L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

LA COSCIENZA DEGLI ANIMALI

By Roberto Fantini May 28, 2017 10790

        “In generale, la prova dell’esistenza di funzioni intellettuali negli esseri animati, per i filosofi, consiste nell’esistenza di intenzioni, di capacità di pianificazione, di memoria, di emozioni, di capacità di prendersi cura dei figli, di sentimenti di gratitudine nei confronti dei benefici ricevuti, di risentimento nei confronti dei mali subiti. Ci sono, inoltre, le capacità di procurarsi ciò che è necessario alla vita e le manifestazioni di virtù, quali per esempio il coraggio, la socievolezza, la temperanza, la generosità.”

                                                                               PLUTARCO

   Dice Victor Hugo che

Torturare un toro per il piacere, per divertimento, è molto più che torturare un animale, è torturare una coscienza.”

Quando si parla di rispetto degli animali, di tutela dei loro diritti, e quindi di scelta vegetariana o, ancor meglio, vegana, non si parla soltanto di buoni sentimenti, di cibi che giovano o che avvelenano, di cibi che ci aiutano a star meglio o di cibi che ci regalano malattie … Parliamo, prima di ogni altra cosa, di coscienze che si desidera vedere rispettate o di coscienze che non sono riconosciute come tali, ritenute non reali, equiparate a cose, allontanate, espulse dalla dimensione che avvertiamo come nostra.

Perché, se la coscienza è soltanto nostra, di noi umani, allora gli animali (gli “altri” animali) non hanno nulla a che vedere con ciò che ci appartiene e che più sentiamo caratterizzarci … i pensieri, le emozioni, il soffrire … Non possono avere nulla a che fare con il mondo nostro e noi possiamo sentirci liberati da ogni forma di responsabilità nei loro confronti.

Un ente privo di coscienza non può provare dolore. Quindi, se io lo incateno, lo bastono, lo squarto, lo macello, lo mangio … non sono, non posso essere un torturatore, un assassino, un massacratore, un cannibale … Sono soltanto un essere dotato di coscienza che si serve, per i suoi “giusti” fini e interessi superiori, di esseri che coscienza non hanno e che, come tali, non possono accampare diritti, pretendere di essere rispettati, di essere percepiti come nostro “prossimo”.

Credo che abbia colpito perfettamente nel segno Schopenhauer nel dire che l’intelligenza (e, così, ancor più la coscienza) venga negata agli animali soltanto da coloro che ne hanno assai poca. Non è tanto la consapevolezza della nostra coscienza a farci sentire, infatti, incommensurabilmente al di sopra degli “altri” animali. E’ la pochezza del nostro comprendere. E’, soprattutto, la pochezza del nostro sentire.

La nostra miope percezione della vera natura dell’animale è soltanto la meschina conseguenza della miseria del nostro pensiero, della miseria della nostra (piccola e angusta) coscienza che vuole difendere i propri privilegi, che non vuole farci rinunciare al ruolo di avidi e incontrastati, unici e assoluti, tiranni della Natura …

Davvero geniale colui che disse che, ad aver fatto diventare l’oca simbolo per antonomasia di stupidità, sono state le montagne di sciocchezze che gli uomini “dotti” sono stati capaci di scrivere, secolo dopo secolo, servendosi delle sue povere penne …

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