L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
L’”abbuffata” delle Anteprime è terminata. Amarone, Consorzi toscani, Chianti Lovers, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Nobile di Montepulciano, Benvenuto Brunello e Sagrantino di Montefalco. Vendemmie da cinque stelle, scontate come da copione, alle quali ormai nessun più crede. Motivazioni diverse ma tutte orientate verso il penta-giudizio. Fiumi di numeri a non finire tutti dimostranti successi interpretativi. Osservo i comunicati stampa del dopo, li confronto con quelli degli anni precedenti custoditi come se fossero reliquie e, sorpresa (mica tanto), uguali, identici, medesimi tra loro.
Non stiamo facendo del bene al vino.
Preferisco di gran lunga quanto riferitomi da un vignaiolo della Valpolicella mentre assaggiavo un suo 2014:”È stata un’annata difficile, dove spesso ho dovuto trascorrere le notti in vigna. Ce l’ho fatta a portare a casa un piccolo risultato consapevole del “valore” di questa mia impresa”. Chapeau!
Frammento n. 1
I numeri che ti lasciano basito
Dai tappi si capisce quante bottiglie apriamo nel corso di una vita. Ricerca scientifica ad opera di Uncorked Life, azienda all’avanguardia nella ricerca di chiusure per il settore vinicolo ed alimentare. 3.798 bottiglie per ciascuno suddivise in vini bianchi, rossi, spumanti distillati e birre. Ha vinto alla grande la birra con il doppio dei tappi stappati sul vino. In verità la ricerca è un’altra. Dai tappi per arrivare al consumo di alcool. Ecco, adesso l’indagine assume un connotato più credibile. La conclusione? Ogni persona totalizza un consumo di alcool nella vita pari a 542 lt. Sbalordito, impietrito, semisvenuto!
Frammento n. 2
Solforosa sì, solforosa no.
Non dico da sempre, ma in questi ultimi anni l’uso della solforosa è al centro di studi, dibattiti e prese di posizioni che spesso hanno e portano a “scontri”, a volte pesanti tra enologi, produttori e soloni vari (quest’ultimi molto pericolosi). La nota Fondazione Mach, Università di Trento e Centro agricoltura presso l’Istituto di San Michele all’Adige, ha pubblicato una ricerca su aspetti finora sconosciuti delle reazioni nei vini dell’anidride solforosa. La ricerca entra nel merito con dati e conduzioni che porterebbero ad una futura enologia di precisione. Quindi studi e applicazioni, non demonizzazioni. Vale a dire che la solforosa la dovremo sopportare ancora per lungo tempo.
Frammento n. 3
Cibo e Vino elevati a patrimonio nazionale.
È nata Treccani Gusto. Forse è una notizia che non farà clamore ma per i cultori del cibo e del vino, SÌ. Evento che coincide con l’anno nazionale del Cibo italiano, il 2018, proclamato dai Ministeri dei beni Culturali e delle Politiche Agricole. Elevare il cibo, il vino e ulteriori prodotti dell’agricoltura nazionale allo stesso livello di altri tesori italiani come l’arte, la cultura, il paesaggio. Progetto editoriale promosso dall’Enciclopedia Treccani per lanciare una nuova immagine dell’Italia con le sue eccellenze enogastronomiche in un contesto internazionale.
Frammento n. 4
Quando un cibo benefico suona come offesa.
“Trunzu di Aci”. In realtà è anche un epiteto con il quale gli abitanti di Catania prendono in giro (si fa per dire) quelli di Acireale. Il Trunzu altro non è che una varietà di cavolo rapa coltivato nelle campagne intorno ad Acireale, Aci appunto. Alimento antitumorale (prevenzione), detossificante, dall’alto contenuto di vitamine e minerali. Due raccolti l’anno, in primavera ed autunno ed ingrediente di numerose ricette di quel territorio. Presidio Slow Food dal 2012. Chissà, presto troveremo nei menù dei ristoranti stellati pasta con trunzettino di Aci cotto al vapore. Fantasia dello Chef.
Osservo, scruto, assaggio e…penso.