a 432 hz ed era voluta da Mozart per le esecuzioni delle sue Opere.
Ma veniamo a noi. Chi ha voluto e perché il diapason (ovvero lo strumento che offre l'odierna intonazione) a 440 hz? Ormai la storia ci consegna i fatti come certi e dimostrati. Il Ministro della cultura e della propaganda nazista Paul Joseph Goebbels dopo aver verificato l'effetto eccitante delle marce militari russe sui soldati sovietici eseguite a 440 hz decise di imporre, nel 1939, in tutta la Germania e successivamente in Europa il diapason a 440 hz. Più avanti nel '57 Londra ratificò con molta leggerezza questa intonazione come ufficiale in tutto l'occidente.
Si assiste oggi ad un nuovo interesse nei confronti della 432 hz per arginare una ulteriore, irresponsabile, volontà di alzare ulteriormente il diapason. Oramai le orchestre, i gruppi e i cantanti accettano di intonarsi a 442 hz pur di ottenere maggiore attenzione, tensione, ed eccitazione da parte di un pubblico sempre più saturo ed affamato di momenti di esaltazione emotiva.
Si racconta di un esperimento eseguito nel 2015 a Milano con una Carmen a 445 hz. Le persone all'uscita erano eccitate, nervose, reattive oltre il normale. Un pubblico così “drogato” avrà sempre più bisogno di dosi massicce per appagare il desiderio di una vita adrenalinica.
Ora, a voler recitare la parte del complottista sarebbe semplice imputare tutto questo alla volontà di "QUALCUNO" che ha l'obiettivo di creare una forma di dipendenza per meglio gestire i comportamenti della massa. Ma lasciamo questi argomenti ai sovversivi. Che magari hanno pure ragione.
Il fatto è che se usciamo dal mondo naif della New Age commerciale e banalizzata, ci togliamo di dosso gli abiti orientali, ci sfiliamo dal capo improponibili turbanti che dovrebbero legittimare improbabili pseudo guru indiani delle borgate romane, e rivolgiamo lo sguardo alla ricerca seria chiedendo aiuto alla scienza, troveremo risposte esaustive e convincenti sulle buone ragioni per un ripristino salutare della 432 hz.
Cercando di rimanere comprensibili per un ampio pubblico, evitando quindi di entrare in tecnicismi, cercherò di illustrare quanto è stato scoperto in riferimento al rapporto tra l’intonazione 432 hz e la sostanza di cui siamo fatti per il 99 %, L’ACQUA ( il 99 % di acqua si riferisce al numero di molecole di cui siamo composti e non alla massa o peso).
I numeri che confermano la perfetta risonanza tra gli atomi della molecola di acqua, idrogeno e ossigeno, e le frequenze della nota DO intonata a 432 hz sono impressionanti.
Dividendo il numero del peso atomico dell’idrogeno per il numero del peso atomico dell’ossigeno, stabiliamo il loro rapporto frequenziale ottenendo il coefficiente 0,125.
Moltiplicando il numero atomico dei due atomi , idrogeno e ossigeno, per questo coefficiente 0,125 scopriamo che la cifra risultante è perfettamente uguale al numero della frequenza della nota DO grave e di un altro DO a tre ottave superiori intonate sempre a 432 hz.
Ma se non bastasse questo a dimostrare la naturale relazione risonante fra l’acqua e il “La Verdiano”, un’ulteriore scoperta ha dato certezza all’idea di quanto sarebbe salutare l’ascolto della musica intonata a 432 hz.
Se prendiamo lo stesso coefficiente 0,125, utilizzato per gli atomi di idrogeno e ossigeno, e lo impieghiamo proponendo la stessa operazione con l’atomo di Carbonio (elemento presente in tutta la materia esistente compreso l’essere umano) ci sorprenderemo scoprendo che la cifra risultante sarà uguale al numero della frequenza della nota più importante legata al famoso DO dell’acqua. Ovvero la nota SOL, naturalmente intonata a 432 hz.
Questo argomento scientifico dovrebbe bastare per convincere i più scettici, ma soprattutto i musicisti, a prendere in seria considerazione l’opportunità di schierarsi compatti per affermare la validità di un ripristino dell’intonazione 432 hz. Prima di tutto per fermare questa folle corsa alla tensione sonora alla quale siamo sottoposti che ci crea distrazione, dipendenza da eccitazione, stati d’ansia e stress e in secondo luogo, per riproporre quello che sarebbe salutare per il nostro organismo.
Basterebbe leggere, a suffragio di quanto sopra esposto, quanto viene riportato da Graham Jackson nel suo importante saggio musicale “The Spiritual Basis of Musical Harmony” sulle esperienze d’ascolto della pianista Maria Renold che per vent’anni ha sperimentato test d’ascolto con lo stesso pubblico sottoposto ad audizioni a 440 hz e gli stessi brani a 432 hz. Invito tutti a leggere le osservazioni della Renold riguardo le reazioni del pubblico inconsapevole.
La stessa Maria Renold, nel suo libro “ Intervals, Scales, Tones and the concert Pitc c = 128 Hz”, racconta che quando il suo pianoforte era intonato a 432 Hz, gli astanti osservavano non solo un incremento della ricchezza del timbro e qualità del tono, ma che quest'ultimo sembrava provenire da alcuni punti imprecisati al centro della stanza, piuttosto che dal pianoforte stesso riferendosi al celebre “LIBERO TONO ETERICO” citato da Rudolf Steiner.
Potrei continuare mettendo in scientifica relazione la frequenza 432 Hz alla replicazione del DNA, alla sincronizzazione dei due emisferi celebrali, alla frequenza del pianeta Terra, al numero de battiti cardiaci o della vicinanza della 432 Hz al RAPPORTO AUREO e alla SEQUENZA DI FIBONACCI.
Credo che quanto detto sia sufficiente per porsi qualche domanda e suggerire alcune riflessioni sull’argomento.