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I Frammenti di versi di Alfredo Tagliavia

By Michela Zanarella June 12, 2016 11659

Ama Fabio Concato e questa affinità si percepisce ascoltandolo. I suoi testi parlano di vita vera, di storie e realtà che appartengono a molti. Alfredo Tagliavia è un giovane cantautore, musicista e insegnante. Guarda il mondo e lo racconta in modo semplice ma diretto. Da anni si esibisce nei locali romani portando in giro le sue canzoni. Nel 2013 ha pubblicato il cd autoprodotto "Sogni di carta" che ha presentato in diversi centri culturali e biblioteche di Roma e Napoli. E’ uscito nel 2015 il secondo album “Frammenti di versi”. Lo incontriamo per una breve intervista.

Un progetto discografico che fonde musica e poesia, perché Frammenti di versi?

In realtà dietro al titolo del cd c’è un aneddoto personale. “Frammenti di versi” era il nome di un gruppo musicale che avevo da adolescente o poco più con quattro amici del quartiere, il primo in cui mi sono cimentato con musica cantautorale di mia composizione. Posso dire quindi che è un titolo “nostalgico”, un po’ come le atmosfere di tutto il cd.

Nel brano “Sprazzi di campagna” diventi un attento osservatore degli angoli della città e descrivi minuziosamente il tuo quartiere, come è nata questa canzone?

Dico spesso che non scrivo le canzoni, sono le canzoni che “mi scrivono”. Le mie canzoni sono piccoli segnali inconsapevoli che arrivano all’improvviso, dopo una giornata particolare, un giro in macchina al mare o, appunto, una passeggiata nelle strade che percorro da quando sono nato. Spesso arrivano già pronte, con parole e musica fatte, come se qualcuno me le avesse suggerite.

Stai promuovendo il cd in diversi locali di Roma, come vivi il contatto con il pubblico?

Non sono certo un animale da palcoscenico. Ho cominciato a suonare dal vivo le mie canzoni più di dieci anni dopo che ho cominciato a scriverle. Mi trovo bene nei luoghi piccoli e “culturali” : biblioteche, associazioni, piccoli teatri, ecc., dove trovo il pubblico più attento. Non mi piace invece la dimensione del pub, che considero dispersiva e poco indicata per chi vuole ascoltare attivamente la musica (anche se non si può generalizzare).

Per un artista oggi è fondamentale farsi conoscere anche attraverso i social, è così?

Credo che i social network abbiano più effetti collaterali che lati positivi. L’unico lato positivo che trovo nei social (e non dico che sia poco) è la comodità nel poter pubblicizzare i propri eventi a tante persone contemporaneamente. Il rischio maggiore è la sopravvalutazione dell’immagine di un artista a discapito dell’essenza della sua arte.

Da cantautore, che significato ha per te interpretare il testo che scrivi?

Mi ritengo, più che un poeta, un “canzonettaro”, e non credo di essere in grado di lanciare messaggi precisi attraverso le mie canzoni. Forse è così anche perché prima di diventare cantautore sono stato chitarrista per tanti anni, quindi valorizzo molto l’aspetto musicale delle mie creazioni, a volte magari curandolo anche un po’ più delle parole, che arrivano sempre di getto e che nemmeno io so facilmente interpretare.

Quali sono stati gli artisti di riferimento per il tuo percorso musicale?

I cantautori che apprezzo di più e che più mi hanno influenzato sono Fabio Concato, Pino Daniele e Samuele Bersani. Mi piacciono moltissimo anche l’autore brasiliano Joao Gilberto, inventore della bossa nova, e il chitarrista jazz americano Pat Metheny. Adoro anche le colonne sonore di Nicola Piovani.

Ambizioni e progetti per il futuro.

Il cd “Frammenti di versi” verrà presentato alla fine del mese a Napoli e a luglio un’altra volta a Roma. Parallelamente porto avanti il progetto “Cantautori tra Italia e Brasile”, insieme ad amici musicisti con i quali cerchiamo di far incontrare la tradizione cantautorale italiana e quella sudamericana. In futuro mi piacerebbe realizzare un nuovo cd in uno studio di registrazione di alto livello, magari anche con un’etichetta, ma c’è ancora tempo per scrivere e per pensarci su.

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Last modified on Sunday, 12 June 2016 22:58
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